martedì 21 marzo 2017

L'archivio virtuale

Il computer è come un armadio: finché le cartelle della scrivania (o desktop in inglese) sono chiuse, c'è ordine; appena le apri per cercare quella foto, un'onda anomala di documenti ti prende e ti porta via.
Capita anche a casa nostra, o meglio: capitava.

Adoro archiviare, creare cartelle, sottocartelle e sotto-sotto cartelle, ma dopo un po' mi stufo o son troppo stanca per ricordarmene o sono di fretta - ché la vita reale mi aspetta (scusa meravigliosa).
Il computer che uso non è mio, ma di mio marito. Io non tocco le sue cose e lui si lamenta delle mie - perché con il computer ci lavoro e produco numerosi documenti di ogni genere ed estensione.

paroladordine-tecnologia-archivio-prima

La situazione era questa:
  • nove cartelle sulla scrivania: le indispensabili per lavorare, più qualche altra - ehm
  • kanban come sfondo: utilissimo per seguire i lavori più articolati, che, appena finiti-controllati-pronti, vanno nella cartella corrispondente
  • dentro le cartelle, un mondo che vivacchia indolente (colpa del timore di cancellare qualcosa d'importante)
Quindi, in apparenza buona, ma nella sostanza un disastro!
Mi sono armata di pazienza, penna e foglio per decidere quali documenti tenere e come archiviarli. Ho trovato documenti risalenti alla mia preistoria digitale, provenienti da memorie esterne e
rimbalzati di computer in computer fino a questo; un'infinità di doppioni e multipli, tenuti lì per pigrizia e poi dimenticanza; documenti importanti, creduti persi per sempre; eccetera, eccetera, eccetera.

Ho creato tre categorie, che corrispondono ad altrettante cartelle e alle sezioni della mia agenda:
  • PO: tutto ciò che riguarda l'attività di Professionista dell'Organizzazione (blog, collaborazioni, clienti, corsi, formazione)
  • ARCHEO: tutto ciò che riguarda l'archeologia (vecchi lavori, corsi, formazione e tesi, nuovi interessi)
  • ME: tutto ciò che non riguarda il lavoro, comprese le fotografie
All'interno di queste categorie, tutto il materiale è diviso in cartelle: nessun documento vagola libero nello spazio. Le cartelle che contengono documenti cui sto lavorando, sono sulla scrivania per comodità: alla fine di tutto, tornano al loro posto.
Ho ripetuto questo schema anche nelle memorie esterne e virtuali (che, in fin dei conti, sono dei doppioni di salvataggio), con la promessa di mantenere tutto aggiornato.

Avere agenda e archivio digitale "allineati" mi rende la vita facile. Sapere dove trovare e dove riporre ogni documento è una vera goduria!

paroaldordine-tecnologia-archivio


P.S. Capitolo a parte sono le fotografie: c'è bisogno di calma, concentrazione e del marito per decidere assieme quali tenere. Argh.

1 commento:

  1. Le foto le gestisco io che il marito si scoccia a pensarci, sono divise per anno e all'interno dell'anno ci sono le cartelle vacanze e varie, così vado a colpo sicuro.

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