martedì 31 dicembre 2019

La mia parola dell'anno per il 2020


Hai già sentito parlare di “parola dell’anno”? Dovrebbe essere una parola che dà significato all’intero anno e, nel frattempo, ci guida in tutto ciò che facciamo. Tra fine dicembre e inizio gennaio, Internet pullula di nuove parole dell’anno.
  Ho provato più volte a cercare la mia (di solito avevano a che fare con riposo, ristoro, pace) ma non ne ho mai trovata una cui ispirarmi davvero, perciò ne ho fatto a meno.
  Eppure…

La parola che mi guiderà nel 2020 è gentilezza.
  L’ho trovata un sabato mattina di ottobre – o, meglio, lei ha trovato me. Ero a una lezione del corso di mindfulness, ancora non avevo capito bene di cosa si trattasse, e l’insegnante, un uomo gentile, silenzioso, con una voce profonda, ci parla di gentilezza verso noi stessi. Mi si è accesa una lampadina.

Sono gentile con le persone conosciute e sconosciute, ma con me no. A volte sono indulgente, spesso sono critica e mi giudico pesantemente; soprattutto quando non riesco a raggiungere i miei obiettivi, non ho voglia di fare qualcosa, sono più stanca che determinata. Allora mi rimprovero, mi faccio sentire in colpa, mi dico parole che mi fanno star male.
  Ma da quel sabato mattina le cose sono cambiate: ho iniziato a essere gentile nei miei confronti, a trattarmi con benevolenza, a farmi un sorriso invece di un fiero cipiglio – e funziona. Mi sento bene, sono più leggera e serena: invece di prendermela con me, trovo una soluzione.

Perciò questo ti auguro per i prossimi trecentosessantasei giorni: che impari a essere gentile con te stessa, a sostituire le critiche con l’incoraggiamento, a sorriderti sempre, qualsiasi cosa accada dentro e fuori di te.

Paroladordine parola 2020 gentilezza


martedì 24 dicembre 2019

La magia dell'inverno


Da piccola avevo un libro pop-up del racconto La notte prima di Natale, con le renne sul tetto, Babbo Natale giù per il camino e i bambini che spiavano il suo arrivo; mi piaceva tantissimo, mi sembrava di sentirne il profumo dalle pagine.
  Mi piaceva molto la magia del Natale. Casa nostra si illuminava nel buio di lucine colorate, i mobili cambiavano posto per far spazio all’albero e al presepio, i nonni e gli zii riempivano le stanze, le sedie e i divani-letto. Era una vera festa.

Oggi mi piace la magia dell’inverno, il calore del camino acceso, il tepore della tazza di tisana che riscalda le mani e della coperta di lana sotto cui mi rifugio.
  Sono in vacanza da tre giorni e mi sto beando la pace, i ritmi lenti, la vita lontana dal computer e dal telefono. Ho intenzione di passare queste due settimane a guardare vecchi film e telefilm, leggere nuovi libri, prendermi cura di me e della casa. 

Ho parecchi progetti in testa (riorganizzare lo studio – ancora! – e gli armadi, organizzare l’angolo musica nella stanza jolly, eliminare le cianfrusaglie – è sorprendente come certi oggetti, una volta utili o belli, ora siano cianfrusaglie!), che possono aspettare: ora è il momento del puro riposo.

In qualsiasi modo passerai le feste invernali, ti auguro di rallentare, ritrovare il tuo ritmo e ricaricare la tua energia. 

P.S. Questo pomeriggio invio CON BRIO di dicembre, l’ultima lettera dell’anno. Dentro trovi un piccolo regalo: il kanban di Paroladordine da usare come sfondo del computer e una frase che ti invoglia a usare bene il tuo tempo.

Paroladordine sfondo desktop kanban

martedì 17 dicembre 2019

Le mie regole per cambiare stile di vita

Quest’anno ho fatto fatica a seguire le mie regole per cambiare stile di vita. Avevo fatto dei grandi passi avanti, ma un paio di problemi di salute ci hanno messo lo zampino. Uno è stagionale e m’impedisce di vivere pienamente i mesi estivi particolarmente bollenti; l’altro è iniziato il primo di gennaio (e ancora non vuole lasciarmi) e per mesi mi ha costretta in casa, ha attirato ogni mia attenzione e mandato all’aria ogni buona intenzione.
  Mi sono ritrovata a cambiare alcune buone abitudini perché non potevo più seguirle. Poi, pian piano, sono crollate tutte quante, come nella fase finale del domino. Ho indugiato e al contempo escogitato nuove soluzioni, sono stata indulgente con me stessa (forse troppo) e al contempo determinata a non perdere di vista i risultati. È stata una battaglia dietro l’altra: a volte ho perso, altre volte ho vinto.
  Ti racconto quali sono le mie regole per cambiare stile di vita, in cosa sono riuscita e in cosa no.

Trasformare i sogni in obiettivi. Non solo sogni, ma anche bisogni, desideri e necessità: tutto ciò che da dentro o da fuori ci spinge verso una direzione. 
  Per esempio: nel 2019 il mio obiettivo era imparare a ridurre lo stress, mi sono informata, ho cercato un corso di Mindfulness, ho tenuto da parte i soldi per iscrivermi, l’ho frequentato e già noto dei (meravigliosi) risultati.
  Consiglio organizzativo: se ne hai tanti, limitali a due o tre, uno personale, uno lavorativo e uno… scegli tu! Trasforma i sogni in obiettivi, scrivi ogni passaggio per raggiungerli e delinea il tuo piano d’azione.

Pazienza e costanza. I risultati non arrivano solo perché li vogliamo, ci vuole parecchio impegno, determinazione e una buona dose di resistenza alle frustrazioni.
  Per esempio: ho messo in primo piano i miei problemi di salute, li ho usati come alibi e sono stata poco paziente e costante. Eppure non ho mai perso di vista il mio obiettivo e, tra alti e bassi, ho fatto di tutto per raggiungerlo.
  Consiglio organizzativo: se stai passando un periodo complicato e ti sembra di fallire in ogni tuo tentativo, concentrati su un solo obiettivo, quello che può cambiarti la vita, e seguilo come meglio puoi usando il metodo “Non spezzare la catena”.

