mercoledì 30 settembre 2015

Pronti, partenza, via! La cura delle valigie

Ci ritroviamo all’inizio dell’autunno, con le vacanze estive oramai archiviate e tante incombenze legate alla tua casa, alla scuola dei tuoi figli ed al tuo lavoro che ti aspettano. Non è tempo di pensare troppo ai viaggi ora, ma di mettere a posto le valigie ed i borsoni che hai usato questa estate. A proposito, sai già come fare per ritrovarle in ottima forma e dove riporle? Che ne dici se ripassiamo insieme gli otto passaggi fondamentali per averle pronte all’uso per i prossimi viaggi che verranno?

Dai, cominciamo!

Per prima cosa, quando torni dai tuoi viaggi prendi l'abitudine di svuotare completamente le valigie non appena tornata a casa: metti subito a posto la borsa dei trucchi (con calma controllerai ciò che manca, quel che deve essere gettato e quello che va sostituito, in modo da averlo subito pronto in caso di necessità); fai prendere aria alle scarpe, riponi in una cesta la biancheria e gli abiti che non hai usato ma che sarà bene rinfrescare con un breve lavaggio, getta direttamente in lavatrice tutti i panni sporchi, separandoli per colore. Se hai comprato regali e ricordi di viaggio, in attesa di consegnarli o decidere dove metterli, inseriscili in una busta che metterai nel ripostiglio. Dovrai quindi mettere la valigia, una volta svuotata, in un luogo arieggiato per farle prendere aria (almeno per 12 ore): terrazzi e balconi sono l’ottimale, altrimenti mettila in un posto dove c’è comuqnue corrente d’aria.
Come pulire una valigia?
  1. è importante che tu svuoti subito la valigia per evitare che i cattivi odori la impregnino eccessivamente e per far sì che germi e batteri non proliferino (concorderai con me che le stive degli aerei, i bagagliai di autobus e treni – ma anche quello dell’auto di famiglia – non sono sempre pulitissimi!);
  2. togli etichette, fiocchetti di riconoscimento, adesivi e targhette porta-nome e con l’aiuto dell’aspirapolvere (inserisci la bocchetta piccola da divani) aspira per bene tutto l’interno e l’esterno, non dimenticando eventuali tasche o doppi fondi;
  3. bagna un panno in microfibra in una soluzione di 2 litri d’acqua con un cucchiaio da minestra (non di più) di sapone per lavatrice e strizzalo ben bene, quindi lava velocemente tutto l’esterno della valigia sciacquando più volte il panno e ripassa poi nuovamente solo con acqua. Asciuga con un panno morbido. Una volta tanto puoi anche utilizzare lo stesso sistema per lavare l’interno della valigia. Nel caso di valigie morbide (borsoni o sacche) se sono di materiale sintetico o di stoffa puoi provare a metterle direttamente in lavatrice con un programma delicato, ma stai attenta al fondo: spesso è di cartone pressato e una volta bagnato è irrecuperabile. Attenzione: se hai valigie di pelle segui solo le istruzioni del rivenditore! 
  4. presta particolare attenzione alle ruote delle valigie trainabili (c.d. trolley), che sono in assoluto la parte più sudicia e sottoposta a sollecitazioni. Se vedi che non scorrono bene valuta se è il caso di ungerle con olio minerale;
  5. fai asciugare perfettamente la valigia all’aria aperta (in inverno o se il clima è umido, aiutati con i termosifoni);
  6. profuma la valigia: puoi usare tavolette di cedro oppure lasciarci un fazzoletto di stoffa precedentemente intriso di olio essenziale di menta, cannella o lavanda o anche una saponetta. Per far prima, puoi usare direttamente un deodorante spray per tessuti;
  7. quando la valigia è asciutta e profumata, prima di chiudere quasi del tutto la lampo (lascia una piccola apertura, per far circolare l’aria), inserisci dentro delle bustine di gel di silice, efficace essiccante: le vendono anche per corrispondenza, ma facilmente le trovi dentro alle scatole di apparecchi elettronici, scarpe, vestiti o oggetti che temono l’umidità (quando le trovi ricordati di non gettarle ma di metterle da parte in una scatolina, per usi futuri);
  8. ricopri la valigia con un telo di stoffa (va bene una vecchia tovaglia arrotolata attorno, ma se sei capace di cucire puoi addirittura fare una vera e propria fodera a misura!);
  9. riponi la tua valigia, pulita e profumata, bella pronta per essere usata! (la rima non è casuale!)
Dove riporre una valigia?

