giovedì 30 giugno 2016

Flower Power!

Sarà che è ancora tutto fiorito, ma sulla pelle già si sente il caldo dell'estate... sarà che abbiamo voglia di svestirci, di ballare, di stare a piedi nudi nell'erba, di sdraiarci per buttare gli occhi in cieli tersi o pieni di stelle tremolanti... sarà tutto questo e anche di più, ma la playlist perfetta era già lì nella mia mente e nelle mie orecchie: il rock emozionante e sognatore degli anni settanta.
Enjoy!




mercoledì 29 giugno 2016

Giugno, il mese dei grandi sorrisi

Ho così tante novità di cui parlarti, da volertele raccontare tutte assieme - ma non si può: pensa che confusione!
Allora procedo con calma, faccio un gran respiro profondo e via.


Se guardi qui sotto (in fondo alla pagina, nella striscia rosa), trovi la prima grande novità: sono diventata socio senior APOI! D'ora in poi, chiunque si rivolga all'associazione per cercare un PO, può trovare anche me assieme ai miei colleghi: eccomi!
Ho studiato, lavorato e organizzato spazi diversi per persone diverse: mi sono impegnata, divertita e ho imparato tante cose. Cosa volere più di così? Continuare, con la stessa energia e passione ^_^


Ora dai un'occhiata alla colonna qui a destra e prova a premere i pulsanti di Instagram e Pinterest: ti porteranno ai nuovi profili di Paroladordine, dedicati completamente all'organizzazione. Su Pinterest trovi le idee prese da Internet, organizzate per argomenti; su Instagram ci sono io, la mia casa, il Baldo (lui c'è sempre) e qualche dietro le quinte del mio lavoro.
E se vuoi scrivermi, scoprirai che è cambiato anche l'indirizzo di posta elettronica - ora mi trovi qui: alessandra@paroladordine.org


Non è ancora finita. Alza lo sguardo sulle etichette subito sotto il titolo: ce n'è una nuova! Si chiama consulenza a distanza e ti porta alla pagina in cui ti presento questo nuovo servizio.
L'ho pensato per chi ha bisogno di un piccolo aiuto per rimettere in moto le proprie abilità organizzative: avviene tutto tramite posta elettronica, così si azzerano le distanze e decidi tu quando e come riorganizzarti, senza fretta, senza impegni, da sola o assieme alla tua famiglia!


Ogni passo in più nel meraviglioso mondo dell'organizzazione mi fa sorridere d'entusiasmo: nuovi traguardi, nuove scoperte, nuovi incontri, nuovi progetti (di cui ti parlerò presto!)...
Ecco perché Giugno è per me il mese dei grandi sorrisi.

martedì 28 giugno 2016

Si organizza! Il ripostiglio che non c'era

Tutto è iniziato con una cena di fine estate tra amiche. Si parlava del più e del meno, come sta il marito/fidanzato, come va il lavoro. Siccome era da un po’ che non ci si vedeva, ho raccontato del mio amore per l’organizzazione e di come sono diventata una moltiplicatrice di spazi. “Avrei giusto un ripostiglio da sistemare”, dice una mia amica.

Passano i mesi, io e il ripostiglio in questione ci incontriamo. Lo immaginavo di piccole dimensioni, con qualche scaffale e un po’ di confusione: nulla di tutto ciò! Il ripostiglio, in realtà, è una nicchia del disimpegno, piuttosto grande (197 x 79 cm) e completamente spoglia: nessun mobile, ma una lavatrice e qualche oggetto appoggiato per terra e contro la parete.
Bene, bene. Una vera sfida.

