mercoledì 10 giugno 2015

La stanza verde di Cri: chiamiamo le piante per nome e cognome

Ti sei cimentata disegnando la cartina del tuo spazio verde?
Ma che nome hai scritto per ogni pianta? 
Quello in italiano, quello commerciale o quello botanico? 
E come l'hai scritto?
Troppe domande? vediamo di dar loro un senso!

Fin da quando l'uomo ha iniziato a praticare l'agricoltura, c'è stata l'esigenza di indicare in maniera univoca le piante, ma i veri e propri studi iniziano con Teofrasto (371-286 A.C.) considerato il padre della botanica. Altra figura importante fu Pedanio Dioscoride, medico e botanico dell'esercito di Nerone, scrisse un trattato sull'uso farmacologico delle piante: "Materia Medica", opera influente fino al Seicento!
Per tutto il Medioevo le piante ebbero importanza solo per il loro uso farmaceutico, bisogna arrivare al Rinascimento perché ci sia un rinnovato interesse per la botanica.
La scoperta del microscopio, nel 1590, stimolò gli studi sull'anatomia vegetale e sulla riproduzione sessuale.
Anche la scoperta di nuovi mondi e quindi di nuove specie botaniche risvegliò l'interesse per la nomenclatura.
Nel 1753 lo svedese Carl Nilsson Linnaeus, meglio conosciuto come Linneo, pubblicò "Species Plantarum", una classificazione del mondo vegetale basato sulla riproduzione sessuale.
La classificazione di Linneo proponeva un sistema per organizzare lo studio delle piante in maniera uniforme, in modo che chiunque fosse in grado di dare un nome al vegetale in base alle sue caratteristiche fisiche. Le piante ebbero così un nome composto da due parti, la nomenclatura binomia, sistema usato ancora oggi.

Ora vediamo come e cosa si deve scrivere secondo i dettami della nomenclatura binomia, prima di tutto la lingua utilizzata è il latino e i nomi vanno scritti in corsivo.
Linneo e i botanici dopo di lui raggrupparono il mondo vegetale in Famiglie, i cui nomi sono composti dal nome del genere cui va aggiunto il suffisso -aceae, come Rosaceae per la Rosa. Come vedi il nome della Famiglia deve essere scritto con l'iniziale maiuscola e in corsivo.

Di seguito si indica il Genere, che comprende più specie, il Genere va sempre scritto con la lettera maiuscola, mentre la specie con la minuscola, segue l'iniziale (scritta non in corsivo) del nome del primo classificatore, ad esempio L. sta per Linneo.
Spesso il nome della specie indica una caratteristica della pianta, come per esempio Prunus avium L. significa che è il ciliegio degli uccelli classificato per la prima volta da Linneo.

Se ti capita di leggere un nome botanico con una X significa che indica un ibrido (es. Erica x darleyensis), vale a dire un incrocio tra due specie.
Mentre sui cataloghi di piante si può leggere il nome scritto così Erica carnea 'Ann Sparkes', significa che si tratta di una cultivar, cioè un ibrido creato dagli ibridatori.

Se ti è venuta voglia di tenere un erbario devi sapere che, oltre al nome della pianta, bisogna aggiungere altre informazioni:

E' importante indicare la data di raccolta, la località, l'altitudine, l'esposizione, l'habitat, per esempio bosco o pascolo.
Legit significa il nome di chi ha raccolto la pianta, determinavit il nome di chi l'ha classificato.

Ad esempio per l'Iris del mio giardino l'etichetta sarebbe così:

lastanzaverdedicri nomenclatura


la stanza verde di cri iris


P.S. se ti interessano informazioni sulle piante e sui libri che parlano di piante mi trovi anche qui
Un giardino di libri

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