Tempo per me. Sono pause nella vita quotidiana per staccare dal mondo esterno e concentrarsi sugli obiettivi. Lunghe o brevi, ogni giorno o almeno ogni settimana.
  Per esempio: per due mesi ho dedicato cinque ore nel fine settimana per frequentare il corso di Mindfulness, ho ripreso a svegliarmi presto per esercitarmi alla meditazione di consapevolezza e sto riprendendo a uscire a camminare nei boschi (se non nevica!).
  Consiglio organizzativo: se hai più di una nuova abitudine da consolidare, non iniziarle tutte insieme; introducine una a settimana e tieni traccia con l’habit tracker, uno strumento semplice per seguire i tuoi progressi (adoro quello di Nuove abitudini).

Crescita. Ogni occasione è buona per crescere come persone: un corso, un incontro, un evento diverso dal solito, un libro, un impegno con noi.
  Per esempio: una mia compagna di liceo ha scritto un libro, a settembre sono andata alla sua presentazione con altre compagne, da quel giorno ci troviamo una volta al mese per pranzare insieme e ogni volta mi sento più forte, ricca e grata.
  Consiglio organizzativo: metti nero su bianco ogni novità entusiasmante, ogni piccola vittoria e crescita personale, usando la “lista delle prime volte” e il diario dei cinque anni (ne sto preparando uno proprio per segnare le mie piccole vittorie!).

Anche quando ti sembra di essere ferma, in realtà stai andando avanti: la strada per realizzare lo stile di vita che desideri è lunga e faticosa, ma ogni passo la rende più corta e leggera.

Paroladordine organizzare stile di vita regole

martedì 10 dicembre 2019

Le mie regole per usare bene lo spazio

Tempo fa ho avuto un’illuminazione. Una di quelle che mi fa fare un giro su me stessa per vedere le solite cose con occhi diversi. È una cosa semplice e piuttosto elementare: curare la casa è un altro modo di curare me stessa.

Niente di rivoluzionario, vero? In molti c’erano già arrivati da eoni, io invece l’ho compreso davvero solo ora. Forse perché non mi piacciono le pulizie di casa (non capisco chi ci si butta a capofitto come in un vassoio di bignè, ma l’invidio), non mi piace mettere in ordine, non mi piace svuotare e riempire la lavastoviglie; mi piace – solo un poco – riempire e svuotare la lavatrice e appendere i panni. Ecco!
  Eppure un giorno ho fatto un rapido ragionamento: ho dei fastidi di salute da curare, per curarli i dottori mi dicono che devo mangiare cibo sano, fare esercizio fisico, eliminare lo stress, vivere in un ambiente sano. Per curare me stessa devo fare tante cose, tra cui curare l’ambiente in cui vivo: perciò curare la casa è un altro modo di curare me stessa. Ding! Lampadina accesa.

Da questo punto di vista, perdo ogni ostilità e resistenza, e tutte quelle attività che sono la quintessenza della “casalinghitudine” mi appaiono per quello che sono: non un lavoro (odioso) in più da fare, ma un’attenzione premurosa nei miei stessi confronti.
  Non che ora mi occupi delle faccende di casa con lo slancio di cui sopra (continuano a non piacermi), ma invece di un dovere ora le sento come un volere. Voglio farle perché poi sto meglio, e non rubo più il tempo per farle ma lo dedico.

Anche in questo, l’organizzazione mi aiuta. Posso pulire casa se la casa è in ordine, posso fare ordine se so dove mettere ogni cosa, so dove mettere ogni cosa se ho organizzato gli oggetti e ottimizzato gli spazi. Sono partita proprio da qui, piano piano (alcuni spazi sono ancora in trasformazione, abbiamo una casa “liquida”), seguendo poche ma infallibili regole, che condivido con te.

Un posto per ogni cosa. È la regola base: ogni spazio ha una o più funzioni (cioè ci svolgi determinate attività) e gli oggetti che servono sono organizzati per comodità, accessibilità e uso. È anche il primo passo per eliminare il disordine.
  Per esempio: in camera ci addormentiamo, dormiamo e ci svegliamo, ci sono il letto, i comodini con le lampade e i libri, un mobile per la lampada di sale e le candeline, due pouf per appoggiare i cuscini extra, le sveglie.

Ogni cosa al suo posto. È la diretta conseguenza della prima regola: se sai dove mettere un oggetto, non lasciarlo in giro! Riporre le cose nel posto scelto con criterio è il secondo passo per eliminare il disordine e le perdite di tempo.
  Per esempio: so che gli asciugamani per i cani sono nel ripostiglio del bagno (l’abbiamo deciso insieme); l’altro giorno pioveva, sono andata a prenderli e non li trovavo; ho chiesto al marito: li aveva spostati senza avvisarmi e io ho perso tempo.

In basso i cassettoni. Soprattutto se i mobili sono molto profondi (più di 40 cm), i cassettoni sono perfetti per prendere e riporre le cose: non ti accovacci o inginocchi, non sposti gli oggetti in doppia fila, non ti viene mal di schiena.
  Per esempio: nella credenza ho un cassettone e, dentro, tre cassetti a diverse altezze: sopra le posate di tutti i giorni, sotto quelle della domenica, poi le ciotole e le insalatiere, e sotto le tovaglie (usiamo più le tovagliette) e gli strofinacci.

In alto le ante. Le apri e trovi ciò che ti serve sugli scaffali: ti basta allungare le mani per prenderlo. In altissimo, metti le cose che usi di meno e tieni a portata di mano una scaletta. Inoltre puoi usare la superficie interna delle ante per appendere altre cose.  
  Per esempio: nel mio armadio, le borse che uso di meno sono sullo scaffale in alto, quelle che uso di più sono appese all’interno delle ante (e quelle ingombranti – borse grandi e zaini da lavoro – sono nei cassettoni in basso).

L’organizzazione mi aiuta ad ammorbidire la mia indole disordinata e a risparmiare tempo, che posso dedicare a ciò che conta davvero: prendermi cura di me e, quindi, anche della casa.

