martedì 23 aprile 2019

Si studia! Le 7 regole per avere successo

Ho tra le mani un libro pubblicato per la prima volta nel 1989. Eppure è attuale, nonostante i tempi siano cambiati, soprattutto per i ritmi divenuti più frenetici e la tecnologia che intossica la nostra vita. S’intitola Le 7 regole per avere successo di Stephen R. Covey.

Paroladordine Covey 7 regole successo

È attuale – e sempre lo sarà – perché il successo di cui tratta non ha nulla a che fare con il denaro, il potere o la fama. Il successo per l’autore è l’efficacia personale e interpersonale, cioè la capacità di realizzare le cose davvero importanti per noi stessi da soli e assieme agli altri; un processo fondato sui principi, sul carattere e sul concetto di inside-out:
  • i principi sono leggi naturali, reali e immutabili, verità profonde e fondamentali applicabili a tutti, come l’equità e la giustizia, la coerenza e l’onesta, la pazienza e l’incoraggiamento, la crescita e il cambiamento;
  • il nostro carattere è formato dalle abitudini e regole che ci diamo ogni giorno e che dimostrano quello che noi siamo davvero;
  • il concetto inside-out (da dentro a fuori) si riferisce al processo di rinnovamento personale che procede prima dentro di noi e poi verso l’esterno.

Le sette regole sono un approccio integrato, sequenziale e coerente per l’efficacia personale e interpersonale.
  Covey afferma che l’efficacia dipende da due cose: la produzione di risultati desiderati (P) e la capacità di produzione (CP). Essere efficaci, quindi, significa riuscire a bilanciare il desiderio di ottenere qualcosa con le risorse necessarie per ottenerlo, secondo il principio che l’autore chiama “equilibrio C/CP”.
  Le regole spiegate da Covey si possono dividere in tre gruppi:
  • le regole 1 (Sii proattivo), 2 (Comincia pensando alla fine) e 3 (Dai la precedenza alle priorità) riguardano la padronanza di sé e segnano il passaggio dalla dipendenza dagli altri all’indipendenza: aiutano a sviluppare il carattere e a ottenere successi privati;
  • le regole 4 (Pensa vinco/vinci), 5 (Prima cerca di capire, poi di farti capire) e 6 (Sinergizza) sono legate all’interdipendenza, cioè al lavoro di gruppo, alla cooperazione e alla comunicazione, e aiutano a ottenere successi pubblici;
  • le regola 7 (Affila la lama) riguarda il rinnovamento continuo delle quattro dimensioni della vita: fisica, sociale, spirituale e mentale. È la nostra capacità di produrre i risultati desiderati e di migliorarci sempre.


Che cosa c’entra un libro di crescita personale con l’organizzazione? 

   Tanto! Col mio lavoro, infatti, aiuto persone che stanno vivendo un cambiamento e ogni cambiamento, fortemente voluto o subito malgrado tutto, è un’opportunità di crescere, migliorarsi, rinnovarsi e diventare più se stesse. Il libro di Covey offre una visione d’insieme della situazione di partenza, del percorso in atto e dei risultati finali: un approccio fondamentale anche nell’organizzazione personale.
  La parte che più mi è piaciuta è il capitolo della regola 3 (Dai la precedenza alle priorità), perché si parla dei principi di gestione personale, di organizzazione e del buon uso del tempo. Ho gustato la “matrice del tempo”, spiegata da una prospettiva nuova e più ricca: merita un articolo tutto per sé (te ne parlerò presto)!

  Non so se sono riuscita a trasmetterti in poche righe la “vastità” di questo libro ormai trentenne… Posso consigliarti però di leggerlo appena puoi: dedicagli la tua attenzione, prendi appunti e metti in pratica i suoi suggerimenti; sono sicura che ti aiuterà a realizzare lo stile di vita dei tuoi sogni.


P.S. Per le prossime due settimane non pubblicherò articoli perché sono in vacanza. Se vuoi continuare a leggere di organizzazione personale, ho programmato la pubblicazione di alcuni vecchi articoli sulla pagina Facebook: buona lettura “amarcord” e buone feste!

