Ottobre per me è il mese della svolta: dopo il compleanno di Paroladordine (a proposito, grazie per gli auguri! Ti sono piaciuti i regali?), cambia l’orario da legale a solare, le giornate iniziano e finiscono prima, e io mi preparo al freddo e al buio dei prossimi mesi. Con piccoli aggiustamenti, il minimo necessario per non perdere le sane abitudini né l’entusiasmo.
Il mio “cambio di stagione” non riguarda gli armadi o il guardaroba, ma gli orari e le abitudini. Ogni stagione, infatti, mi adatto ai nuovi ritmi della natura, cambio qualcosa e mi abituo a questi cambiamenti: più che nuove, sono abitudini stagionali!
Lo faccio perché il centro delle mie giornate è il tempo che dedico a me stessa (esercizio fisico, alimentazione, esercizio mentale) e tutti gli altri impegni (lavoro, casa, famiglia) ruotano attorno.
In poche parole, mantengo fisse alcune abitudini (svegliarmi presto, fare esercizio, passeggiare coi cani, riposarmi dopo cena) e altre le aggiusto (lavorare, curare la casa, cucinare). Ecco come:
- in primavera e in estate mi sveglio alle sei del mattino, per uscire a camminare nelle ore più fresche (e più belle) sul lungolago. Lavoro tutto il mattino e nel primo pomeriggio. In pausa pranzo cucino per la sera e preparo le scorte, poi il pomeriggio lo dedico alle consulenze e allo studio. Dopo la merenda, curo la casa. Prima di cena, usciamo a passeggiare coi cani e, dopo cena, ci riposiamo sul divano;
- in autunno e in inverno mi sveglio alle sei del mattino, per fare gli esercizi di mindfulness appena sveglia. Poi curo la casa e inizio prima a lavorare. In pausa pranzo esco a camminare nelle ore più calde nel bosco e, quando torno, pranzo. Riprendo a lavorare per un paio d’ore, poi il pomeriggio lo dedico alle consulenze e allo studio. Dopo la merenda cucino per il pranzo del giorno dopo e preparo le scorte. Poi usciamo a passeggiare coi cani e, dopo cena, ci riposiamo sul divano.
Questi sono i miei programmi stagionali: ci sono ore dedicate a me stessa, ben sparpagliate in tutta la giornata; ore dedicate al lavoro, ravvicinate per non perdere la concentrazione; altre ore dedicate alla casa e alla famiglia, come satelliti che ruotano tutto attorno. Non sempre riesco a rispettare i programmi; a volte li salto a causa di impegni in ore strane e di imprevisti, ma rimangono per me una bussola sicura cui fare riferimento sempre.
Gli esercizi di mindfulness sono una novità di questi giorni: li ho introdotti da poco, ma danno un significato alla mia sveglia mattutina e sostituiscono magnificamente la camminata sul lungolago. Per le stagioni calde troverò il momento migliore della giornata, con piccoli aggiustamenti “naturali”.
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