A volte ci vorrebbe una vacanza per riprendersi dalla vacanza... o meglio, dal rientro!
giovedì 28 settembre 2017
I Ghirigori di Monila . Il rientro
Se rientri nella categoria degli ottimisti in una settimana dal rientro farai tutto il necessario per avere una casa pulita, il frigorifero pieno, i vestiti puliti e stirati nell'armadio, i souvenir al loro posto e altro ancora...
A volte ci vorrebbe una vacanza per riprendersi dalla vacanza... o meglio, dal rientro!
Monila Valsecchi per Paroladordine.org
A volte ci vorrebbe una vacanza per riprendersi dalla vacanza... o meglio, dal rientro!
mercoledì 27 settembre 2017
Si studia! La regola dei 15 minuti...
Lo faccio dopo. Lavare i piatti, stendere il bucato, chiamare il dentista, fare benzina, telefonare per un'informazione, sistemare i documenti, piegare e mettere via i vestiti, eccetera, eccetera, eccetera. Lo faccio dopo - come se dopo fosse un tempo infinito e propizio: così rimandiamo di ora in ora, anzi di giorno in giorno. A volte ci sono cose che ci aspettano da mesi. Ohibò.
Non ho perso tempo ad acquistare e leggere La regola dei 15 minuti... Come smettere di rimandare e prendere il controllo della tua vita in un quarto d'ora di Caroline Buchanan.
Si tratta di un manuale su come affrontare la vita, per fronteggiare tutte quelle incombenze che tendiamo a rimandare, e che col tempo diventano troppo pesanti da portarsi dietro.
La regola dei quindici minuti è un metodo semplice e molto potente per smettere di procrastinare e iniziare a fare, e vale per tutto: incombenze rimandate, sogni nel cassetto, decisioni da prendere, imprevisti da risolvere.
Utilizza elementi di Terapia Cognitiva Comportamentale, che aiuta a modificare le sensazioni causate da un cambiamento, correggendo il modo di pensare e il modo di fare.
È strutturata in sei fasi:
Il libro è ricco di informazioni interessanti (tratte dalle neuroscienze e da casi reali) e spunti su cui riflettere. Per esempio, l'ASSO nella manica, acronimo di l'Atteggiamento Sistema Sempre Ogni cosa: perché il modo in cui percepiamo qualcosa influisce sul modo in cui reagiamo.
Fra tutti mi è piaciuto in particolare il capitolo sulla buona volontà e l'entusiasmo. La buona volontà (capacità di voler far qualcosa; contrario di resistenza) e l'entusiamso (essere ispirati, slancio) sono gl'ingredienti per riuscire a fare e a raggiungere gli obiettivi: la combinazione di buona volontà ed entusiasmo è ciò che fa la differenza tra ottenere ciò che vogliamo e arrenderci ancora prima di iniziare, perché ci fornisce il propellente per raggiungere un obiettivo.
Non ho perso tempo ad acquistare e leggere La regola dei 15 minuti... Come smettere di rimandare e prendere il controllo della tua vita in un quarto d'ora di Caroline Buchanan.
Si tratta di un manuale su come affrontare la vita, per fronteggiare tutte quelle incombenze che tendiamo a rimandare, e che col tempo diventano troppo pesanti da portarsi dietro.
La regola dei quindici minuti è un metodo semplice e molto potente per smettere di procrastinare e iniziare a fare, e vale per tutto: incombenze rimandate, sogni nel cassetto, decisioni da prendere, imprevisti da risolvere.
Utilizza elementi di Terapia Cognitiva Comportamentale, che aiuta a modificare le sensazioni causate da un cambiamento, correggendo il modo di pensare e il modo di fare.
È strutturata in sei fasi:
- Sentirsi ispirati. L'autrice consiglia di avere sempre sott'occhio questa frase di Goethe: "Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di poter fare, incominciala. L'audacia ha in sé genio, forza e magia. Incomincia adesso."
- Visualizzare. Immaginare il momento in cui si raggiunge l'obiettivo e assaporarlo, scrivere un progetto per visualizzarne l'obiettivo e memorizzarlo.
- Pianificare. Scegliere il momento preciso per iniziare (entro i prossimi tre giorni) e segnarlo in agenda.
