martedì 28 gennaio 2020

Come ho scelto i nomi dei miei servizi


Oggi ti racconto un “dietro le quinte” del mio lavoro: com’è nata l’idea di chiamare i miei nuovi servizi Flora, Baldo e Johnny.

Tutto è iniziato quasi un anno fa, mentre stavo preparando il business plan e decidendo quali servizi offrire. Sapevo a chi destinarli, come realizzarli, quali strumenti usare e pure quanto dovessero costare, ma non avevo la più pallida idea di come chiamarli.
  Sapevo solo che volevo sentirli “amici” e ho iniziato a pensare… 

La prima idea è stata di chiamarli con nomi di donne che incarnassero lo spirito di ogni offerta. Ma ho aspettato troppo e, una mattina, scopro che qualcun altro l’aveva appena usata, e funzionava bene. Mi sarei mangiata le mani!

Allora, invece di cercare all’esterno una soluzione, mi sono chiesta: che cosa mi piace davvero e fa parte della mia vita? Che cosa amo? Che cosa mi fa divertire? 
  Non ho dovuto pensarci troppo, la risposta è arrivata spontanea: i miei cani! Non solo riempiono la mia vita e non mi lasciano mai sola, ma mi fanno anche ridere a crepapelle e provare un senso di cura amorevole reciproca. 
  Poi, guarda caso, hanno il carattere giusto per i nuovi servizi. 

Flora, l’ultima cagnolina arrivata in famiglia, è la rapidità fatta segugio, ha uno spirito indipendente e una grande forza di volontà: ammiro il suo approccio alla vita, non si dà mai per vinta nonostante le tante difficoltà incontrate. 
  Rappresenta perfettamente il servizio di consulenza in remoto di un’ora: l’ideale per chi vuole una soluzione veloce e pronta da mettere in pratica per un problema organizzativo specifico (per esempio il menù settimanale, la lista della spesa, la valigia, le pulizie di casa, i giochi dei bambini), preferisce far da sé e desidera imparare un nuovo metodo risolutivo.

Baldo, il nostro primo cane, è l’emblema del buon uso del tempo. Sa quando prendersi le pause, fa un uso oculato delle sue energie, non spreca tempo in tentativi vani ma sfrutta il momento migliore per raggiungere i suoi obiettivi, e sa trasformare gli imprevisti in occasioni ghiotte.
  È lo spirito stesso del percorso d’incontri in remoto: pensato per chi vuole trovare tempo per sé, le proprie passioni, gli affetti, un nuovo stile di vita e desidera imparare un metodo personalizzato, che duri nel tempo, per pianificare i propri obiettivi e avere la soddisfazione di raggiungerli.

Johnny, era il cane di famiglia, un pigrissimo e domesticissimo Beagle che si credeva il mio fratello maggiore. Amava stare in casa, la comodità e le cene tra amici: dalla sua postazione strategica controllava che ogni cosa fosse al suo posto e a portata di… zanne!
  Perfetto per il percorso d’incontri a domicilio: dedicato a chi vuole organizzare gli spazi di casa per mantenerla pulita e in ordine in poco tempo, invitare famigliari e amici senza lunghe maratone di riordino e pulizie, accogliere gli ospiti col sorriso, sentirsi sempre a suo agio, smettere di perdere tempo a cercare le cose che servono.

Ho cercato dei nomi giusti che esprimessero il mio piacere di aiutare le persone, l’amore per il mio lavoro e le continue sfide che mi regala, e il divertimento infinito dell’organizzazione personale. Li ho trovati dove ancora non avevo cercato, erano più vicini e concreti di quanto credessi: nella mia vita quotidiana. 


Paroladordine professional organizer

martedì 21 gennaio 2020

Si studia! Il potere delle abitudini


L’estate scorsa mi sono immersa nella lettura di un libro fondamentale per la mia formazione di professionista dell’organizzazione: Il potere delle abitudini. Come si formano. Quanto ci condizionano. Come cambiarle di Charles Duhigg.

