martedì 22 settembre 2020

Il disordine e l'organizzazione personale

Si può essere disordinati e al contempo organizzati? Sì, io ne sono la prova.

Sono una persona disordinata, tendente a lasciare tutto dove capita, a impilare oggetti per terra, a far sì che le cose vivano di vita propria per l'eternità. Ho sempre pensato che il disordine fosse libertà d'espressione, che avessi cose più importanti e alte cui dedicarmi. Finché nel mezzo dei trent'anni mi sono accorta che invece il mio disordine mi frenava, innervosiva e, soprattutto, rubava tempo prezioso a ogni mio giorno.

Per fortuna, sono una persona con una discreta dose di organizzazione: fin da piccola mi organizzavo per ottenere i risultati desiderati. Nei periodi critici mi lascio andare al disordine, poi la mia indole organizzativa riprende in mano la situazione e sistema ogni cosa.
  Per me l'organizzazione è un modo di non perdere tempo (a riordinare e cercare) e di contenere con gentilezza il mio disordine innato.

Che cos'è il disordine?

Il disordine è la negazione, la mancanza o lo scompiglio dell'ordine, è confusione. E la confusione porta quasi sempre alla sporcizia, perché pulire un ambiente disordinato è davvero difficile: le superfici sono ricoperte "a macchia di leopardo" da oggetti di vario tipo e tutto rischia di crollare.
  Le persone disordinate, semplicemente, non sono interessate a mantenere l'ordine. Di solito per mancanza di voglia o di tempo, spesso perché attratte da cose più entusiasmanti.
  Ci sono persone che nel loro disordine si sentono a loro agio e trovano senza sforzo né perdita di tempo tutto ciò che cercano: il loro è un disordine "ordinato", una forma più consapevole e meno dispersiva, quasi una confusione solo apparente.

Da disordinata organizzata riconosco i pro e i contro del disordine (basati solo sulla mia esperienza):

  • da una parte è totale libertà, dedizione a impegni più grandi, espressione della propria indipendenza, creatività;
  • dall'altra è caos, impossibilità di gestire un ambiente, perdita di tempo e di energie, sintomo che qualcosa non va.

Come può l'organizzazione eliminare il disordine senza snaturare la personalità?

Di una cosa sono sicura: non sarò mai ordinata. L'ordine fine a se stesso semplicemente non m'interessa. 
Trovare un posto a ogni cosa e mettere ogni cosa al suo posto, tenere traccia delle idee e dei pensieri improvvisi, mi piace solo se finalizzati a un obiettivo capace di entusiasmarmi ancor di più. Per esempio, smettere di affannarmi ogni giorno, riposarmi, divertirmi e avere il tempo di osservare e accorgermi delle piccole e grandi cose belle che accadono attorno a me.
  
L'organizzazione personale, infatti, funziona solo se le soluzioni sono costruite attorno alla tua personalità, alle tue attitudini e consuetudini.
  Se vuoi realizzare un desiderio o soddisfare un bisogno ma il tuo disordine ti ostacola, imparare a organizzarti ti aiuta a rimanere concentrata sui tuoi obiettivi, ad acquisire nuove abitudini e, poco alla volta, a gestire il tuo disordine senza rinnegarlo. Così rimani te stessa, ma più serena.

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