Come in molte case moderne, anche in questa non c'è un ripostiglio. Ci sono un ingresso (ma non abbastanza ampio per ricavarne uno sgabuzzino), un disimpegno tra soggiorno bagno e camera, e un grande balcone che segue l'esterno della casa.
In tutta la casa ci sono solo due armadi: uno molto grande in camera (che dopo l'organizzazione contiene solo vestiti, accessori e tessili per la casa) e uno piccolo sul balcone con il necessario per le pulizie di casa. Tutti gli oggetti che di solito si trovano raggruppati in un ripostiglio, non avevano fissa dimora ed erano sparpagliati in giro per casa: nel grande armadio in camera, nel mobile sottolavello in cucina, nell'armadio sul balcone, nel disimpegno e dietro la porta del soggiorno.
Decidiamo di organizzare il disimpegno per tre motivi fondamentali:
- dare un posto agli oggetti "raminghi" nelle altre stanze
- agevolare l'organizzazione delle altre stanze (della serie: vorrei tanto mettere uno scaffale per i libri in soggiorno, ma c'è la scala a pioli tra i piedi!)
- concludere la zona notte
Il disimpegno è un piccolo ambiente di passaggio tra il soggiorno, il bagno e la camera da letto: misura all'incirca un metro quadrato. Entrando dal soggiorno ci si trova di fronte la porta della camera e a sinistra quella del bagno; due setti di dimensioni diversi (più profondo quello verso la camera, meno quello verso il soggiorno) creano una nicchia sulla destra, in cui ci sono una scarpiera, una scopa elettrica appesa al muro e i quadri elettrici. Purtroppo la porta del soggiorno si apre all'interno del disimpegno e rende difficile sfruttare comodamente l'intera nicchia.
Le fotografie sono prese dall'interno del bagno e mostrano la nicchia, cioè l'unica parete utile per creare un ripostiglio.
Gli obiettivi da raggiungere sono:
- sfruttare tutta l'altezza del disimpegno
- sfruttare tutta la lunghezza e la profondità della piccola nicchia
- un mensolone profondo 50 cm da posizionare sopra lo stipite delle due porte (camera e soggiorno): in questo modo si crea un nuovo spazio contenitivo e capiente
- un mobile alto fino al mensolone, profondo quanto il setto verso la camera e dotato di due ante e un ripiano interno: detto anche "la rivoluzione", perché cambia completamente l'aspetto e la capacità contenitiva del disimpegno
- tre mensole tra il mensolone e i quadri elettrici, profonde quanto il setto verso il soggiorno, per contenere a vista scatole o altri oggetti di uso saltuario
- una porta ad apertura a libro verso il soggiorno
- eliminiamo la scarpiera: la scarpiera alta e stretta porta via solo spazio e non è abbastanza grande; pensiamo quindi di dedicare alle scarpe un altro spazio di casa
- ottimizziamo lo spazio sopra le porte: sul mensolone stiviamo le valigie (protette da sacchi in tessuto) e i borsoni da viaggio organizzati secondo il metodo matriosca, cioè inserendo i più piccoli nel più grande; basta una scala e in pochi minuti la scelta è fatta!
- ottimizziamo lo spazio nel mobile: sfruttiamo ogni centimentro disponibile, in profondità, in larghezza e in altezza! In alto sul ripiano appoggiamo un contenitore aperto con tutti i tipi di detergenti per la casa e tre scatole con coperchio con piccoli oggetti di uso saltuario (piastrine e fornelletto antizanzare; feltrini, brugole, varie ed eventuali; panni speciali per la polvere). Subito sotto, nel vano più ampio, sistemiamo sul fondo gli oggetti che vengono usati poco (l'asse da stiro, il ferro da stiro - ehm, la padrona di casa è come me: molto abile a stendere! - e la scala a pioli*), davanti, lo stendino. Sulle ante sono appese le scope e lo spazzolone e due scaffalini per spugne e strofinacci
- ottimizziamo lo spazio rimanente: sopra alla scopa elettrica e ai quadri elettrici c'è ancora spazio! Per ora abbiamo messo sulle mensoline i cd musicali e gli album fotografici, ma starebbero comode anche delle piccole scatole.
Ci siamo: il disimpegno si trasforma in un comodo ripostiglio, piccolo ma funzionale. La padrona di casa è soddisfatta e io più di lei: ormai è diventata un'esperta!
P.S.: prossima avventura: la cucina.
Secondo me, questo è l'esempio perfetto del PO, di chi ha l'occhio esperto e vede oltre, alla soluzione finale. Bel lavoro!
RispondiEliminaOh, grazie mille ^_^
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