Paroladordine organizzare spazio regole

martedì 3 dicembre 2019

Le mie regole per usare bene il tempo

È iniziato da pochissimo dicembre ed è già un tripudio di luci, regali, auguri, promesse di felicità. Io conto i giorni che mi separano dalle vacanze invernali, perché quest’anno voglio che siano speciali: zero stress e infinito relax!
  In realtà, non facciamo grandi feste: non ci saranno pranzi né cenoni, non addobbiamo casa, non ci scambiamo nemmeno i regali – siamo due adulti e due cani, preferiamo passare le giornate di festa tutti insieme davanti al camino o a passeggio nei boschi. Perciò lo stress che vorrei azzerare non viene da fuori, ma da dentro: approfitterò del “non tempo” vacanziero per mettere in pratica ogni giorno la mindfulness (o meditazione consapevole), sia con gli esercizi guidati sia prestando attenzione alle cose che solitamente faccio in automatico. 
  E per quanto riguarda il relax, voglio fare il pieno di tutto ciò che mi fa stare bene: leggere, scrivere, guardare serie tivù e film coinvolgenti (adoro quelli con donne protagoniste), lavorare all’uncinetto, passeggiare per negozi e tra gli alberi, chiacchierare con gli amici, curare me stessa e la casa.

Per queste vacanze ho una sola regola: non accorgermi del tempo! L’agenda rimarrà chiusa, il calendario aperto ma silente, la sveglia tacerà e l’orologio rimarrà dov’è da anni: nel cassetto degli accessori.
  Lo potrò fare perché avrò già pensato a ogni cosa. In questi giorni, infatti, sto finendo la pianificazione delle mie attività per l’anno prossimo (grazie alla consulenza di Enrica Maria Laveglia di With You e al corso Semina&raccogli di Gioia Gottini) e preparando il lavoro per il rientro: sento già una piacevole sensazione di libertà!
  In generale, per usare bene il tempo ho poche regole: capire quali sono le mie priorità, prendere pochi impegni (e dire tanti “no”), abbondare con il tempo cuscinetto e usare solo strumenti che funzionano. Te le racconto, possono esserti comode per iniziare bene il nuovo anno.

Capire le priorità. Le priorità sono quelle cose che ti cambiano la vita in meglio, difficili da individuare perché si perdono tra mille “devo” e troppi “però”. In fondo, il tuo intuito sa già quali sono e una volta riconosciute, diventeranno i tuoi impegni con te stessa.
  Per esempio: quest’anno una delle mie priorità era imparare a ridurre lo stress, quello causato dai pensieri ricorrenti (troppi!); l’anno prossimo sarà realizzare un sogno nel cassetto.
  Consiglio organizzativo: per capire quali sono le tue priorità, usa la matrice del tempo di Covey.

Prendere pochi impegni. L’abitudine, la gentilezza, il senso del dovere ti fanno dire “sì” a mille impegni che non riguardano te e non ti aiutano a cambiare la tua vita in meglio (anzi…). Con pochi impegni, invece, hai più tempo per te e per le tue priorità.
  Per esempio: quest’anno ho detto “no” a collaborazioni che non erano più nelle mie corde; l’anno prossimo lo dirò alle attività che fanno a pugni con la mia personalità.
  Consiglio organizzativo: molti autori spiegano come dire “no” con gentilezza e fermezza, tra cui Michael Heppell e Sarah Knight.

Abbondare con il tempo cuscinetto. Il tempo cuscinetto è uno strato di ore e minuti posto tra un’attività e l’altra per ridurre gli attriti tra le cose da fare e l’usura mentale. Più lo strato è spesso, meno rischi di sentirti preda dell’ansia e in costante affanno.
  Per esempio: tra una consulenza (o una riunione) e l’altra mi prendo mezz’ora di tempo per chiudere un cerchio, fare una breve pausa e aprire il nuovo cerchio.
  Consiglio organizzativo: quando riempi l’agenda o il calendario, lascia sempre uno strato di quindici-trenta minuti tra i tuoi impegni e quelli della tua famiglia.

Usare solo strumenti che funzionano. Sembra scontato, ma non lo è. Quante applicazioni hai scaricato sul tuo telefono e quante ne usi ogni giorno? Oppure, quante agende hai iniziato e quante hai smesso di usare ad aprile? Non esiste lo Strumento Perfetto, ma solo quello perfetto per te.
  Per esempio: quest’anno ho usato la mia agenda ad anelli anche per il calendario editoriale dei mezzi di comunicazione; l’anno prossimo ne userò due diverse.
  Consiglio organizzativo: prova più tipi di agende e calendari, per capire quale si addice meglio al tuo stile di vita. 

P.S. gli strumenti che utilizzerò l’anno prossimo sono: il Calendario per la famiglia per condividere gli impegni e non sovrapporli; l’agenda ad anelli fai-da-te per inserire le attività e gli appuntamenti a livello annuale, mensile, settimanale e giornaliero (quest’anno l’ho modificata un po’, te la mostrerò presto!); l’agenda Brand Clearing di Francesca Covolan per gli obiettivi, il piano e il calendario editoriale. E forse ci sarà anche un Bullett Journal – se riuscirò a capirlo…

Lo sai che se acquisti il Calendario per la famiglia di Paroladordine, metà del ricavato va in beneficenza a La casa di sabbia ONLUS? Scrivimi per ordinare la tua copia! 

Paroladordine agenda calendario

martedì 26 novembre 2019

L’organizzazione è un percorso

Ti racconto una storia. È la storia vera di una giovane donna che, alle soglie dei quarant’anni, decide di riorganizzarsi la vita. La sua lista delle emergenze comprende poche voci: “curare me stessa” (mangiare bene, dormire meglio, fare più esercizio fisico, volersi bene), “curare gli affetti” (quelli veri, importanti, che contano sul serio), “curare la casa” (sempre in disordine, ancora da finire, con gli scatoloni del trasloco itineranti), “curare gli interessi” (perché sa bene che, senza, la vita è meno brillarella). 
  Passano cinque, sei o forse sette anni e l’ancora giovane donna si guarda indietro e vede tutta la strada percorsa.
  1. Ha sistemato la casa: via gli oggetti brutti e inutili, pochi acquisti e ben mirati (soprattutto mobili e contenitori!), solo cose belle e utili. Ora la sua casa è funzionale e accogliente, con tutto quel che serve e un posto per ogni cosa. 
  2. Poi ha pensato agli interessi: via le attività succhia-tempo e inutili, pochi impegni e ben calibrati (quelli che danno senso alla vita), solo cose importanti e utili. Ora ha tempo per dedicarsi con calma e soddisfazione ai suoi interessi, di lavoro e di svago.
  3. Quindi s’è data da fare per se stessa e gli affetti: cibo più sano (ha pure un orto!), più attenzione a ciò che indossa e usa, più relazioni di qualità, meno sprechi (in ogni ambito) e meno stress (sta imparando la meditazione di consapevolezza). Se sta bene lei, ha detto, stanno bene anche le persone cui tiene.

