giovedì 30 luglio 2015

Pronti, Partenza, Via! Vacanze in roulotte

Estate, periodo di vita a contatto con la natura e di vacanze libere, come quelle in campeggio: libere , ma non meno organizzate! Anche per il post di luglio ci ritroviamo in compagnia di Laura, grande esperta di vacanze in campeggio, con cui parliamo di vacanze in roulotte. Ovviamente, molto organizzate e a misura di Paroladordine!
  • Ciao Laura, ci ritroviamo ancora per parlare di campeggio e vacanze all’aria aperta: dopo il tuo utile e pratico contributo sulle vacanze in tenda, ti chiedo nuovamente qualche consiglio ed astuzia per riuscira ad essere organizzati anche nel campeggio in roulotte. 
Ciao Claudia e ciao tutte. Grazie mille per la fiducia, spero davvero di poterti essere utile!
  • La prima domanda è: cosa ti ha spinto a passare dalle vacanze in tenda a quelle in roulotte? Pensi che sia meglio, in ogni caso, fare prima un’esperienza in tenda prima di passare all'acquisto o al noleggio di una roulotte?
Assolutamente non ci sono tappe obbligate, ognuno deve scegliere o provare il tipo di campeggio in base alle proprie esigenze o aspirazioni. Un’ottima base di partenza prima di un eventuale acquisto, soprattutto di una roulotte o un camper, può essere rivolgersi ad un noleggio per provare e valutare l’opzione migliore in base alle proprie necessità. Nel mio caso, dopo circa 15 anni di tenda, sentivo l’esigenza di una maggiore comodità, soprattutto avere un piccolo bagno a disposizione e poter fare tutto stando in posizione eretta e non costantemente piegata. Sia io che mio marito siamo soddisfattissimi della scelta fatta ma questo non ci precluderà di fare ancora qualche vacanza in tenda (anche se la nostra ormai è logora e con qualche buchetto di troppo!).

Paroladordine-Pronti Partenza Via!- Vacanze in roulotte-Bürstner
Roulotte Bürstner mod. Premio Plu
  • Da bambina io avrei voluto fare vacanze in roulotte ma non mi è stato mai possibile. In compenso, mi è rimasta una grande curiosità su come è allestito questo mezzo. Ti va di raccontarmi come è fatta una roulotte e come è suddiviso lo spazio abitativo? Come avviene l’approvvigionamento di acqua ed energia elettrica? 
Una roulotte è assimilabile ad un mini monolocale, pertanto solitamente è dotata di un angolo cottura con lavandino, frigorifero (solitamente elettrico) e pensili, una o due dinette cioè angoli notte che possono essere trasformati in divanetti e tavolino, uno spazio per il bagno e uno per l’armadio. Inoltre, le roulotte sono dotate di stufa elettrica o a gas per il riscaldamento e si trovano spazi contenitivi un po’ ovunque, sopra il letto o sotto i divani, per sfruttare il più possibile lo spazio a disposizione. Naturalmente le dimensioni delle diverse zone variano in base alla grandezza complessiva della roulotte! Oltre a questo, una roulotte è attrezzabile con una veranda in tela plastificata da applicare all’esterno, dotata di paleria e completamente chiudibile, che raddoppia lo spazio della roulotte ed è utile in caso di soggiorni prolungati, oppure di un tendalino avvolgibile da montare sempre all’esterno, più pratico e veloce, per la vita all’aria aperta quando ci si sposta più frequentemente o comunque quando non si vuole montare la veranda grossa.

L’acqua viene caricata dall’esterno in un serbatoio più o meno grande a seconda di quanti punti acqua ha la roulotte (lavandini e doccia), che funziona grazie ad una pompa elettrica. Per quanto riguarda l’elettricità, le roulotte sono dotate di batteria interna: durante il movimento la batteria è alimentata da quella dell’auto e fa funzionare l’impianto interno che solitamente è a 12 V e in sosta in piazzola campeggio viene collegata tramite cavo esterno alle colonnine messe a disposizione dai campeggi che sono a 220 V e alimentano l’impianto interno attraverso un trasformatore. Invece durante le soste per strada, la batteria interna ha un'autonomia di qualche ora.

  • Armadi, letti, cucine, un bagno: una roulotte è una vera piccola casa in miniatura su ruote. E come tutti i piccoli ambienti, è difficile far andare d’accordo il poco spazio a disposizione con un ambiente organizzato. Tu come hai risolto? Hai qualche consiglio pratico su come gestire al meglio l’organizzazione di un soggiorno in roulotte? Ci sono accessori e/o materiali che è indispensabile portare in un viaggio in roulotte? A cosa si può invece tranquillamente rinunciare?
Innanzitutto bisogna far attenzione al peso complessivo trainabile, pertanto è necessario che l’attrezzatura e gli accessori siano il più possibile leggeri. Come dicevo prima, nelle roulotte si trovano spazi contenitivi un po’ ovunque ma spesso sono un po’ scomodi da raggiungere (bisogna allungarsi sopra al letto e a volte  togliendo una sola cosa cade tutto). Pertanto, potrebbero essere molto utili dei separatori semi-rigidi in tessuto leggero (come quelli che si usano nei cassetti della biancheria) da estrarre all'occorrenza oppure le classiche scatole in cartoncino o in plastica trasparente per organizzare le cose ed accedervi più facilmente. Nello spazio armadio ti consiglio quelle scaffalature in tessuto, molto comode, e per riporre le scarpe delle scatole ad accesso frontale (senza coperchio, così restano impilate e niente deve essere spostato per prendere le scarpe) sempre in tessuto. Di nuovo, un multi tasca in tessuto o in plastica non rigida è ottimo per il bagno. Meglio prevedere anche dove riporre i vestiti sporchi: un borsone in plastica da riporre in uno degli spazi sotto la dinette è l’opzione migliore. 

Per quanto riguarda la zona cucina, il mio consiglio è di portare il minimo indispensabile e valutare il fatto che, ad esempio, con una stessa padella si possono fare molte cose. Noi ad esempio abbiamo bicchieri in plastica rigida che usiamo sia per bere che per fare colazione. E poi, rivaluta le pentole in alluminio! L’attrezzatura da cucina specifica per campeggio (ovvero leggera e salva spazio) è certamente molto comoda ma non necessaria per affrontare un viaggio in roulotte.