- Prepararsi. Immaginare i cambiamenti positivi e scrivere qualsiasi idea passi per la mente.
- Applicare la regola dei quindici minuti. Impostare la sveglia e avviare il cronometro, concentrarsi sull'obiettivo e fare qualsiasi cosa per iniziare ad agire, fermarsi quando la sveglia suona.
- Ricompensarsi. Celebrare sempre le piccole e le grandi vittorie.
Perché la regola dei quindici minuti funziona? Funziona per due motivi principali:
- perché quindici minuti sono abbastanza per agire e pochi per rischiare di perdersi via. Si comincia con tre sessioni da quindici minuti in tre giorni e, col tempo, si può modificare la regola in base alle necessità (30' o 45' oppure più sessioni da 15' in un giorno)
- perché l'azione favorisce il benessere e più stiamo bene, più agiamo: è un circolo vizioso che aiuta a sconfiggere le cattive abitudini.
Il libro è ricco di informazioni interessanti (tratte dalle neuroscienze e da casi reali) e spunti su cui riflettere. Per esempio, l'ASSO nella manica, acronimo di l'Atteggiamento Sistema Sempre Ogni cosa: perché il modo in cui percepiamo qualcosa influisce sul modo in cui reagiamo.
Fra tutti mi è piaciuto in particolare il capitolo sulla buona volontà e l'entusiasmo. La buona volontà (capacità di voler far qualcosa; contrario di resistenza) e l'entusiamso (essere ispirati, slancio) sono gl'ingredienti per riuscire a fare e a raggiungere gli obiettivi: la combinazione di buona volontà ed entusiasmo è ciò che fa la differenza tra ottenere ciò che vogliamo e arrenderci ancora prima di iniziare, perché ci fornisce il propellente per raggiungere un obiettivo.
giovedì 21 settembre 2017
La stanza verde di Cri: autunno
L'autunno, per me, è la stagione più romantica.
I colori si fanno tenui, la temperatura diventa frizzante ed è divertente camminare nei boschi sulle foglie scricchiolanti, se poi si trovano i funghi, ancora meglio!
Arriva il tempo di fare il cambio degli armadi e anche le piante si preparano ad affrontare la stagione fredda.
Vediamo come aiutarle.
Giardino
Preparati per la potatura delle siepi, i vecchi giardinieri dicono che il momento migliore è quando la luna è calante, così non si formeranno nuovi rametti troppo presto e la siepe rimarrà compatta e in ordine più a lungo.
Continua a prenderti cura delle tue rose, nutrile e ripuliscile dai fiori appassiti, potrai ancora godere della loro fioritura, a meno di gelate precoci, ma anche in questo caso non ti preoccupare, torneranno a fiorire in primavera.
Se devi seminare il prato o rinfoltire aree "spelacchiate", da metà settembre a metà ottobre è il momento giusto. Le temperature fresche e le piogge favoriranno la germinazione dei semi.
L'autunno è anche il momento giusto per procurarsi e mettere a dimora i bulbi primaverili.
Col marito, l'autunno scorso, abbiamo preso dei bellissimi bulbi a una fiera e abbiamo faticato a trovare il posto giusto per loro, per cui eravamo d'accordo di non comprarne più...
La settimana scorsa è arrivato a casa tutto contento con bulbi di muscari, tulipani e di aglio ornamentale che io adoro, adesso dovremo trovare loro il posto.
Se hai il nostro stesso problema, è ora di individuare le zone dove puoi piantare dei nuovi bulbi.
In teoria bisognerebbe dissotterrarli, farli asciugare e poi riporli in una cassetta con della sabbia in un luogo buio e asciutto, tipo la cantina. Noi non l'abbiamo mai fatto, un po' perché è impegnativo e un po' perché non è strettamente necessario, gli inverni non sono più così rigidi da causare gelate ai bulbi.
Questo autunno, per me e il marito, sarà anche l'occasione di riprogettare parte di un'aiuola, dove ultimamente regnava l'anarchia botanica. Quindi decideremo di interrare alcune piante che ora abbiamo in vaso e metteremo nell'elenco della spesa quelle che vorremmo comprare.
