giovedì 26 febbraio 2015

Pronti, partenza, via! Parliamo di valigie?

Dopo averti svelato i misteriosi segreti del bagaglio a mano ed il metodo migliore per tenere sotto controllo i documenti di viaggio, oggi ti invito a seguirmi in quella che – per tutti, me compresa – è una vera e propria avventura: preparare la valigia perfetta!

Una bella sfida, non è vero? Ma tranquilla, anche qui con un po’ di metodo, qualche astuzia e una buona dose di programmazione, riuscirai a vincere la sfida e a preparare una valigia organizzata in un battibaleno. Soprattutto, riuscirai a non portare con te peso superfluo ed eviterai di trovare – una volta a destinazione – il contenuto sgualcito o spiegazzato.

Andiamo con ordine.

Per prima cosa, rispondi a cinque domande: 
  1. per quanti giorni sarò in viaggio?
  2. che clima troverò?
  3. parteciperò a feste, eventi, attività sportive particolari che richiedono abbigliamento specifico o andrò spesso a cena fuori?
  4. Che mezzo di trasporto utilizzerò?
  5. avrò la possibilità di lavare gli indumenti o potrò avvalermi di una lavanderia?
La prima domanda ti serve per aver ben chiaro quanti capi di abbigliamento ti occorrono, la seconda per definirne la tipologia, la terza per stabilire se dovrai inserire anche abbigliamento elegante o comunque adeguato, la quarta per scegliere il tipo di valigia e la quinta… è fondamentale per limitare ancor di più il bagaglio, soprattutto nei viaggi medio-lunghi!

A proposito di valigie. Il mezzo di trasporto influisce sulla scelta del tipo di bagaglio:
  • in aereo avrai bisogno di un bagaglio resistente agli urti;
  • in auto dovrà essere morbido, in modo da sfruttare ogni pertugio del bagagliaio;
  • in nave ed in treno vince la leggerezza e la trasportabilità.
Nel tuo “corredo di valigie" cerca quindi di avere sia una valigia rigida con ruote (in genere definita "trolley") che un comodo borsone, da utilizzare in base alle esigenze.


Valigie e borsoni a costi contenuti, in vendita da Ikea (da sinistra, in alto, in senso orario):
  1. Serie UPPTÄCKA - Borsa con rotelle, misure 37 cm x 75 cm; capacità 74 litri, prezzo normale € 74,90, soci IKEA FAMILY € 49,99
  2. Serie KNALLA - Borsa per sport morbida e pieghevole, misure 54x 32, prezzo normale € 8,50, soci IKEA FAMILY € 5,99
  3. Serie KNALLA - Borsa portatutto, misure 45 cm x 10 cm x 45 cm.; capacità 20 litri. Prezzo normale € 1,30, soci IKEA FAMILY € 0,90. Molto capiente, è ideale per i viaggi in auto.
  4. Serie KNALLA - Borsa per la spesa, misure 40 cm x 25 cm x 47 cm; max 10 kg. Prezzo normale € 2,99, soci IKEA FAMILY € 1,99. La sacca è pieghevole e leggerissima, pratica da portare in valigia come borsa di emergenza.
Qualche giorno prima della partenza, scrivi su un foglio la lista di quel che vorresti portare con te: abiti, scarpe, abbigliamento intimo, sacchetto dei trucchi, accessori, ecc… Scrivi TUTTO, non dimenticare di elencare anche i documenti, le chiavi di casa, le apparecchiature tecnologiche, i libri da leggere, ecc.

Una volta che hai preparato la lista fermati, fai qualcosa di piacevole (una pausa per una tazza di thé?) e quindi leggila in modo critico. E’ davvero necessario portare con te tutto quanto hai annotato? Sicura che, per una settimana, 7 maglioni siano indispensabili, così come 6 paia di scarpe e 10 rossetti?

Non portare tanti abiti quanti sono i giorni di viaggio ma limitati a 3-4 cambi per una settimana e ad un solo capo elegante. Per variare l’abbigliamento gioca con i colori - che devono essere abbinabili tra loro - e con gli accessori: una collana o una sciarpa colorata fanno miracoli e trasformano completamente l’aspetto di un vestito o di una blusa. 

Per l’abbigliamento intimo, stesso discorso: inutile portare tanti slip quanti sono i giorni di viaggio perché un piccolo bucato serale è sempre possibile, soprattutto se ti sarai ricordata di portare con te un mini flacone riempito con sapone liquido da lavatrice (si può usare anche per lavare a mano, non fa schiuma e si sciacqua velocemente).

Definita la lista, tienila gelosamente da parte e, anzi, riscrivila in modo leggibile e conservala: ti sarà utile come base per i viaggi futuri (ti prometto che in uno dei prossimi post te ne regalerò una a prova di qualsiasi viaggio!).

A questo punto - almeno per le prime volte - ritagliati almeno un'ora di tempo, fai un bel respiro ed inizia a preparare con calma tutto quello che vuoi portare con te. La tua "base operativa" sarà un tavolo grande oppure un letto, su cui posare abbigliamento, trucchi & cosmetici, utilità. A terra metti le scarpe. 