Paroladordine si studia Covey Le 7 regole per avere successo

martedì 16 aprile 2019

Ti concentri sulle cose importanti?

Hai passato la notte a rigirarti nel letto. Colpa dell’abbuffata di cibo spazzatura o dei soliti pensieri che ti assillano? Forse c’entrano entrambe le cose… Ieri sera sei tornata a casa dal lavoro talmente esausta che hai proposto una cena d’asporto: ti evita l’ennesimo impegno, ti risolve la serata e magari anche l’umore.
  Ti alzi al mattino quando suona la sveglia, gli angoli della bocca all’ingiù, tanta stanchezza dentro e fuori. Lavori, pulisci casa, fai la spesa, segui i bisogni della famiglia, mangi, dormi (quando riesci). Ti sembra di marciare tutto il giorno senza arrivare mai da nessuna parte; anzi, ti sei proprio scordata da che parte andare: dove vuoi arrivare? qual è la tua meta? Non lo ricordi più.
  Anche se le tue giornate vanno bene, fai le cose per bene e stai bene, ti senti insoddisfatta e provi la spiacevole sensazione di essere alla deriva in una notte senza stelle.

Ti sei accorta che la tua vita, così com’è, non ti piace più. Non c’è niente di male, la vita è fatta di continui cambiamenti e quel che prima funzionava, ora ha poco senso. Per ritrovare la rotta, accendi i tuoi sogni, lasciati guidare e concentrati sulle cose davvero importanti per te.
 Sogni uno stile di vita salutare, che il tuo corpo sia in forma e resistente, che la tua mente sia libera da pensieri insidiosi, che le tue relazioni siano arricchenti. Oppure sogni di contribuire a un mondo migliore, di mangiare solo cibo biologico a chilometro zero, di indossare solo abiti e tessuti sostenibili per l’ambiente e le comunità, di diminuire l’uso della plastica. O sogni di lasciare il lavoro d’ufficio, dedicarti alla pittura, organizzare mostre e vendere le tue opere.
  I tuoi sogni ti illuminano ogni giorno di più e sai che è arrivato il momento di trasformarli in obiettivi. Sono cambiamenti che implicano nuove abitudini, nuovi ritmi, nuovi spazi, nuovi punti fermi: per realizzarli, non ti resta che organizzarti.

Ti faccio un esempio. Lo stile di vita che desidero è innanzitutto salutare: desidero curare gli acciacchi, imparare a mangiare bene, allenarmi per irrobustire il corpo e le difese immunitarie, imparare a meditare.

Curare gli acciacchi: invece di far finta di nulla come le tre scimmie “non vedo, non sento, non parlo”, ho deciso di passare all’azione. Ho segnato in agenda come procedere: dal più urgente al più innocuo (o presunto tale) e ogni mese cerco di risolvere un acciacco. Decido il giorno in cui telefonare allo specialista per farmi visitare e segno subito sul calendario l’appuntamento, che ha la priorità su tutto il resto.
  Trucco organizzativo: conosco i miei punti deboli, perciò segno sul calendario le visite mediche da fare l’anno prossimo, per tenermi sotto controllo.

Imparare a mangiare bene: è più difficile di quanto pensassi. Il primo passo è stato smettere di comprare cibi già pronti, i prossimi sono: scegliere solo cibo buono e uno specialista che mi segua con criterio. Perché non voglio dimagrire, ma dare il giusto nutrimento al mio corpo, assecondando i miei gusti, il mio ritmo e i miei bisogni (allergie, intolleranze, carenze).
  Trucco organizzativo: mentre preparo il pranzo, cucino già le verdure per la cena, in dosi doppie o triple per tutta la settimana; così non cado in tentazione da cibo pronto!

Allenarmi: da un lavoro all’aperto, faticoso e in movimento, sono passata a un lavoro per lo più sedentario e ne hanno risentito la mia forma fisica, la mia salute e il mio umore. Ho iniziato ad allenarmi un’ora al giorno, sei giorni su sette, alla camminata veloce: decido dove e quando in base al traffico (mi sposto in macchina), alla temperatura e alla presenza o meno di altre persone.
  Trucco organizzativo: mi sono abituata a svegliarmi un’ora prima del solito e a prepararmi subito per gli allenamenti; così non ci sono scuse!