Paroladordine organizzazione personale Il potere delle abutudini Charles Duhigg

La maggior parte delle persone mi contattano perché qualcosa nella loro vita è cambiato o sta per cambiare. Non c’è nulla di strano: volenti o nolenti, la vita è cambiamento costante. Le vicissitudini, le esperienze, le novità ci inducono ad adattarci a nuovi bisogni e desideri, e ci invogliano a trovare un nuovo stile di vita. 
  Il modo in cui vivi è fatto di tante, piccole abitudini quotidiane e, se vuoi rinnovarlo, ti tocca modificare alcune abitudini e introdurne di nuove: non è facile, ci vuole impegno, costanza e una motivazione sempre fresca.
  Ma che cosa sono le abitudini?

Lo spiega bene Charles Duhigg, giornalista americano e vincitore del premio Pulitzer. Che sia giornalista, lo si capisce subito dalle prime pagine del suo libro: è un racconto fluido e avvincente, ricco di esempi, esperimenti e scoperte scientifiche, con riferimenti precisi delle fonti utilizzate. 
  Il libro è diviso in tre parti, dedicate alle abitudini degli individui, delle organizzazioni di successo e della società. Da ciascuna s’impara qualcosa in più su cosa sono le abitudini, come si formano e come si cambiano.
  Lo scopo del libro, infatti, è dimostrare che le abitudini si possono cambiare e che, quando sappiamo di avere un’abitudine nociva, abbiamo la responsabilità di cambiarla. 

Le abitudini sono ciò che ci permette di fare una cosa con difficoltà la prima volta, ma ben presto di farla sempre più facilmente e, infine, farla in maniera semi-meccanica oppure senza quasi averne coscienza. 
  Come la memoria e il ragionamento, sono la base su cui costruiamo giorno dopo giorno il nostro comportamento.

I bisogni innescano il ciclo dell’abitudine, il processo in tre parti che dà origine all’abitudine: è formato da un segnale, una routine (cioè una sequenza di azioni) e una gratificazione che soddisfa il bisogno.
  Gli scienziati hanno scoperto che per modificare un’abitudine è necessaria una decisione, bisogna sforzarsi consapevolmente di identificare i segnali e le gratificazioni che guidano le routine e trovare delle alternative.
  In alcuni casi basta cambiare un’abitudine chiave, talmente forte da innescare una reazione a catena, modificando altre abitudini. In altri invece, c’è bisogno di allenare la forza di volontà, fino a farla diventare… un’abitudine (!) all’autodisciplina.

L’appendice è una sorta di guida per usare le informazioni del libro. 
  Come ogni individuo, ogni bisogno e ogni abitudine sono diversi, così sono diversi i metodi per cambiarle. Per questo motivo Duhigg propone un modello per sperimentare con quali mezzi modificare le nostre abitudini.
  Il modello si basa su quattro fasi: prima identifichi la routine, che è il comportamento che vuoi cambiare (per esempio, mangiare biscotti a metà mattina); poi sperimenti gratificazioni diverse per capire quale bisogno ha innescato l’abitudine (per esempio, insoddisfazione); quindi prendi nota di luogo, tempo, stato emotivo, altre persone e azione immediatamente precedente per identificare i segnali abituali (per esempio, l'orario); infine elabori un progetto, per cui al solito segnale sostituisci la routine con un altro comportamento che ti dà la stessa gratificazione di cui hai bisogno (per esempio, giocare coi cani invece di mangiare i biscotti). E così hai cambiato un’abitudine.

Il libro di Duhigg mi è piaciuto perché spiega con semplicità e in modo avvincente le scoperte neuroscientifiche su come funzionano le abitudini, e mi ha dato spunti per aiutare le persone a cambiarle e acquisirne di nuove per usare bene il tempo, migliorare il proprio stile di vita e dedicarsi a ciò che davvero conta per loro. 
  L’organizzazione personale, infatti, ti aiuta a creare nuove abitudini, definire gli obiettivi e prevedere gli ostacoli per vivere il cambiamento con serenità e successo.


Paroladordine organizzazione personale Il potere delle abitudini Charles Duhigg

martedì 14 gennaio 2020

Come organizzare casa quando non hai tempo

Ogni volta che qualcuno mi scrive per chiedermi aiuto nell’organizzazione personale, sento il profumo di una nuova sfida – e io adoro le sfide. Tra le più stuzzicanti c’è questa: «Come posso organizzare casa con poco tempo a disposizione?» 