Immagina la tua valigia come una sorta di grosso sandwich, che devi preparare strato dopo strato. Se - come immagino - è un trolley, come prima cosa devi aver chiaro qual è il lato dove si trovano le ruote: sarà quello su cui metterai le scarpe e gli oggetti più pesanti.  Mi raccomando, mentre inserisci abiti ed altro spunta la lista che hai preparato: alla fine dovrai aver cancellato tutto! 
  1. Se porti con te un asciugamano o un telo da mare, mettilo sul fondo della valigia (farà da base ed ammortizzerà gli urti). Altrimenti, passa al punto 2;
  2. stendi i pantaloni. Non li piegare ma inseriscili in valigia, con la vita attaccata ad uno dei lati minori e lascia fuori le gambe. Se sono più di un paio, alternali;
  3. sistema le scarpe - ciascuna inserita in un sacchetto di plastica o meglio ancora di stoffa (fa respirare il cuoio) - dal lato delle ruote;
  4. piega le magliette (o arrotolale - a te la scelta) e mettile sopra i pantaloni; 
  5. piega i maglioni e le giacche (in questo caso a metà, con le maniche ripiegate in avanti)e mettili nella valigia;
  6. piega verticalmente a metà le gonne;
  7. sistema i vestiti: piegali come hai fatto per le giacche. Se sono molto lunghi o particolarmente delicati, valuta la possibilità di inserirli in una custodia per abiti separata);
  8. inserisci negli spazi vuoti ed inutilizzati della valigia i sacchetti con i trucchi, le medicine, gli accessori. Se la parte superiore della valigia (il “coperchio”) ha una tasca interna con la cerniera lampo, utilizzala per inserire, ben suddivisi in sacchetti di stoffa, biancheria intima, calze e collant, foulard. Insomma, tutto ciò che vuoi che sia separato e protetto;
  9. ribalta infine le gambe dei pantaloni che hai lasciato fuori dalla valigia (vedi punto 2);
  10. pochi attimi prima di chiudere la valigia, sistema le camicie. Ho provato tutti i modi possibili per evitare che si gualciscano, ma l’unico che funziona almeno in parte è... piegarle normalmente, avere l’accortezza di inserirle in valigia all’ultimo momento e toglierle non appena arrivati a destinazione, sistemandole su grucce. Inoltre, nel collo cerca di posizionare foulard e articoli morbidi, per conservare la forma.

Contenitori per organizzare la valigia (da sinistra, in alto, in senso orario):
  1. Serie UPPTÄCKA (Ikea) - Trousse rosa con zip e tasca laterale, misure 21x7x15cm. Prezzo normale € 4,50, soci IKEA FAMILY € 2,99
  2. MUJI - Beautycase da appendere, misure 16x19x6cm, prezzo € 12,85
  3. Mininthebox.com – contenitore multifunzione da appendere, misure 20×16×7.5 Prezzo € 9,19
  4. Serie UPPTÄCKA (Ikea) - Set di 4 sacche (1 sacca piccola (25x16cm), 1 sacca grande(33x25cm), 1 sacca grande con doppia tasca (35x25cm) e 1 sacca per scarpe (43x23cm), perfette per suddividere i vestiti ed avere una valigia ordinata ed organizzata. Prezzo normale € 8,99, prezzo soci IKEA FAMILY € 6,99.
Se invece di un trolley devi riempire una borsa morbida o comunque senza ruote, la procedura è simile ma ricordati di bilanciare il peso su tutto il volume: ad esempio, le scarpe le inserirai da entrambi i lati e metterai in fondo anche i sacchetti con i cosmetici.

Qualche consiglio:
  • ricordati di inserire in valigia un sacchetto di plastica: ti servirà per i panni da lavare;
  • se hai molti maglioni, potrebbe essere vantaggioso inserirli in un sacco per sottovuoto e quindi togliere quanta più aria è possibile arrotolandolo;
  • riduci al minimo shampoo/bagnoschiuma/sapone: se vai in albergo quasi sicuramente lo troverai nel tuo bagno, altrimenti, conviene acquistarlo una volta arrivati a destinazione (e così eviti anche il rischio che si versi in valigia);
  • prendi l'abitudine di suddividere per generi omogenei. Prepara una bustina chiusa con zip per i cosmetici, una per le medicine di primo soccorso, una per i piccoli accessori che, altrimenti, finirebbero dispersi nella valigia. Sarà molto più facile trovare ciò che ti serve senza dover frugare dappertutto;
  • se viaggi in aereo, ricordati di inserire nel bagaglio a mano gli oggetti di valore, le chiavi di casa, i cavi per ricaricare il telefono cellulare e le attrezzature elettroniche e, comunque, tutto ciò di cui non potresti fare a meno in caso di smarrimento della valigia;
  • una volta arrivata a destinazione, svuota immediatamente la valigia, anche se ti trattieni solo per un paio di giorni, e disponi tutti gli abiti in ordine sulle grucce (per due motivi: eviti di farli gualcire troppo ed hai “sotto controllo” tutto ciò che ti serve);
  • se nonostante tutte le attenzioni una volta aperta la valigia scopri che il contenuto è abbastanza spiegazzato, non ti resta che mettere i capi sgualciti su grucce ed appenderli nel bagno - attenzione, fai in modo che non si bagnino! - e fai scorrere l’acqua calda della doccia finché l’ambiente non diventa saturo di vapore. Lasciali così una mezz’ora e quindi apri la porta e fai arieggiare;