Imparare a meditare: ho provato da sola, ma non ci riesco. Però, mentre mi alleno alla camminata veloce, mi concentro sui suoni, su forme e colori, sulla mia postura, argino i pensieri insistenti e rigenero l’energia. Volevo praticare tai-chi, per concentrarmi sui movimenti del corpo, ma gli acciacchi d’inizio anno mi hanno fatto passare la voglia. Sto pensando, invece, di iscrivermi a un corso di Mindfulness, per imparare a ridurre lo stress: chissà, forse a settembre?
  Trucco organizzativo: quando seguirò le lezioni, programmerò gli impegni della settimana in modo da riuscire a far tutto senza affanno.

Se non avessi sviluppato le mie capacità organizzative – migliorate con lo studio e la prova diretta di tecniche, strumenti e metodi –, sarei insoddisfatta e mi sentirei come se le mie giornate non avessero senso.
  Quindi questo è il mio consiglio: concentrati sulle cose davvero importanti per te e, con l’aiuto dell’organizzazione personale, inizia a vivere secondo lo stile di vita dei tuoi sogni.

Paroladordine stile di vita vivere il presente

martedì 9 aprile 2019

Tanti oggetti = poco tempo

Sono entrata nel magico mondo dell’organizzazione personale perché mi sembrava di abitare in una stazione ferroviaria, di quelle grandi, con tante coincidenze e binari sempre pieni: oggetti che si fermavano per qualche tempo per poi ripartire verso destinazioni ignote, scatoloni del trasloco che andavano e venivano, vestiti pendolari dalla sedia alla lavatrice… Casa nostra non era ancora finita (mancavano mobili, stanze e idee chiare) ma noi eravamo già sfiniti!
  Mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a organizzare gli oggetti e gli spazi di casa, finché ne ho ripreso il controllo. Credevo di dedicarmi all’organizzazione domestica, invece stavo imparando a usare bene il mio tempo.

Me ne sono accorta dopo, quando ho provato finalmente la meravigliosa sensazione di abitare in una casa accogliente, riposante e rigenerante. Tra lo spazio e il tempo, infatti, c’è una stretta relazione: più oggetti riempiono il tuo spazio, meno tempo hai per te.
  Possedere troppe cose ha delle conseguenze:
  • non sai dove metterle, perciò le lasci esattamente dove le hai usate l’ultima volta oppure le rinchiudi alla rinfusa in un sacchetto o una scatola o, peggio ancora, dietro l’anta di un mobile;
  • si crea disordine, perché il disordine non è solo quello visibile (il classico mucchio di vestiti sulla sedia) ma anche quello nascosto (il classico groviglio di vestiti nell’armadio, quando scatta l’allarme ospiti) e quello invisibile (la classica confusione mentale, da “???”);
  • non trovi le cose, perciò passi al setaccio casa cercando tra i mucchi sulla sedia, i grovigli nell’armadio e i ricordi più o meno sfumati dell’ultima volta che hai indossato o preso o tolto o lavato o ritirato (ah, ah, ah!) il maglioncino rosa delle belle occasioni;
  • ne acquisti altre, perché se non trovi in tempo il maglioncino rosa delle belle occasioni e domani hai una bella occasione, ti tocca prenderne uno nuovo. Costa un po’, il negozio non è proprio sotto casa e dovrai rinunciare all’ora di ginnastica, ma non sai cos’altro fare;
  • odi le pulizie, perché prima di passare il piumino della polvere, l’aspirapolvere e il panno bagnato, ti tocca vivere un’ora e mezzo di passione per riordinare gli oggetti sparsi su ogni piano e superficie orizzontale. Purtroppo, però, non sai dove metterle e ritorni al punto di partenza…

Prima o poi ti rendi conto che avere troppi oggetti più che una conquista è una vera e propria perdita: di spazio, di denaro, di energia (tua e altrui) e soprattutto di tempo.
  Le prime tre risorse sono rinnovabili, e puoi imparare non solo a risparmiarle ma anche a ottenerne di nuove. Il tempo, invece, è una risorsa non rinnovabile: se non lo usi bene, non puoi rimpiazzarlo.
  Se vuoi eliminare una causa della perdita di tempo, puoi prenderti cura dei tuoi oggetti seguendo il metodo SOOS:

S come scegliere
  L’origine del problema sono le cose di troppo, dunque fatti forza e scegli quali tenere e quali eliminare. Non sai come fare? Usa il quadrante degli oggetti (lo trovi nel libro Facciamo ordine) per dividerli in quattro categorie secondo il loro valore funzionale (lo usi) ed emozionale (ti piace): tieni pochi tesori (ti piacciono ma non li usi), gli strumenti (non ti piacciono ma li usi) e gli svaghi (ti piacciono e li usi), ed elimina le cianfrusaglie (non ti piacciono e non li usi).

O come organizzare
  Ora in casa tua ci sono solo cose utili e piacevoli: lo spazio respira e ti senti già meglio, più leggera e in armonia con ciò che ti circonda. E adesso? Trova un posto per le cose che hai deciso di tenere, non a caso ma secondo criteri pratici: tieni in ogni stanza solo gli oggetti che usi lì (per esempio: in cucina cibo e pentole, in sala da pranzo stoviglie e tovaglie), a portata di mano quelli che usi di più, lontano dagli occhi quelli che usi saltuariamente, in basso i più pesanti, in alto i più ingombranti.

O come ordinare
  Immagina che tutti i tuoi oggetti si chiamino “Pietro-e-torna-indietro”. Per eliminare il disordine, quotidiano e cronico, non ti basta trovare un posto per ogni cosa: abituati a riporla subito al suo posto appena hai finito di usarla. Sembra difficile (soprattutto per chi è disordinata) ma non lo è: l’attenzione con cui hai scelto i tuoi oggetti e il pizzico di bellezza che hai aggiunto organizzandoli ti invogliano a mantenere l’ordine. Non è più un dovere, ma un piacere.

S come salvaguardare
  Difenditi da altre perdite di tempo e mantieni organizzati e ordinati gli spazi di casa. Impara ad acquistare solo ciò che ti serve e ti piace davvero, a eliminare il superfluo senza sensi di colpa né tentennamenti, a sfruttare bene gli spazi, ad assecondare i gusti e i bisogni che cambiano, a rispettare e prenderti cura degli oggetti che ti circondano.

In questo modo ottieni un doppio beneficio: hai una casa “su misura”, che ti rispecchia e sostiene in ogni attività, facile da pulire e pronta per ogni occasione (anche per le visite a sorpresa) e hai più tempo per prenderti cura di te stessa e di ciò che conta davvero.

Paroladordine organizzare lo spazio di casa troppi oggetti poco tempo

martedì 2 aprile 2019

Perdite di tempo, vero o falso?

Vuoi imparare a usare bene il tuo tempo? Evita gli sprechi: sono buchi neri che ingoiano ore preziose e non le restituiscono più. Sono sparsi ovunque nel corso delle tue giornate, alcuni palesi, altri nascosti e altri ancora sembrano ma non lo sono: ci vuole una visione d’insieme per riconoscerli, capire quali evitare e quali no.

Perciò oggi voglio fare con te un gioco: io elenco una serie di comportamenti e attività, e tu indovini se sono perdite di tempo vere o false. Iniziamo?
  • Non sai come vuoi vivere il tuo tempo.
  • Non sai come stai usando il tuo tempo.
  • Fai più cose contemporaneamente. 
  • Pianifichi le cose da fare.
  • Possiedi troppe cose. 
  • Non inizi a fare le cose, cioè procrastini.
  • Anteponi le attività più o meno urgenti a quelle davvero importanti.
  • Programmi le tue giornate.
  • Non ti dai scadenze.
  • Non crei nuove abitudini.

Ora confronta le tue risposte con le frasi qui sotto.

Non sai con come vuoi vivere il tuo tempo.          
  Se hai degli obiettivi vaghi e una motivazione debole o, peggio ancora, zero obiettivi e zero motivazioni, stai perdendo tempo. Magari ti lamenti di averne poco e vorresti giornate di quarantotto ore, ma non sai come usarlo.
  Consiglio organizzativo: per chiarire gli obiettivi e avere una forte motivazione, stila una lista delle cose che ti piacerebbe fare (e non di cose che dovresti fare).