Ha percorso una lunga strada ed è uscita fuori dalla confusione – come una nebbia grigia e spessa che le impediva di vedere i colori, di assaporare ogni momento, di sentirsi serena e a posto con se stessa e gli altri. Ha imparato a organizzarsi per fare le sue scelte, decidere le sue priorità, trasformare i sogni (e le speranze) in obiettivi, cambiare abitudini, acquisirne di nuove e realizzare il suo stile di vita. 
  Vuole ancora andare avanti, migliorare la sua vita, quella di chi le vive vicino e anche distante. Lo sa, c’è tanto da fare ma con un pizzico di organizzazione personale può andare lontano.

Questa è la mia storia, ma potrebbe essere di chiunque. Anche la tua, se hai voglia di intraprendere un percorso che ti porta dal punto in cui ti trovi adesso a dove vuoi essere davvero. 

Se hai bisogno di una mano, scegli tra i miei servizi quello che fa per te e, nel caso di dubbio, scrivimi.
Paroladordine organizzare stile di vita percorso

martedì 19 novembre 2019

Il primo Convegno nazionale Apoi

Sabato 9 e domenica 10 sono stata a Presezzo, nel bergamasco, per partecipare al primo Convegno nazionale Apoi assieme a una sessantina di altri professionisti dell’organizzazione associati.

Di solito gli altri anni a settembre iniziavamo già a lavorare all’Evento nazionale Apoi e preparavamo i laboratori da proporre al pubblico. Per cinque edizioni, infatti, l’appuntamento autunnale era aperto a chiunque fosse interessato al mondo dell’organizzazione personale. L’adrenalina era ai massimi livelli, il desiderio di far conoscere il valore della nostra professione anche: per noi era una festa, coronata poi dalla cena al ristorante tutti assieme.
  L’unica cosa di cui sentivamo la mancanza era più tempo per stare tra colleghi, confrontarci sul lavoro, conoscerci meglio, approfondire alcuni temi. Perciò si è deciso di trasformare l’evento aperto al pubblico in un convegno per soli professional organizer. Ed è stato un successo.

È stato davvero interessante ascoltare gli interventi di Sabrina Toscani di Organizzare Italia (e presidente Apoi) e Francesca Pansadoro di TUTTOAPOSTO sulla deontologia dei P.O. italiani nei confronti delle autorità, dei colleghi e dei clienti; di Irene Novello di Ecco fatto! (vicepresidente Apoi) e la sua partecipazione alla conferenza ICD (Institute for Challenging Disorganization) negli Stati Uniti e scoprire – tra l’altro – che i professional organizer degli altri stati ammirano il nostro lavoro (in sei anni Apoi ha superato i cento associati ed è molto attiva su tutto il territorio italiano); delle nostre colleghe Chiara Battaglioni, Alessandra Ziliotto e Paola Tursi di Organizzatessen, Marika Menarello di Casa Poetica sul loro modo di lavorare e le loro attività.

Quel che ho preferito in assoluto sono stati i tavoli di confronto tra i soci senior. Ormai ci conosciamo da qualche anno, ci apprezziamo e stimiamo (con alcuni ho lavorato a progetti in comune, con altri ho scambiato competenze, altri ancora posso considerare amici), ci comprendiamo e andiamo verso la stessa direzione, pur su strade diverse.
  Non ci consideriamo rivali ma colleghi, e l’impegno di ciascuno di noi per Apoi (in molti diamo il nostro contributo per realizzare le attività dell’associazione) è un impegno anche per sé, per gli altri e per tutta la professione. Perché perseguiamo lo stesso scopo e siamo convinti di poter migliorare il mondo con l’organizzazione personale.

Paroladordine organizzare primo Convegno nazionale Apoi

martedì 12 novembre 2019

La tua casa ti rispecchia

Ci siamo conosciute da ragazzine, al liceo; dopo una chiacchierata “filosofica” siamo diventate amiche. Ci scrivevamo biglietti fitti di sogni, speranze, tormenti e pensieri, stavamo al telefono (quello fisso, in camera dei genitori) per ore. A quindici anni abbiamo trovato l’una nell’altra uno spirito affine, comprensione e condivisione.
  Poi siamo cresciute, ci siamo allontanate, incrociate, cercate, perse di vista, ritrovate… ognuna per la sua strada, lei dipingeva quadri pieni di colori forti, io scrivevo pagine piene di parole forti. Quella voglia di cercare il senso della vita, di crescere sempre e di migliorarci non è ci mai mancata.

Ora lei insegna yoga e io mi occupo di organizzazione personale, e anche in questo c’è qualcosa che ci accomuna. È innegabile, siamo diverse in tutto e per tutto (contesto, esperienze, carattere, abitudini), eppure siamo le stesse ragazzine di tanti anni fa con la stessa voglia di dare uno senso alla vita e vivere appieno ogni nostro momento. Lei lo fa attraverso lo yoga, io con l’organizzazione: così, chiacchierando, abbiamo scoperto che le due discipline hanno molti punti in comune.
  È per questo che abbiamo deciso di realizzare insieme qualcosa di utile e arricchente per chi desidera chiudere dei cerchi aperti e conoscere qualcosa di nuovo.

Ecco com’è nato La tua casa sei tu, il laboratorio pratico di yoga e organizzazione personale che ci impegnerà (con entusiasmo) per quattro martedì sera autunnali. 

Tutto ciò che c’è fuori è una manifestazione di ciò che c’è dentro: emozioni, ricordi, decisioni, abitudini, confusione, serenità.

È un laboratorio perché lavoriamo insieme per riconnetterci al nostro corpo e migliorare il rapporto con il nostro spazio, ed è pratico perché ci mettiamo alla prova subito, durante le due ore di ogni incontro e anche dopo, a casa.
  Ci saranno un po’ di teoria (non tutti conoscono lo yoga e l’organizzazione personale!) e tanta pratica: esercizi di yoga, domande, giochi, brevi esercizi di organizzazione personale, tanti spunti di riflessione e pure dei “compiti a casa”!
  Partiamo dal rapporto tra lo spazio in cui viviamo e le sensazioni corporee e le nostre emozioni. Continuiamo con il modo in cui viviamo il nostro spazio, la consapevolezza corporea e di come usiamo il tempo. Quindi esploriamo lo stile di vita che vorremmo, come prendere decisioni e cambiare abitudini. Terminiamo con il confronto, per scoprire com'è andata e che cos'è cambiato tra noi e lo spazio.