La prima cosa da fare, se hai più valigie di misure diverse, è di inserirle l’una dentro l’altra per guadagnare spazio. Il loro ingombro notevole le rende, infatti, un oggetto di difficile gestione a meno di non avere una casa con soppalchi, ripostigli, soffitte o cantine. In mancanza di ciò, una valigia può essere riposta in alto sull’armadio, sotto al letto (o “dentro” al letto se questo è del tipo “contenitore”), altrimenti se c’è spazio sufficiente dietro una porta o di fianco ad un mobile, un po’ nascosta. Se hai più valigie, lasciane una di misure contenute a portata di mano (ovvero, non inserirla dentro le altre valigie): se devi partire improvvisamente non dovrai fare troppe acrobazie per prenderla!

martedì 29 settembre 2015

Settembre, il mese del riposo e delle novità

Per molte persone settembre è il nuovo gennaio: tutto ricomincia da capo, dopo le vacanze d'agosto i bambini tornano a scuola, gli adulti riprendono i loro ritmi lavorativi, l'anno è proiettato verso la fine e il nuovo inizio. L'anno... quale? Quello solare o quello scolastico? Quello accademico o quello fiscale? In trecentosessantacinque giorni abbiamo così tanti inizi d'anno, da andare in confusione!
In ogni caso, per me settembre è il mese del riposo: per poter rigenerare le energie mentali mi sono regalata due settimane di vacanza (di cui una, in realtà, è stata assorbita più del solito dal lavoro... ehm). Ma è anche il mese delle novità in preparazione dei mesi di fine estate e d'autunno, densi di lavoro e di obiettivi da raggiungere.

La prima enorme novità è la mia partecipazione all'Evento Nazionale APOI: si terrà il 7 novembre a Milano e ci saranno così tante cose da fare, così tante persone da conoscere, così tante emozioni (tutte positive) in ballo e così tante cose da raccontare! Rimani sintonizzata su Paroladordine, te ne parlerò prestissimo.

La seconda novità ha a che fare con l'organizzazione del blog di Paroladordine. Ho fatto qualche "aggiustatina" nella barra laterale (qui a destra):
  • ho aggiunto la sezione rubriche con tutto l'elenco delle rubriche mensili e i nomi delle autrici: in questo modo puoi rimanere aggiornata sui temi che più ti interessano con un semplice clic
  • ho modificato la vista delle etichette: non più un elenco (davvero troppo lungo!), ma una "nuvola" di parole chiave, che riportano ad argomenti trasversali, cioè trattati da diversi punti di vista
  • ho compresso l'archivio e ora si vedono i mesi di ogni anno: hai notato? Ormai è quasi un anno che il blog di Paroladordine è in onda!
  • ho tolto il banner di CasaFacile: ho scelto di non essere più una blogger CF style perché non mi riconosco più in tale ruolo.

La terza novità è il logo di socio junior APOI: come già ti raccontavo, per me APOI non è una semplice associazione di categoria, ma una vera e propria università dei PO. È un luogo virtuale e reale in cui faccio il pieno di grinta, determinazione e tanta voglia di fare bene il mio lavoro: mi entusiasma essere un socio APOI.

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Le novità non sono ancora finite, ce ne saranno altre nelle prossime settimane... Intanto, non le trovi elettrizzanti anche tu?

Buona organizzazione!

martedì 22 settembre 2015

La Ramazza suona il rock: la musica per le pulizie

Lo diceva Biancaneve che invitava a fischiettare con la ramazza in mano... e pure la saggia Mary Poppins di fronte alla camera disordinata dei ragazzini intonava "con un po' di zucchero la pillola va giù".  Se non avete orde di animali a disposizione per darvi una mano, come la nostra principessa quì sotto; se come me fate parte di quella umanità che odia fare le faccende di casa
( quegli altri sono tutti maniaci-compulsivi, sono sicura) avrete ormai capito che il segreto è la colonna sonora giusta. Quindi afferrate lo swiffer e accendete lo stereo!

Si organizza! L'agenda da blogger (3)

Oggi ti racconto come ho trasformato la vecchia agenda Filofax in una funzionale agenda da blogger. Dopo l'idea iniziale e un doveroso chiarimento di idee finalmente inizia il bello!