Paroladordine-Pronti Partenza Via!- Vacanze in roulotte-Fendt
interni roulotte Fendt - mod. Selection
  • E’ molto complicato viaggiare con un roulotte al seguito? Ci sono accorgimenti da prendere per la guida? Serve una patente speciale?
L’eventuale difficoltà di guida era uno dei nostri principali pensieri quando abbiamo preso la roulotte. Invece, con grande sorpresa abbiamo da subito constatato che non ci sono difficoltà di manovra e viaggiando su strada quasi non ci si accorge di stare trainando. La roulotte è fatta apposta per essere facilmente spostata e trainata, le curve e le inversioni sono più facili del previsto ed è molto maneggevole anche per lo spostamento da ferma, una volta staccata dall’auto. Le maggiori accortezze che devi avere riguardano:
- la retromarcia, che richiede una manovra specifica;
- la larghezza della roulotte rispetto alla macchina: attenzione agli spazi ristretti. Dovrai munirti di specchietti aggiuntivi specifici da applicare ai laterali richiesti dal codice della strada;
- valutare molto bene preventivamente il percorso stradale, in modo che sia sufficientemente largo e ben percorribile anche con roulotte al seguito.

Insomma, non puoi pensare di guidare come con la sola macchina ma nemmeno averne paura… anche io ho guidato con la roulotte al traino e non ho avuto difficoltà! Per una maggiore sicurezza, esiste un accessorio che si chiama “mover” ed è un piccolo motore elettrico che si può installare sulle ruote ed aumenta la mobilità della roulotte, utile nei casi in cui ci si infila per sbaglio in una strada poco percorribile e si rimane bloccati oppure per facilitare le manovre di posizionamento in piazzola.

Per il codice della strada italiano la roulotte è considerata un rimorchio. La necessità o meno di patenti aggiuntive dipende dal peso complessivo roulotte + macchina trainante:

- se il peso complessivo non supera i 35 quintali non c’è bisogno di patenti aggiuntive, basta la patente B;
- se il peso complessivo supera il 35 quintali ma resta sotto ai 42 quintali, bisogna fare una piccola integrazione alla patente chiamata B96;
- se invece si superano i 42 quintali è necessario prendere la patente BE.

Ti voglio solo ricordare che, in quanto considerata un rimorchio, la roulotte in Italia non può essere sganciata sul suolo pubblico, ad esempio nei parcheggi (nemmeno quelli degli Autogrill, purtroppo). Puoi parcheggiare ma senza sganciarla dall'auto e senza abbassare i piedini, a differenza del camper che è un autoveicolo e può essere lasciato ovunque!
  • Cosa mi racconti sui costi di acquisto e/o manutenzione? A chi consigli la vacanza in roulotte e a chi invece la sconsigli?
I costi di acquisto sono variabili in base a modello,dimensioni ed allestimento, esattamente come succede per l’acquisto di un’auto. I costi delle roulotte nuove sono comunque molto più contenuti rispetto a quelli di un camper, dal momento che la roulotte non ha un motore. Inoltre, c’è un bel mercato dell’usato su cui contare. Noi ad esempio abbiamo comprato una bellissima roulotte vintage del 1976 in condizioni perfette e della quale siamo entusiasti. Perciò… fatti sotto e cerca, cerca, cerca! Un buon punto di partenza per il nuovo è il “Salone del Camper” che si tiene ogni anno a Parma nel mese di settembre (dove però non trovi l’usato).

Voglio spendere una parola per quanto riguarda l’assicurazione. Quando si compra una roulotte si deve avvisare la propria assicurazione e la polizza della macchina con la quale si traina subisce un piccolo aumento, una cifra davvero bassa di circa 40 euro annui (ma questo forse dipende dal modello e dalla potenza dell’auto). Quando la roulotte è agganciata alla macchina, in caso di incidente risponde l’assicurazione della macchina. Esiste invece una seconda polizza assicurativa per rischio “statico”, relativa ai potenziali danni che potrebbe fare la roulotte quando è sganciata, in piazzola. Questa seconda polizza non sarebbe obbligatoria ma è caldamente consigliata, anche in questo caso si tratta di cifre basse, circa 30 euro annui, e si evita di incorrere in infrazioni incontrando agenti pignoli o non bene informati. Vista la spesa davvero bassa, vale la pena assicurarsi completamente.

Per quanto riguarda la manutenzione, non avendo un motore suo, la roulotte non ha bisogno di grandi manutenzioni. Io sono una novellina e quindi non so rispondere bene a questa domanda, informati bene al momento dell’acquisto!

paroladordine-prontipartenzavia-roulotte
interni roulotte Eriba, mod. Nova GL


  • Hai un consiglio in particolare da regalarmi?
Io ti invito a provare almeno una volta la vacanza in roulotte, sarà sicuramente un’esperienza divertente e di arricchimento. Ti sentirai come una piccola chiocciola che si porta dietro la sua casina, col vantaggio di poterla sganciare e partire in esplorazione libera con la macchina! La sconsiglio invece a chi proprio non si sa adattare… nemmeno un po’!

Grazie Laura per la tua grande cortesia e per la chiarezza con cui mi hai illustrato un modo accattivante ed alternativo di fare vacanze a contatto con la natura. Ti auguro buone vacanze insieme alla tua bellissima roulotte vintage!


(Laura non è solo una esperta di campeggio all'aria aperta ma è anche una eccellente creativa: trovate la sua produzione sul blog www.vivereapiedinudi.com e sulla pagina Facebook mentre su TU.BI design trovate le c
reazioni realizzate dal marito Cristian.

martedì 28 luglio 2015

Le interviste ai PO: Sabrina Toscani

È da un po' che sto pensando di intervistare PO (Professionisti dell'Organizzazione) italiani: così, prendo la palla al balzo e, dopo aver letto e studiato il suo libro, decido di iniziare proprio con Sabrina Toscani di Organizzare Italia, cofondatrice e presidente di APOI.

paroladordine-leinterviste-sabrinatoscani
Fotografia di Organizzare Italia

Perché intervistare i PO? Perché in Italia è un mestiere nuovo, insolito e ancora poco conosciuto: ci vogliono motiviazioni forti (soprattutto dal punto di vista emotivo) per decidere di intraprendere questa strada.
L'origine di una scelta m'incuriosisce sempre e mi incuriosisce pure scoprire il sottile filo che unisce le varie fasi di un'evoluzione. Sono convinta, infatti, che la scelta di diventare PO sia strettamente legata a un'evoluzione interiore e personale: dopo aver sperimentato i benefici dell'organizzazione su di sé, non si può fare a meno di farli conoscere anche agli altri. Un po' come quando ci si innamora di un libro che ci ha cambiato la vita: "Leggilo," diciamo, "poi mi dirai."

Ciao, Sabrina! Raccontaci un po' di te: che lavoro faveci prima di diventare PO? 
Ho collezionato varie esperienze: sono stata all'estero molti anni, prima come responsabile di un'azienda italiana e poi nel marketing di diverse aziende. Una volta tornata in Italia, ho lavorato molti anni come libera professionista e consulente aziendale. Infine, la voglia di creare e sviluppare un progetto tutto mio ha prevalso su tutto e ho cominciato a operare come Professional Organizer fondando Organizzare Italia, che ora è una società a responsabilità limitata semplificata e una Start Up a Vocazione Sociale.

