Il mese scorso ho lavorato a un progetto molto impegnativo: al mattino e al pomeriggio, cinque giorni su sette, sempre e solo a quel progetto. Zero riunioni, zero appuntamenti, zero imprevisti lavorativi e alla fine ho smesso di usare l'agenda. D'altronde dovevo solo portare avanti quel progetto, giorno dopo giorno, ora dopo ora, fino alla fine e bom.
Come dire, avevo pensieri solo per lui (e non tutti eran pensieri d'amore).
Da qualche giorno sono rientrata al lavoro, quello "normale", me lo dicono le numerose notifiche delle varie applicazioni. Per non perdere il ritmo, riprendo in mano l'agenda e ritorno alle vecchie e sane abitudini: metodo Heppell per le attività giornaliere, pianificazione mensile e settimanale, liste di controllo per non perdermi via...
Aspetta. Queste liste di controllo non funzionano più.
Nel giro di due mesi ho introdotto una novità, che mi ha fatto cambiare abitudini. Al mattino mi alleno per un'ora alla camminata attiva: mi sveglio presto, fo colazione, scendo alla pista pedonale sul lago, mi alleno, salgo a casa in collina, mi lavo, do da mangiare al canide, apro casa e inizio a lavorare.
Due ore e mezzo in cui prima dormivo, aprivo casa, facevo colazione, davo da mangiare al cane, pulivo/ordinavo casa e iniziavo a lavorare. Eppure ero più stanca di adesso.
Ora che gli impegni di lavoro aumentano, mi conviene tenere sotto controllo i miei tempi in modo da mantenere sia gli orari di allenamento, sia gli orari di lavoro, sia gli orari "per tutto il resto" (riposo, spostamenti, preparativi, pasti, faccende domestiche e burocratiche).
Mentre compilo le nuove liste di controllo, all'improvviso si illumina la lampadina: non mi servono solo a ricordare che cosa devo fare, ma anche a controllare (appunto) che cosa riesco a fare in ventiquattro ore e quindi quali sono le mie reali priorità.
Tutta un'altra storia, non ti pare?
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