martedì 14 marzo 2017

Quando l'agenda rimane a casa

La gloriosa agenda rosso corallo rimane a casa: quando esco per lavoro o per diletto, non mi accompagna. Troppo grande, troppo ingombrante, troppo pesante: lei lo sa, che è destinata alla scrivania e non alla borsa.

Qualche puntino di sospensione per sottolineare il silenzio imbarazzato.
Come faccio a sopravvivere senza l'agenda, io, l'immemore?

Ho un'altra agenda: infinitamente grande, eppur piccola, perché è virtuale.
L'ho installata sul telefono per condividere impegni con le persone con cui lavoro, e ho deciso di usarla per segnare gli appuntamenti importanti.

paroladordine-tecnologia-agenda

Lo so, segnare due volte (sull'agenda cartacea e sull'agenda virtuale) le stesse cose può esser fastidioso, ma non porta via tempo e non è dispersivo. Anzi, lo trovo comodo per questi motivi:

  • l'appuntamento rimane visibile sullo schermo del telefono per tutto il giorno: non uso l'orologio e quando sono fuori casa controllo l'ora sul telefono, non posso non accorgermene!
  • una musichetta mi avvisa qualche minuto prima dell'appuntamento: se son distratta o impegnata a lavorare, mi richiama alla realtà!
  • posso leggere e aggiornare l'agenda anche dalla tavoletta elettronica: avere una rete di sicurezza fa sempre piacere (soprattutto quando il telefono è vecchio...)!

Tutto questo, però, non vale per segnare che cosa fare fuori casa. In questo caso ricorro al caro, vecchio taccuino di carta: mi accompagna ovunque - piccolo, compatto e ubiquo, come piace a me.

paroladordine-taccuino



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