martedì 15 maggio 2018

Uno spazio (quasi) tutto per te

Ricordo ancora la prima volta che ho provato l’ebbrezza di vivere da sola; le persone con cui condividevo l’appartamento non c’erano mai ed ero, in pratica, l’unica, felicissima padrona di casa!
È durato poco (qualche mese) e non è mai più capitato: la mia è stata una vita di lunghe convivenze. Prima con i genitori, poi con i coinquilini all’università, ora con la mia famiglia, ma continuo a sognare un piccolo rifugio in città tutto per me.

Per me vivere da sola significa essere libera di fare e non fare quel che mi pare, ma anche assumermi la responsabilità dello spazio in cui vivo: come renderlo accogliente in ogni momento della giornata, come risolverne i problemi pratici e burocratici, come mantenerlo in buono stato contando solo sulle mie forze.

Con la convivenza le cose cambiano. Per esempio, mi sono accorta che tendo ad adagiarmi e a perdere un po’ della mia intraprendenza, lasciando a mio marito le attività più pesanti. D’altro canto, però, mi aspetto che faccia quelle piccole cose quotidiane che rendono più confortevole lo spazio in cui viviamo.

In pratica, uno spazio godibile si basa su poche e semplici regole: un posto per ogni cosa (= organizza gli oggetti nello spazio in base a funzione, comodità e abitudini), ogni cosa al suo posto (= ritira subito gli oggetti dopo averli usati), cura e mantenimento (= riordina e pulisci lo spazio prima che si formi il caos).

Se ora stai sospirando, significa che anche tu convivi con un esemplare di “finto ordinato” (= colei/colui che si crede ordinatissima/ordinatissimo ma non lo è) e spesso ti senti sola a combattere ogni giorno le stesse battaglie: “Infila la sedia sotto il tavolo”, “Chiudi bene il rubinetto, ché altrimenti continua a sgocciolare”, “Ritira il tappetino del bagno dopo la doccia”…

Ho pochi consigli, frutto della mia esperienza, di alcuni tentativi e un’infinita voglia di vivere gli spazi condivisi con serenità. Sono ben meditati e desidero condividerli con te, perché potrebbero esserti utili.
  1. Non assillare. Ognuno di noi ha le sue priorità, ma in una convivenza esiste sempre un punto d’incontro: fai sapere una tantum quali sono i vantaggi di uno spazio organizzato e curato, e perché sono importanti per te.
  2. Agire indipendentemente dagli altri. Immagina di vivere da sola; tutto ciò che fai per rendere piacevole il tuo spazio, lo fai innanzitutto per te.
  3. Non aspettare che gli altri facciano la loro parte. Spesso non sanno nemmeno quale sia “la loro parte”, non si accorgono di ciò che per te è evidente, non fanno caso alle piccole cose: diglielo, con garbo e costanza, finché diventa una loro abitudine.
  4. Dare l’esempio. Prenditi cura del tuo vostro spazio con piacere (perché fa bene a te), gli altri si accorgeranno che con poche azioni si può vivere meglio e faranno altrettanto.

E se l’esempio non basta, prova con un biglietto: scritto con cortesia e fermezza, lettere grandi e ben leggibili, su fogli A5. Inizia con un “per favore”, continua con la richiesta e il motivo, termina con un “grazie”! Attaccalo con un po’ di nastro adesivo in un punto “sensibile” (sul cuscino della sedia, sul rubinetto, sull’accappatoio…) e lascialo finché l’abitudine si è consolidata. Dalle mie parti funziona.

paroladordine-spazio-biglietto

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