Da quella vecchia (logora per l’affanno), ho imparato l’importanza di lasciare spazio tra gli impegni per seguire il giusto ritmo, fare tutto bene e respirare.
In fondo, l’organizzazione degli impegni nell’agenda è come l’organizzazione dei vestiti nell’armadio: non è vero che più ce ne stanno meglio è, ma più stanno bene, comodamente e senza sgualcirsi meglio è!
Ti racconto come faccio: con me funziona, magari ti è utile.
- Inizio dagli indispensabili, cioè il cosiddetto tempo libero: poiché fa bene, lo spargo con cura nel corso dell’anno, durante la settimana e la giornata lavorativa. Non serve solo a mantenermi vivace, ma anche ad accogliere le emergenze e gli imprevisti senza impazzire.
- Poi passo ai capi base, cioè gli appuntamenti e le scadenze con data e orario certi: li segno subito al loro posto, ben visibili e a portata di mano, nel calendario mensile (per avere una visione d’insieme) e nel diario.
- Aggiungo gli accessori, cioè le cose da fare: le prendo dalle liste Progetti e Cose-da-fare e le suddivido nei giorni della settimana. Le controllo la sera per prepararmi, al mattino per partire convinta e di venerdì per non pensarci più.
- Sono pronta a tutte le possibili variazioni, e - se dipendono da me - che siano sempre positive! Sì a un viaggio inaspettato, a un lavoro che fa crescere, a un incontro fortunato; no a un viaggio a vuoto, a un lavoro che tarpa le ali, a un incontro non gradito.
Così l’agenda diventa una grande alleata: aiuta a non (dis)perdersi nel lavoro e nella vita quotidiana, a tirare il fiato per ricaricare l’energia, e, soprattutto, a vivere un tempo di qualità. Ottimizzare il tempo, infatti, significa renderlo ottimo, il più positivo in assoluto!
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