paroladordine-siorganizza-ripostiglio-lp-prima

Obiettivo

Il sogno della mia amica è trasformare la nicchia del disimpegno in un ripostiglio con area lavanderia. Nel ripostiglio vuol sistemare, oltre ai prodotti per la pulizia e la cura della casa, anche una scarpiera e un archivio per libri e documenti.
Le chiedo se ha qualche esigenza particolare, per trovare la soluzione migliore per lei:
  • tenere al chiuso e al riparo dalla polvere le scarpe, i prodotti vari e l’archivio
  • non chiudere la lavatrice in un mobile (teme gli spostamenti dell’elettrodomestico e le possibili fuoriuscite d’acqua)
  • lasciare appoggiato sul pavimento l’asse da stiro pieghevole, perché è troppo pesante da sollevare
  • lasciare libera un’area davanti alla lavatrice per poter stirare comodamente nel disimpegno
  • privilegiare la comodità all’estetica
Le propongo di acquistare alcuni mobili, necessari per creare gli spazi contenitivi entro cui disporre e organizzare tutto quel che serve: un armadio per creare il ripostiglio vero e proprio, e uno scaffale per attrezzare l’area lavanderia. Dopo un po’ di ragionamenti (l’unico scaffale con le misure adatte è formato da ripiani e guide da parete, per cui è necessario bucare la parete - e quella parete potrebbe essere a rischio di tubi idraulici e cavi elettrici), decidiamo di concentrarci solo sul mobile del ripostiglio.

Categorie e misure

Prima di acquistare l’armadio, cerchiamo di capire come possiamo sfruttarne al meglio gli spazi. Dividiamo tutti gli oggetti da riporvi in tre categorie: pulizia e cura della casa (detersivi e detergenti, strofinacci, spugne, scope, spazzoloni, aspirapolvere, piumino per la polvere, lavavetro, scala, lampadine, batterie, attrezzi da ferramenta, altro), scarpiera (solo le scarpe di stagione, le altre sono ritirate nelle loro scatole dentro all’armadio in camera) e archivio (documenti, faldoni, portariviste, libri, altro).
Poi, gruppo per gruppo, prendiamo le misure degli ingombri: altezza, larghezza, lunghezza, spessore, diametro. Segniamo tutto su un taccuino, perché nei prossimi incontri “daremo” spesso questi numeri!

Acquisto e recupero

È arrivato il momento di acquistare l’armadio: andiamo in negozio per controllare le misure dal vivo e farci dare anche qualche consiglio in più. La mia amica sceglie un armadio da cucina, formato da due mobili profondi 60 cm e larghi uno 40 cm e l’altro 60 cm (per un totale di 100 cm), degli scaffali fissi e altri estraibili.
Quando l’armadio è montato, possiamo pensare a contenitori e accessori da inserirvi: cesti, scatole, ganci. Alcuni li recuperiamo in casa, altri invece sono da prendere nuovi.

Organizzazione

È la fase conclusiva: troviamo un posto per ogni categoria e riponiamo ogni cosa al suo posto, seguendo le esigenze della mia amica, la funzionalità e soprattutto la comodità di accesso.
L’armadio è diviso in sei parti:
  1. il mobile di sinistra con due cesti estraibili (in basso) che fungono da scarpiera e contengono otto paia di scarpe; un ripiano profondo 60 cm per il cesto del bucato; quattro ripiani profondi 40 cm per i piccoli elettrodomestici, gli attrezzi da ferramenta, lampadine e batterie e altre scorte
  2. il mobile di destra con uno scaffale estraibile a tre ripiani regolabili per l’aspirapolvere, detersivi e detergenti, spugne e strofinacci e altre scorte; due scale; un gancio (sul fondo) per l’ombrello; un ripiano profondo 60 cm (in alto) per l’archivio
  3. il pensile di sinistra con le borse per il computer e le borse per il vino
  4. il pensile di destra con i portariviste dell’archivio
  5. la superficie interna dell’anta di sinistra con un cestino di metallo per i prodotti per la cura delle scarpe; due cesti in plastica per le borse di stoffa e di carta
  6. la superficie interna dell’anta di destra con ganci per appendere le scope, lo spazzolone e il piumino della polvere
Man mano che riempiamo l’armadio-ripostiglio, la mia amica si accorge di quanto spazio abbia a disposizione. Non solo riesce a far stare tutto quello che desidera, ma anche alcuni oggetti che si trovavano in cucina e in soggiorno (le varie borse) e che andranno nella futura area lavanderia (i detersivi, il ferro da stiro e il piccolo asse da stiro)!
Lo spazio dedicato all’archivio è più ampio di quanto si aspettasse: così può trasferirvi dalla casa dei suoi genitori anche i vecchi documenti. Inoltre, ha deciso di riorganizzare i documenti (lavoro complicato, lungo e noioso) da sola, con calma e tranquillità.