Anche i bimbi hanno diritto ad una valigia "su misura"! (da sinistra, in alto, in senso orario):
  1. Trunki – valigia cavalcabile “Frieda La Mucca”, misure 31x46x21, peso 2,1 kg. Prezzo € 45,59, su Amazon;
  2. Imaginarium - valigia organizzata “Trvl Organizer Rd”, misure 103.00 x 29 x 35. Prezzo € 79,96. E’ come viaggiare con un armadio al seguito: si apre in verticale, ci sono piani con cinghie di fissaggio dove riporre gli abiti, il coperchio si arrotola o può servire da tappeto; taschini e scomparti estraibili e integrati. Le misure la rendono valida non solo per i bambini ma anche per gli adulti;
  3. Serie UPPTÄCKA (Ikea) - trolley per bambini, misure 35x19x43, capacità 15 litri. Prezzo normale € 34,99, prezzo soci IKEA FAMILY € 27,99;
  4. Purtroppo è ancora un prototipo la “COLOREDSUITCASE PROJECT” di Ahsayane Studio di Londra. Una coloratissima valigia per bambini che si trasforma in lavagna, dove scrivere e disegnare: ciao, viaggi noiosi!
  • se con te viaggiano bambini, fai partecipare anche loro alla preparazione dei bagagli e abituali fin da piccoli ad avere una propria valigia di cui essere responsabili (ce ne sono di molto carine, perfino a forma di animali da poter cavalcare!);
  • calcola quanto peso inserire in valigia: al di là della franchigia ammessa in aereo, dovrai essere in grado di portarla autonomamente e in taluni casi (scale da salire/scendere, bagagli da riporre nelle cappelliere di treni ed aerei) di sollevarla;
  • libri e riviste devono essere sistemati nelle tasche esterne del bagaglio, per proteggerne ulteriormente il contenuto;
  • se hai molti cosmetici e prodotti di bellezza, valuta di acquistare un contenitore da poter appendere alla parete: tutto è in ordine, a portata di mano e ben compatto.
 

martedì 24 febbraio 2015

L'imprevisto

Titolo strano per un blog di organizzazione? Niente affatto: un buon organizzatore ha sempre in mente un piano B (spesso anche i piani C e D), perché l'imprevisto è... prevedibile.

Tipo: oggi volevo raccontarti come sono andati i lavori nel bagno della casa da organizzare da cima a fondo. Ma: il falegname ha finito di montare i mobili la scorsa settimana e, quando ho visto la padrona di casa, siamo riuscite solo a scegliere i contenitori da acquistare on line - che arriveranno tra una quindicina di giorni. Niente bagno, mi dispiace.

Nessun problema, c'è il piano B: ho sempre una gran scorta di idee da sviluppare e di solito scelgo già in anticipo gli argomenti di cui parlarti. Per esempio del Corso di  formazione per Professional Organizers proposto da Apoi e Organizzare Italia a Roma e a Milano; di come una regola d'oro del PO Alessandro Cavallin trovata sulla pagina di Apoi mi abbia fatto meditare sulle mie abitudini; di come spesso si faccia confusione tra riordinare e organizzare. Ma: un insieme di cause (tra cui, cose burocratiche da smaltire e nuovi progetti entusiasmanti stazionari in testa) sommate all'indecisione (non so quale argomento scegliere, li trovo tutti interessanti) mi fanno perder tempo e ancora non ho scritto nulla.

Nessun problema (l'ho già detto, forse?), c'è il piano C: la sera vado a letto con le idee chiare, ho già le frasi pronte digitate con la tastiera mentale nella mia testa. Mi devo solo alzare, ristorarmi con una buona colazione e una doccia bella calda, e poi trascrivo tutto sul computer. Ma: questa mattina è andato tutto storto e dopo tre righe devo lasciar perdere per correre a risolvere in un "lampo lampante" un problema burocratico, litigare con la stampante (antipatica, quando ho davvero bisogno di lei, mi gira le spalle e se la ride), correre dal veterinario perché il Baldo non sta bene... Al rientro il mio umore è percettibilmemte cambiato e ho dimenticato tutto quello che volevo dirti.

Nessun problema (ormai è un mantra), c'è il piano D: non tutto il male vien per nuocere, penso sia giunto il momento di introdurre quella brutta bestia dell'imprevisto. L'impervisto, a dispetto del suo nome, è una costante matematica da calcolare sempre in ogni organizzazione: è difficile da prevenire, ma facile da prevedere. Può presentarsi sotto diversi aspetti, anche i più impensati, ma la sostanza è sempre quella: ti fa perdere tempo prezioso, quel tempo che con cura hai suddiviso tra il lavoro, la famiglia e il tempo libero; butta tutto all'aria, ti fa marameo e si diverte a osservarti mentre ti disperi.
È vero, questa mattina mi sono disperata, poi, però, ho:
  1. ripreso in mano la situazione
  2. ricalibrato le priorità
  3. risolto i problemi più urgenti
  4. calcolato il margine di tempo residuo per portare a termine le questioni importanti
  5. tirato una riga su sei cose-da-fare (la lista era di nove punti)
Secoli fa mi sarei fermata solo alla disperazione, ora invece posso affermare che allenarsi all'imprevisto rende agili, lungimiranti e veloci. In poche parole, per una persona organizzata l'imprevisto è il miglior antidoto contro se stesso.
Ora sono curiosa: tu come reagisci di fronte a un imprevisto?

