Arriva l'estate e con lei un'enorme voglia di leggerezza. Le vacanze sono ancora lontane, passerò questo mese a lavorare dietro le quinte, studiare e assecondare il mio bisogno di tempi laschi e impegni leggeri come piume.
Come l'
anno scorso, ti lascerò alcuni
consigli per alleggerire le giornate.
Inizio con un libro: Elogio della lentezza di Lamberto Maffei, neurobiologo italiano. Un libro piccolo ma forte come il richiamo delle sirene: a me è bastato scorrere le prime pagine e trovare il motto latino festine lente ("affrettati lentamente") per volerlo leggere.
È diviso in cinque capitoli e in questo percorso l'autore ci invita a riflettere sui meccanismi del cervello, su vantaggi e svantaggi di una civiltà caratterizzata dalla rapidità dei rapporti e delle decisioni, dove fare sembra prevalere sul pensare, e a riconsiderare le potenzialità del pensiero lento, soprattutto nell'educazione scolastica.
1. Tartarughe a vela
Le tartarughe di terra (simbolo di lentezza) con una vela gonfiata dal vento (simbolo di velocità) che s'innalza sul guscio, accompagnate dalla scritta festina lente, significano "riflettere prima di agire". Cosa che, oggi, in questo mondo ad alta velocità, stiamo facendo sempre meno.
Eppure il cervello è una macchina lenta e i meccanismi lenti del pensiero logico (che comportano riflessione, contemplazione, matematica, poesia, musica) sono "abbellimenti caratteristici" degli esseri umani da coltivare.
2. La parabola del cervello
Dalla costruzione al deterioramento, il cervello segue una parabola: il ramo ascendente corrisponde alla costruzione del cervello, che inizia nei nove mesi di gestazione e continua per tutta l'adolescenza (un periodo lunghissimo rispetto agli altri animali), in cui la neuroplasticità è al massimo; nell'età adulta la plasticità del cervello diminuisce, ma subisce ancora cambiamenti grazia agli stimoli del lavoro e dell'apprendimento; il ramo discendente (molto più lungo di quello ascendente) corrisponde al lento e progressivo deterioramento del cervello negli anziani, ma può ancora essere rallentato dai giusti stimoli.
Il successo degli esseri umani dipende dallo stato di salute intellettuale: per questo è nostra responsabilità rallentare l'invecchiamento del cervello e costruire il mondo di domani tramite l'istruzione scolastica.
3. L'emisfero del tempo
L'emisfero sinistro del cervello è più sviluppato del destro e i meccanismi nervosi che lo regolano sono lenti. È l'emisfero del linguaggio, del pensiero (il linguaggio rivolto a se stessi), del tempo (la consequenzialità del linguaggio) e della lentezza. Il pensiero razionale, che troviamo nella riflessione, nella creatività, nella soluzione dei problemi, è la caratteristica degli esseri umani e la base delle civiltà e del controllo sulla natura.
L'era digitale, invece, porta con sé il "pensiero digitale" condizionato dagli strumenti tecnologici e caratterizzato dalla sintesi e dalla rapidità del linguaggio che esprimono.
4. Bulimia dei consumi, anoressia dei valori
Il cervello funziona con due modalità diverse e sinergiche: il pensiero rapido, essenziale per la sopravvivenza, e il pensiero lento, che può essere influenzato dall'esperienza. Entrambi sono basilari e complementari per il comportamento umano.
L'economia di mercato della nostra società favorisce il mercato e i vantaggi economici della vendita dei prodotti, e svilisce la cultura, i diritti e i valori: non ha bisogno di cittadini critici, perciò elimina l'insegnamento di materie umanistiche (che sviluppano il pensiero critico e rendono gli individui liberi) e preferisce che i giovani imparino solo a conoscere e a produrre nuove tecnologie. La super-tecnologia, però, influenza negativamente sia il pensiero lento allentandone il suo controllo sul comportamento, sia il pensiero rapido aumentando l'irrazionalità e conseguenti problemi socioeconomici.
5. Creatività
La creatività è una proprietà tipica della nostra specie, legata allo sviluppo della parte nuova del cervello avvenuto duecentomila anni fa. Nasce in una mente libera, dalla sinergia tra pensiero rapido e pensiero lento come incontro casuale tra fantasia, immaginazione (che hanno sede nell'emisfero destro) e razionalità (emisfero sinistro).
L'atto creativo nasce da meccanismi complessi: gli eventi sensoriali (il pensiero visivo favorisce le associazioni rapide e costruttive), l'atteggiamento giovanile o infantile (il cervello dei bambini è dotato di molta plasticità, libero e spensierato), l'imprevedibilità (le intuizioni avvengono nel cervello quando è rilassato e libero da percezioni sensoriali) e la componente inconscia (le intuizioni sono indipendenti dalla coscienza e dalla volontà).
Ti consiglio questo libro perché tre motivi: capire come funzioniamo, prendere atto di come le scelte (economiche) di pochi possano influenzare negativamente il comportamento di una moltitudine, mantenere vivo ciò che ci caratterizza, cioè il pensiero lento, la creatività e la mente critica e libera.