È innegabile: una casa organizzata, ordinata e pulita è un bel posto dove ricaricare le energie, riposarsi e divertirsi con familiari e amici. Altrimenti, è solo un motivo di stress quotidiano in più, di insoddisfazione, malumore e pure sensi di colpa.
  Ti succede ogni giorno: vuoi una casa organizzata per trovare sempre le cose che ti servono, riordinare velocemente e pulire senza intoppi; ti sei informata, hai letto libri, hai già acquistato qualche contenitore strategico; sei pronta a iniziare a dare un senso agli oggetti e alle stanze, ogni giorno è quello buono. Eppure non hai ancora cominciato, perché “hai poco tempo”.

In questo caso il poco tempo è un problema dal duplice aspetto: da una parte ci sono i troppi impegni che riempiono fino all’orlo la settimana, dall’altro c’è il percorso di organizzazione fatto di tanti passaggi che hanno bisogno di... tempo! 
  Se sei una campionessa mondiale di Tetris e incastri gli impegni tra loro finché le giornate rischiano il botto (o tu di scoppiare), sai che “poco tempo” in realtà significa “zero tempo”: forse una manciata di minuti in sedici ore di veglia oppure qualche ora mentre dovresti dormire. In poche parole: troppi impegni inderogabili e la cura per la casa slitta all’ultimo posto.
  Organizzare casa è un lungo percorso fatto di tanti passi: desiderare di cambiare e sapere come (consapevolezza), scegliere gli oggetti utili da tenere ed eliminare il resto (cernita o decluttering), raggruppare gli oggetti con la stessa funzione e disporli dove si usano (organizzazione degli oggetti), fare in modo che gli oggetti siano comodi da prendere e riporre (ottimizzazione degli spazi). E questi sono solo i principali.

Più la casa è grande e piena di oggetti, più ci vuole tempo – che in questo momento non hai. 
  Ma a tutto c’è rimedio. Per prima cosa, puoi rivedere le tue priorità ed eliminare alcuni impegni (sono davvero inderogabili?): completa al più presto quelli urgenti, delegane alcuni, impara a dire “no” alle richieste altrui e non cadere nella trappola delle perdite di tempo. In questo modo libererai ore preziose.
  Se non puoi (o non vuoi), c’è un’altra soluzione: usare il poco tempo a disposizione con costanza e pazienza.

  • Dedica dieci o quindici minuti al giorno all'organizzazione di casa: possono essere consecutivi oppure spezzati durante la giornata. Non importa, basta che ci siano.
  • Trova il momento migliore per te: al mattino appena sveglia, dopo pranzo, subito dopo la merenda, prima di cena. Se ricavi cinque minuti per ciascuno di questi momenti, sei già a quota venti!
  • Nei primi dieci-quindici minuti concentrati sui risultati e il piano d'azione: da quale parte di casa vuoi partire? Quali attività vi svolgi? Di quali oggetti hai bisogno? Come vorresti che fosse?
  • Nei successivi gruppi di dieci-quindici minuti segui il tuo piano d'azione: scegli che cosa tenere, trova un posto a ogni cosa e fai in modo che tutto sia accessibile e comodo.

Ti servirà costanza, perché per raggiungere il risultato desiderato bisogna impegnarsi ogni giorno. E ti servirà pazienza, perché non sarà una corsa ma una lenta camminata: concentrati su ogni passo e ogni passo in più che fai sarà una piccola vittoria. 

Temi di non farcela da sola e preferisci avere un “allenatore” che ti accompagni? Scrivimi e affronteremo insieme questa sfida.

Paroladordine ogranizzare casa con poco tempo


martedì 7 gennaio 2020

Agenda, calendario e altri strumenti per organizzare gli impegni nel tempo


Sono sicura che il 2020 sarà un anno bello (alla faccia del detto “anno bisesto, anno funesto”!). Già mi piace la sua cifra tonda, il suo suono quando lo pronuncio e persino la sua grafia mentre lo leggo. 
  Ne sono sicura perché è dall’autunno scorso che mi preparo a renderlo un bell’anno: sto imparando a prendermi cura di me, del mio corpo e della mia mente con consapevolezza, ho preso decisioni che faranno ammorbidire un po’ i miei limiti nella vita personale e lavorativa, ho stretto legami arricchenti e colto delle opportunità-sfide. Soprattutto, ne sono sicura perché ho trasformato i miei bisogni, i miei desideri e le mie piccole audacie (ehm) in una serie di azioni organizzate nel tempo.