Ci aspetta anche un lavoro noioso, ripulire la veranda e prepararla per ospitare durante l'inverno gli agrumi e altre piante che devono essere riparate dal freddo.
Orto
Qui, invece, i lavori sono meno impellenti, dopo aver ripulito la serra, aver vangato e concimato col compost, abbiamo piantato la cicoria e preparato per la semina dell'aglio che avverrà, rigorosamente come ogni anno, ai primi di novembre.
Rimane da ultimare la raccolta delle pere e delle mele. Le mele saranno riposte dentro delle cassette in cantina, le pere, invece, si conservano poco, quindi le teniamo in casa per mangiarle.
Io vorrei trasformarle, ma il marito preferisce consumarle fresche.
Finita la raccolta della frutta, aspettiamo che cadano le foglie e poi le rastrelliamo e le usiamo come pacciamatura per i finocchi, così sono riparati dal freddo. Spesso usiamo anche la calce come ammendante del terreno e sopra spargiamo le foglie, così, quando in primavera freseremo, il terreno, sarà più nutrito e soffice.
Rimangono ancora da raccogliere gli ultimi peperoni e pomodori, da questi ricaviamo i semi per l'anno prossimo.
Il resto dell'autunno lo passeremo a controllare che i cavoli crescano bene e a mangiarli!
Casa e balcone
Sul balcone dovremo preparare i vasi dove mettere le viole e portare in casa le piante che patiscono il freddo, come il banano e le piante grasse che hanno passato l'estate fuori.
Stiamo anche cercando una soluzione per ospitare le Amarillis, che stanno già mettendo fuori le foglie e i bulbi di giacinto che comprerò.
Non resisto mai alla tentazione di farne scorta perché mi piace sentire il loro profumo primaverile mentre fuori fa freddo.
Prima li tengo nel frigo in un sacchetto di carta per circa un mese, dopo li metto nel vaso fatto apposta e li tengo al buio, quando spunta la prima foglia, li porto alla luce.
Oltre ai giacinti, comprerò anche narcisi e muscari pronti a fiorire, che poi trasferirò, chissà dove, in giardino.
I colori si fanno tenui, la temperatura diventa frizzante ed è divertente camminare nei boschi sulle foglie scricchiolanti, se poi si trovano i funghi, ancora meglio!
Arriva il tempo di fare il cambio degli armadi e anche le piante si preparano ad affrontare la stagione fredda.
Vediamo come aiutarle.
Giardino
Preparati per la potatura delle siepi, i vecchi giardinieri dicono che il momento migliore è quando la luna è calante, così non si formeranno nuovi rametti troppo presto e la siepe rimarrà compatta e in ordine più a lungo.
Continua a prenderti cura delle tue rose, nutrile e ripuliscile dai fiori appassiti, potrai ancora godere della loro fioritura, a meno di gelate precoci, ma anche in questo caso non ti preoccupare, torneranno a fiorire in primavera.
Se devi seminare il prato o rinfoltire aree "spelacchiate", da metà settembre a metà ottobre è il momento giusto. Le temperature fresche e le piogge favoriranno la germinazione dei semi.
L'autunno è anche il momento giusto per procurarsi e mettere a dimora i bulbi primaverili.
Col marito, l'autunno scorso, abbiamo preso dei bellissimi bulbi a una fiera e abbiamo faticato a trovare il posto giusto per loro, per cui eravamo d'accordo di non comprarne più...
La settimana scorsa è arrivato a casa tutto contento con bulbi di muscari, tulipani e di aglio ornamentale che io adoro, adesso dovremo trovare loro il posto.
Se hai il nostro stesso problema, è ora di individuare le zone dove puoi piantare dei nuovi bulbi.
In teoria bisognerebbe dissotterrarli, farli asciugare e poi riporli in una cassetta con della sabbia in un luogo buio e asciutto, tipo la cantina. Noi non l'abbiamo mai fatto, un po' perché è impegnativo e un po' perché non è strettamente necessario, gli inverni non sono più così rigidi da causare gelate ai bulbi.
Questo autunno, per me e il marito, sarà anche l'occasione di riprogettare parte di un'aiuola, dove ultimamente regnava l'anarchia botanica. Quindi decideremo di interrare alcune piante che ora abbiamo in vaso e metteremo nell'elenco della spesa quelle che vorremmo comprare.
