Quando ci dimentichiamo di loro, gli spazi che li contengono pian piano diventano inattivi e poi, col tempo, sono cancellati: se non li usi, se non ti ci muovi ogni tanto, ti sono tolti.
In ogni casa esiste uno spazio simile, può essere grande (il garage) o piccolo (il cassetto della vergogna): noi lo trascuriamo e lui si auto-cancella. Uno spazio privo di qualsiasi funzione, infatti, non curato, né mantenuto vivo, si annulla nel caos.
Lo so bene, perché in casa nostra ce n’erano almeno due: la stanza che è diventata il mio studio e il pianerottolo del primo piano. Erano dei depositi di scatoloni e cianfrusaglie, privi di qualsiasi utilità e bellezza: ora sono tra le parti di casa che più mi piacciono, uno mostra con orgoglio i miei amati libri e l’altro mi aiuta a lavorare con serenità.
Per rendere attivo uno spazio inutilizzato ti basta poco, serve solo ricordarti che:
- ogni spazio corrisponde a un’attività - per esempio, nello studio lavori;
- ogni spazio contiene solo gli oggetti necessari per quella attività - hai bisogno di libri, quaderni, computer, stampante, musica, una pianta, dei quadri e cancelleria;
- ogni oggetto ha un posto fisso in quello spazio - risparmi tempo e pazienza;
- ogni oggetto torna al suo posto dopo l’uso - idem come sopra;
- ogni spazio e ogni oggetto si meritano la nostra attenzione - tu ti prendi cura di loro e loro si prendono cura di te.
Perché uno spazio vissuto con intenzione, ordinato o disordinato, è come un essere vivente: ti accoglie, ti aiuta a svolgere ogni attività nel miglior modo possibile e ti fa vivere con serenità ogni giorno.
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