paroladordine-ripostiglio-dopo

paroladordine-ripostiglio-lp-interno

La mia amica è contenta e io più di lei: durante il tempo passato assieme a trovare la soluzione giusta per il suo ripostiglio, ha imparato a gestire gli oggetti e ora sa di essere pronta per organizzare altre parti di casa.

giovedì 23 giugno 2016

Faccende familiari: fare i mestieri di casa insieme ai propri bimbi

Quando ero una neo mamma, ricordo che aspettavo che i miei piccoli dormissero per poter fare i mestieri di casa; così, però, mi perdevo la possibilità di riposare insieme a loro.
Poi, con il tempo, ho imparato che molti lavoretti si possono fare anche mentre i bambini sono svegli, attivi e pieni di energia.

Innanzitutto, possono aiutare mamma e papà a seconda dell’età:
  • per prima cosa parlatene insieme: spiega loro quanto sia importante e gratificante che tutti contribuiscano alla gestione della casa;
  • scegli insieme ai tuoi bimbi i compiti adatti alla loro età;
  • porta pazienza se all’inizio non svolgono bene il loro compito o impiegano più tempo di te: consideralo una sorta di investimento che darà i propri frutti in un futuro neanche troppo lontano;
  • falla diventare un’abitudine: scegli alcuni compiti che siano sempre gli stessi, da svolgere sempre nello stesso momento della giornata (per esempio, rifare il letto ogni mattina, o riordinare la loro camera ogni sera...)
  • rendi il lavoro divertente, magari usando un timer, che darà loro una motivazione in più. Può diventare una sfida a fare meglio rispetto al giorno precedente oppure una gara contro il tempo, nel riuscire a terminare prima che suoni il timer;
  • se dai ai tuoi figli una paghetta settimanale, puoi considerare l’idea di elargire un importo proporzionato ai mestieri svolti. Impareranno cosa significa guadagnarsi il denaro con il sudore della propria fronte;
  • usa degli stimoli visivi, come una tabella dei compiti da fare, da aggiungere alla centrale di comando della famiglia (i miei bimbi usano delle mollette colorate da loro per segnare i lavoretti svolti);

paroladordine centrale di comando bambini


  • premiali e elogiali per i lavori fatti;
  • fai loro notare come si stia meglio in una camera ordinata, in un bagno pulito, ecc.
  • non usare i mestieri di casa come una minaccia (“siccome hai disubbidito, lava i piatti”), altrimenti assoceranno i lavori di casa a qualcosa di negativo;
  • infine, dai il buon esempio: è più probabile che i figli collaborino in una casa dove vedono mamma e papà che si dividono i compiti equamente.

Tuttavia, non tutti i lavori di casa sono adatti ai bambini e può tornar comodo tenerli occupati in qualche altra attività mentre tu lavori.

Ancora una volta, se non vuoi attendere che stiano facendo il riposino o siano al parco coi nonni, ecco alcuni suggerimenti da sperimentare con i tuoi bimbi:
  • inizialmente – se si tratta di compiti che non siano pericolosi per loro - permetti che provino comunque ad aiutarti. Per esempio, se sono affascinati dall’aspirapolvere lasciaglielo provare per qualche minuto. All’inizio sembrerà loro un gioco divertente, poi se ne stuferanno presto e ti ripasseranno volentieri il comando;
  • approfitta dei momenti in cui sono impegnati in qualcos’altro accanto a te: pulisci il lavello della cucina mentre sono a tavola a fare merenda, dai una passata ai sanitari mentre sono nella vasca a fare il bagno, ecc...
  • interagisci sempre con loro, anche mentre stai facendo mestieri: ad esempio, se stai stirando puoi raccontare loro una storia o mettere della musica e cantare una canzone;
paroladordine stirare figli

