Già
da sola non è facile mantenere sempre pieno il serbatoio della mia energia. Mi
accorgo subito quando sono in riserva:
stanchezza, svogliatezza, confusione... Tutte sensazioni che mi fanno dire:
"Ops, ho un nido di vespe in testa".
Ancor
più difficile è conservare la carica quando si ha una famiglia: che sia grande
o piccola, consuma energia in proporzione.
Ho
una teoria:
in una famiglia il consumo dell'energia individuale è pari alla grandezza della famiglia, e il consumo dell'energia familiare è pari alla grandezza della famiglia al quadrato.
Per
esempio, la nostra è una piccola famiglia: siamo in tre (io, mio marito e il
canide Baldo), ma facciamo per nove! Io consumo energia a star dietro a me
stessa, a mio marito e al Baldo (1 x 3 = 3); poiché anche loro fanno lo stesso,
il consumo totale della nostra famiglia è la somma del consumo energetico di
ciascuno [(1 x 3) + (1 x 3) + (1 x 3) = 9].
Solo
a far conti, mi sento già stanca...
Ognuno
di noi, infatti, ha la sua personalità, i suoi bisogni, la sua vita lavorativa,
la sua famiglia d'origine, i suoi amici, i suoi interessi, i suoi sogni - con
tutte le complicazioni e soddisfazioni del caso. Alcuni sono condivisi, ma
altri (tanti) si devono incastrare con quelli della famiglia.
Come
fare per non esaurirsi del tutto?
Sto
cercando di capirlo a suon di errori, tentativi e buon senso. Dopo quindici
anni di vita familiare forse sono arrivata a un dunque:
- mai dare tutto per scontato: la famiglia è come un giardino e un giardino trascurato si trasforma presto in una selva: curarlo ogni giorno consuma meno energie che correre ai ripari una tantum
- libretto delle istruzioni - gli esseri umani ne sono privi (purtroppo e per fortuna!), quindi creiamone uno su misura della nostra famiglia, con le regole della casa decise assieme secondo le necessità e i desideri di tutti
- lavoro di squadra - più la famiglia è grande, più è grande la squadra di "giardinieri": come nei giardini ottocenteschi, una sola persona non basta
- chi fa cosa - nella squadra ognuno ha il suo ruolo, né troppo né poco impegnativo, ma basato sulle proprie capacità
Ammetto,
confesso (e un po' brontolo): sul secondo punto c'è ancora da lavorarci, da
queste parti...
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