Ci aspetta anche un lavoro noioso, ripulire la veranda e prepararla per ospitare durante l'inverno gli agrumi e altre piante che devono essere riparate dal freddo.
Orto
Qui, invece, i lavori sono meno impellenti, dopo aver ripulito la serra, aver vangato e concimato col compost, abbiamo piantato la cicoria e preparato per la semina dell'aglio che avverrà, rigorosamente come ogni anno, ai primi di novembre.
Rimane da ultimare la raccolta delle pere e delle mele. Le mele saranno riposte dentro delle cassette in cantina, le pere, invece, si conservano poco, quindi le teniamo in casa per mangiarle.
Io vorrei trasformarle, ma il marito preferisce consumarle fresche.
Finita la raccolta della frutta, aspettiamo che cadano le foglie e poi le rastrelliamo e le usiamo come pacciamatura per i finocchi, così sono riparati dal freddo. Spesso usiamo anche la calce come ammendante del terreno e sopra spargiamo le foglie, così, quando in primavera freseremo, il terreno, sarà più nutrito e soffice.
Rimangono ancora da raccogliere gli ultimi peperoni e pomodori, da questi ricaviamo i semi per l'anno prossimo.
Il resto dell'autunno lo passeremo a controllare che i cavoli crescano bene e a mangiarli!
Sul balcone dovremo preparare i vasi dove mettere le viole e portare in casa le piante che patiscono il freddo, come il banano e le piante grasse che hanno passato l'estate fuori.
Stiamo anche cercando una soluzione per ospitare le Amarillis, che stanno già mettendo fuori le foglie e i bulbi di giacinto che comprerò.
Non resisto mai alla tentazione di farne scorta perché mi piace sentire il loro profumo primaverile mentre fuori fa freddo.
Prima li tengo nel frigo in un sacchetto di carta per circa un mese, dopo li metto nel vaso fatto apposta e li tengo al buio, quando spunta la prima foglia, li porto alla luce.
Oltre ai giacinti, comprerò anche narcisi e muscari pronti a fiorire, che poi trasferirò, chissà dove, in giardino.
martedì 19 settembre 2017
Scorte di serenità
In natura esistono animali che raccolgono cibo e lo mettono da parte per i momenti difficili, animali che vanno a caccia ogni giorno e mangiano finché ce n'è. Dipende dal contesto, dalle risorse ambientali e dalla natura dell'animale.
Non ho ancora capito a quale gruppo appartiene la nostra famiglia, ma, dopo aver detto addio al kakebo, abbiamo deciso di ritornare al metodo dell'accantonamento spiegato da un'amica genovese.
È un metodo semplice e efficace: ogni mese metti da parte una somma di denaro per pagare le spese fisse di tutto l'anno. Crei una riserva di denaro e la lasci temporaneamente lì, finché giunge il momento di usarla. Se ti piacciono nocciole e roditori del bosco, ti sentirai a tuo agio.
Procurati un quaderno, una penna, una calcolatrice, un calendario (meglio se per tutta la famiglia) e inizia:
Non ho ancora capito a quale gruppo appartiene la nostra famiglia, ma, dopo aver detto addio al kakebo, abbiamo deciso di ritornare al metodo dell'accantonamento spiegato da un'amica genovese.
È un metodo semplice e efficace: ogni mese metti da parte una somma di denaro per pagare le spese fisse di tutto l'anno. Crei una riserva di denaro e la lasci temporaneamente lì, finché giunge il momento di usarla. Se ti piacciono nocciole e roditori del bosco, ti sentirai a tuo agio.
