martedì 31 luglio 2018

Uno spazio fluido

È il cuore dell’estate, il caldo mi annienta nel corpo e nella mente, le vacanze sono lontane e nel frattempo ho mille pagine da studiare, mille idee da organizzare e mille progetti da scrivere. Ohibò.
Dopo aver provato ogni angolo di casa e scartato giardino, cortile, studio per il troppo caldo, ho trovato la postazione estiva di lavoro/studio perfetta per me: vicina alla luce naturale, lontana dai raggi del sole, rinfrescata da una costante corrente d’aria.
Poiché sono convinta che in un corpo comodo la mente lavori meglio, vi ho trasferito l’unica poltrona di casa, con tanto di poggiapiedi. E all’improvviso il soggiorno s’è trasformato in un piccolo labirinto.

È tutta una questione di flusso. La disposizione degli oggetti determina o meno il passaggio fluido, comodo, naturale di persone, animali, oggetti nello spazio in cui viviamo ogni giorno: ci semplifica la vita oppure la complica.

Ti sei mai chiesta quanto spazio lasci tra un oggetto e l’altro, qual è l’intervallo tra un mobile e l’altro? Passi comodamente in ogni parte di casa o c’è sempre qualcosa “tra i piedi” che intralcia?
Per esempio: puoi aprire lo sportello degli elettrodomestici in cucina, le ante dell’armadio in camera, l’oblò della lavatrice senza rivoluzionare ogni volta l’arredamento? Puoi sfilare un libro dallo scaffale, un paio di piatti dalla credenza, la tua maglietta preferita dal cassetto senza far cadere quel che c'è attorno?

Questo intervallo, lo chiamo comodità, una delle parole chiave che seguo per aiutare le persone a vivere bene lo spazio di casa (quest’anno mi sono capitate un paio di consulenze a distanza proprio per organizzare gli ambienti di casa secondo le attività svolte e la fluidità di movimento). Le altre parole chiave sono: esigenza, funzione, abitudine. Vediamole assieme: prendi quaderno, matita e giù di appunti!

Esigenza

Chiediti qual è la motivazione profonda che ti ha spinto a cambiare in parte o del tutto questo spazio. Di solito si tratta di un nuovo bisogno da soddisfare.
Organizzati: scrivi sul quaderno ogni motivo - sì, ce ne può essere più di uno; per esempio  “Mi manca un posto tutto mio in cui lavorare, leggere un libro e guardare un film in assoluta tranquillità”.

Funzione

Chiediti quali attività svolgerai in questo spazio, cioè che cosa ci farai in concreto, quali oggetti e arredi utilizzerai. 
Organizzati: dividi un foglio a metà, a sinistra elenca le attività, a destra, accanto a ogni voce, gli oggetti e gli arredi necessari; per esempio “Lavorare —> scrivania, sedia ergonomica, cuscini, prese elettriche, computer, stampante, scaffali, faldoni, buste trasparenti, portapenne, candele profumate; leggere —> libri, poltrona, lampada; guardare film —> poltrona, tivù, telecomandi”.

Abitudine

Chiediti come sei abituata a svolgere quell’attività, a usare quegli oggetti e quegli arredi. Di solito abbiamo delle preferenze, trasformatesi col tempo in abitudini; se sono “innocue”, non cercare di cambiarle ma tienine conto e assecondale: diventeranno le tue migliori alleate.
Organizzati: fai una lista delle tue preferenze riguardo le attività, gli oggetti e gli arredi necessari per svolgerla; per esempio “Quando lavoro mi piace sorseggiare tè e sgranocchiare biscotti —> vassoio per non sporcare la scrivania? Piano alto del carrellino?”

Comodità

Chiediti se gli arredi e gli oggetti sono disposti in modo da facilitare i tuoi gesti abituali e il passaggio di persone, animali e cose. Di solito si cerca di tenere tutto vicino col rischio di bloccare i movimenti e di rendere complicato svolgere quell’attività.
Organizzati: fai le prove, sposta arredi e oggetti finché ogni cosa sia disposta in modo funzionale e comoda per ogni movimento; per esempio “Il vassoio sulla scrivania è ingombrante, il carrellino intralcia il passaggio, invece una mensola profonda 30 cm sopra il piano di lavoro sarebbe comoda!”

paroladordine-comodità

Ecco la mia nuova postazione estiva: una poltrona, il suo poggiapiedi, un tavolino e, proprio di fronte (nella foto non si vede), il ventilatore.
Esigenza: trovare un posto comodo, luminoso, fresco e riparato dal sole per lavorare e studiare in questa torrida estate.
Funzione: lavorare e studiare al fresco e in comodità, appoggiare gambe, libri, quaderni, penne, matite, supporti tecnologici, azionare il ventilatore quando necessario —> una poltrona con poggiapiedi, un tavolino e una presa elettrica.
Abitudine: avere vicino ciò che serve per lavorare e studiare, usare contemporaneamente (e sparpagliare) libri, quaderni, penne e matite, tenere a portata di mano bicchiere d’acqua, telefono e occhiali, appoggiare le gambe.
Comodità: media —> la poltrona è vicina alla portafinestra (luce naturale e aria fresca), a quattro prese elettriche, a un tavolino e al ventilatore; l’appoggiapiedi è comodo per gambe e libri, ma occupa molto spazio: in caso di ospiti, lo sposterò davanti al camino per offrire un’altra seduta. 

A volte l’esigenza si scontra con la comodità, allora bisogna capire se vale la pena vivere in uno spazio scomodo o se è meglio cambiare qualcosa. È questo il bello dell’organizzazione personale: cambia assieme a noi e ci sfida a trovare soluzioni creative a nuovi problemi.

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