Non sai come stai usando il tuo tempo.
  Se non sei consapevole di come utilizzi le tue ore, stai perdendo tempo. Hai lavorato sodo tutto il giorno, eppure sei indietro sulla tabella di marcia… Forse c’entrano quelle tre ore abbondanti, sparse qui e là, passate in Internet?
  Consiglio organizzativo: per sapere come impieghi il tuo tempo, tieni un diario del tempo per almeno una settimana. 

Fai più cose contemporaneamente.
  Se in mezz’ora inizi cinque cose assieme, stai perdendo tempo. Nella mezz’ora successiva ne finisci a malapena una, perché il cervello può prestare attenzione solo a un’attività per volta: se passa da una all’altra in breve tempo, si stanca e va in confusione.
  Consiglio organizzativo: per rimanere concentrata su un’unica attività, usa la Tecnica del pomodoro (The Pomodoro Technique) di Francesco Cirillo.

Pianifichi le cose da fare.
  Se ti piace pianificare con attenzione i tuoi progetti, non stai perdendo tempo. Dividerli in piccole attività e decidere quando farle è un lavoro lungo e complicato, ma sapere sempre che cosa fare ti fa guadagnare tempo prezioso.
  Consiglio organizzativo: per pianificare, parti dal grande e arriva al piccolo usando un calendario mensile e uno settimanale.

Possiedi troppe cose.
  Se i tuoi spazi di casa e di lavoro sono pieni di oggetti, stai perdendo tempo. Possedere troppe cose genera disordine, nel disordine ignori dove si trovano le cose e sprechi minuti (o ore!) preziosi a cercarle.
  Consiglio organizzativo: per risolvere questo problema, elimina il superfluo, trova un posto per ogni cosa e riponi subito ogni cosa al suo posto.

Anteponi le attività più o meno urgenti a quelle davvero importanti.
  Se rimandi le cose per te importanti, stai perdendo tempo. Invece di prenotare quella visita medica, svuoti la lavastoviglie, sistemi la contabilità, rispondi ai messaggi di lavoro… e perdi l’orario per fissare l'appuntamento.
  Consiglio organizzativo: per distinguere le tue priorità, usa la matrice del tempo e pianifica le attività importanti.

Programmi le tue giornate.
  Se prepari un programma giornaliero, non stai perdendo tempo. Hai intenzione di fare qualcosa e decidi in quale momento della giornata farlo, in modo da non sovrapporre più impegni, dare spazio agli imprevisti e avere tempo per te.
  Consiglio organizzativo: per programmare, dividi la giornata in blocchi di ore, da dedicare al lavoro, alla casa, agli affetti e a te stessa.

Non ti dai scadenze.
  Se ti dimentichi di fare qualcosa, stai sprecando tempo. Hai eliminato il superfluo in casa e decidi di portare in discarica gli scatoloni, però non avvisi chi ti può aiutare né ti impegni a farlo entro una data ben precisa…
  Consiglio organizzativo: per non dimenticarti, segna subito sul calendario condiviso (come il Calendario di Paroladordine per la famiglia) quando vuoi o puoi farlo.

Non crei nuove abitudini.
  Se non inizi a fare un’attività, stai perdendo tempo. Ti scordi di passare il filo interdentale perché non ti sei abituata a farlo: finché non diventa automatico, ripeti “Comincio da lunedì”, ma non capita mai…
  Consiglio organizzativo: per creare nuove abitudini e smettere di rimandare, usa il metodo Non spezzare la catena (Don't Break the Chain) di Jerry Sienfield.

Com’è andato il gioco? Adesso sai distinguere le vere perdite di tempo da quelle false: tra comportamenti occasionali che, ripetuti giorno dopo giorno, sprecano irrimediabilmente le tue ore, e attività prestabilite (come pianificare e programmare), in apparenza lunghe e impegnative, che ti fanno risparmiare tempo sempre.

Paroladordine perdite di tempo vero o falso

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