giovedì 19 febbraio 2015

socialMente: riparando le finestre rotte

Sembrerà un po' esagerato se uso la teoria epidemica della criminalità per parlare di organizzazione? La risposta è stata: "Mmm, sicuramente un tantino esagerata, non credo che lasciare un calzino in giro sia cosi grave". Ma siccome sono una tipa un po' drammatica, prenderò in concreto la teoria della finestre rotte per spiegarmi meglio. Se qualche volta ti sei imbattuta in questo studio saprai che non è un esperimento nuovo, ma comunque molto attuale. Se ancora non lo conosci ti faccio un breve riassunto.

paroladordine-sociale-teoriadellefinestrerotte

Alla fine degli anni Sessanta, il professor Philip Zimbrado, dell'Università di Stanford negli Stati Uniti, fece il seguente esperimento sociale: lasciò due auto abbandonate in strada, due automobili identiche, della stessa marca, modello e colore. Una nel Bronx, quindi una zona povera e conflittuale di New York, l'altra a Palo Alto, una zona ricca e tranquilla della California. Stesse automobili, diverse condizioni intorno.

L'automobile abbandonata nel Bronx cominciò ad essere smantellata in poche ore, pezzo dopo pezzo: le ruote, il motore, gli specchietti, la radio, ecc. Tutti i materiali che potevano essere utilizzati sono stati presi e quelli non utilizzabili sono stati distrutti. Dall'altra parte, l'automobile abbandonata a Palo Alto era rimasta intatta.

L'esperimento in questione non finì lì, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto, il risultato fu che scoppiò lo stesso processo, come nel Bronx di New York: furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato come era accaduto nella zona conosciuta per vandalismo. Perché il vetro rotto in una macchina abbandonata in un quartiere sicuro è in grado di provocare un processo criminale? Allora, non era la povertà a causare il fenomeno, ovviamente, ma qualcosa che ha a che fare con la psicologia, col comportamento umano e le relazioni sociali.

In esperimenti successivi i criminologi James Q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la Teoria della Finestre Rotte, con la stessa conclusione da un punto di vista criminologico, ovvero non punire (ma io punterei per prevenire) le piccole trasgressioni può generare fenomeni di imitazione che portano a spirali di violenza più gravi: la trascuratezza e il disordine procurano molti mali sociali e contribuiscono a degenerare l'ambiente.

paroladordine-sociale-teoriadellefinestrerotte

In realtà questo studio si può applicare a tante cose più profonde, più sociali o più intime. Ma in una conversazione nel gruppo Paroladordine mi son ricordata di questa teoria e, raccontandola, ho cominciato a guardarmi in giro e ho fatto una lista delle "finestre rotte" che sono in casa, e da allora mi cimento ad aggiustarle perché non voglio permettermi né permettere a nessuno che causi danni più grandi.

Magari il nostro problema è cominciato con una sola maglietta fuori posto, che piano piano è diventata l'Himalaya dei vestiti del paese "non ho niente da mettermi"; o una busta di plastica detta "dopo la piego per bene" si è evoluta in uno tsunami pronto a soffocare il primo ingenuo esploratore dei nostri cassetti.

Ma quando lasciamo queste finestre rotte in giro, diciamo a noi stesse e agli altri "non è importante" e gli consegniamo il diritto di aggiungere caos, lasciamo intravedere l'assenza di regole e di norme di convivenza: lasciamo trapelare che è tutto inutile, tanto non ci arriveremo mai alla perfezione della Costello o della Martha Stewart... Ehi! Non è mia intenzione allarmare nessuno, né creare scompiglio in casa, solamente suggerire che non ci sono pretesti: non si può dire "Non mi organizzo finché non ho soldi per comprare la scatola carina che ho visto, o finché non cambio casa e vado a vivere in una più bella e più nuova"... L'importante è che qualunque sia la situazione in cui ci troviamo possiamo dire "Sì, mi importa!": mi importa trovare un equilibrio, mi importa sorridere quando apro un mio cassetto e trovo quello che speravo (e non flora e fauna sviluppate a mia insaputa), mi importa che le mie cose, i miei ricordi e i miei progetti e, sopratutto, il lavoro che c'e dietro il mio sforzo per migliorare siano rispettati.

mercoledì 18 febbraio 2015

La squadra di Paroladordine: Mayda!

Lo ammetto: sono orgogliosa della squadra di Paroladordine.
Oggi ti presento Mayda, una delle due amiche con cui ho aperto il gruppo di Paroladordine. Lei è tante persone in una sola: gran conoscitrice della natura umana, osservatrice attenta, narratrice ironica, poetessa della vita, organizzatrice nell'anima (e di fatto), amante della semplicità e dei valori fondamentali.

