martedì 17 febbraio 2015

La Signorina O dice "classificazione"

Non ricordo quando ho sentito parlare per la prima volta di classificazione e classi, ma ricordo benissimo il professore di Preistoria e Protostoria raccontarci come classificare i reperti archeologici.
paroladordine-classificazione

Classificazione è un termine legato alla gestione delle conoscenze: classificare significa organizzare le informazioni in classi, cioè categorie di argomenti.
Le informazioni, infatti, sono suddivise in diversi "contenitori" (le classi di argomenti) in base alle loro differenze. I "contenitori" sono collegati tra di loro con criteri razionali, per poter gestire le informazioni con facilità all'interno di "raccoglitori" (come i cataloghi, gli archivi, le enciclopedie). 
Insomma, un metodo ragionato e pratico per poter usare le informazioni senza perdere tempo a cercarle nella loro vastità.

Ti ricorda qualcosa? Tipo: "Dove ho messo il bollettino del gas?!", urlato il giorno della scadenza del pagamento, venti minuti prima che la Posta chiuda. Segue un gran ravanare in giro per casa nel marasma di fogli, carte, buste, libri, giochi del cane, gomitoli di lana e chiavi inglesi del marito - successo tutto, giuro.
Ecco. Questo accade perché tutte le informazioni (in questo caso gli oggetti necessari per far funzionare la casa) sono allo stato brado: possono essere ovunque, nessun contenitore, nessun raccoglitore, solo tanta perdita di tempo e pazienza.
Classificare gli oggetti, quindi, è il primo passo verso una buona organizzazione degli spazi - e pure una buona organizzazione del proprio tempo (viva la vita facile!). Provo a descriverti come procedo in questi casi, per esempio con i documenti.
  1. Recupero tutte le informazioni: stanza per stanza cerco e scovo tutti i documenti inerenti alla gestione della casa e della famiglia (bollette, contratti, visite mediche, pagamenti...).
  2. Stabilisco i criteri di distinzione: individuo gli argomenti principali (banca, assicurazioni, spese, utenze, tasse e tributi, lavoro, studi, salute) e i collegamenti fra di loro (casa, famiglia, anni).
  3. Inserisco le informazioni nei "contenitori": prendo una pila di documenti, li leggo e li suddivido in altre piccole pile in base all'argomento. A lavoro ultimato, inserisco ogni piccola pila in buste trasparenti, ciascuna con un'etichetta per indicare l'argomento e l'anno a cui si riferiscono.
  4. Inserisco i "contenitori" nei "raccoglitori": per ogni classe di documento separo le buste degli anni passati da quelle dell'anno in corso; le buste degli anni passati vanno nel portariviste della classe corrispondente riposto assieme agli altri nell'archivio, mentre le buste dell'anno in corso rimangono nel cassetto del mobile tivu all'ingresso.
Da brava archeologa tutta l'organizzazione di casa nostra si basa sulla classificazione degli oggetti. I documenti organizzati secondo classi facilitano la ricerca a tutta la famiglia, senza più perdite di tempo e di pazienza - distrazioni del marito permettendo.  Ehm.


4 commenti:

  1. ciao Alessandra,
    qualche dritta sulla fase "buttare"? Immagino che tra la fase 2 e 3 ci sarà il momento "ora che ho tutto, cosa devo realmente tenere?" :-)
    Antonella

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  2. Antonella, classifico tutte le "informazioni" che desidero o debbo conservare: l'attività di classificare non prevede l'eliminazione.

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  3. In questo devo dare merito a mio marito: lui cataloga tutto! Sembra quasi di vivere in un ufficio! Però non si perde niente di importante!

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