Ecco, trovo interessantissimo che un'impresa di Personal Organizing sia riconosciuta per la sua vocazione sociale: puoi spiegarci di cosa si tratta? L'impatto sociale avviene su più livelli - per semplificare: se le persone sono messe nelle condizioni di sapersi organizzare meglio, possono gestire bene le proprie risorse (spazi, tempi, soldi) con una ricaduta non solo sull'ambito individuale, ma anche su ciò che è intorno alla persona - colleghi, amici, parenti e la società tutta. Un esempio facile da fare è quello aziendale: la disorganizzazione del singolo individuo mette a repentaglio l'efficienza dell'intera azienda, causando uno spreco di risorse. Se invece ognuno impara ad organizzarsi meglio, il vantaggio ricade su tutta l'azienda. La stessa cosa accade, appunto, nella vita sociale: ordine chiama ordine. 

Perché hai deciso di diventare una PO? Cioè, quali motivazioni ti hanno fatto capire che era la strada giusta da percorrere? 
Ho sempre avuto il desiderio di sviluppare un'impresa tutta mia e, dopo vari tentativi, un giorno ho avuto proprio un segnale molto chiaro: avevo un'idea e sentivo in cuor mio che poteva essere valida, quindi ho iniziato a sondare il mercato... La motivazione, poi, è salita con il riscontro da parte delle persone che trovavano utile e formativo ciò che insegnavo.

Come sei diventata PO e qual è stato il tuo percorso?
La prima idea - la lampadina di Archimede Pitagorico, appunto! - mi è venuta pensando a quanto le persone si complichino la vita, spesso su dettagli abbastanza banali. Molto spesso - mi sembrava - la risposta per complicarsi meno la vita era di tipo organizzativo. Da qui la relativa considerazione: nessuno ci insegna i metodi e le strategie per affrontare i vari impegni quotidiani! Nella nostra vita non c'è mai un'occasione - a scuola o al lavoro - in cui ci viene insegnato come organizzare e gestire le cose: tutto è lasciato al caso. Eppure è fondamentale!
Così ho cominciato a studiare su libri e siti americani e mi si è aperto un mondo. Ho cercato di declinare il pragmatismo statunitense per adattarlo alla mentalità italiana: i risultati arrivavano. Quindi ho seguito questa strada, impegnandomi nella divulgazione e formazione, oltre che negli interventi individuali e personalizzati.

Non a caso il tuo metodo si chiama Semplifica e Riprendi il Controllo. Lo spieghi nel tuo libro Facciamo ordine: un libro in apparenza piccolo, ma grande nei contenuti! Una curiosità, perché hai scelto questo titolo?
La scelta è avvenuta insieme all'editore, doveva essere un titolo facile e subito comprensibile. Aggiungendo poi in casa, nel lavoro, nella vita mi sembra che abbiamo centrato l'obiettivo.

paroladordine-leinterviste-sabrinatoscani-metodosrc
Immagini di Organizzare Italia


Che cosa ti affascina di più del mondo dell'organizzazione?
Mi piace il fatto che si tratta di una realtà trasversale: l'organizzazione si trova dappertutto ed è sempre utile e necessaria. Mi piace la connessione tra vari mondi e ambiti diversi, trovo sia molto arricchente: il Professional Orgnaizing mi permette di gravitare in diversi contesti e con persone con i più svariati bagagli culturali. Ed è anche molto divertente!

Confermo! Di cosa ti occupi principalmente?
Mi occupo principalmente di formazione: per migliorare le abilità organizzative di chi vuole imparare a gestire meglio le proprie risorse, e per aiutare chi desidera diventare Professional Organizer e dare il via a una nuova professione.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Vedere crescere sempre più il mercato del Professional Organizing in Italia e vederlo diventare una vera e propria filiera. E poi contribuire allo sviluppo delle abilità organizzative degli italiani: se la creatività e l'improvvisazione italiana si coniugano a un po' di organizzazione in più... spacchiamo! ;)

giovedì 23 luglio 2015

socialMente: chiudere cerchi, storie di addii senza lacrime

La realtà è che Caronte mi gira intorno e non posso sprecare la poca acqua rimasta nel mio corpo: anche l'energia va risparmiata in questi giorni. Quindi: mobilità  zero.

Il tempo scorre lentamente, Caronte mi rimane accanto a farmi compagnia e, mentre sono distesa a risparmiar fatiche per la mossa seguente, mi soffermo a pensare al passato e a tutte quelle situazioni concluse con il tempo - il cosiddetto "Chiudere Cerchi". E così le ore calde della giornata le passo a fare ordine mentale; magari vista da fuori qualcuno (non faccio nomi) potrebbe chiedermi "Sei ancora con noi? Respiri?" ma non lo fa (comunque, sì, respiro e limito sprechi).

Alla fine, come atto di gran eroismo, vado a cercare gli scritti di uno psichiatra spagnolo che mi piace molto e ha pure il mio cognome ( ehm, dovrei dire che io ho il suo cognome, per questione di età e di etichetta) - in ogni caso, non siamo parenti e dubito che se la prenda per queste cose.

Diventeremo adulti sani emotivamente: quando saremo capaci di capire il perché di una paura, raccogliamo i pezzi del puzzle emotivo della nostra infanzia, e così, senza colpevolizzare, diciamo "Ho capito; ti perdono".
Paroladordine-socialMente-teoria-Chiuderecerchi-EnriqueRojas

Fa caldo, deliro, Caronte si è portato via già il 40% dell'acqua del mio essere. Con quel che mi resta penso a un mondo di adulti: maturi, felici, risolti, capaci di accettare il passato e girare pagina per arrivare a quella del presente, come lettori appassionati che divorano pagine con la voglia di sapere e  sperimentare sempre più. E sorrido.

Mi chiedo se anche con gli oggetti possiamo fare lo steso ragionamento, se un giorno sarò capace di non comprare, non aprire e non utilizzare alcunché prima di avere finito quel che già ho... Magari se comincio dalle cose concrete come l'armadietto del bagno, ma questa volta davvero!
Così, mentre penso di chiudere i cerchi del passato emotivo, ho cominciato a chiudere con le bottigliette: ho deciso che prima di fare qualsiasi acquisto devo finire o regalare i prodotti che non fanno per me, per non parlare di quelli che sono scaduti da tempo!

Paroladordine-socialMente-teoria-Chiudendocerchiprima
Tanti prodotti: difficile raggiungere quello giusto ogni volta!
Paroladordine-socialMente-teoria-Chuidendocerchidurante
Ho deciso di non prendere (né aprire) niente che non avessi finito prima!
Paroladordine-socialMente-teoria-Chiudendocerchidopo
Sono passati mesi, prima di salutare tutti questi!

Se con le storie fosse uguale? Se ci bastasse un pizzico di coraggio e disciplina per chiudere con tutto quello che non ci fa essere liberi e che opprime il nostro cuore e la nostra memoria? Se curassimo il nostro cuore come i nostri cassetti?

