Io sono il Grinch tutto l'anno ma quando arriva Natale metto a riposo la modalità verde e attivo il bottone Santa Claus, che ormai procede con il pilota automatico.
Decorazioni, regali, menu per il pranzo di Natale: tutto ciò che ruota intorno a questo periodo è per me magico, irresistibile, pieno di gioia.
Cosa c'è di più bello che stare con le persone che si amano, scambiarsi piccoli pensieri fatti con il cuore, e magari con le proprie mani, forse imperfetti ma unici? Guardare insieme vecchi film, ridere con una Poltrona Per Due o commuoversi con il Piccolo Principe?
O segnare i numeri della tombola con le bucce di mandarino e litigare per chi si accaparra più carte a Mercante in Fiera?
Cosa manca in tutto questo elenco l'avete capito... la musica che per me è immancabile partner di ogni momento della vita. La playlist di Natale potrebbe essere scontata e già sentita come i film citati prima, ma proprio per questo avrebbe comunque quel buon sapore delle cose che si conoscono, che ti infondono la sicurezza di ritrovarle tutti gli anni... stavolta però ho voluto proporti qualcosa di più originale, cercando brani in tema ma dal sapore decisamente moderno.
Abbiamo tutto? E allora che il Natale cominci!
giovedì 24 dicembre 2015
mercoledì 23 dicembre 2015
Pronti, partenza, via! Riflessioni di fine anno di una viaggiatrice
Stiamo per arrivare alla fine del 2015 e, più che un post sulle tecniche di organizzazione di viaggio (per liste, suggerimenti e informazioni pratiche ci aggiorniamo al prossimo appuntamento), è a mio parere opportuno un momento di riflessione, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti che hanno scosso il cuore dell'Europa, straziandola nella sua libertà. Mi riferisco, forse lo avrai già capito, agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, in cui sono cadute sotto i colpi del terrorismo, oltre a centinaia di vite umane, gran parte delle nostre convinzioni e delle nostre certezze.
Da allora nulla è più come prima, nella nostra vita quotidiana. Abbiamo dovuto prendere atto di non essere intoccabili, è salito a dismisura il timore dell'altro, di chi non la pensa come noi o non ha le nostre stesse tradizioni ed è ovviamente crollata la voglia di partire.
È aumentata l'ansia di salire sugli aerei, fa paura persino percorrere le tratte dell'alta velocità ferroviaria per non parlare poi di intraprendere viaggi in terre più o meno lontane. In generale, c'è il timore vero, solido e concreto, di allontanarci da quello che reputiamo - a torto o a ragione - il nostro nido sicuro. In tanti nell'ultimo periodo hanno scelto di rinunciare o rimandare a tempi migliori viaggi già programmati, oppure hanno rivisto destinazioni scegliendole di meno impegnative e più vicine.
Ci stiamo facendo prendere dalla paura ed i viaggi, di questi tempi, non possiedono più quella lieve, allegra spensieratezza che avevano fino a qualche mese fa. Impossibile far finta di nulla: prima di salire a bordo di un aereo i controlli si sono decuplicati, militari armati in assetto di guerra presidiano aeroporti, grandi stazioni e centri nevralgici delle città. Ed è diventato normale scrutare con attenzione sconosciuti compagni di viaggio per tentare di dedurre - da tratti somatici, colore della pelle, idiomi - l'eventuale attitudine alla violenza.
Eppure, io credo che viaggiare sia l'unico antidoto alla paura mentre scegliere di non viaggiare è null'altro che una sorta di resa incondizionata a chi vuole minare la nostra libertà. Viaggiare è aprire la mente, confrontarsi e conoscere il diverso da noi, renderci conto del privilegio di vivere in Europa, ma è anche mettere in discussione abitudini e certezze.
Organizzare un viaggio è molto più che mettere insieme mezzi di trasporto, alberghi, orari e itinerari. È proiettarsi nel domani, avere un progetto da perseguire in cui la speranza si trasforma in tangibile concretezza. Viaggiare educa i bambini a rapportarsi con imprevisti, insegna loro che la base teorica (la programmazione e l'organizzazione preventiva) è importante per ottenere un risultato ottimale ma, soprattutto, mostra loro concretamente che il mondo non è solo quello racchiuso nel recinto di casa.
Organizzare un viaggio è molto più che mettere insieme mezzi di trasporto, alberghi, orari e itinerari. È proiettarsi nel domani, avere un progetto da perseguire in cui la speranza si trasforma in tangibile concretezza. Viaggiare educa i bambini a rapportarsi con imprevisti, insegna loro che la base teorica (la programmazione e l'organizzazione preventiva) è importante per ottenere un risultato ottimale ma, soprattutto, mostra loro concretamente che il mondo non è solo quello racchiuso nel recinto di casa.
Per (ricominciare a) viaggiare non servono destinazioni lontane o città distanti: per cambiare la prospettiva delle nostre vite e recuperare la fiducia nel futuro è sufficiente prendere un treno locale, di quelli che fanno mille fermate prima di arrivare a destinazione, scendere in un paese o in una città e farsi stregare dalle sue caratteristiche, uniche ed irripetibili.
Sempre facendo attenzione, certo, valutando sempre le destinazioni ed escludendo quelle oggettivamente a rischio, ma senza farsi avvolgere dalle spire del terrore.
Nel 2016, ti auguro di fare ancora tanti viaggi belli, sicuri, ben organizzati.
Sempre facendo attenzione, certo, valutando sempre le destinazioni ed escludendo quelle oggettivamente a rischio, ma senza farsi avvolgere dalle spire del terrore.
Nel 2016, ti auguro di fare ancora tanti viaggi belli, sicuri, ben organizzati.
martedì 22 dicembre 2015
Dicembre, il mese degli auguri
Di solito alla fine dell'anno mi sento un po' sotto esame, le domande insidiose fioccano da ogni dove, dentro di me: che cos'ho combinato in questi dodici mesi? Avevo un obiettivo? Mi ci sono avvicinata? Ho fatto quel che desideravo? Le risposte sono sempre un po' traballanti e malsicure: il mio lato perfezionista (quello tignoso) vede il bicchiere mezzo vuoto, il mio lato creativo pensa già al domani; io rimango con la testa sulle nuvole.
Ma non quest'anno.
Quest'anno ho iniziato bene e ho deciso si utilizzare le pagine dell'agenda destinate agli appunti per segnare tutte le mie prime volte. Ho riempito due pagine.
In ordine rigorosamente cronologico tutto ciò che riguarda il magico mondo dell'organizzazione:
- Paroladordine diventa un marchio registrato: perché non sia solo un'idea, ma un'attività dalle idee ben precise
- la mia prima cliente: perché la teoria bisogna metterla in pratica (ho imparato tantissimo)
- divento socio junior APOI: perché l'organizzazione non sia solo un interesse generico, ma un lavoro ben definito
- partecipo all'Evento nazionale APOI con due interventi e un laboratorio: perché una volta deciso di ballare, bisogna mettersi in ballo!
