martedì 5 giugno 2018

La forza della perseveranza

Come passare dall’idea alla sua realizzazione senza perdersi via? Scrivo queste righe per me, per te - se anche tu tendi a fermarti dopo la seconda fase -, per non dimenticarlo mai più!

1. Dall’idea nasce un obiettivo
Hai un bisogno o un desiderio (oppure tutti e due!) e l’hai trasformato in un obiettivo, cioè nel risultato che vuoi ottenere (soddisfare il tuo bisogno o esaudire il tuo desiderio) compiendo una serie di azioni.
Questa, per me, è la parte più bella: mentre progetto do libero sfogo all’immaginazione, alla creatività, risolvo ipotetici problemi… Il risultato mi sembra vicino e ottenerlo così facile!

2. Attorno all’obiettivo cresce un piano
Hai pianificato ogni azione nei minimi dettagli: procedendo a ritroso, dall’ultima alla prima cosa da fare; decidendo quando fare che cosa; a chi, nell’eventualità, chiedere aiuto; che cosa puoi imparare di nuovo o quali capacità mettere in campo…
È un lavoro lungo, certosino, coinvolgente: talmente coinvolgente da (farmi) credere che tutto sia già fatto. Ma non è così.

3. Il piano prende vita con le azioni
Ora inizia la parte (per me) più difficile: ora devi agire.
Agli inizi è dura, perché il risultato è ancora lontano e la fatica è molta. Può capitare che ti senta frustrata, perché vuoi tutto subito… ma ogni cosa ha il suo tempo e l’unico modo per non abbatterti è perseverare.
Se sei motivata e la tua idea è sostenuta da una forte convinzione personale, la perseveranza ti aiuta a mantenere il giusto comportamento nel tempo, finché raggiungi il risultato che vuoi ottenere..

Riassumo le tre fasi con un esempio (reale).
  • Prima fase. Ho deciso di seguire un regime alimentare sano ed equilibrato perché desidero vivere sano. Ho posto domande, letto, ascoltato risposte, approfondito, capito quali sono i miei limiti (no cipolle, pasta al peperoncino, bistecca ai ferri per colazione, per favore!), stabilito dei compromessi. 
  • Seconda fase. Ho impostato un menù settimanale di prova con gli alimenti giusti al momento giusto, organizzato i pasti (a pranzo cucino doppia porzione di verdure, anche per la cena del giorno dopo), deciso il giorno della spesa (lontano, molto lontano dal fine settimana tentatore) e le quantità di alimenti da acquistare.
  • Terza fase. Ho fatto tante “prove” (leggi tentativi) e rimandato l’inizio “serio” di questa nuova alimentazione per un paio di settimane: mercoledì, infatti, tendo a cedere, ogni “notizia così così” (di cattive non ne ho, sicché…) è una scusa per sgarrare, la domenica è libera e il lunedì successivo la dieta è condita con amarezza e sensi di colpa. Alla fine mi sono detta: falla, ‘sta dieta, e basta! Sono consapevole che i primi cambiamenti positivi li noterò tra quindici giorni: proprio perché voglio vederli e gioirne, persevero!

E, sì, il kanban può essere d’aiuto anche per la dieta…

paroladordine-kanban-giugno
"Scegli piuttosto di essere forte nell'animo che forte nel corpo."
Pitagora

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