Procurati un quaderno, una penna, una calcolatrice, un calendario (meglio se per tutta la famiglia) e inizia:
- segna tutte le tipologie di spese, per esempio
- debiti (mutuo, finanziamenti, prestiti)
- tributi (imposte, tasse e contributi vari)
- spese settimanali (alimentari, trasporti)
- spese mensili (affitto, utenze, trasporti, abbonamenti, rette, medicine, prodotti per la pulizia)
- spese annuali (visite mediche, assicurazioni, manutenzione casa e automezzi, guardaroba, regali, feste, vacanze) - calcola la somma di ogni tipo di spesa, per capire quanto spendi in un anno
- calcola il quoziente mensile dividendo il totale per dodici mesi, per sapere quanto accantonare ogni mese per ciascun tipo di spesa
- segna sul calendario le scadenze delle spese mensili e annuali
- scegli il giorno dell'accantonamento (il primo del mese, il 15, il giorno di paga)
- quel giorno dedica il tempo necessario a segnare su un quaderno accantonamenti, entrate e uscite mensili
- subito dopo dividi e accantona il denaro in "buste" (reali o virtuali)
- controlla il calendario, preleva il denaro e paga per tempo quanto devi
- segna ogni pagamento sul quaderno
Dopo i calcoli iniziali, decidi in quali "buste" accantonare il denaro: reali o virtuali? Scegli come è più comodo e sicuro per il tuo stile di vita.
Una parte può stare sul conto corrente (comodo per le utenze domiciliate e i debiti), un'altra parte su un conto deposito (sicuro per le spese a lunga scadenza), una somma a portata di mano per le spese settimanali. Oppure si possono metter via fisicamente in buste da lettera, etichettate e ben nascoste: si risparmia su spese bancarie, a patto però di essere campioni di forza di volontà (temo non faccia per me).
Un paio di regole perché tutto fili liscio:
Una parte può stare sul conto corrente (comodo per le utenze domiciliate e i debiti), un'altra parte su un conto deposito (sicuro per le spese a lunga scadenza), una somma a portata di mano per le spese settimanali. Oppure si possono metter via fisicamente in buste da lettera, etichettate e ben nascoste: si risparmia su spese bancarie, a patto però di essere campioni di forza di volontà (temo non faccia per me).
Un paio di regole perché tutto fili liscio:
- accantona il denaro avanzato (tutto o in parte, decidi tu) nella "busta" pro emergenze: più la scorta aumenterà, più sarai serena
- dimenticati di possedere carta di credito e carta di debito (a meno che questa non sia usata solo ed esclusivamente per alcuni pagamenti mensili)
venerdì 15 settembre 2017
Si organizza! La lista di controllo
L'altra volta ti ho mostrato la nuova lista di controllo per il mio rientro alla normalità: mi serve per abituarmi ad azioni quotidiane nuove e vecchie ma rimandate in altri momenti. Ogni volta che cambio abitudini ne faccio una e la uso finché ne ho bisogno.
Ma che cos'è, come si fa e a che cosa serve una lista di controllo?
► Nel mio caso è l'elenco di tutte le azioni da fare nella mia giornata-tipo, da quando mi sveglio a quando mi addormento. Faccio liste di controllo ogni volta che inizio un nuovo lavoro: come procedere con uno scavo archeologico, come fare apertura e chiusura di cassa, come registrare fatture con un programma apposito, come scrivere una testo...
La lista di controllo è anche uno strumento di verifica: ti dice perché non sei riuscita a compiere un'attività e ti mostra quale azione non ha funzionato.
► Nel mio caso, mi basteranno pochi giorni per capire se nella mia giornata-tipo riesco a fare tutto (allenarmi, lavorare, curare la casa, riposare): la sera sarò soddisfatta oppure dispiaciuta se avrò tralasciato qualcosa.
La lista di controllo può essere una linea guida, cioè un elenco di azioni che sarebbe meglio fare per acquisire un comportamento desiderato: non ti dice che cosa devi fare, ma cosa potresti fare. Quindi, le voci dell'elenco non sono obblighi, ma consigli basati su consapevolezze.
► Nel mio caso, la lista di controllo suggerisce azioni preferibili per vivere una giornata-tipo completa: non mi obbliga, ma mi esorta. Alcuni giorni potrei saltare una voce oppure tutto l'elenco: dipende dagli imprevisti, dalle emergenze, dalle occasioni eccezionali (come una riunione di lavoro in una città lontana, per cui sono fuori casa tutto il giorno).
La lista di controllo ha molte funzioni:
Ma che cos'è, come si fa e a che cosa serve una lista di controllo?