- il mio primo sponsor, Brother: perché fa bene credere in quello che si fa
- il Calendario di Paroladordine per la Famiglia*: perché essere utile (anche con qualcosa di piccolo) fa bene e fa del bene
- a chi mi supporta da anni (nonostante tutto, ehm)
- alla Squadra di Paroladordine per crederci sempre e dare tanto di sé con passione
- a Isabo, che riesce sempre a tramutare le mie idee in una meravigliosa realtà* con professionalità ed entusiasmo
- ai colleghi per il confronto e il gran piacere di conoscersi e lavorare assieme
- a te, che passi di qui, ti riconosci in quel che leggi e ti fidi di Paroladordine
Questo è il mio ultimo articolo dell'anno: tra poche ore iniziano le mie vacanze invernali, fatte di tanto riposo (soprattutto mentale), passeggiate, golosità e buona compagnia. Ci ritroviamo il 12 gennaio con le novità dell'anno nuovo!
Intanto, nei prossimi giorni ti lascio in buone mani: un augurio speciale da parte di Caludia (domani), un regalo festoso di Serena per la vigilia di Natale e un nuovo inizio con Isabella a Capodanno.
* Riassumo la missione "spargere nel mondo il Calendario di Paroladordine per la Famiglia": nasce da un'idea folle, diventa realtà grazie a Isabo e mi regala la cosa più bella che ci sia, conoscerti! Tutte le cento copie sono state prenotate, alcune le ho spedite, altre le ho consegnate, molte hanno già raggiunto la loro destinazione: le parole che ho letto nello scambio di email - la gioia, l'amore, l'affetto, la stanchezza, la voglia di farcela, gli abbracci, gli auguri - le conservo in un cassettino preciso dentro di me, etichettato "scorte di ♥".
giovedì 17 dicembre 2015
laManu nella rete - da avere nell'angolo del fai-da-te!
Dicembre è arrivato, Natale è alle porte, sento già il profumo di
biscotti allo zenzero in forno e penso ai tanti "lavoretti" che
realizzerò. Perciò sono molto contenta questo mese di essere andata a
caccia di idee per l'angolo del fai-da-te. Io sono fortunata perchè al
momento ho quasi una stanza tutta per me, dove riporre oggetti e
strumenti che mi servono (anche se al momento è ancora da sistemare come
vorrei, ma questa è un'altra storia). Per chi invece non ha tanto
spazio a disposizione, basta anche una scrivania e una parete ben
attrezzata per riuscire a contenere tutto il necessario per i nostri
momenti creativi. Sei pronta a scoprire cosa ho scovato per te?
Apri il cassetto e... Wow!
Quanti oggetti si ripongono nei cassetti, che ad ogni apertura si spostano e vagano all'interno. Quanto tempo perdi nel cercarli. La soluzione a questo problema è a portata di mano, basta usare degli organizzatori e sistemare gli oggetti per tipologia, così tutto sarà organizzato e a portata di... occhio! La proposta di Kis (azienda che già conoscevo e che ho avuto modo di incontrare all'evento Apoi di novembre) è semplicemente fantastica: contenitori di tutte le dimensioni (piccoli per graffette/puntine/gomme, stretti e lunghi per penne/matite/pennarelli, grandi per pinzatrici e oggetti più ingombranti) da posizionare come vuoi all'interno del cassetto. La soluzione di Container Store è meno flessibile perchè le misure dell'organizzatore sono standard quindi, metro alla mano, devi verificare che ci stia nel tuo cassetto ma è un'ottima soluzione, soprattutto nelle versioni a più scomparti (dove riporre le minuterie da merceria e fai-da-te). L'organizzatore di Ikea è la soluzione più conveniente ed è perfetta per chi ha poche tipologie di oggetti da sistemare.
1. Container Store - cassetta a scomparti - dim. cm L49,2xH18,2xP39 - prezzo 16,57€
accessori interni: vassoio 2 scomparti - prezzo 8,77€ + contenitore piccolo - prezzo 6,82€
2. The Organizing Store - cassetta per hobby e creatività - dim. cm L19,2xH14,6xP32,1 - prezzo 33,09$
3. Relaxdays - cassetta a scomparti - dim. cm L30xH19xP15,5 - prezzo 12,90€
4. Tontarelli - cofanetto beauty - dim. cm L28xH18xP24,3 - prezzo 7,90€
Spero di averti dati spunti utili per il tuo angolo fai-da-te e come sempre mi piacerebbe sapere qual è il tuo "da avere" preferito.
Buoni Acquisti!
Apri il cassetto e... Wow!
Quanti oggetti si ripongono nei cassetti, che ad ogni apertura si spostano e vagano all'interno. Quanto tempo perdi nel cercarli. La soluzione a questo problema è a portata di mano, basta usare degli organizzatori e sistemare gli oggetti per tipologia, così tutto sarà organizzato e a portata di... occhio! La proposta di Kis (azienda che già conoscevo e che ho avuto modo di incontrare all'evento Apoi di novembre) è semplicemente fantastica: contenitori di tutte le dimensioni (piccoli per graffette/puntine/gomme, stretti e lunghi per penne/matite/pennarelli, grandi per pinzatrici e oggetti più ingombranti) da posizionare come vuoi all'interno del cassetto. La soluzione di Container Store è meno flessibile perchè le misure dell'organizzatore sono standard quindi, metro alla mano, devi verificare che ci stia nel tuo cassetto ma è un'ottima soluzione, soprattutto nelle versioni a più scomparti (dove riporre le minuterie da merceria e fai-da-te). L'organizzatore di Ikea è la soluzione più conveniente ed è perfetta per chi ha poche tipologie di oggetti da sistemare.
1. Kis - "Sistemo" organizzatore da cassetto - dim. da cm L7,50xH5,00xP7,50
2. Container Store - organizzatore cassetto - dim. cm L34xH3x23 (da 4 a 24 scomparti) - prezzo 13,65€
3. Ikea - organizzatore per cassetto - dim. cm L17xH6xP32,5 - prezzo 1,99€
Datemi una parete e vi organizzerò il mondo!
Quando
un cassetto non basta, alza lo sguardo e davanti a te si aprirà un
mondo da organizzare: la parete! Un'altra azienda conosciuta all'evento
Apoi è Studio T che realizza portadocumenti da parete perfetti
per contenere fogli, appunti, spunti, ritagli ed altro ancora che vuoi
avere sempre a portata di mano. Container Store propone un
pannello a cui appendere organizzatori magnetici di varie misure (alti e
lunghi per righetti o aghi da maglia, bassi e larghi per tacchiuni e appunti o altro ancora) Anche organizzare il nostro tempo e i nostri pensieri è importante, quindi la lavagna magnetica di Zeller
è perfetta per prendere appunti, ricordare appuntamenti e nella parte
in sughero lasciare messaggi oppure appuntare ispirazioni. La cosa bella
della rete è la varietà
di proposte, da quelle più economiche a quelle originali, passando
anche per quelle un po' più costose. Come quella scovata sul sito di Ranstall & Daughter:
un organizzatore in metallo dove appendere appunti e idee che puoi
stampare ed avere sempre davanti agli occhi per ispirarti.