Abbiamo preferito un laboratorio pratico a un corso teorico perché crediamo che per imparare e fare “nostro” qualcosa di nuovo non basti solo ascoltare e guardare, ma anche (e soprattutto) farsi coinvolgere e creare una relazione tra di noi.

P.S. Lei è Viola Emanuelli, insegnante di yoga del centro SÉ74



Paroladordine organizzazione personale yoga la tua casa sei tu laboratorio pratico verbania
di Verbania.

martedì 5 novembre 2019

Il Calendario per la famiglia di Paroladordine 2020

Il Calendario per la famiglia di Paroladordine mi mancava, così ho deciso di riproporlo sul serio.
  Per gli scorsi due anni ne ho realizzato una versione casalinga, un semplice documento in formato pdf, che ho messo a disposizione di chiunque lo volesse. Ne stampavo tre copie, per me e i miei famigliari, e stop. Che noia…
  Quest’anno, invece, ho chiesto a Francesca Covolan di Brand Clearing di curare la parte grafica del calendario: è sempre lui, con qualcosa in più.

Ci sono sempre:
  • la signorina O in copertina
  • le istruzioni sul retro della copertina
  • un mese per pagina
  • i giorni nella prima colonna
  • le colonne per gli impegni di tutti
  • le domeniche colorate a dividere le settimane
  • le feste nazionali (già segnate)
  • uno spazio per le note del mese
  • il calendario annuale del 2021

In più ci sono:
  • un colore per ogni stagione (o trimestre)
  • nuovi caratteri
  • nuovi colori (*)
  • il nuovo motto (Moltiplica il tuo tempo)
  • i miei recapiti per contattarmi in ogni momento

Il Calendario per la famiglia serve per usare bene il tempo di tutti: il tuo, quello della tua famiglia in generale e quello di ciascuno dei tuoi famigliari. Lo appendi in un punto visibile e comodo per tutti, e lo aggiorni man mano che prendi nuovi impegni. 
Funziona per tutti i tipi di famiglie: quelle grandi e quelle piccole, se siete in cinque e se sei da sola, con o senza animali. 

Quest’anno, per la prima volta, il Calendario per la famiglia di Paroladordine è in vendita: costa € 12,00 (esclusa spedizione). 
  Ma non voglio perdere le vecchie e buone abitudini: perciò ho scelto di devolvere il 50% del ricavato delle prime cinquanta copie a La casa di sabbia ONLUS che sostiene le famiglie con bambini disabili gravi.
  Perciò, se acquisti una copia (o più copie!) del calendario, fai un triplice regalo: a te, alla tua famiglia e ad altre famiglie. 

(*) Quando ho chiesto a Francesca come ha scelto i colori delle stagioni, mi ha risposto: «Inverno azzurro (freddo), primavera rosa (il tuo, energico), estate giallo (il tuo, ma più “afoso”) e autunno marrone».

Da oggi sono aperte le iscrizioni alla lista dei preordini (chiuderanno il 15 di novembre): scrivimi per prenotare la tua copia del Calendario per la famiglia 2020! 
Paroladordine moltiplica il tuo tempo Calendario per la famiglia 2020


martedì 29 ottobre 2019

Piccoli cambiamenti di stagione

Ottobre per me è il mese della svolta: dopo il compleanno di Paroladordine (a proposito, grazie per gli auguri! Ti sono piaciuti i regali?), cambia l’orario da legale a solare, le giornate iniziano e finiscono prima, e io  mi preparo al freddo e al buio dei prossimi mesi. Con piccoli aggiustamenti, il minimo necessario per non perdere le sane abitudini né l’entusiasmo.

Il mio “cambio di stagione” non riguarda gli armadi o il guardaroba, ma gli orari e le abitudini. Ogni stagione, infatti, mi adatto ai nuovi ritmi della natura, cambio qualcosa e mi abituo a questi cambiamenti: più che nuove, sono abitudini stagionali!
 Lo faccio perché il centro delle mie giornate è il tempo che dedico a me stessa (esercizio fisico, alimentazione, esercizio mentale) e tutti gli altri impegni (lavoro, casa, famiglia) ruotano attorno.

In poche parole, mantengo fisse alcune abitudini (svegliarmi presto, fare esercizio, passeggiare coi cani, riposarmi dopo cena) e altre le aggiusto (lavorare, curare la casa, cucinare). Ecco come:
  • in primavera e in estate mi sveglio alle sei del mattino, per uscire a camminare nelle ore più fresche (e più belle) sul lungolago. Lavoro tutto il mattino e nel primo pomeriggio. In pausa pranzo cucino per la sera e preparo le scorte, poi il pomeriggio lo dedico alle consulenze e allo studio. Dopo la merenda, curo la casa. Prima di cena, usciamo a passeggiare coi cani e, dopo cena, ci riposiamo sul divano;
  • in autunno e in inverno mi sveglio alle sei del mattino, per fare gli esercizi di mindfulness appena sveglia. Poi curo la casa e inizio prima a lavorare. In pausa pranzo esco a camminare nelle ore più calde nel bosco e, quando torno, pranzo. Riprendo a lavorare per un paio d’ore, poi il pomeriggio lo dedico alle consulenze e allo studio. Dopo la merenda cucino per il pranzo del giorno dopo e preparo le scorte. Poi usciamo a passeggiare coi cani e, dopo cena, ci riposiamo sul divano. 
Questi sono i miei programmi stagionali: ci sono ore dedicate a me stessa, ben sparpagliate in tutta la giornata; ore dedicate al lavoro, ravvicinate per non perdere la concentrazione; altre ore dedicate alla casa e alla famiglia, come satelliti che ruotano tutto attorno. Non sempre riesco a rispettare i programmi; a volte li salto a causa di impegni in ore strane e di imprevisti, ma rimangono per me una bussola sicura cui fare riferimento sempre. 

Gli esercizi di mindfulness sono una novità di questi giorni: li ho introdotti da poco, ma danno un significato alla mia sveglia mattutina e sostituiscono magnificamente la camminata sul lungolago. Per le stagioni calde troverò il momento migliore della giornata, con piccoli aggiustamenti “naturali”. 


