È un documentario sulle cose importanti e segue il viaggio attraverso l’America di Ryan Nicodemus e Joshua Fields Millburn, fondatori del blog The Minimalists e autori del libro Everything that remains (più o meno “Tutto ciò che rimane”), per presentare lo stile di vita minimalista.
Non a tutti piace il termine minimalismo e per alcuni ha un’accezione negativa, perciò l’ho cercato sul sito della Treccani per capire perché. Ho scoperto che il minimalismo è stato, prima di tutto, un movimento politico russo d’inizio Novecento, poi una corrente artistica nata negli anni Sessanta, infine una filosofia e uno stile di vita del terzo millennio. L’aggettivo minimalista significa “ridotto all’essenziale, estremamente semplice e sobrio, limitato al minimo”.
Allora ho cercato sul vocabolario il significato di minimo, per capirne meglio le sfumature. Significa “piccolissimo” e indica la cosa, la parte, la quantità più piccola possibile.
Il minimalismo è una filosofia e uno stile di vita che vuole liberare le persone dalle regole del consumismo: il vero successo nella vita è la libertà, fisica (dagli oggetti, troppi e inutili) e mentale (dai condizionamenti).
E le cose davvero importanti non sono gli oggetti acquistati per essere “felici” o dimostrare il proprio prestigio o l’appartenenza sociale; le cose importanti non sono quelle imposte dalla pubblicità. Nel documentario i due protagonisti ripetono che essere minimalisti non significa privarsi di tutto, ma circondarsi di oggetti che aggiungono valore alla propria vita.
Tra le cose davvero importanti ci sono le relazioni. Mi ha colpito la testimonianza di una giovane mamma: invece di comprare un nuovo vestito per una festa dopo il parto, ha chiesto alle amiche se ne avevano uno da prestarle. Da quel momento, il prestito e la condivisione di oggetti necessari una tantum ha unito ancor di più il gruppo di amici. Come accadeva decenni fa, quando la comunità era una sicurezza e una ricchezza per tutti.
Dunque, che cosa penso del termine minimalismo? Penso che mi piace: non ci trovo nulla di riduttivo o negativo. Penso che non mi piace il consumismo miope e che sia giunto il momento di un cambiamento culturale. Non abbiamo bisogno di molte cose per vivere, ci basta l’essenziale, la quantità più piccola possibile per stare bene e le cose davvero importanti.
Se sei in quella fase della vita in cui stai mettendo tutto in discussione per seguire la tua strada, prenditi un paio d’ore di tranquillità assoluta per guardare il documentario e lasciare i tuoi pensieri in libertà. E se vuoi una mano a concretizzare i tuoi sogni, dai un’occhiata a Flora, il mio servizio di consulenza in remoto: potrebbe esserti d’aiuto.
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