paroladordine-squadra-mayda

Ciao! Sono Mayda, Q.Q. messicana (per il significato dell'acronimo vedi qui, n.d.r.), figlia di un cantante rock psichedelico e della sosia di Emily Gilmore. Ho traslocato almeno quindici volte per via degli impegni paterni, ma ora sono felicemente trapiantata a Roma e vivo con mio marito Diego e nostro figlio Stef, seienne ordinatissimo di natura. Nella mia vita precedente (la messicana) ho studiato pedagogia e seguito diversi master e corsi su temi umanistici (anche qualcuno in - udite udite - gestione della casa per far contenta la mamma!); ho insegnato fin da subito le stesse materie e coordinato diverse forme di volontariato e lavoro sociale - ospizi, asili, ospedali, strada, comunità: tutti diversi e tutti hanno riempito la mia vita, aiutandomi a diventare flessibile e attenta ai bisogni altrui. Nella mia vita attuale (la romana) come moglie e madre uso la flessibilità per soddisfare i bisogni dei miei due uomini, il progetto più entusiasmante e complesso a cui abbia mai partecipato.
Il mio rapporto con l'organizzazione? Da sognatrice cronica, procrastinatrice devota e filosofa della tastiera, la mia è la storia di una messicana barocca alle prese con gli spazi italiani - belli, ma piccoli. Il mio approccio a organizzare nasce proprio dall'abbinare questi due aspetti, scoprendo un'attività tremendamente creativa e stimolante: una sfida che giorno per giorno risolve tanti problemi (anche avere più tempo libero). Senza dimenticare che a volte aprire un armadio pensato, curato e mantenuto fa anche sorridere di piacere.
Quando ho notato la grande empatia sull'organizzazione con Alessandra ed Emanuela è stato un colpo di fulmine! Abbiamo subito iniziato a scambiarci informazioni e confrontarci, finché un giorno mi sveglio e... mi ritrovo in un gruppo meraviglioso appena nato, Paroladordine. Mi sento come quella piccola ape della canzone No rain dei Blind Melon (sembra di mille anni fa, ma è della fine degli anni Ottanta - ecco sto iniziando a divagare...): parliamo la stessa lingua - l'organizzazione -, vogliamo trovare un posto alle cose e, soprattutto, vogliamo migliorare la nostra vita. Siccome il mio percorso è stato davvero tortuoso, adesso mi piace incoraggiare chi teme di non farcela (come una cheerleader!): sono rimasta una "professoressa dentro" e nutro una grande passione per l'essere umano, quindi per Paroladordine contribuirò con esempi, aneddoti e personaggi da cui prendere ispirazione.


martedì 17 febbraio 2015

La Signorina O dice "classificazione"

Non ricordo quando ho sentito parlare per la prima volta di classificazione e classi, ma ricordo benissimo il professore di Preistoria e Protostoria raccontarci come classificare i reperti archeologici.
paroladordine-classificazione

Classificazione è un termine legato alla gestione delle conoscenze: classificare significa organizzare le informazioni in classi, cioè categorie di argomenti.
Le informazioni, infatti, sono suddivise in diversi "contenitori" (le classi di argomenti) in base alle loro differenze. I "contenitori" sono collegati tra di loro con criteri razionali, per poter gestire le informazioni con facilità all'interno di "raccoglitori" (come i cataloghi, gli archivi, le enciclopedie). 
Insomma, un metodo ragionato e pratico per poter usare le informazioni senza perdere tempo a cercarle nella loro vastità.

Ti ricorda qualcosa? Tipo: "Dove ho messo il bollettino del gas?!", urlato il giorno della scadenza del pagamento, venti minuti prima che la Posta chiuda. Segue un gran ravanare in giro per casa nel marasma di fogli, carte, buste, libri, giochi del cane, gomitoli di lana e chiavi inglesi del marito - successo tutto, giuro.
Ecco. Questo accade perché tutte le informazioni (in questo caso gli oggetti necessari per far funzionare la casa) sono allo stato brado: possono essere ovunque, nessun contenitore, nessun raccoglitore, solo tanta perdita di tempo e pazienza.
Classificare gli oggetti, quindi, è il primo passo verso una buona organizzazione degli spazi - e pure una buona organizzazione del proprio tempo (viva la vita facile!). Provo a descriverti come procedo in questi casi, per esempio con i documenti.
  1. Recupero tutte le informazioni: stanza per stanza cerco e scovo tutti i documenti inerenti alla gestione della casa e della famiglia (bollette, contratti, visite mediche, pagamenti...).
  2. Stabilisco i criteri di distinzione: individuo gli argomenti principali (banca, assicurazioni, spese, utenze, tasse e tributi, lavoro, studi, salute) e i collegamenti fra di loro (casa, famiglia, anni).
  3. Inserisco le informazioni nei "contenitori": prendo una pila di documenti, li leggo e li suddivido in altre piccole pile in base all'argomento. A lavoro ultimato, inserisco ogni piccola pila in buste trasparenti, ciascuna con un'etichetta per indicare l'argomento e l'anno a cui si riferiscono.
  4. Inserisco i "contenitori" nei "raccoglitori": per ogni classe di documento separo le buste degli anni passati da quelle dell'anno in corso; le buste degli anni passati vanno nel portariviste della classe corrispondente riposto assieme agli altri nell'archivio, mentre le buste dell'anno in corso rimangono nel cassetto del mobile tivu all'ingresso.
Da brava archeologa tutta l'organizzazione di casa nostra si basa sulla classificazione degli oggetti. I documenti organizzati secondo classi facilitano la ricerca a tutta la famiglia, senza più perdite di tempo e di pazienza - distrazioni del marito permettendo.  Ehm.


giovedì 12 febbraio 2015

laManu nella rete - da avere in sala da pranzo!

