Verso la fine dell’anno scorso ho pensato a come rinnovare la mia agenda: ho progettato, disegnato, realizzato e stampato le pagine che userò durante il 2020.
Per ora ci sono solo cinque sezioni: il calendario annuale, il calendario mensile, le settimane, il diario e le varie liste (di cose da fare, di progetto, di cose da non fare, di cose da fare da sola). Non ho inserito la sezione per il business plan (con gli obiettivi economici, di marketing e di comunicazione), il piano e il calendario editoriale perché per loro sto usando l’agenda Make it happen di Brand Clearing.
Ti racconto com’è, a che cosa mi servono le varie sezioni e che cosa ho cambiato: potrebbe esserti utile nell’organizzazione della tua agenda.
Il calendario annuale mi serve per:
- avere una visione d’insieme dell’anno;
- segnare i giorni in cui non lavoro (vacanze, giorni speciali, feste e ricorrenze);
- segnare gli eventi che organizzo e quelli cui partecipo;
- individuare a colpo d’occhio i mesi calmi e quelli frenetici.
Ho utilizzato gli stessi colori del Calendario per la famiglia di Paroladordine per differenziare i periodi: azzurro per l’inverno (primo trimestre), rosa per la primavera (secondo trimestre), arancione per l’estate (terzo trimestre) e marrone per l’autunno (quarto trimestre). I colori ricorrono anche nelle altre sezioni.
Il calendario mensile mi serve per:
- avere una visione d’insieme del mese;
- segnare i giorni in cui non lavoro;
- segnare gli appuntamenti dei prossimi mesi;
- organizzare le attività settimanali.
L’ultima colonna è una novità: qui riporto gli eventi che organizzo o cui partecipo, le azioni importanti da compiere, le promozioni, le ipotesi di ricavo e di spesa.
Le settimane mi servono per:
- dividere le attività secondo il metodo Heppell;
- inserire nei giorni giusti le azioni individuate con il piano editoriale e riportate nelle liste “progetto”;
Il diario mi serve per:
- ricordare gli appuntamenti del giorno;
- ricordare le scadenze del giorno;
- segnare le quattro attività principali da portare a termine entro sera;
- segnare le attività minori (come rispondere ai messaggi di posta elettronica o telefonare per fissare un appuntamento).
In più, ho ricavato una parte utile per annotare qualsiasi cosa mi venga in mente (per esempio, una nuova cosa da fare nei prossimi giorni).
Mi trovo bene con questa organizzazione perché mi permette di distribuire con attenzione le varie attività attorno ai giorni in cui non lavoro, di equilibrare gli impegni quotidiani e settimanali, di segnare le singole azioni dei progetti con largo anticipo ed evitare, così, di ridurmi all’ultimo momento, e di controllare come sto procedendo.
Al mattino, quando inizio lavorare, apro l’agenda con la sicurezza di trovare tutto ciò che mi serve per il lavoro e la vita personale. E, per una con la memoria bucata come me, è una grande cosa!
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