Primo: pulizia totale

Svuoto la Filofax di tutto ciò che contiene: via vecchi biglietti da visita, via separatori, via diario del 2013, via informazioni del 2008, via tutto!
Inserisco i separatori, che potrei riutilizzare in futuro, in una busta, da archiviare tra i materiale "fai-da-te" in lavanderia. Sposto i fogli rosa del diario in una tasca della lavagna in cucina: ci serviranno per le liste della spesa e appunti volanti. I biglietti da visita vanno assieme agli altri nel raccoglitore, nel cassetto del mobile tv, e le vecchie informazioni direttamente nella raccolta differenziata.

Secondo: un po' di restauro


Pulisco la Filofax: la strofino con un panno inumidito per togliere le macchie e nei punti in cui fa le grinze vien via una leggera pellicola. Ohibò. A chiazze non posso lasciarla, perciò stacco delicatamente tutta la pellicola dalla superficie esterna. Così, però, la pelle si rovina molto più facilmente, e me ne accorgo subito... Con filosofia dico: "pazienza", ma medito una soluzione.

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Terzo: un po' di stile


Scelgo i colori dell'agenda: la copertina è rosso corallo con tocchi di rosa, i fogli e i divisori dell'agenda saranno in bianco e nero - connubio semplice che non stanca mai!

Quarto: calendari, pagine, divisori


Realizzo il calendario annuale e il calendario mensile: uso il programma Word per impostare le misure di un foglio in formato Personal (cm 9,5 x 17,1) e disegnare i calendari. Poi li stampo fronte-retro su fogli bianchi della Filofax già in formato Personal.
Il calendario annuale è stampato fronte-retro su sei fogli, un mese per ogni pagina. Le tabelle dei mesi sono divise in sette colonne (una per ogni giorno della settimana) e cinque righe (per le settimane). Le caselle si leggono in orizzontale e lo spazio per scrivere è limitato: segno solo il nome delle rubriche o l'argomento degli articoli, che evidenzio con colori diversi per identificare i blog. I fogli non sono molto spessi e purtroppo il colore degli evidenziatori si vedono sull'altra pagina: sto meditando un nuovo sistema di riconoscimento.

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Realizzo le pagine con le linee guida, le informazioni sugli account dei social, le rubriche, le informazioni sulle collaborazioni e le liste delle cose da fare: stesso procedimento dei calendari.
La lista è molto semplice: in alto c'è una casella in cui inserire l'argomento delle attività da svolgere, poi seguono ventidue righe su cui segnarle. All'inizio di ogni riga c'è un pallino, da sbarrare con una x appena svolte le attività. Con sommo piacere, aggiungo ;)

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 Realizzo i divisori dei blog: ricopio la sagoma di un vecchio divisorio su un cartoncino nero, aggiungo sul lato superiore la sagoma di un'etichetta, e riporto i sei fori per inserire i divisori negli anelli. Ritaglio lungo le linee e foro i divisori con la perforatrice al contrario e senza chiusura inferiore, per essere sicura di bucare dove voglio.
Mi stupisco della resa: tanta tanta soddisfazione!

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Riutilizzo le pagine bianche a righe e a quadretti per la sezione "idee". In alto ho spazio per inserire l'argomento cui si riferiscono le idee.

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Ecco qua: per ora la mia agenda da blogger ha solo lo stretto necessario per la gestione dei blog.
Funziona tutto: 
  • verso la fine del mese in corso segno sulla tabella del mese successivo di ogni blog i titoli degli articoli che vorrei scrivere, e li riporto sul calendario annuale
  • all'inizio di ogni mese segno a matita sull'agenda personale (in cui scrivo tutti gli impegni lavorativi e non) quando (data e ora) e quali articoli scrivere (preceduti dall'iniziale del blog)
  • ogni giorno controllo sull'agenda personale quale articolo devo scrivere
Azioni che sentivo necessarie, ormai diventate abitudini: mi salvano dalla confusione, dalle corse a fiato corto dell'ultimo minuto, dalla sensazione di troppo pieno e mi regalano chiarezza, tranquillità e molto tempo libero in più da dedicare a me stessa, agli affetti, ai miei interessi e alla casa.

E con questa, entro di fatto nel magico mondo delle agende: sappi che... non è finita qui!

giovedì 17 settembre 2015

laManu nella rete - da avere nel ripostiglio!

Come sai, questo mese Paroladordine parla di ripostiglio, un stanza di servizio preziosa alleata del nostro ordine. Il ripostiglio talvolta è un locale già progettato all'interno della casa, ma se non hai questa fortuna basta un mobile ben organizzato ed il gioco è fatto. Ovviamente ti occorrono gli strumenti giusti e qui te ne suggerisco alcuni pescati in rete per te!