Allora, caro passato, io chiudo! Anzi passo e chiudo!

martedì 21 luglio 2015

Si organizza! L'agenda da blogger (1)

Voglio raccontarti la mia nuova avventura. All'improvviso, tra studio e lavoro, sento un'urgenza forte e chiara: ho bisogno - un bisogno assoluto - di un'agenda da blogger, per agevolare la gestione dei miei tre blog.
Finora uso un vecchio quaderno A5 ad anelli, fogli a quadretti con buchi e buste trasparenti per raccogliere gli appunti sparsi. Ma non va bene, ho bisogno di qualcosa di più "consistente".
Ho bisogno di:
  • un raccoglitore robusto, non troppo grande, né troppo piccolo, con tasche, chiusura e spazio per una penna
  • separatori per identificare i tre blog
  • calendari annuali e mensili
  • fogli per liste e note
  • tanto (tanto) altro
Medito e trovo la soluzione: posso recuperare la vecchia Filofax! È uno dei primi regali del marito e l'ho usata come agenda per qualche anno e mai del tutto apprezzata. C'è poco da dire, non mi trovavo: era il regalo giusto al momento sbagliato.
Il suo momento è arrivato ora!

paroladordine-siorganizza-agenda
Testimonianze di tentativi d'uso datati 2008 e 2013...
Ma le pagine del diario sono intonse (le sto usando ora per elenchi e liste!)

Ecco, ti presento la mia Filofax:
  • misura personal (le pagine sono lunghe 17,1 cm e strette 9,5 cm)
  • modello Piazza
  • in pelle liscia color corallo (sììì!) e interno rosa (a-ri-sììì!)
  • dotata di una tasca interna aperta su due lati e con cinque fessure per biglietti da visita o altro (a sinistra), di una tasca con cerniera e di un portapenna (a destra), e di una chiusura a bottone
  • una busta porta-biglietti da visita trasparente
  • una pagina in plastica rigida trasparente
  • sei divisori (diary, notes, projects, information, financial, addresses
  • tredici divisori da rubrica con due lettere ciascuno
  • pagine del diario settimanale 2013 (rosa!) con una settimana su due pagine
  • pagine bianche, azzurre, rosa, a quadretti e a righe
  • pagine di informazioni varie in italiano e in inglese
  • un planisfero politico con l'ingrandimento dell'Europa (fronte) e un planisfero con la suddivisione in fasce orarie (retro)
  • rovinata dal tempo
Molto rovinata dal tempo (ha quasi dieci anni): gli angoli sono un po' smangiati, nei punti di piega la superficie fa le grinze e, in generale, ha bisogno di una lustratina. 
Il mio compito è di riportarla all'antico splendore, anzi di più: darle una nuova vita, personalizzarla con fogli utili per la gestione dei blog, e usarla. Finalmente!

giovedì 16 luglio 2015

laManu nella rete - da avere in bagno!

Il bagno è il luogo della casa dove c'è tutto il tuo mondo personale, quello più segreto ed intimo (le tue creme, i tuoi trucchi... e barbatrucchi, le tue coccole quotidiane). Il bagno è anche la stanza che di solito non ha grandi dimensioni (oh quanto mi piacerebbe una sala da bagno, come quelle di un tempo, da riempire anche di piante... ops sto divagando, scusa!). Ma con prodotti furbi e pratici, adatti e adattabili anche in spazi ridotti, il tuo bagno diventerà un gioiellino e sarà pronto ad accoglierti quando vorrai prenderti cura di te stessa.


L'essenziale a portata di mano
Ormai lo sai che sono una fan dei contenitori e per ogni stanza ho i miei preferiti! Per il bagno ho una vera adorazione per i cestini in polipropilene di Muji, solidi e pratici (hanno anche il coperchio) e con i manici possono essere spostati agevolmente. Invece il negozio (on-line, in questo caso) che a mio avviso ha una varietà incredibile di proposte è Container Store: si va dal vassoio diviso per scomparti ai contenitori a griglia, perfetti per contenere i giochi dei bimbi, perché non trattengono l'acqua ed evitano il formarsi di muffa e germi, fino ai contenitori modulabili con i cassettini (perfetti per i trucchi che sono sempre a portata di mano senza prendere polvere). E poi ci sono i cesti di Ikea ed il portatutto di Euronova, che con l'aggiunta di tasche laterali ottimizza ulteriormente lo spazio. 

paroladordine-da avere-bagno-contenitori
1. Muji - contenitori impilabili - dim. da L22xH8,6xP15 - prezzi da 4,75€
2. Container store - vassoio portatrucchi - dim. cm L37,47xH12,7xP24,13 - prezzo 18,75€
3. Ikea - Notudden set 3 cestini - dim.  2 pezzi da L8xH10xP8 e 1 pezzo da L16xH10xP8 - prezzo 3,99€
4. Container Store - contenitori a griglia - dim.  cm L22,86xH13,34xP16,51 e L34,29xH13,34x20,34 - prezzi 9,62€ e 12,51€
5. Container Store - contenitori modulabili - dim. da cm L8,26xH5,08xP21,59 - prezzi a partire da 8,66€
6. Euronova - portatutto multitasche - dim. cm L15xH15xP15 - prezzo 6,99€


Ogni centimetro è importante
Sto pensando ai bagni piccini, dove ogni angolo deve essere sfruttato al millimetro. In questo caso i portaoggetti da appendere sono una soluzione salvaspazio. La serie Nordrana di Ikea offre diverse proposte: cesti e contenitori a sospensione. I secondi sono un'idea furba perchè si possono appendere anche alla porta (foto 2) per un ulteriore risparmio di spazio. Stessa idea di Umbra che oltre al portaoggetti ha anche una barra sottostante a cui appendere asciugamani e altro. Il sito Da-Dam (nuova scoperta) è dedicato ai piccoli di casa, con idee intelligenti a misura di bimbo, come il portaoggetti (quindi giochi) da appendere alla vasca durante il bagnetto. Geniale vero?
 
paroladordine-da avere-bagno-portaoggetti
1. Da-Dam - cesto portagiochi per vasca - dim. cm L29,6xH22xP30,5 - prezzo dal rivenditore
2. Ikea - Nordrana contenitore a sospensione - dim. cm L30xH100 - prezzo 19,99€
3. Umbra - portaoggetti - dim. cm L45,09xH88,9xP13,97 - prezzo 25,00€
4. Ikea - Nordrana set di 2 cestini - dim. cm 27x27 e 21x22 - prezzo 9.99€

 

Pronto soccorso... medicine! 
Oltre a quelli di Muji e le Variera e i cassetti Kupol di Ikea, che Alessandra ti ha mostrato nel suo articolo, non vedevo l'ora di presentarti il mio "oggetto del desiderio" e cioè la scatola pronto soccorso di Balvi (adoro le scatole di latta in generale e questa non fa eccezione!). Deve essere una caratteristica della società spagnola affrontare l'argomento medicine in modo divertente: non trovi deliziosi i contenitori Lui&Lei, per chi vuole suddividere i medicinali per i singoli componenti della famiglia? Le proposte di Interdesign sono invece più tradizionali ma sempre pratiche (come il cassetto della foto 1).


