martedì 29 gennaio 2019

Fare le cose per bene

  Lo sai (e, se non lo sai, te lo racconto ora): ho iniziato quasi per caso. Ero un’archeologa, scrivevo di storia antica per bambini, volevo occuparmi di turismo culturale; poi ho avuto un incidente, ho smesso di guardare avanti per dare un’occhiata attorno e quel che ho visto non mi piaceva affatto: non stavo bene (sprecavo il mio tempo) e avevo bisogno di riorganizzarmi la vita. E così ho fatto: ho cercato dentro di me i miei reali bisogni e desideri, ho studiato e mi sono impegnata per soddisfarli e realizzarli. So di avere ancora da imparare e migliorare, ma il cambiamento è stato così immenso da farmi decidere di diventare una consulente di organizzazione personale (o professional organizer), per aiutare chiunque senta la necessità di cambiare stile di vita.

  Adesso sono il capo di me stessa e voglio fare le cose per bene - nonostante qualche briciola d’indulgenza sparsa qua e là.
  Ho quasi finito il business plan con l’aiuto di Enrica Maria Laveglia di WithYou; grazie a lei sto imparando a essere più Noseda e meno Alessandra, cioè a guardarmi dall’esterno in maniera oggettiva.
  Ho preparato il piano e il calendario editoriale per il 2019, seguendo le indicazioni che Gioia Gottini e Silvia Lanfranchi danno nei loro corsi e facendole mie. Pianificare dà un meraviglioso senso di leggerezza!
  Ho aperto la partita Iva (!!!).

  Mai come ora mi rendo conto di quanto organizzarsi significhi imparare a prendersi le proprie responsabilità, senza perdere nemmeno un grammo delle preziose risorse personali (tempo, energie, spazio e soldi). Per questo ho deciso di migliorare il mio modo di lavorare e di utilizzare solo strumenti davvero utili:
  • il quaderno delle prassi, in cui segnare passaggio dopo passaggio come procedere per ogni progetto e tipo di consulenza;
  • il quaderno delle tecniche organizzative per avere sempre sotto mano le loro caratteristiche (un utile aiuto per la memoria);
  • la sezione “denaro” dell’agenda, su cui segnare non solo costi e ricavi, ma anche quale percentuale dei ricavi accantonare per pagare tasse e contributi;
  • il piano di lavoro, per stabilire la rotta a breve termine (sei mesi), a medio (un anno) e a lungo termine (tre anni);
  • il calendario editoriale dei canali di comunicazione, per essere presente come e quando voglio con cognizione di causa e farmi conoscere al mondo là fuori;
  • il metodo Heppell e la sveglia ogni quindici minuti, per favorire la concentrazione, valutare il tempo impiegato nelle varie attività e riposarmi davvero durante le pause.

  Mi impegno a rendere (molto) di più in (molto) meno tempo, per dedicarmi il più possibile alle cose davvero importanti per me: il benessere fisico, mentale e sociale, i sogni da realizzare e le persone che posso aiutare col mio lavoro.

Paroladordine tempo strumenti

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