Tutti giù per terra!
Quando il ripostiglio è una vera e propria stanza, trovo molto utile posizionare nella parte bassa cassettiere e contenitori. Quelli di Ikea sono poliedrici, possono fungere da pattumiere ma anche da contenitori per oggetti di medie e grande dimensioni. Le cassettiere su rotelle di Kis, Tontarelli e Container Store sono pratiche e funzionali, per contenere varia minuteria, scorte, ecc.
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1. Ikea - contenitore Sortera - dim. cm L39xH28xP55 (37l) e L39xH45xP55 (60l) - prezzi 9,99€ e 14,99€
2. Kis - cassettiera - dim. cm L29xH56xP38
3. Tontarelli - cassettiera bassa - dim. cm L37xH31,6xP26,8  - prezzo 14,50€
4. Container Store - cassettiera in metallo - dim. cm da L53,34xH75,69xP45,72 - prezzi da 92,79€


Differenziamo!
Il ripostiglio a volte è il luogo dove riporre i contenitori per la raccolta differenziata. Oltre alle soluzioni di Leroy Merlin e di Bricoio, ti mostro il sacco in vendita su Amazon, con all'interno le singole borse, comode perché non è necessario utilizzare ulteriori sacchetti.


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1. Amazon - sacco raccolta differenziata - dim. non disponibili - prezzo 49.99€
2. Leroy Merlin - set raccolta differenziata in plastica - dim. cm L27xH46xP30 - prezzo 10,00€
3. Bricoio - pattumiera a 2 scomparti - dim. non disponibili - prezzo 17,90€


Scusate, c'è posto!
Nel ripostiglio di solito si accumula di tutto, dalle scarpe agli utensili per le pulizie, dalle minuterie alle scorte d'acqua. La soluzione di Joseph Joseph non è proprio a buon mercato, ma in un solo accessorio si trovano 2 funzioni: un secchio e un cesto diviso in scomparti, per contenere i prodotti per le pulizie. Inseriti uno dentro l'altro occupano poco spazio. Geniale! Amazon invece propone un set di 10 scatole trasparenti per le scarpe, così trovi quelle che cerchi in un batter d'occhio. Oltre alla classica cassetta degli attrezzi, un'idea furba è quella di tenere a portata gli utensili di uso frequente per i piccoli interventi (martello, qualche chiodo, forbici, pinza, tenaglia, metro ecc.). Il vassoio di Kis, suddiviso in scomparti, è una valida soluzione. Per una scorta di bottiglie organizzata e "alla moda", il contenitore di Reisenthel è perfetto per il tuo ripostiglio!

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1. Joseph Joseph - contenitore per pulizie - dim. cm L26xH35xP27 - prezzo 49,99€2. Amazon - portascarpe trasparenti conf. da 10pz - dim. cm L27,5xH9,5xP18,5 - prezzo 13,89€
3. Kis - vassoio a scomparti - dim. cm L34xH6,5xP26
4. Reisenthel - contenitore per bottiglie - dim. cm L24xH28xP24 - prezzo 9,95€ 


Agganciamoli!
Come dicevo, il ripostiglio è il luogo dove stoccare gli utensili per la pulizia. Per risparmiare spazio, i ganci sono l'ideale. Aliexpress e Bama ne propongono due simili, la differenza sta nell'installazione: il primo con la ventosa, il secondo con l'adesivo (in entrambi i casi nienti buchi nelle pareti!) Se invece hai una porta, le soluzioni di D-Mail ed Amazon sono davvero salvaspazio, perché oltre alle scope puoi appendere tanto altro.

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1. Aliexpress - ganci per scope - dim. non disponibili - prezzo 7,60€
2. Bama - appendiscope con adesivo - dim. cm L20xH5
3. D-Mail - organizzatore per scope/paletta - dim. cm L36xH8,5xP8,5 - prezzo 9,90€
4. Amazon - porta utensili per pulizie - dim. cm L46xH22xP5,4 - prezzo 14,98€ 


Le regine dell'organizzazione!
Non è stato facile trovare scatole che non ti abbia già proposto in passato, ma la rete è sempre ricca di spunti. Come ad esempio le due soluzioni di Ikea: le Samla sono un prodotto famoso per chi ama l'organizzazione, ma in questo caso ti mostro la versione con il divisorio interno. Se ami i colori, abbinati alla praticità (grazie alla comoda targhetta su cui scrivere il contenuto), le scatole Tjenis renderanno il tuo ripostiglio più allegro. Un'altra soluzione colorata e funzionale è quella di The Organizing Store, con le sue scatole con lavagnetta. Scriverci sopra il contenuto sarà un gioco da ragazzi. La proposta di Hema abbina una parte in plastica e il fronte-retro trasparente... soluzione insolita ma efficace!