L'organizzatore di The Organizing Store è ideale per chi ama il
fai-da-te e vuole avere nastri, forbici e oggetti da merceria a portata
di mano e non chiusi in un cassetto.
1. Studio T - portadocumenti da parete - dim. cm L25xH25xP14 - prezzo 17,60€
2. Container Store - portatutto magnetici - dim. cm da L9xH11xP8 - prezzo da 4,87€
3. Zeller - lavagna magnetica /sughero - dim. cm L60xH40
4. Ranstall & Daughter - organizzatore da parete in metallo - dim. cm L61xH81 - prezzo 55,00€
5. The Organizing Store - organizzatore da parete - dim. cm. L49xH20,42xP13,90 - prezzo 22,99$
Un cassetto alla volta!
I
cassetti che ti mostro in questa bacheca sono idee furbe da aggiungere a
quelli che hai già. Sono piccoli e da posizionare sulla scrivania
oppure su mensole o mobili e che contribuiranno ad avere una postazione
fai-da-te sempre organizzata ed ordinata. La proposta di Euronova
è quella che ha dimensioni più grandi quindi adatta per riporre stoffe,
nastri e nastrini, avanzi di gomitoli e carte. Mentre le soluzioni di Amazon e Ikea
sono ideali per gli oggetti piccoli, che non riponi nei cassetti
classici e che vuoi lasciare a portata di mano sulla scrivania.
1. Euronova - cassettiera 2 cassetti - dim. cm L30xH15xP20 - prezzo 7,99€
2. Amazon - cassettiera Deflecto - dim. cm L15,2xH15,2xP15,2 - prezzo 14,21€
3. Ikea - cassetto impilabile - dim. cm L27xH18xP8 - prezzo 5,90€
Porta o non porta... porta!
Non
sto parlando di quella che si apre per entrare in una stanza, bensì di
uno strumento utile che in un angolo fai-da-te fa la differenza. Come il
cesto portatutto di The Organizing Store, dove riporre il
necessario per i tuoi lavori e che puoi trasportare ovunque (sto
pensando a chi lavora a maglia o all'uncinetto ad esempio). Lo trovo
davvero un accessorio pratico e bello allo stesso tempo. Il portalavoro
di Broderie sembra uno "scrigno delle gioie", quando lo si apre
si nota subito la barra, utile per sistemare nastri e nastrini. Il
portadocumenti di Container Store, con le sue maniglie è pratico, perchè può essere spostato ovunque tu ne abbia bisogno.
1. The Organizing Store - cesto portatutto - dim. cm diametro 20,32 - prezzo 17,99$
2. Broderie - scrigno portalavoro - dim. cm. L17,42xH19,90xP12,7 - prezzo 42,50€
3. Container Store - portadocumenti - dim. cm L34xH25xP10,2 - prezzo 4,87
Una scatola è per sempre
Di
scatole te ne ho proposte tante ed alcune sono adatte anche per
l'angolo fai-da-te, come quelle mostrate nel post dedicato al ripostiglio, quindi non è stato facile trovare idee nuove ma io ci provo... mi dici se ci sono riuscita, vero? Ecco un'altra proposta di Kis,
che oltre a sistemarti i cassetti, propone scatole "furbe", trasparenti
sul davanti per vederne l'interno. Il contenitore a scomparti di Umbra,
oltre ad essere molto bello è anche funzionale e capiente, con la parte
superiore bianca che slitta, nascondendo altri scomparti! I contenitori
di Ikea sono sempre una garanzia, questi sono impilabili quindi doppiamente utili! infine Tontarelli e il suo set di 5 contenitori (modello matrioska)
perfetti per riporre dalle minuterie agli oggetti un po' più grandi, con un costo contenuto!
1. Kis - scatola "Twin Box" - dim. cm da L22xH15,50xP37
2. Umbra - contenitore a scomparti - dim. cm L25,4xH12,7xP12,7 - prezzo 35,00€
3. Ikea - "Glis" scatola con coperchio - dim. cm L34xH8xP21 - prezzo 4,99€
4. Tontarelli - set 5 contenitori - dim. cm da L12,2xH6xP9,3 - prezzo set completo 7,50€
Il classico intramontabile!
Nell'angolo
fai-da-te non può mancare la classica cassetta a scomparti, quella dove
la nonna teneva aghi, fili, lane, ferri e quant'altro. A noi sembrava
lo scrigno delle meraviglie e in fondo lo era davvero. Ora trovarle non è
facile, ma la rete ci viene in aiuto ed ecco che Relaxdays la
propone esattamente come quella di un tempo. Poi ci sono i modelli più
moderni e rivisitati (magari hanno perso un po' in fascino, ma la
praticità rimane). Come la proposta di The Organizing Store che
sembra quasi una cassetta degli attrezzi di tuo marito ma così bianca
diventa stilosissima e adatta al tuo angolino creativo. La scatola di Container Store
è componibile a seconda delle tue esigenze, dentro la attrezzi con gli
accessori che ti servono (la foto mostra la composizione completa, molto
funzionale perché contiene anche gli accessori più piccolini). La
cassetta di Tontarelli è comoda perchè trasportabile ovunque ed il vassoio con i manici la rende davvero capiente)
accessori interni: vassoio 2 scomparti - prezzo 8,77€ + contenitore piccolo - prezzo 6,82€
2. The Organizing Store - cassetta per hobby e creatività - dim. cm L19,2xH14,6xP32,1 - prezzo 33,09$
3. Relaxdays - cassetta a scomparti - dim. cm L30xH19xP15,5 - prezzo 12,90€
4. Tontarelli - cofanetto beauty - dim. cm L28xH18xP24,3 - prezzo 7,90€
Spero di averti dati spunti utili per il tuo angolo fai-da-te e come sempre mi piacerebbe sapere qual è il tuo "da avere" preferito.
Buoni Acquisti!
mercoledì 16 dicembre 2015
Si studia! Solopreneur
Preventivi, progetti, telefonate, riunioni, contatti, email, appuntamenti... Tutto questo rientra nelle gioie quotidiane di chi lavora in proprio e mai come in questi giorni mi ritrovo ad essere molto "gioiosa". Se mi confronto con altre persone, uno degli argomenti più caldi è: cosa usare per tenere sotto controllo tutto quanto.
Ecco. Per fortuna c'è il libro Solopreneur. L'organizzazione del lavoro (in proprio) spiegata semplice di Francesca Marano.
L'autrice è Francesca Marano, consulente, formatrice e autrice dalla penna arguta (questo è il suo secondo libro per la casa editrice Zandegù), nonché fondatrice di C+B, la casa+bottega delle imprenditrici italiane.