paroladordine-da avere-bagno-medicine
1. Interdesign - cassetto portamedicine - dim. cm L30,48xH8,13xP12,95 - prezzo 15,12€ 
2. Balvi - scatola prontosoccorso - dim. cm L21,5xH15,5xP14 e L10xH31,5xP19 - prezzi dal rivenditore
3. Interdesign - portamedicine - dim. cm L25,5xH11xP12 - prezzo a  14,99€
4. Balvi - contenitori di latta Lei&Lui - dim. cm 19X10,8 e 15,5x8 - prezzo dal rivenditore


Doccia mon amour!
Il bagno, inteso come relax nella vasca, sembra ormai diventato un lusso che ti concedi poche volte, presa dalla vita frenetica che ti concede meno tempo da dedicare a te stessa. La doccia è decisamente più gettonata e per questo deve essere "super-accessoriata" (docciaschiuma, sciampo, balsami vari, spugna ecc. tutti a portata di mano). Le simpatiche "gocce" di Koziol sono divertenti e posizionabili ovunque all'interno della doccia, ma per applicarle occorre munirti di ventose oppure di trapano. Anche l'angolare di Aliexpress prevedere l'utilizzo delle ventose e anche in questo caso è adattabile alle tue esigenze, perché i contenitori sono venduti singolarmente (acquistandone quanti realmente te ne servono).  L'angolare di D-Mail invece è telescopico, quindi perfetto per chi ha problemi di soffitto ribassato. Le proposte di Umbra e di Interdesign sono perfette per chi non vuole (e non può) trapanare le piastrelle oppure appendere ganci al box doccia. Basta agganciare il portaoggetti al soffione della doccia ed il gioco è fatto!

paroladordine-da avere-bagno-doccia
1. Umbra - portaoggetti in silicone - dim. cm L31,8xH64,8xP9,5 - prezzo 30,00€
2. Umbra - portaoggetti in plastica - dim. cm L28xH92xP13 - prezzo 25,00€
3. Interdesign - portaoggetti in metallo - dimensioni non disponibili - prezzo 21,99€
4. Koziol - organizer da doccia - dim. cm L27xH31,5xP8,1 - prezzo 14,95€
5. D-Mail - angolare telescopico con specchio - estensibile da 1.35m a 2,60m - prezzo 49,00€
6. Aliexpress - organizer angolare da doccia - dim. cm L14,5xH7,5xP14.5 - prezzo unitario 7,73€


Che gancio!
Asciugamani, spugne, giochi dei bimbi, spazzole: a volte ti arrovelli perchè non sai dove metterli. La soluzione di D-Mail ha 2 vantaggi: trovi posto al tuo asciugamano ed in inverno sarà anche caldo (cosa volere di più). La proposta di Wenko mi piace perché è davvero salvaspazio, utilizza la parete del box doccia per agganciare l'appendino. Se invece hai un cassetto o un cassettone, la barra di Interdesign è perfetta. Sempre della serie "sfruttiamo ogni centimetro", il gancio angolare di Aliexpress è un'idea geniale. Lo puoi applicare sia in doccia che in un angolo inutilizzato (sto pensando all'angolo bebé, che necessita di accessori sempre a portata di mano).

paroladordine-da avere-bagno-appendini e ganci
1. D-Mail - portasciugamano - dim. cm L39xH7xP4 - prezzo 34,90€
2. Wenko - appendino esterno da doccia - dim. cm L62,5xH78xP14,5 - prezzo dal rivenditore
3. Interdesign - barra portasciugamani - dim. cm L24,77xH8,89xP8,26 - prezzo 14,38€
4. Aliexpress - gancio angolare - dimensioni non disponibili - prezzo 3,76€


Poco spazio, ma con cassettiera!
A parte il cestello a 4 piani di Ikea (che personalmente mi piace molto, ma che ha bisogno di un po' più di spazio), Leroy Merlin, Muji e D-Mail propongono soluzioni salvaspazio niente male. Cassettiere perfette per contenere asciugamani, scorte di prodotti, accessori (come l'asciugacapelli e altri marchingegni indispensabili - soprattutto per noi donne - e che non sappiamo mai dove mettere): occupano uno spazio minimo e puoi anche modularle secondo le tue esigente. Senza contare poi che sono tutte in materiale plastico quindi perfette per un luogo umido come il bagno!

paroladordine-da avere-bagno-cestelli e cassettiere
1. Ikea - Sprutt cestello a 4 piani - dim. cm diamentri 20,24,29 e 34 - H121 - prezzo 39,99€
2. Leroy Merlin - Cassettiera Arianna - disponibile con 3, 4 e 5 cassetti - dim. cm da L39xH63,5xP38,5 - prezzi da 24,99€
3. Muji - carrello 4 cassetti - dim. cm L18xH83xP49 - prezzo 39,95€
4. D-Mail - cassetto impilabile - dim. cm L37,5xH17,5xP29,5 - prezzo 11,50€ cad.  


Nel cassetto, dove lo metto?
Se stai già sorridendo pensando ai tuoi cassetti e al caos che vi regna, ricordati che non sei sola. Però da oggi, grazie a questo articolo spero tu possa aprire il cassetto sempre con un sorriso... ma di soddisfazione. Se non trovi un organizzatore adatto al tuo cassetto, Interdesign ha pensato proprio a te, realizzando un contenitore estensibile (che va da 28,5cm a 47cm). L'asciugacapelli è uno di quegli accessori a cui è difficile trovare un posto. Sempre Interdesign ha trovato la soluzione, un porta asciugacapelli da agganciare all'anta del mobile. Se invece hai bisogno di più flessibilità, i contenitori di Giò Style fanno al tuo caso: tutto sarà ben organizzato, senza vagare dentro al cassetto e potrai anche spostare il contenitore in caso le esigenze cambino. Poi c'è sempre Ikea: la linea Godmorgon per me rimane un'icona dell'organizzazione, soprattutto in bagno. Il divisorio è uno dei miei prodotti preferiti.

paroladordine-da avere-bagno-cassetti e cassettoni
1. Interdesign - contenitore per cassetto estensibile - dim. cm L28,5- 47xH3xP19,5 - prezzo 17,61€
2. Interdesign - portaphon da anta - dim. cm L14xH25,5xP11,5 -prezzo 12,57€
3. Giò Stile - set contenitori modulabili per cassetti - dimensioni non disponibili - prezzi dal rivenditore
4. Ikea - Godmorgon divisori da cassetto - dim. 33x29xH10 - prezzo 6,99€


Allora, cosa ne pensi delle mie proposte? Sono proprio curiosa di sapere qual è la tua preferita.

mercoledì 15 luglio 2015

La stanza verde di Cri. Come fare l'erbario

Finalmente è arrivata l'estate!!! Nonostante il caldo a me viene ancora più voglia di andare a fare passeggiate e raccogliere fiori, alcuni sono così belli che viene voglia di conservarli per sempre, ma come fare?
Ad esempio con un erbario, ma che c'entra l'erbario con l'organizzazione ti starai chiedendo?
L'erbario ha origini antiche ed è sempre stato usato per catalogare e archiviare le piante oggetto di studio. Questo sistema fu molto usato durante le esplorazioni dei nuovi mondi per spedire in patria le nuove piante scoperte e ogni Facoltà di Agraria vanta il suo erbario storico, come l'Università di Torino.