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1. Ikea - contenitore con divisorio Samla - dim. cm L39xH28xP28 - prezzo 3,99€ il contenitore e 2,99€ il divisorio
2. The organizing Store - scatola con lavagnetta - dim. cm L30xH30xP30 - prezzo 31,99€
3. Ikea - contenitori Tjenis - dim. cm L23xH15xP15 - prezzo 3,50€
4. Hema - contenitore fronte-retro trasparente - dim. non disponili - prezzo 8,00€ circa 


Spero di averti dato utili spunti.
Buoni acquisti!

mercoledì 16 settembre 2015

La stanza verde di Cri: come organizzare gli attrezzi (1)

Settembre porta una ventata di fresco e anche, per me, la voglia di fare ordine, soprattutto nel caos che regna nella baracca che abbiamo nell'orto.
Trovare la pala o la zappa o il rastrello era diventata una caccia al tesoro, peggiorata dal suocero che è un disordinato cronico, peggio di me, lascia tutto in giro ed era diventato difficile capire se l'attrezzo che serviva in quel momento fosse a posto o chissà dove.

In rete avevo visto un progetto facile da realizzare, l'ho mostrato al fidanzato e in meno di un'ora l'abbiamo portato a termine.

Servono:
  • pallet
  • sega a mano o motosega

Noi abbiamo usato due pallet perché gli attrezzi che abbiamo sono tanti.
Li abbiamo, o meglio , il fidanzato li ha segati a tre quarti e poi li abbiamo appoggiati alla parete esterna della baracca, in modo che lo spiovente del tetto li ripari dalla pioggia.

lastanzaverdedicri pallet porta attrezzi disegno

Il suocero continua a seminare in giro per l'orto gli attrezzi, ma adesso con un colpo d'occhio si nota quello che manca.

lastanzaverdedicri pallet porta attrezzi

Questo porta attrezzi è perfetto sia per un giardino, sia per un terrazzo.
Se vuoi renderlo esteticamente gradevole è sufficiente lisciare le assi con la carta vetro e poi dipingerle del colore preferito e dare un paio di mani di vernice protettiva.

Un altro progetto che abbiamo realizzato è un rocchetto porta cavo elettrico.
Nell'orto abbiamo la sega elettrica e  per arrivare dove serve, ci siamo dotati di una prolunga di circa 25 metri, il guaio è che il cavo si attorciglia facilmente e riporlo era complicato.

Il fidanzato ha così preso una asse un po' largo e lungo 45 cm, ha fatto due incavi ai lati corti e ha così realizzato un rocchetto su cui avvolgere il cavo elettrico.

lastanzaverdedicri rocchetto filo disegno

lastanzaverdedicri rocchetto filo

Il prossimo mese ti racconterò come abbiamo usato l'altro pezzo di pallet che abbiamo segato, perché ci sono anche gli attrezzi più piccoli da sistemare!

martedì 15 settembre 2015

Si studia! Focus

Devo proprio dirlo, questo libro mi ha aperto un mondo! Mi riferisco a Focus. Perché fare attenzione ci rende migliori e più felici di Daniel Goleman e fa parte della bibliografia consigliata da APOI.

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Daniel Goleman, Focus. Perchè fare attenzione ci rende migliori e più felici, 2013 Rizzoli

Il libro è denso di contenuti e ricco d'informazioni: per leggerlo è inevitabile prestare molta... attenzione!
Ogni capitolo è un crescendo di scoperte e ciascuno mi è servito per confermare alcune mie fresche "intuizioni" e per fare chiarezza nelle mie intenzioni: desidero mettere in pratica alcuni consigli e le vacanze mi sembrano un buon momento per iniziare.
Il libro è diviso in sette parti, che trattano di attenzione, consapevolezza di sé e autocontrollo, empatia, mente sistemica, esercizio intelligente, strategie, futuro. Gli argomenti sono tanti e ben approfonditi, io te ne racconterò alcuni: sono le fondamenta su cui costruire un'attenzione più consapevole. L'attenzione, infatti, non è quella cosa noiosa pretesa dalle maestre, ma una risorsa mentale importante e purtroppo sottovalutata: invece se ben utilizzata, può farci vivere una vita migliore.