Lo ammetto, scrivere questo post non è stato facile per 2 motivi:
  • non ho una sala da pranzo da cui attingere spunti personali (si mangia in cucina e la credenza è stata ricavata nell'unico piccolo spazio rimasto, ma questa è un'altra storia).
  • la sala da pranzo, quella classica, ormai sta diventando una stanza in via di estinzione, quindi come una novella Jessica Fletcher, che cerca di risolvere il più complicato degli intrighi, mi sono munita di pazienza e mouse per andare alla ricerca di spunti interessanti per gli acquisti.
Per questo alla fine sarò curiosa di sapere cosa ti avrà fatto esclamare: "da avere"!


Piatti, fondine, piattini, ma quanti siete, ma dove vi metto!
Come al solito, andiamo con ordine! Parlando di sala da pranzo, la prima cosa che viene in mente sono i piatti. Se hai la classica credenza e non li vuoi disporre nella parte a vista, ecco alcune soluzioni adatte per i mobili chiusi. La proposta di Ikea è perfetta anche per i cassettoni, mentre quelle di D-Mail e Leroy Merlin, oltre che salvaspazio, sono anche molto pratiche perché si possono suddividere i piatti piani, le fondine e piattini, così da prenderli molto più velocemente quando servono.

paroladordine-saladapranzo-piatti
1. D-Mail: organizzatore angolare per piatti - dim. cm L31,5xH28xP23 - prezzo 8,90€
2. Ikea: variera portapiatti - 2 dim. cm l12-19xH15,5 prezzo 7,99€ e L19-32xH15,5 prezzo 8,99€
3. Leroy Merlin: mensola angolare - dim. cm L25xH19xP25 - prezzo 6,99€


Moltiplicazione dello spazio, vieni a me
Oltre ai piatti, in una sala da pranzo occorre avere a portata di mano bicchieri, ciotole, tazze e tazzine. Ma a volte il problema è lo spazio inutilizzato se la mensola è troppo alta. Niente paura, come al solito la rete ti propone idee illuminanti per non sprecare neanche un centimetro. Se ci segui, avrai già visto i divisori di Ikea, una doppia mensola utile e bella da vedere (ormai immancabile nelle nostre case). La soluzione di Metaltex crea addirittura un triplo spazio: sotto è perfetto per i piatti, sopra per bicchieri, ciotole e piatti e l'ultimo ripiano (se ti sono rimasti pochi centimetri) è adatto per tazzine o stoviglie basse. D-Mail invece ti propone un porta tazzine da appendere alla mensola (ce ne stanno addirittura 10, non poco direi).

paroladordine-saladapranzo-divisori e portatazze
1. Metaltex - set di 2 scaffali impilabili per credenza - dim. cm L47xH23xP26 - prezzo 29,60€ (in vendita su Amazon)
2. Ikea: variera divisorio per ripiano - 2 dim. cm L32xH16xP28 prezzo 4,99€ e L32xH16x16 prezzo 3,99€
3. D-Mail: appendi tazzine sotto mensola - contiene 10 tazze, dim. non disponibili - prezzo 9,90€


Dove posare le posate?
E' arrivato il momento delle posate. Oltre ai classici portaposate che si trovano ovunque, sai che io vado sempre in cerca di soluzioni furbe, come quelle di Zeller e di Joseph Joseph. Lo ammetto, sono un pochino più costose rispetto allo standard, ma hanno un plus per me impagabile: sono estensibili, quindi adattabili a qualsiasi spazio o cassetto. I cesti in rame di Present Time sono essenziali, pratici e da tenere anche a vista. Così come i contenitori di Ikea, da inserire all'interno dei mobili ma anche sopra la credenza. Adorabili!

paroladordine-saladapranzo-portaposate
1. Zeller - cassetto per posate estensibile - dim. cm L28,5-40xH5xP33 - prezzo 19,98€ (su Amazon)
2. Joseph Joseph - organizzatore di cassetti - dim. cm L28,3-48xH5,5xP36,5 - prezzo 35,00€ (su Amazon)
3. Present time - set 2 cesti portaposate in rame - dim. cm L12xH4xP25 + L8xH5xP20 - prezzo dal rivenditore (consultare la sezione Store Locator per il punto vendita più vicino)
4. Ikea - Nanig set 3 contenitori verdi - dim. cm L21xH15xP38 - prezzo 19,90€


Dove metto le tovaglie, se un cassetto non ce l'ho?
Infatti, se hai dei cassetti il problema non si pone; le puoi piegare o arrotolare (ebbene sì, sono una fan dell'arrotolamento, un metodo che moltiplica gli spazi, ma anche questa è un'altra storia di cui sentirai parlare... stay tuned!). Se invece devi riporle nel mobile, perché non usare dei contenitori? Comodi per raggrupparle per occasioni d'uso e pratici per non spargerle sulla mensola quando ti occorrono. Qui ti propongo cesti e contenitori di Hema, Curver e Leroy Merlin.

paroladordine-saladapranzo-tovaglie
1. Hema: cesto multiuso - dim. cm L35xH20xP26 - prezzo 5,00€ (acquistabile on line sul sito)
2. Curver: contenitore Amsterdam "Miss" Range - dim. L40xH24xP30 - prezzi vari (in vendita su Amazon)
3. Leroy Merlin: cesto in vimini - dim. cm L45xH27xP35 - prezzo 36,50€


