martedì 8 maggio 2018

I no che danno energia

Lo conosci il detto: “Meglio sola che male accompagnata”? È valido per chi ama e pure per chi odia la solitudine, perché nasconde una verità di vitale importanza. Ci credo profondamente e oggi mi serve per introdurre un argomento un po’ delicato: come e perché dire “no” ai ladri di energia.

C’è stato un periodo della mia vita in cui frequentavo ogni giorno un gruppo di persone: le sentivo al mattino, in pausa pranzo e pure la sera. Le ho conosciute per caso e frequentate un po’ per volta, finché mi ci sono ritrovata in mezzo con tutti gli annessi e connessi: consigli mai chiesti, dispetti malcelati, lamenti protratti, dardi invidiosi e competizioni all’ultimo sgambetto.

All’inizio non me ne sono nemmeno accorta (tutto avveniva in modo leggero, ne ero solo sfiorata), poi è diventato evidente (e pesante): ero spossata, nervosa, sempre arrabbiata e senza alcun motivo apparente.
La causa del mio viver male era davanti ai miei occhi: avevo permesso ad alcune persone di entrare dolcemente nella mia vita per rubarmi energia con prepotenza.

Forse è capitato anche a te: tra gli amici, i conoscenti e i parenti c’è sempre qualcuno che eviteresti volentieri; non sai come, ma ogni volta che passate del tempo assieme ti senti svuotata e di malumore.
Sono chiamati ladri d’energia perché vivono rapinando le nostre scorte energetiche; alcuni ne sono inconsapevoli, altri invece lo fanno con ben studiata intenzione e per motivi tutti loro.
Pare che l’attuale Dalai Lama li abbia messi al primo posto di dieci situazioni succhia-energia, addirittura prima dei debiti!

Non so tu, ma io non ho voglia di frequentare persone che prendono tutto senza dar nulla in cambio, nemmeno una risata o un sorriso sinceri. Non fanno bene alla salute, perciò ho deciso di eliminarle come si eliminano gli oggetti, le spese e gli impegni nocivi.
Ho messo in pratica i consigli di Michael Heppell e Sarah Knight, adattandoli al mio modo d’essere, e sviluppato una strategia personale per imparare a dire “no” senza sensi di colpa. Ecco come:
  1. ignorare - resisti alla tentazione di rispondere e domandare come faresti di solito: meno risposte dai e domande fai, meno appigli hanno loro per derubarti della tua energia;
  2. neutralizzare - ormai li conosci, sai che anche la più semplice domanda (“Come stai?”) è il preludio di un prelievo energetico: sii neutra (“Tutto normale, grazie.”) e non sapranno come procedere con il consiglio/il lamento/l’invidia/la competizione;
  3. dimenticare - anche se ti dispiace, dimenticati della loro esistenza: non cercarli, non chiederne notizie ad altri e, al limite, ricordati che puoi anche non rispondere ai loro messaggi e telefonate.

Non è facile, anzi è doloroso – perché in fondo a loro vuoi bene davvero – ma necessario per vivere con pienezza, serenità e consapevolezza di come spendere al meglio la tua energia.
Quando ho eliminato quelle persone dalla mia quotidianità, infatti, mi sono sentita subito bene: leggera, serena, piena di forze vitali. E ho capito che il guadagno supera infinitamente la perdita.

paroladordine-no-che-danno-energia

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