Nel nostro cervello agiscono due tipi principali di attenzione: hanno sede in circuiti neurali semi indipendenti e separati, quando è attiva una, l'altra è a riposo e viceversa.
  • L'attenzione inconscia è un'attività impercettibile, sempre attiva e di basso consumo energetico: veloce, involontaria, automatica, intuitiva, impulsiva, esegue le attività di routine e svolge contemporaneamente molteplici operazioni. Dà origine al pensiero a breve termine e a decisioni rapide e istintive. 
  • L'attenzione volontaria è più lenta e faticosa da utilizzare: sede dell'autocontrollo, impara nuovi modelli, elabora nuovi progetti e controlla gli automatismi. Qui hanno origine forza di volontà, scelte intenzionali, consapevolezza di sè, riflessione, pianificazione e concentrazione intenzionale.
I due sistemi di attenzione si dividono i compiti mentali per ottimizzare le energie: l'attenzione inconscia ci fa vivere in automatico e l'unico antidoto all'automatismo è l'attenzione volontaria.
Il nostro cervello, infatti, per risparmiare energie è impostato sull'attenzione inconscia: in poche parole, la maggior parte del tempo la nostra mente ozia vagando tra ricordi di eventi passati, possibilità future e ciò che potrebbe non accadere mai; ma non è mai concentrata su ciò che accade qui e ora! Lato positivo: è un'incubatrice di creatività (le idee creative, però, possono trasformarsi in creatività solo grazie a una forte concentrazione). Lato negativo: è un costante brusio di voci interiori - costante!
Sappi che uno dei miei desideri più grandi è trovare il famoso pulsante per spegnere il cervello con un semplice clic. E ora so come fare: devo concentrarmi intensamente su qualcosa di rilassante e le voci spariscono. Così finalmente posso accorgermi delle sensazioni, dei sentimenti e dei pensieri che ho qui e ora, nel presente.
Quando ci concentriamo, infatti, l'attenzione volontaria si focalizza su una singola cosa ignorando tutto il resto. Ha una capacità limitata e il numero massimo di informazioni che può considerare contemporaneamente sono più o meno sette: quando è fortemente concentrata, consuma molte energie  e si affatica, perché... è finito il glucosio! L'unico modo per ricaricarsi dopo un affaticamento dell'attenzione è il riposo: la mente si riposa (e annulla il brusio) facendo una pausa rilassante in un contesto tranquillo, meglio se in mezzo alla natura, o lasciandosi andare a un'esperienza totalmente coinvolgente, che richiede un'attenzione totale ma passiva - come guardare un film. Già mi sento meglio.

Un'altra forma di attenzione per me fondamentale è l'autocontrollo, perché permette di tenere a bada le emozioni. Il nemico numero uno dell'attenzione, infatti, sono le distrazioni sensoriali e, soprattutto, quelle emotive: rabbia, nervoso, tristezza, delusione, paura, preoccupazione, ansia, invidia... tutte emozioni che ci avvelenano la vita e ci impediscono di godercela appieno.
L'autocontrollo è il padre della forza di volontà: ci permette di indirizzare la nostra concentrazione sul nostro obiettivo ignorando impulsi, passioni, abitudini e desideri.
Sull'autocontrollo sto lavorando da un po' di tempo: ogni tanto ho dei buoni risultati, altre volte invece non ci riesco proprio. Ma ora so come rafforzare l'attenzione: con esercizi di concentrazione. Mi concentro sul punto del viso tra naso e labbra per sentire il respiro che esce dalle narici: dopo un po', appena mi accorgo che la mente si distrae (inevitabile), riporto l'attenzione sul respiro e mantengo l'attenzione lì. All'inizio è difficile e la mente vaga per minuti interi, ma allenandomi con costanza nel giro di una settimana posso rafforzare la mia attenzione.

Questo libro conferma un'intuizione: allo sbando, senza una guida interiore, non è vivere ma sopravvivere.
Consiglio questo libro a tutti, perché davvero sono convinta che l'attenzione di sé, per gli altri e per il mondo esterno può fare la differenza e permetterci di costruire un'esistenza migliore, dal piccolo (la nostra famiglia e il nostro lavoro) al grande (il mondo intero).
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Buona organizzazione

