Da ragazza sognavo di girare il mondo, scrivere libri per la scuola, arredare case, scrivere per una rivista, guidare gruppi di turisti, scrivere libri per le scuole…
Da adulta sogno una vita serena, ricca di esperienze, piena di significato. Che tradotto significa: un lavoro che soddisfi me e le persone per cui lo faccio, un corpo sano, una mente ben funzionante, tanto divertimento da sola, in famiglia e con gli amici.
Non avere paura di sognare, anzi: concediti ogni tanto qualche sogno a occhi aperti e abbandonati al piacere della fantasia. Sogni mai di vincere un milione di euro e di cosa farne? (In casa nostra capita spesso!) Oppure di lasciare il tuo lavoro per dedicarti a ciò che davvero ami – la famiglia, la pasticceria, la barca a vela, il teatro, la scrittura?
I tuoi sogni – quelli fatti di giorno, con intenzione e la fantasia a briglia sciolta – sono potenti, per almeno due motivi.
- Ti motivano. Il cervello non distingue tra sensazioni provenienti dalla realtà e quelle provocate dall’immaginazione: mentre sogni a occhi aperti, funziona come se stessi vivendo davvero quel che immagini. Si scatena la dopamina, di cui il cervello “è ghiotto” e ne vuole sempre di più: questo è il carburante per mantenere viva la tua motivazione.
- Ti guidano. Nei tuoi sogni sono nascosti degli indizi preziosi: indicano verso quale direzione desideri davvero cambiare la tua vita. Perché quel che fai ti piace ma non ti convince più come lo fai. Vuoi uno stile di vita diverso, più in sintonia con i tuoi valori e la tua personalità.
- Ascolto il mio istinto. L’istinto è la nostra parte saggia: quando sono indecisa, lui sa già cos’è meglio per me. Si è formato nel tempo, mentre studiavo, ascoltavo, desideravo, lavoravo, scambiavo opinioni, provavo sensazioni, facevo qualsiasi tipo di esperienza… Per dargli retta, però, devo far spazio nella mia mente: smetto di lavorare, cammino, osservo tutto quel che mi circonda e lui si fa vivo.
- Pianifico un passo alla volta. Trasformare un sogno in obiettivo è come viaggiare: per raggiungere la mia meta, decido quando partire, quanti passi fare e cosa portare con me. Di sicuro una lista di progetto (con le scadenze di tutte le attività, dall’inizio alla fine), un’agenda (per dividere le attività in mesi, settimane e giorni) e un calendario condiviso (con chi collaboro).
- Mi do da fare. Per me non c’è niente di più bello del vedere un’idea scendere dall’iperuranio e diventare reale e tangibile. Perciò seguo il piano stabilito e realizzo una dopo l’altra le attività segnate in agenda. Senza fretta, seguendo il giusto ritmo: quando sono stanca, mi fermo per recuperare l’energia, per poi riprendere e premiarmi quando supero un traguardo difficile.
La cosa incredibile è che nel corso degli anni sono riuscita a realizzare molti dei miei sogni, alcuni per caso, altri perché mi sono impegnata: sono stata archeologa, guida turistica, autrice di storia antica per sussidiari, ho scritto per una rivista, testato materassi, imparato danza classica, studiato antropologia, arredato casa nostra, scrivo per diletto, per lavoro e, presto (spero), per chi ha voglia di leggermi.
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