Se tra i tuoi buoni propositi d’inizio anno c’è anche quello di non farti travolgere dagli impegni e riuscire a trovare l’equilibrio tra le cose che devi fare e quelle che vuoi fare, ti chiedo: quali strumenti hai usato finora per migliorare il tuo rapporto col tempo? Come li hai usati? Ti sono stati utili?
  Riflettici sopra e rispondi con sincerità: le tue risposte saranno preziosissime. Nel frattempo, ti racconto quali sono, secondo me, gli strumenti per iniziare bene l’anno e imparare a organizzare gli impegni nel tempo. 

Il primo e più importante è il piano. Può essere aziendale se hai un’attività tua da far partire, sviluppare o consolidare (il cosiddetto business plan), in cui scrivere i tuoi obiettivi economici, di vendita e di comunicazione. Oppure può essere personale se i tuoi obiettivi riguardano la tua crescita, il miglioramento di alcuni aspetti della tua vita e la realizzazione di un nuovo modo di vivere. 
  Il piano ti serve per focalizzare e realizzare le cose che contano davvero per te, le tue priorità. Puoi lavorarci in qualsiasi momento oppure prepararlo per l’inizio dell’anno nuovo. 
  Usalo per spezzare ciascun obiettivo in piccole azioni con una scadenza precisa, per essere sicura di aver fatto ogni mese quanto hai pianificato, per verificare alla fine dell’anno di aver raggiunto i tuoi obiettivi e valutare se è stato più o meno facile e in che cosa puoi migliorare.

Paroladordine come organizzarsi nel tempo piano editoriale

Il secondo strumento è l’agenda. Ci sono diversi tipi di agende: mensili, settimanali, giornaliere, di carta e virtuali. 
  L’agenda serve per registrare le attività ricorrenti, le scadenze che già conosci e le “cose da fare”, cioè gli impegni che si aggiungono man mano. Inoltre ti serve per segnare tutte le azioni da svolgere per raggiungere i tuoi obiettivi e per calcolare gli imprevisti. 
  Alla fine dell’anno vecchio inserisci gli impegni sicuri, poi di volta in volta segna i nuovi appuntamenti e le nuove incombenze. Ricordati di “far respirare” l’agenda e di non riempirla troppo: lascia il tempo per risolvere gli imprevisti, per riposarti e per divertirti.

Paroladordine come organizzarsi nel tempo agenda

L’altro strumento è il calendario per la famiglia. Più la famiglia è numerosa, più è utile; ma funziona bene anche se la tua famiglia è composta ufficialmente da te e ufficiosamente da amici, parenti e mille interessi. 
  Il calendario per la famiglia serve per far sapere agli altri che cosa fai, quanto tempo disponibile hai per fare qualcosa insieme e per sapere sempre che cosa stanno facendo gli altri. È un modo semplice e intuitivo per rispettare il tempo per te e di tutti. 
  All’inizio dell’anno, ciascuno inizia a scrivere i propri impegni ricorrenti e con una scadenza certa; poi, col tempo, si aggiungono appuntamenti, incombenze e attività per la famiglia.  

Paroladordine come organizzarsi nel tempo calendario per la famiglia

Vuoi sapere quali sono i miei strumenti per organizzarmi nel tempo? Eccoli (le prossime volte ti racconterò come sono fatti e come li uso): 
  • per il piano aziendale e il calendario editoriale uso l'agenda Make it happen di Brand Clearing (è perfetta!);
  • come agenda personale e lavorativa ne uso una "fo-da-me": la progetto, la impagino, la stampo e foro i fogli per inserirli nell'agenda ad anelli;
  • per gli impegni di tutta la famiglia uso il Calendario per la famiglia di Paroladordine.

Breve avvertenza: gli strumenti per organizzare gli impegni nel tempo sono diffusi, interessanti e pure belli! Hanno un piccolo difetto, però: da soli non funzionano. Hanno bisogno del tuo impegno costante, motivato e convinto, altrimenti sono solo una collezione di pagine colorate e ben scritte.  

Non è mai troppo tardi per avere la tua copia del Calendario per la famiglia di Paroladordine! Guarda com’è fatto e, se lo vuoi, scrivimi .

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