Che cos'è
La lista di controllo è un elenco dettagliato e completo di azioni da fare per compiere un'attività: ti dice come fare una cosa per bene. Man mano che si procede, si spuntano le voci fatte: in questo modo si è sicuri di portare a buon fine anche le attività più complicate.► Nel mio caso è l'elenco di tutte le azioni da fare nella mia giornata-tipo, da quando mi sveglio a quando mi addormento. Faccio liste di controllo ogni volta che inizio un nuovo lavoro: come procedere con uno scavo archeologico, come fare apertura e chiusura di cassa, come registrare fatture con un programma apposito, come scrivere una testo...
La lista di controllo è anche uno strumento di verifica: ti dice perché non sei riuscita a compiere un'attività e ti mostra quale azione non ha funzionato.
► Nel mio caso, mi basteranno pochi giorni per capire se nella mia giornata-tipo riesco a fare tutto (allenarmi, lavorare, curare la casa, riposare): la sera sarò soddisfatta oppure dispiaciuta se avrò tralasciato qualcosa.
La lista di controllo può essere una linea guida, cioè un elenco di azioni che sarebbe meglio fare per acquisire un comportamento desiderato: non ti dice che cosa devi fare, ma cosa potresti fare. Quindi, le voci dell'elenco non sono obblighi, ma consigli basati su consapevolezze.
► Nel mio caso, la lista di controllo suggerisce azioni preferibili per vivere una giornata-tipo completa: non mi obbliga, ma mi esorta. Alcuni giorni potrei saltare una voce oppure tutto l'elenco: dipende dagli imprevisti, dalle emergenze, dalle occasioni eccezionali (come una riunione di lavoro in una città lontana, per cui sono fuori casa tutto il giorno).
Come si fa
Una lista di controllo sia efficiente è compilata con molta attenzione. Le cose da fare sono due:- individua l'attività da compiere o da verificare o il comportamento da acquisire
- elenca in sequenza, dalla prima all'ultima, tutte le azioni necessarie per compiere l'attività o per adottare il comportamento: fai in modo che l'elenco sia dettagliato e completo (non ti spaventare!) e controlla di non aver saltato alcun passaggio
A che cosa serve
La lista di controllo ha molte funzioni:
- imparare nuove attività complicate e fatte da molte azioni consecutive
- capire perché gli obiettivi non sono stati raggiunti
- acquisire nuove abitudini
- riconoscere le priorità
Nella lista di controllo della mia giornata-tipo ho aggiunto gli orari in cui vorrei realizzare le azioni. In questo modo posso controllare che cosa riesco a fare in ventiquattro ore e quindi quali sono le mie reali priorità.
L'obiettivo di fondo delle mie giornate è essere serena e libera da affanni: riuscirò a raggiungerlo o dovrò rinunciare a qualche azione? In questo caso, che cosa voglio davvero fare che mi dia serenità?
La lista di controllo, quindi, diventa anche un metodo efficace per evitare stress, affaticamento mentale e fisico, brutte emozioni e brutti pensieri.
P.S. Ho già una risposta alle mie domande: non riesco a far tutto, perciò rinuncio senza troppi lamenti alla cura della casa (prima dedicavo mezz'ora al mattino, ora mi alleno) e penso a nuove soluzioni. All'allenamento, al riposo e ai progetti entusiasmanti di lavoro non rinuncio: sono indispensabili per farmi sentire bene.
martedì 12 settembre 2017
Liste di controllo illuminanti
Il mese scorso ho lavorato a un progetto molto impegnativo: al mattino e al pomeriggio, cinque giorni su sette, sempre e solo a quel progetto. Zero riunioni, zero appuntamenti, zero imprevisti lavorativi e alla fine ho smesso di usare l'agenda. D'altronde dovevo solo portare avanti quel progetto, giorno dopo giorno, ora dopo ora, fino alla fine e bom.
Come dire, avevo pensieri solo per lui (e non tutti eran pensieri d'amore).
Da qualche giorno sono rientrata al lavoro, quello "normale", me lo dicono le numerose notifiche delle varie applicazioni. Per non perdere il ritmo, riprendo in mano l'agenda e ritorno alle vecchie e sane abitudini: metodo Heppell per le attività giornaliere, pianificazione mensile e settimanale, liste di controllo per non perdermi via...