Il libro è una guida pratica alle strategie e agli strumenti (cartacei e digitali) necessari per poter fare il salto da libera professionista a imprenditrice... senza perdere nulla per strada. L'autrice esprime le sue preferenze, spiega l'utilità e il funzionamento di strategie e strumenti, e, soprattutto, cosa funziona per lei. In poche parole, mette a disposizione i suoi vent'anni di esperienza professionale.
Libro illuminante, soprattutto per una preistorica come me, che
preferirebbe tener traccia di tutto a mano e si strugge d'amore-e-odio
per la tecnologia.
Durante la lettura, cercavo di capire quali fossero i miei sentimenti, le mie (poche) esperienze e, soprattutto, le mie intenzioni. Per riassumere: con la carta vado forte, con la tecnologia ci provo:
Durante la lettura, cercavo di capire quali fossero i miei sentimenti, le mie (poche) esperienze e, soprattutto, le mie intenzioni. Per riassumere: con la carta vado forte, con la tecnologia ci provo:
- per gestire gli impegni uso solo agende e taccuini cartacei. Sul taccuino segno di volta in volta gli impegni, le idee e le attività, che poi riporto nelle liste delle "cento cose da fare +1" divise per categorie (progetti in corso, progetti futuri, blog, lavori, casa, gite e molto altro). La mia agenda è piccola ma funzionale: nella tabella mensile (un mese per pagina) scrivo le scadenze di lavoro, gli appuntamenti e gli anniversari; nel diario settimanale (una settimana di sei colonne su due pagine divise in ore) segno le attività da svolgere in un orario e in un giorno preciso. Ho anche l'agenda da blogger, sto meditando di realizzare un'agenda familiare e dal primo di gennaio useremo il Calendario di Paroladordine per la Famiglia.
Cioè, viva la carta! {Ho provato a usare le agende digitali, ma non mi ci trovo - e poi, sul più bello, si spengono...} - sono forte con gli archivi cartacei, ma con le informazioni digitali un po' meno. In queste vacanze invernali voglio provare il "sistema Marano": selezionare e dividere in cinque categorie - password (son tante, con due lavori, tre blog, riunioni tecnologiche e una manciata di progetti diversi con collaboratori, professionisti, aziende, amiche e colleghi), dati dei clienti, fonti di aggiornamento e informazione, ispirazione, documenti vari
- di tutte le app e i programmi citati (li ho contati, sono cinquantaquattro - ma potrei averne dimenticato qualcuno) sono pochi quelli che conosco e ancor meno quelli che uso. Faccio amicizia con cose tecnologiche legate al divertimento, mentre "subisco" l'uso di alcuni programmi di lavoro condiviso. Con l'eccezione di Google Drive: lo adoro, mi piace per la sua ubiquità e i diversi livelli di condivisione dei
documenti, non posso più farne a meno.
Dopo aver letto il libro, m'è venuta voglia di provare l'app Rescue Time, che registra tutto quello che viene fatto sul computer, quanto tempo si passa su un sito o su un programma e produce un report: sarebbe come tenere un diario alimentare prima di mettersi a dieta! - l'email, ovvero il male: se esiste un club "email, ti odio", voglio farne parte. Punto
Due cose mi son piaciute in maniera particolare di questo libro: la spiegazione del "metodo Marano", descritto fase per fase, con consigli pratici e richiami all'esperienza - da testare al più presto (prima che sia tardi!); l'argomento ambizione.
L'ambizione non
è una brutta cosa, anzi: è voglia di crescere e la crescita (personale e
professionale) è sempre un'ottima prospettiva. Lo confesso, sono una persona ambiziosa: il mio terrore più grande è di non andare avanti e ultimamente mi sono ritrovata a dire spesso "Preferisco essere contenta, che accontentarmi".
giovedì 10 dicembre 2015
La stanza verde di Cri: come organizzare gli ultimi lavori invernali
Infatti, puoi potare le piante ornamentali e da frutta ed eseguire la manutenzione degli attrezzi.
Iniziamo con la potatura e vediamo come organizzare il lavoro e gli strumenti che servono.
Per questioni di sicurezza è meglio essere in due, perciò prenota un aiutante. Una persona pota, mentre l'altra raccoglie i rami e li mette sulla carriola per portarli via, in modo che il terreno ai piedi del potatore (sia che usi la scala sia che non la adoperi) sia sgombro e non ci sia pericolo che inciampi ferendosi con gli strumenti da taglio. I rami tagliati possono essere legati in fascine per essere usati nel camino, oppure per i barbecue estivi.
Viste le poche ore di luce di questa stagione, è meglio lavorare dal mattino, se scegli un fine settimana riuscirai a portare a termine il lavoro
Controlla il meteo perché potare mentre piove o nevica non è piacevole
Prima di iniziare il lavoro controlla che cesoie e seghetto siano ben affilati per evitare tagli sfilacciati che ritarderebbero la cicatrizzazione della ferita.
Inoltre, abbi cura che il taglio sia sempre obliquo e e inclinato dalla parte opposta della gemma per evitare che l'acqua si accumuli su questa.
a taglio scorretto b taglio corretto |
Ci sono vari modi per fare la disinfezione, si può mettere a bagno la forbice in una soluzione di acqua e candeggina per un'ora, oppure usare acqua ossigenata o alcol etilico. Questo metodo è più veloce perché permette di passare più velocemente da una pianta all'altra.
Il sistema più sicuro però consiste nel bagnare le lame con alcol e poi dare fuoco, però attenzione a non bruciare tutto!
Se le piante da potare sono alte ti serve una scala ben salda, ce ne sono a treppiede o a compasso, eviterei la scala a pioli in legno, perché non sempre si trova un sicuro punto di appoggio.
a scala a treppiede |
b scala a compasso |
Finita la potatura puoi dedicarti alla manutenzione degli attrezzi e dicembre è proprio il mese adatto per questa operazione che ti porterà via poco tempo e puoi fare da sola.
Procurati una spazzola di ferro per grattare via terra e sporcizia
Riepilogando:
mercoledì 9 dicembre 2015
martedì 8 dicembre 2015
Il Calendario di Paroladordine per la Famiglia c'è!
Ma prima ho una missione da compiere: spargere nel mondo (ehm) il Calendario di Paroladordine per la Famiglia!
Ho tra le mani una copia di prova: è ancora una bozza, la carta non è quella definitiva, ma i colori sono brillanti - una brillantezza che la mia stampante, gli schermi di computer et similia e le fotografie non possono uguagliare! Sono elettrizzata dal momento in cui l'ho tra le mani, ma... calma: mancano ancora le altre novantanove copie. Speravo di poterti mostrare la copia definitiva, però domani promise lo stampatore, e domani gli busserò alla porta.
Se anche tu vuoi averne tra le mani una copia (o più copie!), ti lascio le informazioni per riceverlo a casa.
Vuoi sapere perché ho deciso di spargere nel mondo (ehm) un calendario per la famiglia? Ne ho un po' la fissa: in una sola pagina chiunque - moglie, marito, figlio, figlia, nipoti, nonni (il cane e il gatto no, acc!) - può tenere sott'occhio gli impegni e l'attività di tutta quanta la famiglia.
