Il punto di partenza è stata una casa piccola e il consiglio di qualcuno di lasciare al piccolo lo spazio più grande della casa: dunque abbiamo rinunciato al soggiorno e lo abbiamo fatto diventare una cameretta. Eh sì, anche io lo penso: "che bambino fortunato".
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Un bambino fortunato |
Abbiamo "costruito" la cameretta con il tempo e un'accurata osservazione: sì, perché bisogna conoscerli, prima di costruire spazi che non li rispecchiano o non sono adatti. Nel nostro caso questo studio è stato completato da una diagnosi - disturbo generalizzato dello sviluppo dentro lo spettro autistico (un nome lunghissimo!) - e così le scelte sono diventate più coscienti e più mirate alle sue particolarità e bisogni.
Ho capito che a lui serviva uno spazio per muoversi e per giocare, liberamente o in compagnia, e di diversi piani di appoggio liberi. Avevamo anche l'idea di fargli trovare a portata di mano i giochi che stimolano la creatività, che fanno venire la voglia di disegnare, leggere e manipolare, e di organizzare lo spazio per semplificare l'ordine, in modo che le terapiste trovassero sempre tutto al suo posto.
Ho capito che se i libri che vogliamo suggerire sono all'altezza dei suoi occhi, prima o poi "ci casca" e li guarda con attenzione (sì, mi spiace, ma anche questo ci vuole: tendere piccole "trappole" per conquistare gusti e interessi).
Con il tempo il mio oggetto di studio mi ha fatto capire che lo spazio per giocare senza inciampare ha molto più valore dei giocattoli più costosi.
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Si legge! |
In questo sogno di fare una stanza accogliente e luminosa, abbiamo diviso le aree:
- una piccola nicchia stellata per dormire bene;
- una zona gioco molto grande fatta di due librerie (Expedit di Ikea), che servono sia per contenere giocattoli e libri, sia come piano di appoggio... Il mio è un piccolo costruttore di città improbabili e sovraffollate!
- abbiamo anche un'area lavoro per fare esercizi, disegni, compiti...
- e ovviamente un angolo dedicato alla lettura.
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Un letto stellato |
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Una piccola città |
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La stessa città, sovraffollata |
Ognuno deve essere l'esperto del proprio figlio, non esiste scampo! Nel nostro caso ho capito che i giocattoli rumorosi lasciati in giro, e senza che qualcuno lo accompagnasse a giocare, erano un problema non solo per le mie orecchie, ma anche per le sue! Perciò li abbiamo ritirati in grandi scatole fuori mano, e ogni tanto li prendiamo per giocare insieme: così ogni volta sembra la prima. Seguiamo la regola "lontano dagli occhi, lontano dal cuore".
Uno degli obiettivi che abbiamo è l'autonomia. Per questo i vestiti di tutti i giorni sono a portata di mano e le cose hanno un posto chiaro e preciso in cui essere riposte. In questo modo anche le persone che entrano in contatto con il suo mondo sono in grado di seguire uno schema più o meno uguale: ma senza diventare patiti della precisione! Lo scopo è facilitare il lavoro e il gioco.
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Interno degli armadi |
Ci tenevo tanto a condividere con te la nostra esperienza, fatta di un lungo viaggio di conoscimento, di innamoramento, di provare e riprovare, fino a trovare un equilibrio.
Ho cominciato dicendo che il nostro punto di partenza è stata una casa piccola. Sbagliavo: il nostro punto di partenza è stato sempre lui, il nostro piccolo uomo, che ci prende per mano e ci porta a conquistare il mondo col suo sorriso.
Meravigliosa organizzazione della cameretta! Bambino fortunato ad avere dei genitori così attenti ❤️
RispondiEliminaGrazie di cuore Monila cara!
EliminaIn quella cameretta vien voglia di mettersi a giocare, armoniosa e curata !!. Smak !!!
RispondiEliminaVale, Sabri smak anche a voi!
EliminaVale, Sabri smak anche a voi!
EliminaAnche noi dovremo riorganizzare la cameretta di nostro figlio (3 anni). Abbiamo appena ricevuto conferma dello spettro autistico anche noi... Posso contattarti per qualche consiglio?
RispondiEliminaCon moltissimo piacere Annuzza, mi trovi in fb Mayda Rojas.
EliminaCiao, Nn ho Facebook... Forse ti ho trovata in istagram ti ho mandato richiesta di seguirti (luli2012)
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