Vuoi fare anche tu un piccolo cambio di stagione nel modo di vivere, ma non sai da che parte iniziare a organizzarti? Dai un’occhiata a Flora, la consulenza in remoto di un’ora: per qualche giorno ancora è scontata al 10%. Scrivimi e inserisci il codice 5VOLTEAUGURI.


Paroladordine organizzare cambio di stagione

martedì 22 ottobre 2019

Paroladordine compie cinque anni

Ci siamo: ancora un paio di giorni e il blog di Paroladordine compie cinque anni!
  Tutto è iniziato qualche anno prima, in un periodo di blocco totale che ha segnato la fine di una crisi profonda e l’inizio della chiarezza. Un incidente  mi aveva obbligato a rimanere a casa per mesi: da immobile, non ho potuto fare a meno di notare come la mia vita non stesse andando dove desideravo. Così un imprevisto “disastroso” è diventato un’opportunità preziosa per imparare a vivere meglio. 

L’organizzazione personale mi ha aiutata a cambiare abitudini e punti di vista. Prima ho educato il mio disordine innato, svuotato casa delle cose inutili, organizzato gli oggetti e ottimizzato gli spazi: perché non ne potevo più di sentirmi smarrita e perdere ore, giorni per cercare qualsiasi cosa. Poi ho dato un significato ai miei impegni, eliminato legami e attività che non portavano a nulla (se non a insoddisfazione), organizzato le cose da fare sul lavoro, a casa, in famiglia e per me, ottimizzato le mie giornate: perché ero stanca di fare tanto e ottenere poco di ciò che conta davvero. Molti sono i lavori ancora in corso, ma li considero brevi passi di un lungo cammino.
  Ora sto cambiando il mio stile di vita: perché voglio che sia più sano dentro e fuori di me, lo voglio pieno di serenità e divertimento, di curiosità e creatività.

Cinque anni fa ho iniziato il blog di Paroladordine, che da allora segue ogni mio passo in questo lungo cammino: ho sperimentato su me stessa, ho studiato (senza smettere mai) e sono diventata consulente di organizzazione personale; ho aperto la partita Iva, proposto i miei servizi (a proposito, sei curiosa di sapere perché li ho chiamati Flora, Baldo e Johnny?), avviato Con brio,  il mio bollettino d’informazioni (o newsletter), litigato con la tecnologia… Mentre cammino, raccolgo i frutti di una pianta seminata anni fa: è una bella sensazione.

Dopodomani, quindi, festeggio il quinto compleanno di Paroladordine: e lo voglio fare insieme a te: ho preparato tre sorprese per iniziare a usare bene il tempo, le ho impacchettate con tanto di fiocco e le spedirò col bollettino d’informazioni Con brio giovedì 24 ottobre.
Auguri a noi!

Paroladordine compie cinque anni

martedì 15 ottobre 2019

Zero spreco per mangiare

Me lo chiedono in tanti: come si prepara un menù settimanale? Be’, io non sono un’esperta di cucina, cucinare non è il mio forte; anzi, non mi piace per niente: fosse per me, mangerei ogni giorno al ristorante.
   Ma… forse è proprio per questo motivo che ho studiato (e ancora sto studiando) un metodo per mangiare bene senza spreco di tempo, spazio e denaro.

Per non sprecare tempo, cucina “tutto in una volta”.
  Che non mi piace cucinare, l’ho già scritto; soprattutto di sera (perché sono stanca), nel fine settimana (perché sono pigra) e in vacanza (perché sono in vacanza!). Cerco di cucinare solo in pausa pranzo: mentre preparo una pasta, cuocio le verdure per le prossime sere – per esempio, se a pranzo mangio pasta con zucchine, cucino tutte le zucchine e poi le divido in più porzioni. Così sono a posto per un po’.
  L’esperienza di questa estate con l’orto e le tante verdure tutte in una volta ci ha spinto a provare un nuovo sistema: preparare una domenica al mese scorte di cibi golosi ed elaborati (sughi, verdure ripiene, hamburger, polpette, lasagne, cannelloni), da assaporare nel fine settimana in tutta calma e con grande soddisfazione.

Per non sprecare spazio, organizza le scorte.
  Facciamo la spesa una volta a settimana e ormai conosciamo le quantità giuste di cibo per noi: variano secondo le stagioni (col caldo tante verdure da mangiare crude, col freddo alimenti da cuocere con calma) e le nostre attività (pranzi sul lavoro, feste con amici e parenti, cene fuori). Di rado compriamo scorte da lasciare in dispensa, preferiamo acquistare di volta in volta l’occorrente: così non tolgo spazio in cucina e il cibo non invecchia.
  Preparare in anticipo i pasti per il futuro ci ha spronati a organizzare bene il (piccolo) congelatore a cassetti con sacchetti e contenitori modulari in plastica e vetro: sopra i condimenti, in mezzo le scorte di verdure e primi, sotto la carne.

Per non sprecare denaro, tieni tutto sott’occhio.
  Quando è ora di fare la spesa, ce ne accorgiamo subito perché frigorifero e dispensa sono quasi completamente vuoti. Rimangono solo pochi alimenti: quelli che non abbiamo finito e quelli che usiamo più di frequente, come zucchero, sale, farina, pasta e cereali in chicchi. Così basta un’occhiata per capire che cosa manca e facciamo la lista della spesa in un attimo.
  Cucinare “tutto in una volta” ci permette di non buttare via cibo scaduto o ridotto ai minimi termini. Anche se capita ancora (grrr), per fortuna di rado e soprattutto a causa di imprevisti, come cene o pizzate fuori via.
 
Mangiare senza spreco è un buon punto di partenza per mangiare sano: con un pizzico di organizzazione in più, si possono trovare e acquistare vicino a casa cibi freschi e prodotti localmente in modo sostenibile. Un modo gustoso per prenderci cura di noi.

Se ti è rimasta la curiosità di come preparare il menù settimanale, iscriviti a Con brio, il bollettino d’informazioni (o newsletter): il 24 ottobre ti farò un regalo! 
Paroladordine stile di vita zero spreco per mangiare

martedì 8 ottobre 2019

Lo spazio costa

Ottimizzare gli spazi significa organizzare gli oggetti negli spazi a disposizione (in casa, in ufficio, in automobile, ovunque!) secondo il loro utilizzo e il luogo dove si usano (funzione), la comodità con cui sono presi e riposti nei mobili e negli spazi (accessibilità) e l’abitudine di utilizzo.
  Certe volte significa anche eliminare il superfluo, le cianfrusaglie, ciò che non usiamo più o non abbiamo mai usato, non ci piace più o non ci è mai piaciuto. È un preliminare necessario – e non perché il decluttering sia di moda (pare che Netflix proporrà presto una nuova serie simile a quella di Marie Kondo)!