Nel Calendario di Paroladordine per la Famiglia i giorni del mese si susseguono, uno dopo l'altro, nella prima colonna: nelle quattro colonne accanto c'è spazio per segnare le scadenze e gli impegni già suddivisi per la casa e per i componenti della famiglia.
Solo tre colonne per tutta la famiglia? Sì, tre colonne van bene per ogni tipo di famiglia:
- se siete in tre (come noi: moi, il marito e il Baldo), puoi assegnare una colonna a ciascuno
- se siete in tanti (per esempio, moglie, marito, tre figli, una zia, un cane e un gatto), puoi assegnare una colonna agli adulti (tu, il marito e la zia), una ai bambini e una agli animali: se usi le iniziali dei vostri nomi, dei colori o dei simboli per distinguervi, ci sarà posto per tutti!
- se sei da sola, puoi decidere a quali attività assegnare ogni colonna: per esempio lavoro, formazione, divertimento
Meno corse dell'ultimo minuto e più consapevolezza del tempo vissuto da tutta la famiglia. E gli imprevisti... saranno solo belli! Una passeggiata in compagnia, una merenda con gli amici, una corsa in bicicletta, un nuovo libro da leggere... insomma
giovedì 3 dicembre 2015
Brother
Ebbene, sì: Paroladordine ha il suo primo sponsor* e io sono troppo contenta!
Tutto inizia con una telefonata: "Andresti a seguire un corso di formazione sulle etichettatrici Brother a Milano?" Certo!
Arrivo alla loro sede dopo un lungo viaggio: l'ambiente è luminoso e tecnologico, l'accoglienza è cortese, di quella cortesia fatta di professionalità e calore umano. Io, di solito in imbarazzo in situazioni del genere, mi sento piacevolmente a mio agio. Poi inizia il corso di formazione per conoscere l'azienda, i suoi prodotti e soprattutto l'etichettatrice P-touch H100R.
Adoro le etichettatrici. Alla parola etichettatrice mi si accende l'interruttore - anzi l'intero pannello di interruttori: novità, curiosità, avventura, desiderio, voglia di provare, voglia di sperimentare, scoperta, ricerca, conoscenza, affetto.
Sì, affetto: perché di questa etichettatrice m'innamoro subito. Per la sua simpatia (il vestito bianco e rosso le dà un'aria sbarazzina), la leggerezza (anche con le batterie), la semplicità d'uso (nessun rischio di calli per tagliare l'etichetta!) e, soprattutto, per le sue innumerevoli funzioni.
Le scopro pian piano mentre preparo il workshop per l'Evento Nazionale APOI. Curiosa di sapere quali siano le mie preferite? Eccole qui:
Sono convinta ed entusiasta della miaPrisca** (ehm) P-touch H100R: non solo avrà tanto da fare in casa, ma mi accompagnerà anche al lavoro - nella mia valigetta da "moltiplicatrice di spazi".
Desidero ringraziare Brother: non solo per la bella esperienza vissuta, ma anche per essere il mio primo sponsor!
* Per saperne di più, dai un'occhiata alla pagina Sponsor
** È più forte di me, do un nome a tutti gli oggetti a cui mi affeziono: ti presento Prisca :)
Tutto inizia con una telefonata: "Andresti a seguire un corso di formazione sulle etichettatrici Brother a Milano?" Certo!
Arrivo alla loro sede dopo un lungo viaggio: l'ambiente è luminoso e tecnologico, l'accoglienza è cortese, di quella cortesia fatta di professionalità e calore umano. Io, di solito in imbarazzo in situazioni del genere, mi sento piacevolmente a mio agio. Poi inizia il corso di formazione per conoscere l'azienda, i suoi prodotti e soprattutto l'etichettatrice P-touch H100R.
Adoro le etichettatrici. Alla parola etichettatrice mi si accende l'interruttore - anzi l'intero pannello di interruttori: novità, curiosità, avventura, desiderio, voglia di provare, voglia di sperimentare, scoperta, ricerca, conoscenza, affetto.
Sì, affetto: perché di questa etichettatrice m'innamoro subito. Per la sua simpatia (il vestito bianco e rosso le dà un'aria sbarazzina), la leggerezza (anche con le batterie), la semplicità d'uso (nessun rischio di calli per tagliare l'etichetta!) e, soprattutto, per le sue innumerevoli funzioni.
Le scopro pian piano mentre preparo il workshop per l'Evento Nazionale APOI. Curiosa di sapere quali siano le mie preferite? Eccole qui:
- Cavo, permette di stampare un'etichetta doppia con una linea verticale a metà tra le due parole, che indica il punto in cui inserire il cavo e incollare le due parti tra di loro
- Pittografia, tanti simboli per personalizzare e abbellire le etichette; talmente tanti, che ancora non son riuscita a stamparli tutti!
- Deco mode, dodici (ben dodici) stili diversi per la grafica delle etichette. La più bella secondo me è la sette, ma anche la due non scherza
Sono convinta ed entusiasta della mia
Desidero ringraziare Brother: non solo per la bella esperienza vissuta, ma anche per essere il mio primo sponsor!
* Per saperne di più, dai un'occhiata alla pagina Sponsor
** È più forte di me, do un nome a tutti gli oggetti a cui mi affeziono: ti presento Prisca :)
mercoledì 2 dicembre 2015
Una stanza al mese #14: l'angolo del fai-da-te
L'inverno è alle porte, nel buio già splendono le luci di Natale, si guarda il cielo in attesa dei primi fiocchi... Per me tutto questo si traduce in due sole parole: riposo e fai-da-te.
Durante le vacanze invernali, infatti, mi dedicherò un po' allo studio e tanto alle coccole: calde merende, comodi divani, morbide copertine, piacevoli letture e avvincenti film. Ma non mancheranno operose ore di uncinetto, maglia, taglia & incolla, carteggia & dipingi. Per questo sto allestendo il mio angolo del fai-da-te.
L'angolo del fai-da-te è un'oasi di pace, un nido personale e privato in cui dare libero sfogo e alimentare il nostro lato creativo: qui ci si dedica a passioni, interessi, curiosità e nuove sfide.
Le sue funzioni sono due, entrambe legate a un unico scopo:
Da noi l'angolo del fai-da-te è in via di definizione: si trova al piano superiore, diviso tra la stanza polifunzionale e la lavanderia. Lo stiamo organizzando in base alle sue funzioni, alle nostre abitudini, all'uso degli oggetti riposti e alla comodità di accesso.
La stanza polifunzionale è un grande ambiente di passaggio tra la camera da letto, il bagno e il pianerottolo delle scale (già la conosci perché ospita il guardaroba e l'ipotetica cameretta). Qui sfruttiamo un'intera parete tra le due portafinestre: la luce è tanta e costante in ogni momento della giornata, l'ideale per dipingere (sono una neofita maldestra dell'acquerello), per fare tutti quei lavori di precisione e fotografare il risultato! Ci sono una console (spero "si trasformi" presto in un tavolo più profondo), una sedia comoda, una lampada e un cesto.