martedì 8 settembre 2015

Una stanza al mese #11: il ripostiglio

Tra le stanze di servizio, oltre alla lavanderia, c'è il ripostiglio.
Il ripostiglio è un piccolo ambiente usato per nascondere alla vista tutti quegli oggetti e quei prodotti che devono rimanere "segreti" (aiutano a mantenere pulita ed efficiente la casa, ma nessuno li vuole vedere). Spesso viene sottovalutato, ma in una casa priva di ripostiglio la vita può essere un poco complicata ;)
La funzione del ripostiglio è multipla - anzi, tendente all'infinito:
  • si custodiscono oggetti e prodotti per la cura della casa (pulizia e manutenzione)
  • si conservano le scorte
  • si ripongono oggetti ingombranti
  • si archiviano decorazioni stagionali 
  • varie ed eventuali...
Il ripostiglio può essere una piccola stanza a sé (di solito nella zona notte o accanto all'ingresso di casa) oppure è ricavato in aree altrimenti non utilizzate, come una nicchia nel muro, il vano sottoscala o il fondo di un corridoio cieco. Nelle case molto nuove o molto vecchie (come la mia), spesso il ripostiglio non esiste: al suo posto si può utilizzare un armadio molto capiente.

In casa nostra il ripostiglio non esisteva, ma durante i lavori di ristrutturazione siamo riusciti a ricavarne ben due, uno per ogni piano. Li ho organizzati in base alla loro funzione, alle nostre abitudini, all'uso degli oggetti riposti e alla comodità di accesso.

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Il ripostiglio del piano terra si trova all'interno del bagno, nella nicchia sottoscala. È piccolo (80 x 80 cm), alto solo 127 cm e chiuso da due ante: non comodissimo, ma prezioso. Per le sue misure risicate lo chiamiamo affettuosamente mini-ripostiglio! Il ripostiglio è interamente dedicato alla cura della casa, sfruttato sia in altezza sia in profondità: la superficie interna delle ante, una mensola a 65 cm da terra, un carrellino a più piani e ganci.
Amo sfruttare la superficie interna delle ante: è uno spazio abbondante e capiente in più. All'interno dell'anta sinistra è appeso uno scaffalino a due ripiani: contiene spugne e detergenti per la pulizia dei sanitari (sopra) e del pavimento (sotto). All'interno dell'anta di destra, invece, ci sono due ganci: uno per lo spazzolone e l'altro per il piumino della polvere.
La mensola prima era il piano posto sopra alla lavatrice (quando ancora non esisteva la lavanderia!), ora è comodo per appoggiare due cesti: in uno conserviamo i detergenti che usiamo raramente e gli insetticidi; l'altro ospita il secchio.
Sotto la mensola c'è un carrellino a tre piani: contiene gli accessori dell'aspirapolvere, scorte di spugne e strofinacci, e la bilancia per misurare il Baldo. Davant al carrellino, di lato, c'è il lavapavimenti.
Un gancio fissato sulla parete tra mensola e anta serve per reggere l'impugnatura del tubo dell'aspirapolvere. L'aspirapolvere trova posto in fondo, accanto al carrellino.
Funzione: conservare oggetti e prodotti per pulire la casa
Abitudine: tenere gli oggetti e i prodotti per pulire la casa più in uso a portata di mano
Oggetti: necessari per pulire la casa
Comodità: media (gli oggetti e i prodotti più in uso sono a portata di mano; lo sfruttamento di tutta la superficie interna delle ante permette di non chinarsi per entrare nella nicchia e recuperare oggetti e prodotti più in uso; l'altezza ridotta della nicchia è scomoda)

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Come ho organizzato il mini-ripostiglio

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Il ripostiglio del primo piano è in realtà un armadio a muro: si trova, infatti, all'interno di una nicchia nel muro del pianerottolo, di fronte alla rampa di scale. È largo e poco profondo (95 x 36 cm), alto fino al soffitto (270 cm) e chiuso da quattro ante.  Il ripostiglio è diviso in due aree: le mensole che ospitano l'archivio (in alto), il vano sfruttato al millimentro (in basso).
Per far stare tutto nel vano sottostante, abbiamo davvero giocato a Tetris: abbiamo misurato con estrema attenzione lo spazio a disposizione e i volumi di tutti gli oggetti che volevamo "far sparire", sommato, sottratto, moltiplicato... con l'intenzione di sfruttare tutta la profondità e tutta l'altezza, compresa la superficie interna delle ante.
All'interno dell'anta sinistra sono appesi la scala e, sopra, il ferro da stiro e il rotolo "levapelucchi". Sul fondo del vano, sempre a sinistra, è agganciata l'asse da stiro grande (che usiamo ben poco) e, davanti, sono appoggiate le tre prolunghe del tavolo da pranzo nello studio. Qui è tutto studiato al millimetro: quando l'anta è chiusa, passa solo un soffio d'aria!
All'interno dell'anta destra sono appesi la scopa, lo spazzolone e il piumino per la polvere. Nella parte destra del vano c'è uno scaffale e sui ripiani, divisi per tipologie in contenitori, ci sono detergenti, strofinacci, spugne, insetticidi, scorte di carta assorbente, prese multiple, lampadine e pile elettriche. Sopra allo scaffale è appoggiato il secchio e sul lato è appesa un porta attrezzi.
Funzione: conservare oggetti e prodotti per la cura della casa; conservare le scorte; riporre oggetti ingombranti
Abitudine: tenere gli oggetti e i prodotti per la cura della casa più in uso a portata di mano, e gli oggetti ingombranti dietro
Oggetti: necessari per la cura della casa; usati raramente, ingombranti ma utili da tenere in casa
Comodità: alta (gli oggetti e i prodotti più in uso sono a portata di mano; gli oggetti ingombranti sono dietro)

