martedì 31 gennaio 2017

Il kakebo e i sogni

Ebbene, non posso più tenerlo segreto: io e il denaro non abbiamo un rapporto idilliaco. Quando c'è, lo maltratto; quando non c'è, mi manca.

Alterno periodi di prodigalità a periodi di avarizia, e fasi di "prendine, finché ce n'è " a fasi di "guardare e non comprare". Il fatto è che, pur non essendo una tremenda spendacciona, non sono mai stata attenta al mio denaro.
Poiché è un argomento che mi manda in tilt, giro la testa dall'altra parte e fingo che non sia importante. Complimenti, ragazza.

Dicono che i soldi non diano la felicità.
Sono convinta, però, che sappiano regalare serenità e siano in grado di realizzare i sogni. E di sogni, io ne ho tanti.
Primo fra tutti, fare una vera vacanza: due settimane lontana da casa (ché dopo qualche anno le casanze non rigenerano più), in un luogo nuovo, con orizzonti nuovi negli occhi e pensieri nuovi in testa.

paroladordine-denaro-kakebo

L'anno scorso abbiamo seguito il metodo genovese di accantonamento passato da un'amica genovese (appunto). Ha funzionato per sei mesi, poi - non ho ancora capito perché - è naufragato. Credo che il punto sia proprio questo: capire.
Voglio che entrambi siamo più consapevoli dei nostri soldi e soprattutto dei buchi neri in cui scivolano via.
Perciò mi affido al kakebo, il libro dei conti di casa giapponese per conoscere per filo e per segno la natura della nostra relazione coi soldi.
Lo userò anche come una lente d'ingrandimento per conoscermi meglio e migliorarmi.

Abbiamo fatto le prove a novembre e dicembre (disastro) e dal primo lunedì del mese compiliamo il nostro kakebo (successo):
  • a inizio mese segniamo l'obiettivo mensile (importantissimo)
  • ogni giorno conserviamo gli scontrini (nel bellissimo raccoglitore a soffietto del nostro diario delle spese)
  • ogni sera trascriviamo le spese 
  • a fine settimana tiriamo le somme
  • a fine mese incrociamo le dita (ehm)

Siamo molto motivati: abbiamo un sogno coi baffi da realizzare e non vogliamo farcelo scappare.

6 commenti:

  1. Sono esattamente come te, non aggiungo nulla alla tua descrizione. Mi sa che devo usare il tuo stesso metodo - e poi, diciamocelo, ogni scusa è buona per iniziare un quaderno nuovo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Troppo vero! Prima si inizia il quaderno per il diario dei conti di casa, poi si continua con il quaderno per il metodo dell'accantonamento genovese, e via col quaderno per il quaderno delle spese!

      Elimina
  2. Ehheheh... ma che stress!! Io ci ho provato qualche volta, senza metodo giapponese ma facendo di testa mia, e comunque dopo un po' mi sono persa: troppo impegnativo, a mio avviso. Due cose in più da fare ogni giorno.. ehm... non fa per me : )

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dopo sei mesi, ci siam persi anche noi! :D

      Elimina
    2. Ho scoperto il kakebo grazie a questo blog, e ho concluso ora il primo mese. Aspetto a cantar vittoria perché sono una che non ha molta costanza, ma devo dire che per me è stato invece un successo, pensavo di stancarmi molto prima.

      Elimina
    3. Bravissima, Tina! Se ti va, fammi sapere come procedono i prossimi mesi.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...