Mai più avanti e indietro
Quando abbiamo ospiti e il tavolo è pieno, dove appoggiamo le stoviglie? Certo c'è la credenza, ma è scomodo fare avanti e indietro dalla sala da pranzo alla cucina. Usare un vassoio? Non cambia poi molto! Ecco allora che un carrellino è la soluzione al problema; utile e pratico, adatto sia per trasportare le stoviglie, sia da utilizzare come appoggio quando non abbiamo ospiti. Quello di Ikea, oltre ad essere funzionale (con i suoi tre piani), è anche conveniente. Ma come sai, in ogni post propongo anche soluzioni Deluxe. Questa volta tocca al carrello di Norman Copenhagen, me ne sono innamorata a prima vista!
 
paroladordine-saladapranzo-carrelli
1. Norman Copenhagen: carrello - dim. cm  L50xH64xP35  - prezzo 220,00€
2. Ikea: carrello Risatorp - dim. cm L39xH86xP57 - prezzo 59,90€

martedì 10 febbraio 2015

Si studia! 4 ore alla settimana

Sono in una fase di riorganizzazione estrema:  sto cercando di combattere su più fronti il mio disordine innato per avere una vita piena ma leggera e arrivare a fine giornata/settimana/mese/anno soddisfatta di ciò che ho realizzato in ambito lavorativo e, soprattutto, nel mio tempo libero. In poche parole: voglio godermi la vita in ogni suo aspetto, senza perdere nulla (soprattutto tempo e pazienza).
Per questo continuo  a studiare i libri di organizzazione proposti nella bibliografia di Apoi: tra questi 4 ore alla settimana di Timothy Ferriss mi ha acceso la lampadina.

paroladordine-sistudia-timothyferriss

Timothy Ferriss è un NR (neo ricco) americano e il sottotitolo del suo libro recita: ricchi e felici lavorando 10 volte di meno. I NR, infatti, non aspettano la pensione per godersi vita e soldi: si creano uno stile di vita lussuoso nel presente usando la loro moneta, fatta di tempo e mobilità. Clic - lampadina accesa: voglio diventare una NR!
L'autore spiega passo dopo passo il processo per diventare un neo ricco, chiamato da lui DEAL: acronimo di Definizione, Eliminazione, Automazione e Liberazione. Il libro è diviso in quattro parti principali, ciascuna dedicata a una fase del processo DEAL, e ci sono spunti personali, esempi di NR, domande da porsi e azioni di compiere.
In poche parole spiega come:
  1. definire le priorità della propria vita
  2. eliminare il non necessario
  3. automatizzare il lavoro, cioè "creare un veicolo automatico per generare denaro senza consumo di tempo"
  4. liberare il proprio tempo dal lavoro, producendo di più in meno ore (vedi il titolo) e vivendo appieno la propria libertà
Come dice Ferriss, "il mondo è troppo grande per trascorrere la vita tra le quattro pareti di un ufficio": che si voglia viaggiare in lungo e in largo o si voglia semplicemente stare con la propria famiglia, una buona organizzazione ci aiuta ad avere più tempo per noi - ci rende liberi e felici. 
Ecco perché questo libro ha illuminato la mia quotidianità: sono sempre più convinta della mia scelta di entrare nel meraviglioso mondo dell'organizzazione.
 
Ti lascio alcune frasi altamente illuminanti (per me):
paroladordine-sistudia-4oreasettimana

martedì 3 febbraio 2015

Una stanza al mese #4: la sala da pranzo

Cosa c'è di più bello di un pranzo o una cena in compagnia delle persone con cui stiamo bene? Lunghi pranzi o cene dense di chiacchiere e risate sono il divertimento di ogni stagione, ma in inverno hanno un gusto particolare - un po' come si faceva una volta, con gli amici e la famiglia stretti attorno al tavolo ad ascoltare racconti e storie.
È l'ora, quindi, di spostarci dalla cucina alla sala da pranzo.
La sala da pranzo è il luogo della casa dedicato alla convivialità e alla condivisione dei pasti nelle occasioni speciali. La sua funzione è multipla, ma riguarda lo stesso aspetto:
  • si conserva tutto l'occorrente per apparecchiare la tavola
  • si appoggiano le vivande 
  • si invitano amici e parenti in modo formale
La sala da pranzo a volte si trova in un unico grande ambiente assieme a cucina e soggiorno, spesso è ospitata in un angolo del soggiorno, talvolta è una stanza a sé. Naturalmente, in base a queste varianti e all'ampiezza del locale la sua organizzazione cambia.