  • se tu stai facendo mestieri e loro stanno giocando, non dimenticare di dare loro sempre e comunque la tua attenzione. Spesso ti stanno solo mettendo alla prova. Quindi – apparentemente in maniera paradossale – se sanno che il genitore è disposto a interrompere ciò che sta facendo ogni volta che ti chiamano, si metteranno il cuore in pace e ti lasceranno procedere più facilmente;
  • affida loro un compito simile al tuo, ma alla loro portata. Ad esempio, mentre pulisco il bagno, do una pezza ai miei bimbi per fargli passare la lavatrice e l’asciugatrice. Oppure, mentre lavo l’auto in cortile, faccio fare lo stesso a loro con le biciclette;

paroladordine pulizie bambini


  • fai i mestieri di casa in modo che siano interrompibili in qualsiasi momento: se pulisci il frigo, tira fuori le cose di un singolo ripiano, puliscilo e rimetti a posto. Poi passa al ripiano successivo. Se dovrai sospendere il lavoro per qualche motivo, non ti ritroverai con la cucina sottosopra;
  • di nuovo, prova a usare un timer e fai questo annuncio – in maniera divertente – ai bambini: “Finché non sentite suonare il timer, non potete chiamarmi”. Inizialmente imposta una durata breve, anche solo un minuto, e aumenta poi gradualmente;
  • metti via alcuni loro giochi (se ne hanno molti è difficile che se ne accorgano) e ritirali fuori quando hai bisogno di dieci minuti liberi. Se avranno tra le mani un giocattolo che non vedono da un po’ di settimane, saranno interessati come se fosse nuovo.

Per finire, il mio ultimo consiglio è questo: stai rilassata.
Non puoi fare tutto e non puoi farlo velocemente. Per qualche anno sarà così ed è giusto che siano loro ad avere la tua attenzione, soprattutto finché sono piccoli.

martedì 21 giugno 2016

Emozioni

paroladordine-manifesto-emozioni


Ho sempre pensato che siano le emozioni a unirci, anche quando siamo tanto diversi. Hai presente? A volte non servono le parole, basta aver già provato la stessa emozione (anche solo una volta) e da estranei diventiamo vicini.
Le emozioni sono un linguaggio universale, che ci accumuna tutti: è come un ballo di gruppo pieno di gioia se sono piacevoli, o come un sostegno nei momenti bui se sono spiacevoli.
In questo caso, provare un'emozione e riconoscerla in qualcun altro significa comprensione: le distanze si accorciano e ci immedesimiamo, perché entrambi sappiamo di che cosa stiamo parlando, ne conosciamo i lati negativi e le ripercussioni sulla nostra vita. Se abbiamo scoperto come superarle, allora l'unico nostro desiderio è condividere anche questa esperienza e aiutare.


Le emozioni costruiscono ponti tra le persone:
così mentre ascolto, mi metto nei panni degli altri
e cerco una soluzione su misura.

 

giovedì 16 giugno 2016

La stanza verde di Cri: come organizzare il lavoro nell'orto o in giardino

Quando lavoro nell'orto col suocero e col marito (e già! Il fidanzato dal 28 maggio è passato di categoria!) chiedo sempre cosa dobbiamo fare e gli attrezzi che servono, perché poi sono sempre io quella che corre a prendere ciò che manca!
Ho così imparato a organizzarmi in base al lavoro da fare, anche quando lavoro da sola.

Innanzitutto considero se si tratta di manutenzione ordinaria o straordinaria.
lastanzaverdedicri manutenzione



Poi decido gli attrezzi che mi servono.
Prima di tutto, quello che non deve mancare mai, sono i guanti, meglio prendere quelli che hanno il palmo "gommato" che facilita la presa.