Tu potresti usarlo per catalogare le piante del tuo giardino, oppure quelle che ti incuriosiscono durante le tue passeggiate, oppure potresti creare un erbario delle piante aromatiche e officinali con accanto la descrizione dei loro usi.

Di seguito ti spiego come costruire una pressa da erbario, potrebbe anche esserti utile per mettere a seccare dei bei fiori con cui potrai creare composizioni da regalare (anche questa è organizzazione!)

Io sono andata in un centro fai da te e mi sono fatta tagliare due tavolette di compensato da 8 fogli delle dimensioni 30x30 cm (non ti consiglio una normale tavoletta di legno perché sarebbe soggetta a deformazioni, invece il compensato è costruito da fogli di legno sovrapposti in maniera da avere le venature disposte ortogonalmente, questo "compensa" i normali ritiri del legno).
Poi ho comprato 4 viti da 6 mm, 4 rondelle e 4 dadi a farfalla.
Dal fidanzato mi sono fatta bucare le tavolette agli angoli.
Ho recuperato 4 fogli di cartone da uno scatolone rimasto dal trasloco, li ho tagliati di misura e ho spuntato gli angoli in modo che non intralciassero le viti.
Infine mi sono procurata un quotidiano.

lastanzaverdedicri pressaerbario1

Ho fatto passare le viti dal fondo di una tavoletta, ho posizionato un foglio di cartone, poi un foglio di quotidiano piegato in due e di nuovo un foglio di cartone, fino a esaurimento di questi, ho collocato la tavoletta restante sulle viti, ho messo una rondella (serve a far sì che il dado non incida il legno e non lo rovini con l'uso) e ho chiuso con i dadi a farfalla.
La pressa è pronta per essere usata!

lastanzaverdedicri pressa erbario2

la stanza verde di cri spiegazioni pressa

Quando vai a fare una passeggiata ti consiglio di portare con te una borraccia d'acqua, un po' di fogli di carta-casa, un blocchetto di foglietti attacca/stacca, una matita, un coltellino e un libro per riconoscere i fiori.

la stanza verde di cri occorrente per raccolta fiori

Quando trovi un fiore che vorresti conservare, con l'aiuto del coltellino cerca di togliere anche la radice, per questo motivo raccogli al massimo due esemplari (mi raccomando! prima controlla che non sia una specie protetta). Poi avvolgi le radici con la carta-casa bagnata e su un foglietto annota il nome della pianta, il luogo di raccolta, la data, l'esposizione... insomma, tutti i dati che andranno riportati sull'etichetta definitiva.

Io ho raccolto un'Astrantia minor L., della famiglia delle Apiaceae, mi è sempre piaciuta molto e vorrei metterne qualche esemplare ai bordi del mio laghetto.

lastanzaverdedicri astrantia minor

Una volta arrivata a casa, smonta la pressa e, partendo dal basso, colloca la pianta all'interno del foglio di quotidiano. Se serve usa una pinzetta per le ciglia per distendere bene tutte le parti del fiore, attacca il foglietto con le informazioni, metti sopra il foglio di cartone e utilizza la carta del quotidiano per un altro fiore, quando hai finito rimonta la pressa stringendo per bene i dadi a farfalla. 
Ogni giorno controlla i fiori e cambia i fogli di quotidiano


lastanzaverdedicri astrantia

Quando la pianta è seccata, procurati un foglio bianco di formato A3, degli spilli e delle striscioline di carta.
Colloca la pianta al centro del foglio, metti le striscioline di carta a cavallo del fiore e fissale con gli spilli, in basso a destra metti l'etichetta con tutte le annotazioni.

lastanzaverdedicri asrantia su foglio

la stanza verde di cri procedimento finale
In questo modo crei le tavole botaniche che formano il tuo erbario.

Il tuo erbario lo puoi conservare in vari modi:
  • mettere le tavole botaniche all'interno di fogli di quotidiano e poi conservarle in una scatola
  • inserire delle veline tra una tavola botanica e l'altra e poi conservarle in una scatola
  • collocare le tavole botaniche all'interno di buste trasparenti preforate formato A3 e, con due copertine rigide create con del cartone, costruire un libro erbario. Questo sistema facilita l'aggiunta di annotazioni supplementari.
Qualsiasi sistema tu scelga, abbi cura di conservare il tuo erbario in un luogo fresco ed asciutto.

martedì 14 luglio 2015

Si studia! Facciamo ordine

Studiare per una professione nuova è avvincente, tanto quanto fare le prime esperienze "sul campo". Quel che mi piace del mestiere del Professionista dell'Organizzazione è la capacità di trovare la strategia migliore per ogni occasione. Infatti, la soluzione giusta per ogni persona (o famiglia) è come la scarpetta di Cenerentola: solo lei può calzarla. È uno dei principi di Facciamo ordine di Sabrina Toscani.

paroladordine-sistudia-facciamoordine
Sabrina Toscani, Facciamo ordine. In casa nel lavoro nella vita, 2015 Mondadori

L'autrice è Professional Organizer, titolare di Organizzare Italia (la prima impresa italiana di Professional Organizing) e presidente di APOI Associazione Professional Organizers Italia. Il suo è il primo libro di organizzazione scritto da una PO italiana per persone e famiglie italiane.

Il suo metodo si chiama Semplifica e Riprendi il Controllo (SRC), perché spiega come fare bene ciò che devi e trovare il tempo per ciò che vuoi, in base alle tue esigenze personali. Puoi raggiungere questo risultato seguendo le sei "mosse" del metodo:
  1. aumentare la consapevolezza per imparare a gestire gli spazi, i tempi e le energie nel migliore dei modi
  2. semplificare eliminando oggetti, impegni e compiti superflui
  3. valutare per sapere con certezza quanto spazio e tempo abbiamo a disposizione
  4. decidere e chiarire per capire cosa vogliamo davvero fare con le risorse a nostra disposizione
  5. organizzare per gestire meglio le nostre risorse e affrontare così gli imprevisti con più facilità 
  6. mantenere continuando ad apprendere e adattarsi alle circostanze
Viviamo nell'epoca dell'eccesso: troppe informazioni, troppe distrazioni, troppi impegni barbosi, troppi impegni piacevoli, troppi oggetti - troppo di tutto, e troppo poco di ciò che realmente ci fa star bene. Per ridare un senso alla nostra vita (fatta di casa e famiglia, lavoro e ufficio, informazioni e tempo) prima di tutto dobbiamo alleggerirla e semplificarla, poi immaginare come la vorremmo e, infine, organizzarla seguendo per ogni ambito i sette principi indicati dall'autrice.

