giovedì 19 febbraio 2015

socialMente: riparando le finestre rotte

Sembrerà un po' esagerato se uso la teoria epidemica della criminalità per parlare di organizzazione? La risposta è stata: "Mmm, sicuramente un tantino esagerata, non credo che lasciare un calzino in giro sia cosi grave". Ma siccome sono una tipa un po' drammatica, prenderò in concreto la teoria della finestre rotte per spiegarmi meglio. Se qualche volta ti sei imbattuta in questo studio saprai che non è un esperimento nuovo, ma comunque molto attuale. Se ancora non lo conosci ti faccio un breve riassunto.

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Alla fine degli anni Sessanta, il professor Philip Zimbrado, dell'Università di Stanford negli Stati Uniti, fece il seguente esperimento sociale: lasciò due auto abbandonate in strada, due automobili identiche, della stessa marca, modello e colore. Una nel Bronx, quindi una zona povera e conflittuale di New York, l'altra a Palo Alto, una zona ricca e tranquilla della California. Stesse automobili, diverse condizioni intorno.

L'automobile abbandonata nel Bronx cominciò ad essere smantellata in poche ore, pezzo dopo pezzo: le ruote, il motore, gli specchietti, la radio, ecc. Tutti i materiali che potevano essere utilizzati sono stati presi e quelli non utilizzabili sono stati distrutti. Dall'altra parte, l'automobile abbandonata a Palo Alto era rimasta intatta.

L'esperimento in questione non finì lì, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto, il risultato fu che scoppiò lo stesso processo, come nel Bronx di New York: furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato come era accaduto nella zona conosciuta per vandalismo. Perché il vetro rotto in una macchina abbandonata in un quartiere sicuro è in grado di provocare un processo criminale? Allora, non era la povertà a causare il fenomeno, ovviamente, ma qualcosa che ha a che fare con la psicologia, col comportamento umano e le relazioni sociali.

In esperimenti successivi i criminologi James Q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la Teoria della Finestre Rotte, con la stessa conclusione da un punto di vista criminologico, ovvero non punire (ma io punterei per prevenire) le piccole trasgressioni può generare fenomeni di imitazione che portano a spirali di violenza più gravi: la trascuratezza e il disordine procurano molti mali sociali e contribuiscono a degenerare l'ambiente.

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In realtà questo studio si può applicare a tante cose più profonde, più sociali o più intime. Ma in una conversazione nel gruppo Paroladordine mi son ricordata di questa teoria e, raccontandola, ho cominciato a guardarmi in giro e ho fatto una lista delle "finestre rotte" che sono in casa, e da allora mi cimento ad aggiustarle perché non voglio permettermi né permettere a nessuno che causi danni più grandi.

Magari il nostro problema è cominciato con una sola maglietta fuori posto, che piano piano è diventata l'Himalaya dei vestiti del paese "non ho niente da mettermi"; o una busta di plastica detta "dopo la piego per bene" si è evoluta in uno tsunami pronto a soffocare il primo ingenuo esploratore dei nostri cassetti.

Ma quando lasciamo queste finestre rotte in giro, diciamo a noi stesse e agli altri "non è importante" e gli consegniamo il diritto di aggiungere caos, lasciamo intravedere l'assenza di regole e di norme di convivenza: lasciamo trapelare che è tutto inutile, tanto non ci arriveremo mai alla perfezione della Costello o della Martha Stewart... Ehi! Non è mia intenzione allarmare nessuno, né creare scompiglio in casa, solamente suggerire che non ci sono pretesti: non si può dire "Non mi organizzo finché non ho soldi per comprare la scatola carina che ho visto, o finché non cambio casa e vado a vivere in una più bella e più nuova"... L'importante è che qualunque sia la situazione in cui ci troviamo possiamo dire "Sì, mi importa!": mi importa trovare un equilibrio, mi importa sorridere quando apro un mio cassetto e trovo quello che speravo (e non flora e fauna sviluppate a mia insaputa), mi importa che le mie cose, i miei ricordi e i miei progetti e, sopratutto, il lavoro che c'e dietro il mio sforzo per migliorare siano rispettati.

12 commenti:

  1. Cara Mayda, da te c'è sempre da imparare :-)

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  2. Grande lezione di organizzazione... e di vita :D Grazie Mayda!

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  3. Fantastico post! Complimenti...sono ansiosa di leggerti di nuovo Mayda!

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  4. Volevo scrivere proprio le stesse parole di Manu: una grande lezione di vita. Grazie per le tue illuminazioni, oggi e sempre.

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  5. Ti leggo sempre con piacere ed ora mi metto alla ricerca delle mie finestre rotte ma so che c'è già lo tsunami. Sto riorganizzando la camera di mia figlia. Ti adoro, Mayda. <3

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  6. Grazie per la accoglienza, mille volte un onore. Grazie ho coraggiose donne che avete letto tutto, in realtà un po lunghetto!

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  7. Mayda questo post mi è piaciuto tantissimo, una lezione importante soprattutto per me che invece tendo a lasciarmi dietro finestre rotte e a lasciarmi sopraffare. Grazie davvero!

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    1. Grazie a te, per averlo letto! un abbraccio grande

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  8. Mayda bellissimo post, questa è la metafora giusta per spiegare perché non bisogna mai "lasciarsi dietro finestre rotte".

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  9. Bellissimo il parallelismo che hai fatto Mayda molto esaustivo. Ho tante finestre rotte in casa che devo riparare e il tuo post mi ha spronata a farlo :-)
    Un grande abbraccio e a presto!
    Emanuela

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  10. bello, mi ha fatto riflettere, ma: che si fa quando si devono riparare tante finestre rotte da altri? A volte non ce la fai :)

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