In casa nostra non esiste una vera sala da pranzo e ci piace condividere i pasti con amici e parenti in cucina (più comodo e pratico). Ma quando abbiamo più di sei ospiti, c'è bisogno di un piano B. Abbiamo pensato di costruire una prolunga per il nostro tavolo in cucina, ma è rotondo e con profili modanati: "complicato", dice il marito. Di tagliarlo a metà e costruirci un meccanismo di prolunghe scorrevoli non se ne parla - cioè: io ne parlo, ma il marito mi guarda malissimo, così taccio.
Ammetto: queste sono soluzioni per assecondare la mia pigrizia - è così comodo stare in cucina durante i pasti! In realtà il piano B l'ho progettato fin da subito e si chiama studio. Lo studio è subito dopo il soggiorno, dalla parte opposta della cucina. È una stanza rettangolare con una grande portafinestra sul giardino ed è un ambiente di passaggio: qui, infatti, si trova la scala per il piano superiore che lo separa dal disimpegno con il "falso ingresso" e dal bagno piccolo. Lo studio serve principalmente come luogo di lavoro, ma all'occorrenza anche come sala da pranzo, e in questo caso c'è solo un'area che svolge tale funzione: quella centrale con il tavolo e le sedie della nonna per invitare amici e parenti e per appoggiare le vivande. Per conservare tovaglie e stoviglie delle "buone occasioni", invece, ci sono le vetrinette e la credenza in cucina. A ogni area corrisponde una funzione diversa e le ho organizzate in base alle nostre abitudini, all'uso degli oggetti riposti e alla comodità di accesso.

paroladordine-saladapranzo-tavolo

Il tavolo della nonna solitamente è la mia scrivania (enorme, sì). È un tavolo dell'Ottocento, misura 110 x 130 cm e ha ben tre prolunghe di 34,5 cm ciascuna: può diventare lungo fino a 233,5 cm e ospitare comodamente dodici adulti. In queste occasioni oltre alle sei sedie d'epoca aggiungiamo le sedie pieghevoli usate nell'altra casa e ora conservate in garage. Le prolunghe, invece, stanno perfettamente nel ripostiglio del primo piano. La larghezza del tavolo (110 cm) permette di avere a disposizione molto spazio per bottiglie e piatti di servizio: una volta erano molto previdenti.
Funzione: ospitare amici e parenti; appoggiare le vivande
Abitudine: avere sul piano del tavolo già tutti i piatti di servizio
Oggetti: fondamentali per ospitare comodamente fino a dodici persone
Comodità: alta (la sala da pranzo non si trova vicino alla cucina - bisogna attraversare cucina e soggiorno - ma il tavolo da pranzo è ampio e c'è spazio anche per i piatti di servizio)

paroladordine-saladapranzo-vetrine

Quel che manca nello studio è una madia per contenere i servizi belli e le tovaglie grandi. Per ora, perché ho grandi progetti: invece delle due librerie, ci sarà un'unica libreria su due pareti contigue e a ponte sul passaggio verso il soggiorno e sopra la porta finestra. In questo modo libererei la terza parete a cui accosterei una madia capiente e dei pensili con vetrine: non vedo l'ora!
Intanto stoviglie e tovaglie sono ospitate nelle due vetrinette e nei cassetti della credenza in cucina. Nel secondo cassetto della credenza ci sono le posate della nonna: in tutto settantacinque pezzi, suddivisi per tipo (forchette, coltelli, cucchiai, forchettine, cucchiaini, coltellini, mestolo, cucchiaio e forchettone) in un portaposate fatto da noi. Qui ci sono anche le posatine per gli stiuzzichini (ne vado matta!), i cucchiaini in ceramica per servire marmellate e mieli, decorazioni varie.
Nel cassettone della credenza c'è l'unica tovaglia seria e grande di casa: è di cotone con un filo dorato che brilla con discrezione.
Nelle due vetrinette ho aumentato lo spazio a disposizione con un sistema semplicissimo: aumentando le mensole. Con più mensole disposte alla misura giusta, infatti, si sfrutta tutto lo spazio a disposizione. Abbiamo un buon numero di bicchieri, tazze, tazzine, zuccheriere e teiere (la maggior parte ereditati dalla nonna), ma un solo servizio di piatti - più che bello, lo definirei "passabile". Lo so, devo correre ai ripari!
Funzione: conservare tutto l'occorrente per apparecchiare la tavola
Abitudine: avere tutto a portata di mano, separato dalle stoviglie di uso quotidiano
Oggetti: indispensabili per apparecchiare la tavola nelle occasioni importanti
Comodità: media (vetrinette e credenza si trovano in cucina, lontano dalla sala da pranzo)

Come avrai capito, casa nostra non è facile da organizzare: spesso mancano dei locali ben precisi e le continue aperture nei muri limitano la disposizione dei mobili. Per questo motivo l'ottimizzazione degli spazi nei pochi mobili è importantissima - una sfida continua e tutto ciò mi piace molto!

Ti lascio l'identikit della perfetta sala da pranzo e una domanda: come hai organizzato gli spazi nella tua?

paroladordine-organizzare-saladapranzo

domenica 1 febbraio 2015

Sfondo del desktop organizzato: Febbraio!

Eccoci all'inizio di un altro mese. Come ti sei trovata con lo sfondo del desktop di gennaio? Sono curiosa di sapere se ti è stato utile e se ti ha aiutata ad organizzare almeno una piccola parte della tua casa o del tuo lavoro. Perché non mi racconti la tua esperienza?
Intanto ti lascio lo sfondo di febbraio, con la frase motivazionale e i lavori suggeriti del mese. Non dimenticarti che questo blog è tuo alleato e ti affiancherà settimana dopo settimana per aiutarti a fare organizzazione.

Pronta?


(Clicca su uno dei seguenti formati 
per scaricare lo sfondo corrispondente)

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...