Quando si taglia l'erba è  utile avere un grembiule lungo e di materiale rigido, da usare soprattutto quando si utilizza il decespugliatore. Ti consiglio di tenere i pantaloni lunghi, perché i frammenti di erba sparati a grande velocità sulla pelle nuda, fanno piuttosto male! Per la tua sicurezza, usa anche una mascherina che copra il viso e scarpe chiuse.
Il grembiule serve anche quando si usa il tagliaerba senza il cestello raccoglitore, anche in questo caso ti consiglio le scarpe chiuse, per evitare brutti incidenti

Quando devo togliere l'erba, compito che non so bene perché affidano sempre a me, prendo un secchiello o la carriola, a seconda della quantità di erba da togliere, e uno zappettino per estirpare le radici più robuste.
Poiché non riesco a stare a lungo con le gambe piegate, uso una vecchia pentola come sgabello, aspettando, ormai invano, che il marito me ne costruisca uno decente.
Se si deve stare inginocchiati a lungo si può usare un asse, per non pesare troppo sul terreno, magari lavorato di fresco, in commercio si trovano anche delle apposite ginocchiere.
Che me ne faccio dell'erba che tolgo? La porto nel pollaio dove le galline sono ben felici di tuffarcisi dentro!
Se hai un compostatore in giardino la puoi buttare lì, altrimenti nei cassonetti dedicati agli sfalci e potature.

Quando raccolgo la frutta o la verdura, tengo a portata di mano un coltello (nell'orto ne abbiamo sia nella serra che nella baracca) e un sacchetto o un cestino.

Per le piccole potature o per eliminare i fiori secchi, mi doto di un secchiello oppure della carriola, sempre in funzione delle quantità di materiale verde da eliminare e, naturalmente, le forbici!
In commercio si trovano dei cesti di vimini a cui poter appendere forbici e altri piccoli attrezzi, ma io, oltre che costosi, li trovo poco pratici.
Di solito le forbici le tengo nella tasca posteriore dei pantaloni. Mi devo decidere a procurarmi un grembiule da giardinaggio con tante tasche, ne ho visti di carini. 

Invece, se devo legare i pomodori o i fiori, trovo scomodo portarmi dietro il gomitolo di spago. Una soluzione è mettere il gomitolo in un sacchetto e legare questo alla cintura; un'altra, più pratica e originale è appendere un imbuto alla cintura dentro cui mettere il gomitolo e far uscire il cappio dal buco dell'imbuto. Sarà così facile estrarne la quantità desiderata e tagliarlo.
lastanzaverdedicri manutenzione ordinaria



Quando invece dobbiamo potare, ci dotiamo di scala (parlo al plurale perché è sempre meglio essere in due a fare questi lavori, ne ho già parlato in un precedente articolo), forbici, roncola e sega
Sul bordo superiore della scala puoi mettere dei ganci per appendere forbici e seghetto, così avrai le mani libere quando dovrai spostarti.

La piantumazione di alberi richiede l'utilizzo di una vanga e di una pala per fare il buco e della carriola dentro cui mettere il compost o il fertilizzante che daranno energia alla nuova pianta.
Per la messa a dimora di fiori serve una paletta e un piccolo rastrello per pareggiare il terreno, per i bulbi è utile avere un attrezzo chiamato "caviglia" che crea un buco in cui porre il bulbo.

Se devi utilizzare fitofarmaci, anche quelli biologici, e utilizzi l'atomizzatore a spalla o lo spruzzatore a mano devi porre un'attenzione particolare alla tua sicurezza. Riparati occhi e bocca con una mascherina e fai attenzione che non ci sia nessuno nel raggio di azione dell'atomizzatore.
Per la preparazione della miscela utilizza un secchio dedicato solo a questo uso e mescola sempre con un bastone.
lastanzaverdedicri manutenzione straordinaria

martedì 14 giugno 2016

Si studia! Trovalo! Parte 2

Va bene, scopriamo gli altarini:
  1. adoro organizzare le cucine (più sono piccole, più mi diverto)
  2. sono una perfezionista consapevole che la perfezione è un miraggio
  3. seguo delle regole ben precise*
  4. non amo cucinare (però amo bere tè), ecco perché la mia cucina deve essere assai organizzata
  5. ho cambiato forma e sostanza alla mia cucina almeno quattro volte in otto anni (4/8, una buona media)
Per questi e altri motivi (ai libri Ikea non so resistere!) ho davvero gioito del nuovo volume Trovato! Parte 2. Organizzare cucina e dispensa in dieci case di Ikea.