Aspetta. Queste liste di controllo non funzionano più.
Nel giro di due mesi ho introdotto una novità, che mi ha fatto cambiare abitudini. Al mattino mi alleno per un'ora alla camminata attiva: mi sveglio presto, fo colazione, scendo alla pista pedonale sul lago, mi alleno, salgo a casa in collina, mi lavo, do da mangiare al canide, apro casa e inizio a lavorare.
Due ore e mezzo in cui prima dormivo, aprivo casa, facevo colazione, davo da mangiare al cane, pulivo/ordinavo casa e iniziavo a lavorare. Eppure ero più stanca di adesso.
Ora che gli impegni di lavoro aumentano, mi conviene tenere sotto controllo i miei tempi in modo da mantenere sia gli orari di allenamento, sia gli orari di lavoro, sia gli orari "per tutto il resto" (riposo, spostamenti, preparativi, pasti, faccende domestiche e burocratiche).
Mentre compilo le nuove liste di controllo, all'improvviso si illumina la lampadina: non mi servono solo a ricordare che cosa devo fare, ma anche a controllare (appunto) che cosa riesco a fare in ventiquattro ore e quindi quali sono le mie reali priorità.
Tutta un'altra storia, non ti pare?
Come dire, avevo pensieri solo per lui (e non tutti eran pensieri d'amore).
Da qualche giorno sono rientrata al lavoro, quello "normale", me lo dicono le numerose notifiche delle varie applicazioni. Per non perdere il ritmo, riprendo in mano l'agenda e ritorno alle vecchie e sane abitudini: metodo Heppell per le attività giornaliere, pianificazione mensile e settimanale, liste di controllo per non perdermi via...
Aspetta. Queste liste di controllo non funzionano più.
Nel giro di due mesi ho introdotto una novità, che mi ha fatto cambiare abitudini. Al mattino mi alleno per un'ora alla camminata attiva: mi sveglio presto, fo colazione, scendo alla pista pedonale sul lago, mi alleno, salgo a casa in collina, mi lavo, do da mangiare al canide, apro casa e inizio a lavorare.
Due ore e mezzo in cui prima dormivo, aprivo casa, facevo colazione, davo da mangiare al cane, pulivo/ordinavo casa e iniziavo a lavorare. Eppure ero più stanca di adesso.
Ora che gli impegni di lavoro aumentano, mi conviene tenere sotto controllo i miei tempi in modo da mantenere sia gli orari di allenamento, sia gli orari di lavoro, sia gli orari "per tutto il resto" (riposo, spostamenti, preparativi, pasti, faccende domestiche e burocratiche).
Mentre compilo le nuove liste di controllo, all'improvviso si illumina la lampadina: non mi servono solo a ricordare che cosa devo fare, ma anche a controllare (appunto) che cosa riesco a fare in ventiquattro ore e quindi quali sono le mie reali priorità.
Tutta un'altra storia, non ti pare?
giovedì 7 settembre 2017
Musica per il rientro
Per il rientro voglio una canzone dolce e decisa, che mi faccia sognare e correre col sorriso. Perché per tornare alla normalità ho bisogno di sostegno e carezze.
Una canzone ha tutte queste caratteristiche, l'ascolto da quando son ragazzina ed è tra le mie preferite: Dreams dei Cranberries.
Che ne dici, può andare?
Se premi il pulsante Spotify, qui a destra, puoi ascoltare tutte le liste musicali degli scorsi anni e la "colonna sonora" del 2017.
Buon ascolto!
Una canzone ha tutte queste caratteristiche, l'ascolto da quando son ragazzina ed è tra le mie preferite: Dreams dei Cranberries.
Che ne dici, può andare?
Se premi il pulsante Spotify, qui a destra, puoi ascoltare tutte le liste musicali degli scorsi anni e la "colonna sonora" del 2017.
Buon ascolto!
martedì 5 settembre 2017
Un rientro energetico
Qualsiasi cosa tu faccia al rientro, lo farai con entusiasmo se la tua energia è alle stelle.