Il libro è diviso in dieci capitoli e in due parti: la prima parte (capitoli da 1 a 4) è teorica e spiega quali meccanismi del cervello si mettono in moto durante tutte le fasi del metodo; la seconda parte (capitoli da 5 a 10) è pratica, ricca di esercizi e consigli.

Leggendo (anzi, studiando!) questo libro, ho capito molte cose:
  • il mio perfezionismo non mi fa bene: devo mollare la presa, e impegnarmi al massimo per fare bene le mie cose senza pensare al risultato. In questo modo mi godo quel che sto facendo, ne sono contenta e non mi perdo via (= non perdo energie e tempo preziosi) in inutili sofismi.
    La regola del "buono abbastanza", alla base del metodo SRC, mi ha aperto gli occhi;
  • la mia tendenza ad assecondare le cattive abitudini mi fa bene: devo conoscere me stessa e le mie risorse mentali da ottimizzare, per poter semplificare la mia vita. Solo in questo modo posso sapere su quali punti di forza contare e quali punti deboli volgere al meglio;
  • qual è la causa del ronzio sommesso da multitasking (= la capacità del computer di compiere più attività contemporaneamente): il cervello non è un computer e non ha ventole di raffreddamento! Il cervello è programmato per fare una cosa alla volta, quindi fare più cose contemporaneamente è come non fare nulla;
  • iniziare troppe cose assieme non mi fa bene: devo chiudere il cerchio, cioè terminare tutto ciò che ho iniziato, per non essere distratta continuamente dal pensiero di dover concludere. Solo così, un compito alla volta, il mio cervello può archiviarlo e dedicarsi ad altro;
  • la mia abitudine a scrivere mi fa bene: ogni volta che riporto su un quaderno i cerchi aperti alleggerisco la mia mente e mi sento più lucida. Memorizzare altrove, infatti, libera lo spazio mentale;
  • lo spazio influenza il mio stato emotivo: ecco perché quando non corrisponde alle mie esigenze (riposo, lavoro, divertimento) mi sento distratta e insofferente. In un momento difficile della mia vita sono arrivata a odiare la mia casa... ma lei non c'entra nulla! Sono io che devo renderla funzionale alle mie esigenze, soprattutto alle esigenze in divenire;
  • dividere in quattro categorie gli oggetti mi fa bene: da conservatrice sapere che solo un quarto dei miei oggetti sono cianfrusaglie da eliminare, mi rasserena. Gli altri tre quarti sono i miei tesori, i miei strumenti e gli oggetti utili e che mi fanno star bene: loro mi danno qualcosa, e io devo loro le cure di cui hanno bisogno;
  • la procrastinazione mi fa male: spesso sono in balia di pigrizia, paura di sbagliare o perfezionismo e perdo di vista l'obiettivo finale. Non è colpa mia: impegnarmi per realizzare qualcosa di lontano nel futuro non mi dà quella sensazione piacevole che provo, invece, a realizzare qualcosa di semplice e immediato. Ma è un inganno in cui non devo cascare;
  • la mia attitudine a programmare mi fa bene: da sempre uso le liste delle cose da fare e i calendari per individuare un obiettivo, dividerlo in compiti, valutare il tempo e le energie necessari per realizzarli. In questo modo so cosa devo fare ogni giorno e come procede il mio progetto: mi sento alleggerita e focalizzata sul risultato;
  • le regole ci rendono liberi: l'ho sempre pensato e provato sulla mia pelle. La costanza, la determinazione e la dedizione aiutano a mantenere alto il livello di forza di volontà: per esercitarmi ogni settimana mi prefiggo tre attività, che con l'andare del tempo diventano delle nuove sane abitudini;
  • l'organizzazione mi rende libera di godermi la vita: perché è uno strumento per fare ciò che voglio e per farlo al meglio delle mie possibilità.

Quel che mi piace in maniera particolare di questo libro è la regola del buono abbastanza su cui si basa il metodo SRC: i sistemi e i metodi organizzativi devono essere leggeri e flessibili per funzionare a dovere.
Il metodo SRC, infatti, non è assoluto per tutti: è personalizzabile (si adatta agli stili di vita e all'indole delle persone) ed è flessibile (si adatta all'evoluzione che gli stili di vita e l'indole delle persone subiscono nel tempo). In poche parole: per ogni proprietario, trova la scarpetta giusta!
paroladordine-sistudia-facciamoordine-sabrinatoscani

martedì 7 luglio 2015

Una stanza al mese #9: il bagno

A giugno abbiamo pensato al nostro guardaroba, a luglio pensiamo a noi stesse e prendiamoci cura del bagno.
Il bagno è il punto di partenza e di arrivo di ogni giornata: al mattino laviamo via i segni del cuscino, ci pettiniamo, trucchiamo e prepariamo per le prossime intense ore di lavoro (che sia per altri, per noi stesse o per la nostra famiglia); la sera laviamo via la stanchezza, ci pettiniamo, strucchiamo e prepariamo per le prossime rilassanti ore di riposo.
La sua funzione è doppia:
  • conservare tutto ciò che serve per lavarci
  • conservare tutto ciò che serve per farci belle di giorno e di notte
Il bagno è una stanza a sè, di solito vicina alle camere da letto. Nelle case un po' più grandi può esserci anche il cosiddetto "bagno di servizio", che funge anche da lavanderia e da ripostiglio.  
In casa nostra abbiamo due bagni, uno per piano. Li ho organizzati in base alla loro funzione, alle nostre abitudini, all'uso degli oggetti riposti e alla comodità di accesso.

paroladordine-bagno-diservizio

Il bagno al piano terra si trova in parte sotto la scala, è di piccole dimensioni e privo di finestre. In teoria sarebbe il bagno di servizio e per gli ospiti (quindi perfetto ogni giorno); in realtà è il bagno del marito: ha deciso di tenerlo tutto per sé perché l'unico con la doccia (quindi non è perfetto ogni giorno). È diviso in quattro aree: quella per lavarsi e prendersi cura di sé, il pensile con le scorte di prodotti per l'igiene personale, l'armadietto delle medicine, il ripostiglio.