paroladordine-sistudia-trovalo2

Sogno a occhi aperti e mi perdo nelle bellissime immagini delle dieci cucine sparse per il mondo. Poi giungo alle ultime pagine e trovo un tripudio di dritte per rendere funzionale la stanza cruciale di ogni famiglia.
In particolare, è molto interessante la parte in cui si danno consigli su come organizzare una cucina nuova e come riorganizzare, con grandi o piccoli cambiamenti, una cucina vecchia. In ogni caso, il punto di partenza è un'attenta pianificazione.
  • La prima cosa da fare è progettare. Una cucina è perfettamente organizzata se è stata progettata con attenzione; e il progetto della cucina ideale parte da una domanda: che tipo di cuoco sei? 
  • Il secondo passo è agevolare il flusso. Tutte le azioni che si svolgono in cucina devono essere armoniche e prive di intralci: si prendono gli alimenti dall'area di conservazione, si lavano nell'area di lavaggio, si preparano nell'area di preparazione, si cuociono nell'area cottura, infine si servono. Le aree devono essere contigue, ben definite e dotate di tutti quegli strumenti necessari per svolgere le diverse attività. 
  • Nel caso di cucine da riorganizzare, la mossa successiva è fare un repulisti. Si svuotano i mobili e si fa l'inventario per vedere se c'è qualcosa che non si utilizza mai e capire di quanti armadi e cassetti c'è bisogno.
  • Ora rimane solo da ripensare agli spazi. Per rendere più funzionale la cucina si valuta che cosa aggiungere (un carrello, delle barre magnetiche per i coltelli, ...) o sostituire (dei pensili poco profondi invece di mobili profondi, vetrinette al posto di ante, ...).
La mia cucina preferita è la numero tre, quella di Åsa: occupa un'intera parete con pensili fino al soffitto, bianca splendente e marmo, con un blocco per dispensa, frigo-congelatore e forno, e un'isola centrale. Un sogno!
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* Vuoi sapere quali sono le mie regole per organizzare la cucina? Eccole (valgono anche per altri spazi di casa):
  • sotto mobili profondi con cassetti e cassettoni - per sfruttare tutto lo spazio in profondità e in altezza, per vedere tutto il contenuto con uno sguardo dall'alto e per evitare di giocare a nascondino con gli oggetti in posizioni scomode
  • sopra mobili poco profondi con ante - per sfruttare tutto lo spazio in profondità e in altezza, per vedere tutto il contenuto con uno sguardo frontale (no doppie e triple file!) e per evitare di giocare a tetris in bilico sulla scala
  • sfruttare tutte le superfici in ogni direzione - non esiste solo la larghezza e la profondità dei mobili, ma anche l'altezza, da sfruttare aggiungendo più ripiani e appendendo ganci all'interno delle ante
  • dividere per moltiplicare - dividere lo spazio disponibile del mobile in spazi più piccoli con contenitori e ripiani, ci fa stare più cose
  • metter via gli oggetti che s'impolverano - tutto quello che si usa poco va ritirato nei mobili, al riparo da unto, umidità, polvere e sporco
  • lasciar fuori gli oggetti che non fanno in tempo a impolverarsi - tutto quello che si usa spesso va lasciato sul piano di lavoro a portata di mano
  • mettere ogni cosa dove serve - e non dove c'è spazio, altrimenti è una fatica in più

martedì 7 giugno 2016

Una stanza al mese. C'è un tesoro nel ripostiglio!

Ebbene, non sono solo disordinata, ma anche conservatrice.
Contengo il mio disordine organizzando gli spazi in cui vivo e gli impegni nel tempo, ma "curare" la mia indole da museo archeologico è più difficile.
Conservo la maggior parte dei miei ricordi materiali e faccio fatica a lasciarli andare: poco importa se non li guardo per anni, sapere che son lì al sicuro mi fa piacere. Non conservo tutto, in certi periodi della mia vita ho eliminato definitivamente molti oggetti, ma a certe cose non riesco a rinunciare: i racconti che ho scritto, le vecchie fotografie, le lettere dei miei amici, i biglietti di musei e mostre, gli inviti ai matrimoni, certi regali, certi vestiti e accessori.