Prepararsi al rientro a scuola con i bambini sarà un'occasione per crescere insieme; il rientro al lavoro (da dipendente o da libera professionista) sarà un'opportunità per migliorarsi; rientrare a casa dopo una lunga vacanza (in giro per il mondo o in villeggiatura) sarà il momento propizio per volere più bene a noi e a quel che ci circonda.
Insomma: nuovi o vecchi progetti, un'efficace pianificazione e una buona organizzazione - con un alto tasso energetico tutto funziona!
Se, invece, l'energia è sgonfia? Se, per qualsiasi motivo, l'estate è stata un susseguirsi di emergenze, complicazioni e impegni stancanti? Se una sola settimana di vacanza non basta?
Ti sentirai come se fossi obbligata a correre coi pesi alle caviglie e ai polsi: oltre alla fatica della corsa (il rientro alla normalità), c'è un ulteriore sforzo (la carenza di energia).
Insomma: zero entusiasmo e stanchezza infinita.
Te ne parlo, perché mi trovo proprio in questa situazione. E ho capito che c'è una sola cosa da fare: ricaricare l'energia. Ogni giorno, con lentezza e costanza, seguendo il proprio ritmo e senza tergiversare.
Per farlo uso la regola delle tre C: Concentrazione, Concentrazione, Concentrazione!
Prepararsi al rientro a scuola con i bambini sarà un'occasione per crescere insieme; il rientro al lavoro (da dipendente o da libera professionista) sarà un'opportunità per migliorarsi; rientrare a casa dopo una lunga vacanza (in giro per il mondo o in villeggiatura) sarà il momento propizio per volere più bene a noi e a quel che ci circonda.
Insomma: nuovi o vecchi progetti, un'efficace pianificazione e una buona organizzazione - con un alto tasso energetico tutto funziona!
Se, invece, l'energia è sgonfia? Se, per qualsiasi motivo, l'estate è stata un susseguirsi di emergenze, complicazioni e impegni stancanti? Se una sola settimana di vacanza non basta?
Ti sentirai come se fossi obbligata a correre coi pesi alle caviglie e ai polsi: oltre alla fatica della corsa (il rientro alla normalità), c'è un ulteriore sforzo (la carenza di energia).
Insomma: zero entusiasmo e stanchezza infinita.
Te ne parlo, perché mi trovo proprio in questa situazione. E ho capito che c'è una sola cosa da fare: ricaricare l'energia. Ogni giorno, con lentezza e costanza, seguendo il proprio ritmo e senza tergiversare.
Per farlo uso la regola delle tre C: Concentrazione, Concentrazione, Concentrazione!
- decido quali sono le mie reali priorità adesso, mi dedico a loro e lascio aspettare gli altri impegni
- dedico un'ora alla mia attività carica-batterie e mi metto in pausa quando sono particolarmente scarica
- immagino come starò bene e quante cose entusiasmanti farò quando le emergenze non ci saranno più
La regola con me sta funzionando: prima ero in uno stato di rassegnazione e malumore, ora mi sento ogni giorno più in forma e il rientro mi preoccupa di meno.
venerdì 1 settembre 2017
Settembre: il rientro
Settembre è un mese dolcissimo. Ci accompagna per mano dall'estate all'autunno, con voce suadente ci prepara agli ultimi impegni prima del riposo invernale.
L'altra notte i pastori sono passati per le vie del paese: riportavano a casa le greggi dopo due mesi di pascoli freschi.
Ecco cos'è per me settembre: il rientro (non un nuovo inizio, certo non Capodanno, né la forbice che tronca netta, né l'ago che ricuce veloce), il ritorno alla "normalità" e la continuazione. Magari più sicura, più determinata, già in azione, più leggera.
Ti lascio lo sfondo del desktop di settembre, di un promettente violetto.
L'altra notte i pastori sono passati per le vie del paese: riportavano a casa le greggi dopo due mesi di pascoli freschi.
Ecco cos'è per me settembre: il rientro (non un nuovo inizio, certo non Capodanno, né la forbice che tronca netta, né l'ago che ricuce veloce), il ritorno alla "normalità" e la continuazione. Magari più sicura, più determinata, già in azione, più leggera.
Ti lascio lo sfondo del desktop di settembre, di un promettente violetto.
(clicca su uno dei seguenti formati
Per scaricare lo sfondo corrispondente)
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