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Ora sono curiosa: a casa tua esiste il ripostiglio? Cosa ci "nascondi" e come l'hai organizzato?

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Buona organizzazione!

giovedì 3 settembre 2015

Rispetto

paroladordine-manifesto-rispetto
 
Il rispetto è il rovescio della medaglia della libertà, un rovescio che rende la medaglia ancor più importante.
Di sicuro il rispetto è la sfida più grande: è inevitabile usare me stessa come metro di misura ed è così facile dare tutto per scontato...
Eppure il rispetto è un'attitudine - innata o da esercitare: la curiosità di scoprire il mondo, piccolo o grande che sia, ci fa accogliere tutte le sfumature di diversità (moltiplicate n).

Tanto tempo fa mi ero fatta una promessa: "Prometto di rispettarmi, di volermi bene e di amarmi." Sono convinta, infatti, che per poter rispettare, voler bene e amare le persone e gli oggetti che riempiono la mia vita devo prima passare dal "via", me stessa. Non è una promessa facile da mantenere, soprattutto in alcuni momenti un po' confusi, ma riuscirci mi regala tanta serenità.
Voglio rispettare le mie abitudini e le mie piccole manie: renderle migliori con dolcezza, se è possibile; altrimenti accettarle e assecondarle: inutile combattere battaglie senza fine, quando posso trovare un'altra soluzione.
Voglio rispettare chi amo: la loro storia (per cui sono quel che sono), l'affetto che ci unisce, le differenze che ci separano, il tempo vissuto assieme. Le incomprensioni, i litigi (ehm, caro marito...) e i nervosismi sono inevitabili, ma di certo non possono ridurre di un centesimo il rispetto reciproco.
Voglio rispettare le cose utili e belle di ogni giorno: per lungo tempo ho dato per scontato tutti quegli oggetti che mi aiutano a vivere meglio la mia quotidianità o che mi fanno sentire speciale in certe occasioni preziose. Mi sono accorta che trattarli senza attenzione mi rendeva più nervosa e meno sorridente: eppure è grazie a loro se fatico di meno e mi sento meglio!
Voglio rispettare le persone che hanno idee, vite e bisogni diversi dai miei: quando sono impegnata a trovare la soluzione giusta per moltiplicare spazio e tempo di una persona, il suo stile di vita, le sue abitudini e le sue esigenze - per quanto diversi dai miei - sono per me un punto di forza. 
Perciò se mi vedi corrugare la fronte davanti a uno stipetto, non preoccuparti: non sto giudicando com'è organizzato, ma sto cogitando alacremente per capire come ottimizzare lo spazio su misura per te!

"Non c'è libertà senza rispetto: per me stessa, per chi amo, 

per le cose utili e belle di ogni giorno 

e per le persone che hanno idee, vite e bisogni diversi dai miei."

martedì 1 settembre 2015

Sfondo del desktop organizzato: Settembre!

Bentornata! Come hai passato le vacanze?
Il primo agosto ti avevo confessato la mia missione del mese: riorganizzare la casa. Ora posso dire orgogliosamente che ce l'ho quasi fatta. Mancano ancora alcuni dettagli, ma sono pronta a godermi questo nuovo inizio.
E tu? Settembre è un po' come il principio di un nuovo anno; hai già qualche buon proposito?

Intanto, come ogni mese, ti lascio lo sfondo del desktop per organizzarti al meglio. A presto!


(Clicca su uno dei seguenti formati 
per scaricare lo sfondo corrispondente)

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