Il pensile sopra i sanitari contiene le scorte di sapone, sciampo, bagno schiuma, cotone, spugne, carta igienica. Ma anche l'aerosol e la borsa dell'acqua calda - in attesa di emigrare definitivamente nell'armadietto delle medicine (vedi sotto n.d.r.).
Funzione: conservare le scorte di prodotti per l'igiene e la cura personale
Abitudine: conservare le scorte di prodotti per l'igiene e la cura personale nello stesso ambiente
Oggetti: necessari per l'igiene e la cura personale 
Comodità: alta (il pensile si trova nello stesso ambiente; in parte è occupato da oggetti che andrebbero nell'armadietto dei medicinali)

paroladordine-bagno-medicine

L'armadietto delle medicine è formato da due pensili identici a quello delle scorte, ma appesi in verticale. La parte superiore conserva i medicinali, divisi per tipologia (per la pelle, le orecchie, gli occhi; antidolorifici e antinfiammatori; per il Baldo - il nostro cane; omeopatici; antipiretici e contro il raffreddore; antibiotici) disposti in contenitori aperti ed etichettati. Guanti in lattice, siringhe, bende e cerotti di ogni tipo sono in due cassettini etichettati. Inoltre, sul ripiano più basso teniamo a portata di mano spazzolini e dentifricio, e dietro son "nascoste" le creme solari. All'interno dell'anta è appesa una busta trasparente per raccogliere e conservare le ricette e gli scontrini fiscali (da consegnare l'anno successivo al commercialista per la dichiarazione dei redditi). Una volta all'anno controllo la loro scadenza: ripongo i medicinali scaduti in un sacchettino, per poterli gettare nei bidoni appositi (posti vicino alle farmacie) alla prima occasione.
La parte inferiore è ancora il regno del marito, con prodotti e accessori per l'igiene e la cura personale.
Funzione: conservare le medicine
Abitudine: conservare le medicine in un luogo riparato, ma facilmente accessibile
Oggetti: medicine 
Comodità: alta (l'armadietto si trova in posizione comoda; in parte è occupato da oggetti che andrebbero altrove)
 
Il ripostiglio è il mio piccolo orgoglio. Quando ancora non avevamo la lavanderia al piano di sopra, il vano sottoscala ospitava la lavatrice. Ora, invece, utilizziamo questo spazio per ritirare tutto l'occorrente per le pulizie di casa. Ma te ne parlerò meglio nei prossimi mesi.

paroladordine-bagno

Il bagno al primo piano si trova proprio sopra lo studio: è di forma rettangolare e ha una grande portafinestra che affaccia sul balcone del giardino. È diviso in tre aree: l'antibagno con l'armadio guardaroba, la lavanderia, il bagno vero e proprio. Per ora è il mio bagno, ma quando installeremo il soffione della doccia nella vasca, diventerà il bagno principale della casa: marito, hai le ore contate!
Ancora la sua organizzazione non è terminata, ma ci siamo quasi.

paroladordine-bagno-piano
notare il mio favoloso spazzolino a spada laser  ^_^

paroladordine-bagno-cassetto-interno
1. parte sinistra del cassettone: prodotti per la cura del corpo e dei capelli
2. parte centrale del cassettone: lenti a contatto, pulizia viso, profumi e creme per il corpo
3 e 4. parte destra del cassettone con vassoio scorrevole: sotto trucchi e manicure; sopra accessori e palette trucchi

I mobili dei lavabi sono formati ciascuno da un grande cassettone. Il mio cassettone è diviso in tre parti orizzontalmente e in due verticalmente. A sinistra conservo i prodotti per i capelli e per la cura del corpo, disposti in due contenitori aperti (sotto) e un vassoio scorrevole (sopra). Nel centro ci sono due contenitori alti ed estraibili, uno per i prodotti per la consevazione delle lenti a contatto, l'altro per i prodotti della pulizia e la cura del viso, e un vassoio con i profumi e le creme per il corpo. A destra sono conservati tutti i cosmetici, in due contenitori a scomparti (sotto) e un vassoio scorrevole (sopra).
Il cassettone del marito è, logicamente, mezzo vuoto. Per ora conservo le scorte di prodotti ( per lo più regali e campioncini) e i detersivi per pulizie veloci dei sanitari.
Sul piano le quattro ciotoline contengono: il mio spazzolino e il dentifricio, i dischetti di cotone, i bastoncini per le orecchie, la saponetta.
Funzione: conservare i prodotti per l'igiene e la cura personale
Abitudine: conservare i prodotti per l'igiene e la cura personale a portata di mano
Oggetti: necessari per conservare divisi per tipologia e facilmente accessibili i prodotti per l'igiene e la cura personale 
Comodità: alta (i prodotti si trovano a portata di mano; in parte i mobili sono occupati da oggetti che andrebbero altrove)

paroladordine-bagno-mobile

La nicchia tra i lavabi e i sanitari per ora ospita i nostri ex comodini: impilati uno sopra l'altro, occupano temporaneamente il posto di un vero mobile chiuso da ante. Qui conservo le scorte di carta igienica e i piccoli elettrodomestici (piastra, spazzola per pieghe, asciugacapelli - ricordo dei capelli lunghi). Quando ci sarà il mobiletto, qui andranno le scorte e i detersivi.
Funzione: conservare le scorte e i prodotti per la pulizia del bagno
Abitudine: conservare le scorte e i prodotti per la pulizia del bagno nello stesso ambiente
Oggetti: scorte e prodotti per le pulizie del bagno 
Comodità: medio-alta (i mobili si trovano nello stesso ambiente, ma non sono adatti allo spazio che li contiene)

Mentre medito sui lavori da portare a termine, ti lascio l'identikit del perfetto bagno.

paroladordine-bagno-identikit

Buona organizzazione!

____________________________________________________
Pensile bagno di Ikea (fuori produzione)
Contenitori Variera di Ikea
Contenitore estraibile Kupol di Ikea
Mobile per lavabo con un cassetto Godmorgon di Ikea (fuori produzione)
Ciotoline b/n di Ikea (fuori produzione)
Contenitore per raccolta differenziata bianco di Ikea (fuori produzione)
Set di tre portatutto trasparente Godmorgon di Ikea 
Scatola a scomparti trasparente Godmorgon di Ikea

giovedì 2 luglio 2015

Si studia! Il mio manifesto

Oggi sarò di poche parole. Anche perché sono un po' sull'agitato-andante-misto-felice: finalmente ti mostro qualche risultato di ciò che ho studiato!
È il mio manifesto: l'insieme dei valori in cui credo e la filosofia di vita che mi spronano ogni giorno a migliorarmi come Professionista dell'Organizzazione.


mercoledì 1 luglio 2015

Sfondo del desktop organizzato: Luglio!

È ufficialmente estate! Caldo, sole, mare e vacanze; qualcuno è già lì, qualcuno deve ancora partire e qualcuno forse non partirà. Io personalmente vado a rinfrescarmi in bagno e già che ci sono, lo riorganizzo (come sempre con il prezioso aiuto delle ragazze della squadra).


(Clicca su uno dei seguenti formati 
per scaricare lo sfondo corrispondente)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...