Sul piano della console ci sono tre bicchieri per le penne gel colorate, i pastelli e i pennarelli, e tre barattoli con i washi tape divisi per colore. Il cassetto ha il fondo di velluto, comodo perché antiscivolo: così i biglietti, i timbri con gli inchiostri, gli adesivi, le forbici e le etichettatrici rimangono al loro posto senza bisogno di divisori. Nel cesto (ex cesto del bucato) ripongo i rotoli di carta regalo, adesiva, da parati e di cartoncino.
La lavanderia ospita nei suo mobili tutto il materiale che riguarda il cucito, la lavorazione dei filati e il materiale da riciclare. Sono mobili profondi 40 cm chiusi da ante. Nella colonna ci sono i filati divisi in contenitori etichettati per genere (cotone e lana/misto lana), modalità di utilizzo (chiacchierino, uncinetto, uncinetto tunisino, ferri da maglia) e colore; ci sono anche borse con lavori da terminare, sacchetti con imbottitura e scorte di gomitoli (ogni anno la prozia mi regala chili di lana ereditata da sua madre!). Accanto, nel mobile basso e nel pensile conservo la macchina da cucire, le scatole con il necessario per cucire, le stoffe divise in contenitori etichettati per colore. Negli altri pensili ripongo le scatole con perline, materiali e strumenti per fare bijoux (un tempo producevo molto), scatole con materiale per i laboratori archeologici (idem), puzzle da finire, varie ed eventuali. Sulla mensola sotto i pensili ci sono barattoli con bottoni divisi per colore, rimasugli di filati divisi per colore, nastri e manuali di fai-da-te. Sul piano, in un vaso alto e stretto, ci sono i ferri da maglia.
Funzione: conservare materiali e strumenti fai-da-te
Abitudine: tenere a portata di mano i materiali e gli strumenti da usare spesso, tenere lontano i materiali da usare raramente
Oggetti: materiali e strumenti fai-da-te
Comodità: alta (materiali e strumenti sono al riparo dalla polvere, si trovano vicino all'angolo fai-da-te)
Mentre rimiro il mio piccolo angolo creativo e sogno di produrre grandi opere (ehm), ti lascio l'identikit del perfetto angolo del fai-da-te.
Durante le vacanze invernali, infatti, mi dedicherò un po' allo studio e tanto alle coccole: calde merende, comodi divani, morbide copertine, piacevoli letture e avvincenti film. Ma non mancheranno operose ore di uncinetto, maglia, taglia & incolla, carteggia & dipingi. Per questo sto allestendo il mio angolo del fai-da-te.
L'angolo del fai-da-te è un'oasi di pace, un nido personale e privato in cui dare libero sfogo e alimentare il nostro lato creativo: qui ci si dedica a passioni, interessi, curiosità e nuove sfide.
Le sue funzioni sono due, entrambe legate a un unico scopo:
- ci si dedica ai propri passatempi creativi
- si conservano i materiali e gli strumenti fai-da-te
Da noi l'angolo del fai-da-te è in via di definizione: si trova al piano superiore, diviso tra la stanza polifunzionale e la lavanderia. Lo stiamo organizzando in base alle sue funzioni, alle nostre abitudini, all'uso degli oggetti riposti e alla comodità di accesso.
La stanza polifunzionale è un grande ambiente di passaggio tra la camera da letto, il bagno e il pianerottolo delle scale (già la conosci perché ospita il guardaroba e l'ipotetica cameretta). Qui sfruttiamo un'intera parete tra le due portafinestre: la luce è tanta e costante in ogni momento della giornata, l'ideale per dipingere (sono una neofita maldestra dell'acquerello), per fare tutti quei lavori di precisione e fotografare il risultato! Ci sono una console (spero "si trasformi" presto in un tavolo più profondo), una sedia comoda, una lampada e un cesto.
Sul piano della console ci sono tre bicchieri per le penne gel colorate, i pastelli e i pennarelli, e tre barattoli con i washi tape divisi per colore. Il cassetto ha il fondo di velluto, comodo perché antiscivolo: così i biglietti, i timbri con gli inchiostri, gli adesivi, le forbici e le etichettatrici rimangono al loro posto senza bisogno di divisori. Nel cesto (ex cesto del bucato) ripongo i rotoli di carta regalo, adesiva, da parati e di cartoncino.
Funzione: postazione fai-da-te; conservare i materiali e gli strumenti fai-da-te
Abitudine: avere a portata di mano i materiali e gli strumenti da usare spesso; avere una buona luce
Oggetti: materiali e strumenti fai-da-te
Comodità: media (la console è comoda per qualsiasi lavoro di fai-da-te, è esposta tutto il giorno alla luce naturale; il piano di lavoro è poco profondo)
La lavanderia ospita nei suo mobili tutto il materiale che riguarda il cucito, la lavorazione dei filati e il materiale da riciclare. Sono mobili profondi 40 cm chiusi da ante. Nella colonna ci sono i filati divisi in contenitori etichettati per genere (cotone e lana/misto lana), modalità di utilizzo (chiacchierino, uncinetto, uncinetto tunisino, ferri da maglia) e colore; ci sono anche borse con lavori da terminare, sacchetti con imbottitura e scorte di gomitoli (ogni anno la prozia mi regala chili di lana ereditata da sua madre!). Accanto, nel mobile basso e nel pensile conservo la macchina da cucire, le scatole con il necessario per cucire, le stoffe divise in contenitori etichettati per colore. Negli altri pensili ripongo le scatole con perline, materiali e strumenti per fare bijoux (un tempo producevo molto), scatole con materiale per i laboratori archeologici (idem), puzzle da finire, varie ed eventuali. Sulla mensola sotto i pensili ci sono barattoli con bottoni divisi per colore, rimasugli di filati divisi per colore, nastri e manuali di fai-da-te. Sul piano, in un vaso alto e stretto, ci sono i ferri da maglia.
Funzione: conservare materiali e strumenti fai-da-te
Abitudine: tenere a portata di mano i materiali e gli strumenti da usare spesso, tenere lontano i materiali da usare raramente
Oggetti: materiali e strumenti fai-da-te
Comodità: alta (materiali e strumenti sono al riparo dalla polvere, si trovano vicino all'angolo fai-da-te)
Mentre rimiro il mio piccolo angolo creativo e sogno di produrre grandi opere (ehm), ti lascio l'identikit del perfetto angolo del fai-da-te.
Buona organizzazione!
martedì 1 dicembre 2015
Sfondo del desktop organizzato: Dicembre!