Per fortuna esistono le Scatole dei Tesori. Le Scatole dei Tesori sono semplici scatole anonime e si confondono tra le altre; ma quando apri il coperchio, trovi tutti i tuoi tesori, cioè quegli oggetti che non hanno alcuna utilità, ma a cui sei profondamente affezionata.

Come sai, da qualche tempo sento il bisogno assoluto di circondarmi solo - e non anche - di cose belle e piene di significato. Ho iniziato con il guardaroba, ora tocca agli scatoloni dei ricordi.
Scatoloni provenienti dal trasloco (di otto anni fa!) e da casa dei miei genitori (dei tempi delle medie, del liceo, dell'università) pieni di quarant'anni di ricordi mi aspettano impazienti nello studio: aiuto. Non posso più far finta di nulla, mi tocca rimboccarmi le maniche. D'altronde - mi dico -, anche i direttori dei musei archeologici devono fare una scelta, non possono conservare tutti i reperti: quelli di minor conto, che nulla tolgono e nulla aggiungono alla storia, una volta che son stati documentati e studiati, sono eliminabili - e in certi casi eliminati.

È arrivato il momento: procedo con metodo, nel tentativo di non farmi distrarre proprio da loro, i ricordi! Ecco come:

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  1. decido di tenere fotografie/ricordi di viaggio (non si sa mai, prima o poi mi verrebbe voglia di farne degli album), alcuni oggetti regalati/acquistati di valore affettivo (sto già pensando a una bacheca dedicata), cartoline/biglietti/lettere, diari/quaderni/racconti
  2. trasferisco gli scatoloni al piano di sopra, ne rovescio il contenuto sul tappeto e inizio a suddividere per categorie
  3. tengo tutto quello che per me vale davvero ed elimino tutto il resto (via biglietti del cinema illeggibili, via biglietti dei mezzi pubblici, via il vecchio portafoglio rovinato e sporco, via foglietti volanti con nulla di importante). Da parte metto gli appunti di studio e lavoro, e alcuni oggetti che posso recuperare
  4. suddivido i ricordi: alcuni li imbusto (vecchi viaggi, vecchie foto, ricordi di matrimoni), altri li appoggio sul fondo della prima scatola (diari dei ricordi, medaglie, altri piccoli oggetti). Nella seconda scatola metto i miei racconti e gli scambi epistolari con le amiche. In un grosso raccoglitore verde raggruppo i ricordi legati alla nostra famiglia: il primo viaggio insieme, il matrimonio, le vacanze, i biglietti d'auguri
  5. le scatole e il raccoglitore finiscono sugli scaffali superiori del ripostiglio: lontano dagli occhi, ma vicini al cuore
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Questo è solo l'inizio, ne sono consapevole: altri vecchi ricordi salteranno fuori da angoli inaspettati di casa, altri nuovi ricordi si formeranno nel corso del tempo. D'ora in poi, però, saprò sempre dove riporli e dove cercarli.

Ti lascio l'identikit del perfetto ripostiglio:

paroladordine-unastanzaalmese-ripostiglio

P.S. Hai notato? C'è una bella massa di documenti senza fissa dimora: negli scatoloni, assieme ai ricordi, c'erano anche loro! Il lavoro procede piano piano (ci sono sempre urgenze più urgenti!) e per fortuna, perché sto meditando di spostare tutto l'archivio nello studio... Ma questa è un'altra storia, te la racconterò un'altra volta!

Buona organizzazione!

mercoledì 1 giugno 2016

Desktop organizzato: sfondo Giugno 2016

L'imminente arrivo dell'estate contribuisce a renderci mediamente più felici, non trovi? Confesso che non ho ancora programmato alcun viaggio, ma la mia mente è già proiettata sul lettino da spiaggia, con gli occhi puntati al cielo. Ecco perché il colore di questo mese è azzurro-relax. Ti piace?
A Giugno su Paroladordine si tratteranno tanti nuovi argomenti e spero che questo sfondo sereno ti aiuti ad affrontare meglio ogni sfida che deciderai di cogliere.

A presto!



(Clicca su uno dei seguenti formati 
per scaricare lo sfondo corrispondente)

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