martedì 24 aprile 2018

Ne vale la pena?

Qualche giorno fa mi è stato chiesto un parere su una diatriba che sta accadendo in ufficio: si sono formate due fazioni, da una parte chi è a favore del metodo Konmari (buttar via senza pietà), dall’altra chi segue il detto “non si sa mai” (in caso di dubbio, tenere).
Un bel quesito davvero.

Prima di dare il mio parere di professionista dell’organizzazione, vorrei fare una premessa.
Sono cresciuta in una famiglia in cui gli oggetti si sfruttano fino alla fine, riparandoli  più volte, riadattandoli e riciclandoli. Ho imparato a non sprecare le cose e tenerle da parte perché “non si sa mai”, potrebbe esserci una buona occasione: dai vestiti ai componenti di aggeggi meccanici ed elettronici.
Per anni sono stata una “conservatrice”: non accumulavo, ma conservavo qualsiasi cosa potesse documentare un pezzo di storia della mia vita. Jeans sdruciti, biglietti del cinema, diari di scuola, zaini quasi disintegrati e mille altre cose ancora: li conservavo perché “non si sa mai”... e se avessi perduto la memoria? Ehm.

Quando ho ripreso in mano gli oggetti conservati, mi sono accorta che la maggior parte di loro non mi diceva più nulla, non mi raccontava alcuna storia. A malapena ricordavo la trama del film di cui avevo conservato gelosamente il biglietto!
Ho iniziato a scegliere con intenzione che cosa tenere e che cosa eliminare: un lavoro lungo, coinvolgente, complicato dal punto di vista emotivo e, per me, difficile.
Ma ce l’ho fatta e, man mano che procedevo mi sono sentita più distaccata, critica, quasi spietata.

Ho imparato un po’ di cose:
  • odio lo spreco e sto male dentro se elimino un oggetto prima che abbia esaurito il suo ciclo vitale; ho scoperto che se lo recupero, lo riciclo, lo regalo o lo vendo provo meno male, perché può continuare a vivere;
  • amo i ricordi evocati dagli oggetti e sto bene se tengo quelli preziosi, i miei tesori; ho scoperto che alcuni mi lasciano indifferente, perciò non solo li elimino ma cerco anche di non trattenerne di nuovi;
  • mi piace conservare qualcosa perché “non si sa mai”, mi fa sentire tranquilla e mi sento pronta per ogni evenienza; ho scoperto però che tra gli oggetti conservati, ne ho utilizzati davvero pochi, sicché...
  • non mi piace la zavorra e preferisco viaggiare leggera, libera di cambiare rotta e programmi; ho scoperto che dopo l'ansia iniziale e la freddezza (da eliminazione) arriva la gioia di sentirmi più leggera.

Perciò ora mi sento pronta a dare il mio parere: tra il buttare e il tenere c'è di mezzo la domanda "Ne vale la pena?"

Ponitela sempre (anche in ufficio, assieme ai colleghi!): terrai tutto ciò che usi e che ti fa stare bene, e seguirai il detto "non si sa mai" solo quando sei sicura di usare quell'oggetto nell'immediato futuro; butterai tutto ciò che è distrutto ed eliminerai (come riciclo, regalo, vendita) tutto ciò che non usi e che non ti piace più.

paroladordine-ne-vale-la-pena

1 commento:

  1. Tutto vero!Se tieni tutto con il cuore non getteresti nei nulla...meglio ponderare gli acquisti prima, si evitano molti sprechi!

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