Dicembre è da sempre il mese dei bilanci; io e il resto del team speriamo di esserti state d'aiuto per organizzare vita e casa. Oggi in particolare vorrei chiederti come ti se sei trovata con lo sfondo del desktop, perché sto già pensando a come proporlo nel 2016 e qualsiasi consiglio è benvenuto. Lo vorresti più semplice? Visivamente meno ricco? C'è qualcosa che cambieresti o aggiungeresti?
In attesa dei tuoi preziosi suggerimenti, ti auguro di chiudere l'anno alla grande!
In attesa dei tuoi preziosi suggerimenti, ti auguro di chiudere l'anno alla grande!
(Clicca su uno dei seguenti formati
per scaricare lo sfondo corrispondente)
martedì 24 novembre 2015
Si studia! Detto, fatto!
L'autore, infatti, insegna l'arte dell'efficienza, cioè l'arte di fare le cose senza sprecare risorse e tempo: il massimo! Il suo metodo si chiama GTD, acronimo di Getting Things Done, ed è spiegato nelle tre parti in cui è diviso il libro, dai titoli molto evocativi e incoraggianti: l'arte di fare le cose, produttività senza stress e l'efficacia dei principi chiave.
Parliamone.
In questi ultimi sessanta anni la qualità della vita è aumentata in maniera straordinaria, eppure la nostra vita non è migliorata, anzi: siamo più stressati. Enormi masse d'informazioni provenienti dall'esterno, un numero insostenibile di idee e di impegni presi con noi e con gli altri... ci mandano letteralmente in tilt! Non abbiamo più il controllo di ciò che dobbiamo fare, sia sul lavoro sia nella vita privata: diciamo di non avere tempo, le decisioni ci mettono ansia e per questo procrastiniamo, gli imprevisti ci travolgono, le interruzioni ci stressano. Speriamo in un futuro migliore, ma non siamo in grado di prenderci cura del nostro presente.
Non so se è così anche per te, ma di sicuro per me lo è stato. La sensazione che provavo era quella di ospitare un nido di calabroni impazziti nella mia povera testa! Tutti gli impegni, cioè le fatidiche "cose da fare" non ancora fatte, continuavano a rimbalzarmi in mente come palline impazzite, e il venir meno continuamente alle "promesse" (oggi fo questo, codesto e pure quello!) mi faceva vivere un fallimento costante. Finché non ho preso in mano la situazione.
L'autore mostra come avere la completa padronanza su tutto, rimanere rilassati e portare a termine progetti importanti con il minimo sforzo, sia in ambito professionale sia nella vita privata, seguendo il buon senso e il funzionamento naturale del nostro cervello.
Lo scopo è liberare la mente dalle "cose da fare" e farle. Come? Attraverso una buona gestione del lavoro (sia professionale, sia privato) e un'attenta pianificazione:
- il controllo orizzontale ci permette di gestire tutte le cose da fare contemporaneamente: prima raccogliamo tutte le informazioni riguardo alle questioni in sospeso; poi le esaminiamo per capire che cosa sono e se si possono fare subito; quindi le organizziamo, trascrivendole in liste o archiviandole come materiale da consultare; verifichiamo le liste e gli archivi almeno una volta alla settimana; infine facciamo, prendendo delle decisioni - e con il pieno controllo delle cose da fare, decidere vien facile come bere un bicchiere d'acqua!
- il controllo verticale ci aiuta a gestire tutte le cose da fare relative a un singolo progetto: identifichiamo lo scopo, cioè perché vogliamo realizzare il progetto; definiamo i principi che guidano il progetto; visualizziamo il risultato, per generare nuove idee e nuovi pensieri; facciamo brainstorming, catturando tutte le idee che ci vengono in mente in maniera disordinata; organizziamo le idee; ci chiediamo quali sono le prossime attività necessarie per realizzarle
Buona organizzazione
* Il Calendario di Paroladordine per la Famiglia è uno dei progetti a cui sto lavorando: segui gli sviluppi sulla pagina Facebook, ti aggiornerò presto!
giovedì 19 novembre 2015
socialMente: A saperlo PRIMA... l'arte di Anticipare
Ci sono delle piccole frasi che peschi in giro e ti cambiano la vita, o almeno la forma di viverla. Un giorno leggevo una testimonianza in un forum di Asperger, ero molto coinvolta (sai che per me questi temi sono molto vicini) ed ecco la frase fatidica: “Ditelo PRIMA, piuttosto ditelo prima, per favore”. Lui parlava di anticipare il più possibile i cambiamenti di programma. Da quel momento ho cominciato a farci caso e poi ho pensato che magari per i nostri figli, autistici o non, anticipare sia la base della serenità e la possibilità di capire cosa vogliamo da loro.
Con Stef le cose sono cominciate ad andare meglio grazie a questo consiglio, letto per caso una mattina di luglio. Insomma, un'uscita al supermercato prima risultava più angosciate di un film dell'orrore, con cose che volano, pargolo a terra che urla, gente che guarda, personale che non vede l'ora del momento in cui andremo via. Ho cominciato ad anticipare ogni volta che potevo farlo e così la nostra vita insieme è diventata molto più gestibile: andare al supermercato è diventato una caccia al tesoro, nella quale latte, biscotti e pasta sono voci della lista da spuntare appena acquistate.
Prima si prepara a casa, e si dice dove si va e cosa si farà in quel posto |
Si seguono i passi della lista |
Ogni obiettivo raggiunto va spuntato |
Alla fine anche un'uscita al supermercato può diventare divertente per tutti |
Poi ho pensato: se funziona così bene con lui nei momenti più stressanti, magari può funzionare con tutti in casa. In effetti se, prima di decidere di mettere in moto la Mayda organizzata che c'e in me, penso alle reazioni, all'utilità e al bisogno di quello che voglio fare sarebbe meglio. Non serve a nulla organizzare millimetricamente un cassetto di calzini lontano dalla vista o di difficile imitazione: bello, sì, il "pacco fior di loto"... ma se in casa solo io sono capace di farlo, allora sarò destinata a farlo per l'eternità (e questo mi risulta più una condanna che un privilegio) oppure sarà un'organizzazione così effimera da durare solo una notte.
Anticiparsi è scrivere la fine della storia, magari creando tanti scenari prima che qualsiasi cosa accada. Non vuol dire che ho una bacchetta magica o una sfera di cristallo, ma solo che sono più attenta a questi piccoli gesti che altrimenti potrebbero far diventare un incubo un bel pomeriggio assieme. Per esempio, noi abbiamo detto sempre no alle festicciole di compleanni, perché erano diventate un motivo di stress e (mi spiace ammetterlo) di imbarazzo. Come abbiamo fatto a superare questa prova tostissima? Anticipando, ecco! Ho disegnato uno schema con le cose che dovevamo fare lì: prima si saluta, poi si consegna il regalo, quindi si beve un po' di soda, si mangiano i popcorn, si gioca insieme, si canta il "tanti auguri" e infine si dice ciao. Risultato? Siamo diventati degli habitué sempre pronti.
Lo stesso procedimento in casa: una volta che abbiamo individuato i nostri ritmi e spazi, è stato molto più semplice fare un piano di attacco per sistemare la vita quotidiana, una vita in cui ognuno sa dove prendere e dove lasciare le cose che occorrono.
