martedì 22 gennaio 2019

Trasforma gli obblighi in responsabilità

Attenzione, questo articolo contiene un consiglio prezioso! Nasce da diciotto anni di esperienza, tentativi, prove, fallimenti e, infine, molta chiarezza. L’ho dato prima a me stessa, poi a un’altra donna (che mi ha ringraziato dal profondo del cuore) e ora a te. So che saprai farne buon uso.

  In ogni famiglia c’è un capo. Nell’antica Roma il capofamiglia era il padre e prendeva le decisioni per tutti – moglie, figli, nuore, nipoti, servitù – e lo era per sempre, fino alla morte. Oggi, per fortuna, non è più così.
  Se vivi da sola, il capo indiscusso sei tu: ovvio! Se vivi con uno o più animali, loro si aspettano che il capo sia tu: hai presente? Pappa, passeggiate, coccole, cure varie, regole del “branco”. Se condividi una casa con amici o perfetti sconosciuti, la cosa si fa complicata. Se vivi con le persone che ami, è meglio che il capo sia un adulto.
  In ogni caso, il capofamiglia oggi è chi prende le decisioni finali, chi sente la responsabilità nei confronti di tutti per il presente e il futuro, chi si confronta sempre con gli altri e va avanti attraverso le difficoltà. Può essere sempre la stessa persona oppure ci si può alternare o essere in due come i consoli romani.

  Stai pensando a chi sia il vero capofamiglia a casa tua? È inevitabile, l’ho fatto anch’io. Per capirlo meglio, ho cercato in internet le qualità di un buon capo: è una guida capace di stimolare gli altri, è coraggioso e dice sempre le cose come stanno (anche quando non stanno bene), si espone in prima persona in cerca di dialogo, chiede scusa quando commette errori.
  Con ogni probabilità hai riconosciuto in te queste doti: complimenti, sei il capofamiglia!

  Ora, mettiamo il caso che tu sia in piena fase di cambiamento, che abbia scelto la via dell’organizzazione per vivere con serenità il passaggio verso lo stile di vita dei tuoi sogni. È un percorso impegnativo, stancante, fatto di piccoli passi e ogni passo in  avanti è una conquista.
  È inevitabile coinvolgere chi vive con te. Anzi, stravolgere: le persone disordinate difenderanno con ogni mezzo la loro libertà d’espressione, quelle ordinate si opporranno con l’evidenza dei fatti, le disorganizzate saranno molto preoccupate.
  Se desideri che nella tua famiglia regni l’armonia, nonostante i cambiamenti, prova a fare così:
  • non imporre il tuo stile di vita, ma spiega perché l’hai scelto, quali effetti benefici ti aspetti e come il cambiamento potrebbe giovare a tutta la famiglia;
  • non obbligarli a fare o non fare qualcosa, ma mostra con il tuo esempio l’efficacia dei nuovi comportamenti;
  • non ti inalberare se oppongono resistenza e boicottano i tuoi sforzi (con ritardi studiati ad arte, cumuli di oggetti fuori posto, dimenticanze a oltranza, richieste inascoltate), ma spiega loro come ti senti quando si comportano in questo modo.

  Sarebbe bello se gli altri capissero al volo i tuoi sentimenti, ma non è così. Perciò cambia prospettiva, mettiti in gioco: invece di imporre un obbligo (“Rifai il letto!”), rendili responsabili dello loro azioni (“Quando non rifai il nostro letto, mi sento come se non t’importasse del mio riposo.”), continua a essere un esempio e ringrazia sempre.
  Così non solo riuscirai nel tuo percorso di cambiamento, ma potrai anche aiutare chi vive con te a organizzarsi e mantenere l’organizzazione nel tempo, con armonia e serenità.

  P.S. Funziona.

Paroladordine esempio


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