Eliminare i propri oggetti è faticoso per tutti, anche solo per lo sforzo fisico, le decisioni da prendere, le ore che passano… Ad alcuni sembra un’impresa titanica e impossibile, e senza accorgersene alzano barriere in difesa di ogni singola cosa; una delle resistenze maggiori è racchiusa in questa frase: “mi è costato tanto”.
  È costato tanto ma, quando l’hai acquistato, ne sentivi il bisogno e il suo prezzo ti è sembrato giusto. Purtroppo, ogni volta che non lo usi (perché non ti piace o te ne dimentichi), lo paghi ancora e il suo prezzo non è più giusto.

Lo spazio costa denaro, lo spiega con chiarezza Karen Kingston nel suo libro Feng Shui e space clearing. L’arte di fare spazio nella casa e nella vita. Per ogni locale di casa stima la percentuale di spazio occupato da oggetti che non usi e non ami (per esempio, in ingresso equivale al 5%, in garage all’80%); somma tutte le percentuali e dividi il totale per il numero di stanze. Ottieni così la media di oggetti inutili per ogni locale, pari alla percentuale di affitto o di mutuo che ti costa per mantenerli.

Non solo, lo spazio costa tempo. Hai presente tutte le volte che perdi minuti (o ore!) a fare ordine prima di poter pulire casa o a cercare quel che ti serve tra caterve di cose messe lì a caso? Calcola quanto tempo spendi ogni anno e saprai quanto ti costano i tuoi oggetti: troppo.
  Infine, lo spazio costa energia. Gli oggetti scatenano emozioni, sentimenti, pensieri poco simpatici: hai paura di perdere ricordi preziosi, provi mille sensi di colpa all’idea di eliminare qualcosa, vivi nell’incertezza del “prima o poi lo userò”. Che fatica! Tutta energia spesa senza un vero motivo.

Una casa su misura per te e la tua famiglia non è solo quella che ti fa sentire protetta, coccolata e sostenuta in ogni momento della giornata, ma anche quella che ti fa risparmiare denaro, tempo ed energia: prova e ti sentirai più sicura di te, delle tue scelte e più ricca di opportunità da cogliere al volo.


A novembre torna il laboratorio di yoga e organizzazione personale La tua casa sei tu, al centro Sé74 di Verbania. Se abiti vicino, è un’occasione per conoscerci, lavorare insieme e approfondire questo tema.


Paroladordine lo spazio costa denaro tempo energia

martedì 1 ottobre 2019

Il tempo è (come) denaro

Il tempo è denaro: quante volte l’hai sentito dire? E quante volte l’hai detto tu – magari a denti stretti, come sprone per non perdere tempo, per impegnarti in quel che stai facendo, per resistere alle distrazioni? Tante, poche, non lo sai…

Pare che per primo l’abbia scritto nel Cinquecento il filosofo Francis Bacon nei suoi Saggi, poi di nuovo nel Settecento lo scienziato Benjamin Franklin nel suo manuale Consiglio a un giovane imprenditore. Di solito lo si usa sul lavoro, per ricordarci che il nostro impegno ha un valore e un risultato economico.
  Arnold Bennett in Come vivere 24 ore al giorno afferma, però, che il tempo è molto più del denaro, perché con il tempo puoi ottenere denaro ma con il denaro non puoi ottenere nemmeno un secondo di tempo in più. E aggiunge: «La disposizione di tempo è davvero un miracolo quotidiano, qualcosa di sorprendente se lo si esamina meglio. Tu ti alzi alla mattina, ed ecco! Come per magia, la tua borsa è stata riempita di ventiquattro ore del tessuto grezzo dell’universo della tua vita. È tuo. È il bene più prezioso che esista. Una risorsa unica, riversato su di te in un modo altrettanto unico.»

In poche parole, è come se ogni mattina ti svegliassi con ventiquattromila euro nel portafogli – mille euro per ogni ora della tua giornata – che di notte scompaiono per poi ricomparire il mattino dopo: non puoi accumularli giorno dopo giorno (perché a mezzanotte svaniscono), puoi solo spenderli nel migliore dei modi per vivere bene, con serenità, senza affanni e in totale libertà.
  Ovvero, ogni giorno hai a disposizione ventiquattro ore: non puoi accumularle per avere una vita più lunga, ma puoi usarle per avere una vita più serena, piena di soddisfazioni e ricca di significato.

Ora facciamo un gioco: io ti faccio delle domande e tu trovi le risposte. Pronta? Prendi carta e penna (e tutto il tempo necessario) e… via!
  1. Quante ore ti sembra di avere ogni giorno rispetto agli altri? Lo so che lo sai: abbiamo tutti ventiquattro ore! Però ciascuno ne percepisce di più o di meno secondo il proprio modo di viverle.
  2. Quante ne spendi ogni giorno per le attività necessarie? Tipo mangiare, dormire, lavarsi, vestirsi…
  3. Quante invece per quelle non necessarie? Per esempio indulgere nelle tentazioni tecnologiche (Internet), lamentarsi, procrastinare, impegnarsi in attività altrui, fare cose inutili…
  4. Quante ore spendi per le attività importanti? Come lavorare, riposarsi, divertirsi, prendersi cura di sé, stare con chi si vuole bene, rigenerarsi, realizzare i propri sogni…
  5. Adesso calcola: quante ore sprechi ogni giorno? Ricordati che non tornano più indietro: un’ora spesa ad ascoltare la tua musica preferita per rilassarti e rigenerarti è ben diversa da un’ora spesa ad ascoltare/leggere i lamenti di persone che conosci appena. 
  6. Quante ore risparmi e quante ne investi? Cioè, quante ore utilizzi in modo oculato e senza sprechi (per esempio, cucinando più porzioni dello stesso cibo o svolgendo attività simili) e quante impieghi utilmente per farle rendere al massimo (per esempio, visitando una mostra o camminando al parco). 

