Uno dei tanti aspetti del tempo che mi affascinano di più è quello degli imprevisti e delle emergenze. Dal mio punto di vista si tratta di due cose diverse per cui organizzarsi in modo diverso.
L'imprevisto è prevedibile e, se dipende da te, puoi prevenirlo con una buona organizzazione (per esempio tenendo sempre in macchina venti euro per fare benzina appena la lancetta scende verso la riserva); se non dipende da te, puoi prevederlo grazie all'esperienza passata: sai che in certi orari ci sono traffico in strada e file nei negozi e negli uffici, che quella persona è sempre in ritardo, che esiste la Legge di Murphy.
Emergenza significa "ciò che emerge" (dal verbo latino emergere, composto da e "fuori" e mergere "affondare"). Una volta si usava questo termine per indicare sia qualcosa di bello e fortunato, sia qualcosa di pericoloso e catastrofico. Col tempo ha prevalso il significato negativo di grave situazione di pericolo.
L'emergenza è imprevedibile (forse solo alcuni scienziati e visionari riescono), improvvisa e non dipende da te. Capita, magari non a tutti: un incidente per strada o sul lavoro, una malattia, un incendio, un'onda anomala, un'invasione di cavallette...
Poiché non dipende da te, non puoi prevederla. L'unica cosa che puoi fare è accettarla. L'emergenza esiste e va vissuta fino in fondo, spostando le risorse personali (soprattutto l'attenzione, la concentrazione, il tempo, l'energia fisica e mentale) dalle attività abituali a quelle strettamente necessarie per affrontare la situazione con lucidità e uscirne il meno devastata possibile.
Come fai a riconoscere le attività necessarie? In questi casi non hai bisogno della matrice del tempo per capire quali sono le tue priorità, lo intuisci all'istante e ti organizzi di conseguenza: elimini alcuni impegni, ne deleghi altri, riconosci che certe urgenze non sono più tali, ti focalizzi su ciò che conta davvero.
In questi giorni stiamo vivendo un'emergenza che coinvolge tutto il mondo. La nostra vita normale è saltata per aria: chi è rimasto a casa dal lavoro, chi preferirebbe non lavorare, chi non vede i familiari da settimane, chi soffre a stare tra quattro mura per più di un'ora...
La mia vita in apparenza non è cambiata molto: lavoro da casa in remoto, studio, scrivo, pulisco, cucino, porto fuori i canidi prima di cena, nel fine settimana sto organizzando la stanza multifunzione. Nelle piccole cose, però, è cambiata: mi lavo le mani più spesso, disinfetto le superfici e gli oggetti che condivido con mio marito (lavora in un settore rischioso), esco solo per fare la spesa, acquistare medicine e portare i canidi a spasso.
Qualcosa è cambiato anche nel mio lavoro:
- ho annullato gli eventi organizzati a Verbania e Arona per la Settimana dell'organizzazione 2020 e li ho rimandati a quando l'emergenza sarà finita;
- svolgerò gli incontri con una mia cliente non dal vivo (abitiamo vicine) ma da remoto;
- sto rivedendo la pianificazione delle attività, per dedicarmi a nuovi progetti che aspettavano e allo studio.
Non basta. Mi sento responsabile per quel che posso fare come singola persona con quello che ho: so organizzare e insegnare l'organizzazione personale, so divulgare e usare (poche) tecnologie che arrivano lontano. Perciò ho deciso di rendermi disponibile (gratis) per chiunque in questo periodo abbia delle reali necessità di:
- riorganizzare le proprie giornate, ma non sa da che parte iniziare;
- usare bene il tempo se è a casa dal lavoro;
- mantenere l'equilibrio familiare, tra bambini a casa, chi lavora, chi non può, chi non deve uscire;
- approfittare del vuoto per ragionare sulle vere priorità.
Se ti ci riconosci, chiedimi qualsiasi cosa sulla pagina Facebook o scrivimi in privato: vorrei esserti d'aiuto.
Alcune persone sanno già come utilizzare questo tempo sospeso, organizzando gli spazi di casa o pianificando con calma le proprie attività: fare chiarezza dentro e fuori di noi, ci aiuta contro l'incertezza.
Se fai parte di questo gruppo, ti lascio qualche consiglio per ottimizzare lo spazio e per usare bene il tempo.
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