Mi dirai: "Ma la vita e piena di sorprese, non si può indovinare il futuro." E ti dirò: "Hai ragione!" Che bello, che sia così! Ma questa possibilità di comunicare in anticipo con mio figlio sui possibili sviluppi e cambi di programma rende più sereni lui e me di conseguenza.
Abbiamo anticipato: viaggi, uscite, cene, la lezione di nuoto, il fine settimana, il primo giorno a scuola, la visita dal dottore, ospiti in casa, l'atterraggio dell'aereo, l'uscita al cinema... Da quella mattina di luglio ho imparato quanto sia importante e lo faccio di conseguenza: ho pensato che, condividendolo qui, magari qualcun altro può trovare le parole di quella testimonianza luminose come un faro.
mercoledì 18 novembre 2015
Delicato Inverno: la playlist di Novembre
Arriva l'inverno e la mente corre a immagini soffici e ovattate... di morbidi divani, di copertine e caminetti, calzini caldi e tazze fumanti.
Ecco allora un playlist morbida e suggestiva per accompagnare il momento dell'anno dedicato alla riflessione e al sogno.
Buon ascolto!
Ecco allora un playlist morbida e suggestiva per accompagnare il momento dell'anno dedicato alla riflessione e al sogno.
Buon ascolto!
martedì 17 novembre 2015
Si organizza! Nuovi equilibri in cucina
A volte non è facile vedere con occhi nuovi lo spazio in cui viviamo, soprattutto se lo viviamo intensamente, e basta poco per trasfromare un equilibrio perfetto in una situazione "senza ritorno": come è successo a D. e alla sua cucina. Ti racconto la sua storia.
Prima di trasferirsi nella nuova casa, D. ne aveva già organizzato con attenzione ogni centimetro. Nella sua cucina ogni cosa ha il suo posto ed è un posto comodo e funzionale, in linea con le sue esigenze di cuoca e quelle della sua famiglia.
Ma un giorno D. mi scrive: "Ho comprato il forno a microonde con l'idea di posizionarlo sopra al forno classico: ho provato, ma è scomodo, troppo in alto. L'ho messo sul piano della dispensa, ma ora non ho più spazio per usare i taglieri."
Nonostante le apparenze, sono sicura che lo spazio per usare i taglieri c'è: bisogna solo riportarlo alla luce.
Guardando con attenzione, mi rendo conto che il piano di lavoro della cucina a sinistra dei fuochi è ampio abbastanza per poter tagliare, spalmare, impastare, affettare... insomma per cucinare. Ma la sua superficie è occupata da una cassettina di legno e un'alzatina con i condimenti, che non consentono di eseguire tutte queste operazioni. Il piano di lavoro a destra dei fuochi, invece, è più piccolo e ingombro di elettrodomestici.
Chiedo a D. quali sono le sue abitudini e che cosa deve assolutamente rimanere sul piano di lavoro della cucina. Quindi... inizia il movimento!
Chiedo a D. come si trova con il nuovo assetto in cucina. Mi risponde: "Molto bene! Ho un sacco di spazio in più anche per preparare!"
Angolo del Consiglio - Se a volte anche tu ti senti bloccata e non riesci a riorganizzare uno spazio di casa, prova a utilizzare la Tecnica del Pappagallo: immagina di essere un pappagallo e di svolazzare dalla tua spalla in un altro punto della stanza per cambiare prospettiva. Da un altro punto di vista, infatti, è più facile individiuare la soluzione ai nostri problemi e, con poche e semplici mosse, ritrovare l'equilibrio perduto.
Prima di trasferirsi nella nuova casa, D. ne aveva già organizzato con attenzione ogni centimetro. Nella sua cucina ogni cosa ha il suo posto ed è un posto comodo e funzionale, in linea con le sue esigenze di cuoca e quelle della sua famiglia.
Ma un giorno D. mi scrive: "Ho comprato il forno a microonde con l'idea di posizionarlo sopra al forno classico: ho provato, ma è scomodo, troppo in alto. L'ho messo sul piano della dispensa, ma ora non ho più spazio per usare i taglieri."
La cucina è lunga e stretta con i mobili disposti in fila sulle pareti lunghe (il lavello da una parte, i fuochi, il forno e la lavastoviglie dall'altra), la porta finestra sul terrazzo a un'estremità e all'altra il frigorifero e l'angolo dispensa. Non ci sono pensili - le stoviglie sono su mensole, a portata di mano - e i piani di lavoro sono ingombri di piccoli elettrodomestici e altri utensili: la famiglia è numerosa e a D. piace cucinare con comodità.
Nonostante le apparenze, sono sicura che lo spazio per usare i taglieri c'è: bisogna solo riportarlo alla luce.
Guardando con attenzione, mi rendo conto che il piano di lavoro della cucina a sinistra dei fuochi è ampio abbastanza per poter tagliare, spalmare, impastare, affettare... insomma per cucinare. Ma la sua superficie è occupata da una cassettina di legno e un'alzatina con i condimenti, che non consentono di eseguire tutte queste operazioni. Il piano di lavoro a destra dei fuochi, invece, è più piccolo e ingombro di elettrodomestici.
Chiedo a D. quali sono le sue abitudini e che cosa deve assolutamente rimanere sul piano di lavoro della cucina. Quindi... inizia il movimento!
- recuperiamo spazio sul piano di lavoro a destra dei fuochi: lo spremiagrumi elettrico emigra su una mensola accanto alla cappa (viene usato solo qualche volta in estate)
- raggruppiamo i condimenti: l'alzatina di vetro con le spezie più usate (le altre tornano nel loro cassetto), sale & pepe e la bottiglia di olio e.v.o. prende il posto dello spremiagrumi, accanto ai barattoli del sale e alla macchina per fare il pane
- liberiamo il piano di lavoro a sinistra dei fuochi: dopo l'alzatina, anche la bella cassettina di legno con le bottiglie dell'olio e spezie se ne va; trova fissa dimora sullo scaffale dei dolci (ora raccoglie i barattoli con le decorazioni per le torte)
- portiamo alla luce lo spazio per usare i taglieri: appoggiamo alla colonna del forno i taglieri, i ceppi dei coltelli, i sottopentola... et voilà!
Chiedo a D. come si trova con il nuovo assetto in cucina. Mi risponde: "Molto bene! Ho un sacco di spazio in più anche per preparare!"
Angolo del Consiglio - Se a volte anche tu ti senti bloccata e non riesci a riorganizzare uno spazio di casa, prova a utilizzare la Tecnica del Pappagallo: immagina di essere un pappagallo e di svolazzare dalla tua spalla in un altro punto della stanza per cambiare prospettiva. Da un altro punto di vista, infatti, è più facile individiuare la soluzione ai nostri problemi e, con poche e semplici mosse, ritrovare l'equilibrio perduto.
Buona organizzazione!
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