Le tue risposte, sincere e oneste, ti aiuteranno a capire come stai spendendo il tuo capitale giornaliero di ventiquattro ore: è un ottimo punto di partenza per scoprire se hai le tasche bucate o se sei una brava investitrice, quali abitudini portare avanti o quali cambiare.

P.S. Tieni d’occhio Con brioil bollettino d’informazioni (o newsletter), di giovedì 24 ottobre: troverai un regalo per fare i conti delle ore! 
Paroladordine organizzare il tempo e denaro

martedì 24 settembre 2019

Le interviste: Silvia Frisone specialista d’immagine

L’anno scorso per il mio ***esimo compleanno mi sono regalata qualcosa di speciale: una consulenza d’immagine di Silvia Frisone, specialista d’immagine per professionisti e aziende.

Ho conosciuto Silvia ad aprile dell’anno scorso a una serata d’incontro dell’associazione Women@Work Laghi e mi è piaciuta subito: l’ho trovata affascinante, elegante e con quel certo non so che da cinema anni Cinquanta. Nel modo di rivolgersi alle persone, nel tono di voce, nei gesti e nei suoi panni – letteralmente – sembrava brillare. Silvia è l’esempio vivente di quel che può fare con le persone: accompagnarle in un percorso alla scoperta di sé.

Da un po’ di tempo non mi sentivo bene nella mia pelle e volevo venirne fuori, sbocciare, darmi una forma, anche dal punto di vista professionale. Così ho assecondato il mio bisogno e deciso di affidarmi alla sua esperienza: non solo mi ha aiutata a sentirmi a mio agio in ogni occasione della giornata, ma anche a esprimere e comunicare i miei valori come professional organizer.
  L’ho intervistata perché credo nella condivisione delle belle esperienze.

Paroladordine interviste Silvia Frisone specialista immagine
Silvia Frisone - Specialista d’immagine per professionisti e aziende

Ciao, Silvia! Ci racconti perché hai deciso di diventare una specialista d’immagine?  
  L’idea di occuparmi di immagine nasce dalla mia esperienza personale di ex imprenditrice insoddisfatta del mio aspetto, desiderosa di creare empatia e affermazione con il mio interlocutore. Esigenza che mi ha fortemente sensibilizzato sull’importanza dell’immagine nel raggiungimento degli obiettivi professionali.

Come aiuti le persone con il tuo lavoro?
  Mi avvalgo del “metodo delle quattro E”, che ho personalmente ideato. È un percorso che insegna ad amare se stessi e a prendere consapevolezza delle proprie caratteristiche.
  Mi occupo in particolar modo di professional business image e affianco professionisti, manager, imprenditori e tutti coloro che si muovono nell’ambito lavorativo ad acquisire un’immagine al top, nel rispetto della loro personalità, del loro ruolo e dei gusti personali.
  La mia consulenza ruota intorno alla valorizzazione dell’immagine, alla conoscenza della Business Etiquette e dell’apprendimento delle capacità relazionali.

Che cosa ti fa innamorare ogni giorno del tuo lavoro? 
  Sono tanti i motivi per cui amo follemente in mio lavoro, ma in primis c’è senza dubbio il feedback dei miei clienti. Quel luccichio che emanano i loro occhi nel ritrovarsi con un’immagine rinnovata e armoniosa è impagabile.

Paroladordine interviste Silvia Frisone specialista immagine
Silvia Frisone - Specialista d'immagine per professionisti e aziende

Quanto è importante l’organizzazione personale nel tuo lavoro di libera professionista?
  È fondamentale.
  Non ho una passione innata per l’organizzazione. Sono sempre stata uno spirito libero in questo senso, fino a quando mi sono scontrata con l’inevitabile necessità di incastrare i doveri, le responsabilità e le scadenze dettate dal mio lavoro in proprio, con gli impegni personali e familiari, altrettanto importanti. Diventa una questione di sopravvivenza: ti organizzi o soccombi!
  L’organizzazione è una competenza trasversale che applico a tutti gli ambiti della mia vita e che me la semplifica: mi permette, in altre parole, di condurre una vita meno stressata.

E quanto lo è per i tuoi clienti?
Considero la puntualità e il rispetto degli accordi presi una forma di educazione e una dimostrazione di serietà nei loro confronti. Solo grazie a una buona organizzazione riesco a tenere fede a tali accordi.

Ultima domanda: qual è il tuo sogno nel cassetto? 

martedì 17 settembre 2019

Saluti dal Lago Maggiore

Sono in vacanza!
  Venerdì sera ho ritirato agenda, quaderni e libri, chiuso Internet, inserito il messaggio automatico nella posta elettronica e un bel memorandum sulla pagina Facebook: oh, là!
  Mentre mi leggi, sono in giro da qualche parte per il Lago Maggiore, magari in moto o forse sul battello. Di sicuro con un grosso sorriso estatico sulle labbra e un largo cappello di paglia nero in testa.

Quando sono in vacanza non so cosa sia l’organizzazione: non ho orari, non ho programmi, mi faccio trasportare dall’umore del momento in completa e totale libertà.
  Perciò mi sono organizzata prima: un paio di settimane fa ho iniziato a pianificare il mio ante e il mio post vacanze. Ti racconto come, potrebbe tornarti utile.

Due settimane prima ho:
  • preparato le grafiche per avvisare delle mie vacanze chi mi segue sulla pagina Facebook;
  • programmato le pubblicazioni sulla pagina Facebook (soprattutto articoli storici);
  • scritto e programmato gli articoli di settembre (anche questo!);
  • preparato il calendario editoriale di ottobre;
  • concordato vari appuntamenti per ottobre.

Una settimana prima ho:
  • smesso di scrivere e programmare;
  • pianificato le attività per l’anno prossimo;
  • continuato le mie consulenze estive (che mi stanno dando tante soddisfazioni!);
  • scritto la lista dei luoghi da visitare;
  • concordato col marito patti chiari e amicizia lunga (no orari, no obblighi, no musi lunghi).

Ho usato questi sette giorni “cuscinetto” per riposare la mente e prepararmi con serenità alle vacanze, perché per sedici giorni voglio solo spensieratezza, divertimento e bellezza.
  Torno ai primi di ottobre, con il lavoro già organizzato e un paio di appuntamenti che mi fanno brillare gli occhi fin d’ora.
  Torno presto, ma non troppo ;)

Paroladordine organizzare le vacanze

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...